Il rating bancario è un elemento fondamentale per ogni azienda: scopriamo il perché e come possiamo migliorarlo.
Il rating bancario si può definire una carta vincente per accedere con più facilità ad una linea di credito e sappiamo bene che l’accesso a dei finanziamenti per molte aziende può determinare la possibilità di ripartire se gli viene concesso.
In caso contrario l’azienda potrebbe addirittura rischiare il fallimento con tragiche conseguenze: oltre ai sogni infranti di un imprenditore che per anni ha lottato con anima e corpo per la sua azienda anche il peso e l’angoscia di dover lasciare a casa i propri dipendenti.
Noi non vogliamo che questo accada giusto? Allora facciamo un passo indietro e andiamo a capire cos’è il rating bancario e cerchiamo di capire quali sono gli strumenti per poterlo migliorare.
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ToggleRating Bancario, cos’è
Questo parametro, così importante per le aziende, è il giudizio sulla solvibilità dell’impresa. Da un certo punto di vista può essere visto come una sorta di pagella dell’affidabilità finanziaria di un’impresa.
Per andare avanti, le aziende spesso ricorrono a finanziamenti che possono essere a breve o a lungo termine. A seguito degli accordi di Basilea 2 e Basilea 3, quello che più tengono in considerazione le banche non è tanto l’ammontare del debito, quanto la capacità di ripagarlo.
Ci sono stati molti casi, infatti, di aziende che non hanno ripagato piccoli prestiti mentre altre realtà hanno saputo restituire finanziamenti molto importanti. Dunque, le aziende che riescono a far fronte ai propri debiti ottengono un giudizio molto positivo in termini di rating bancario e continuano a poter avere ancora accesso ad ulteriori linee di credito.
Quello che influisce maggiormente sul rating bancario è Il giudizio che le banche danno alle aziende, però, non è immutabile e le imprese possono lavorare per migliorarlo e per poter accedere, così, più facilmente a finanziamenti. Il Rating viene calcolato basandosi su tre aspetti
- Qualitativi (qualità dell’impresa);
- Quantitativi (Bilanci);
- Andamentali (movimentazione dei conti, uso dei fidi…).
Gli Aspetti Qualitativi e Quantitativi incidono poco sul rating e quindi da questo punto di vista non è possibile fare molto. A pesare maggiormente, invece, sono gli elementi che emergono dal bilancio.
Dunque, fondamentali sono gli Aspetti Andamentali.
Le banche accedono a tali dati per dare il loro giudizio. Da evidenziare che le valutazioni sono fatte solamente una volta all’anno.
Ma prima di parlare di questi aspetti andiamo a vedere quali sono le componenti che impattano sul rating
Componenti che impattano sul rating e classi di merito
Avere un giudizio positivo da una banca è come ricevere un bel voto a scuola: si verrà classificati come un bravo allievo oppure si verrà inseriti in una determinata classe di merito.
All’interno di essa saranno inglobate e conglobate aziende di diversa tipologia, ma simili dal punto di vista di valutazione del loro rating.
Simili per quanto riguarda la loro solvibilità ed affidabilità, della restituzione del prestito e dunque del rischio per la banca, che è lo stesso per tutte quelle che fanno parte di quella classe.
Detto ciò, sappiamo che le imprese possono essere di medie o grandi dimensioni, fascia che definiremo come large corporate.
Oppure se parliamo di imprese di piccole dimensioni parliamo di micro-imprese e allora avremo la fascia del retail o small business.
Questa distinzione, per quanto generica e minima, è importante perché già ci suggerisce alcune cose e ci permette di vedere come impattano diversamente i vari fattori sulla valutazione del rating.
Abbiamo detto che le componenti, le costanti prese in considerazione per emettere un rating su un’azienda sono tre: qualitative, quantitative e andamentali.
Possiamo già dire che, nel campo del large corporate, le prime incidono per il 10%, le seconde per circa il 50%, mentre le terze per una percentuale pari al 40%.
Nell’ambito del retail, invece, la situazione è diversa. Il quadro delle influenze provenienti dalle tre costanti, sarà il seguente:
- il 5% è dato dalle informazioni qualitative;
- il 30% da quelle quantitative;
- il 65% da quelle andamentali.
Aspetti qualitativi, quantitativi, andamentali
Abbiamo detto, sin dall’inizio, che uno dei fattori che impatta più positivamente sul rating sono tutti gli aspetti qualitativi. Ma che cosa significa? Che cosa si intende con essi? Semplificando, la tipologia di impresa, se è a conduzione familiare o meno, se è una srl o una spa, se sta attraversando un pericolo particolare di ristrutturazione, riorganizzazione, o di qualsiasi cambiamento organizzativo o gestionale.
Il mercato in cui opera, il suo piano di pianificazione dell’attività e di controllo economico finanziario, oltre che fiscale.
Quindi anche un suo eventuale business plan al riguardo è incluso negli elementi qualitativi che contribuiscono ad avere un migliore o peggiore rating.
Tra quelli quantitativi sicuramente è incluso il bilancio e i relativi dati di entrate ed uscite, costi e ricavi, introiti e guadagni da un lato e spese e perdite dall’altro.
Quindi, a tale proposito, incidono indicatori quali:
- l’indice di capitalizzazione di un’impresa, che può avere necessità di aumentare capitale anche autofinanziandosi;
- l’ammontare e l’entità degli interessi bancari, che di solito si attestano intorno al 4% quando un’impresa è molto indebitata.
Infine, per ciò che concerne gli aspetti andamentali, ossia di andamento dell’attività dell’impresa, non possono non comparire all’interno di questa voce elementi quali:
- il movimento dei conti;
- dei pagamenti effettuati (per la merce, dei dipendenti ecc);
- di eventuali insoluti e prestiti precedenti;
- di eventuali scoperti e segnalazioni alla Centrale dei rischi.
Perché è importante ottenere un buon rating?
Avere, ottenere un buon rating è positivo anche nel caso di strumenti diversi dal finanziamento bancario, ma – ad esempio – di finanza alternativa.
Infatti, si possono trovare finanziatori, partner in rete, anche all’estero, con altri strumenti oltre a quello del credito e prestito di una banca. Pensiamo a tutte le tipologie di crowdfunding, ossia di raccolta fondi a sostegno di un progetto presentato:
- dall’equity crowdfunding, in cui l’investitore diventa anche socio dell’impresa o società;
- reward based crowdfunding, in cui c’è una ricompensa, un premio per il sostegno versato, la quota di credito stanziata;
- lending crowdfunding, in cui ci si può far prestare denaro tramite Internet, con tassi di interesse, sia da persone fisiche che da altre imprese;
- invoice crowdfunding, in cui su piattaforme web vengono vendute fatture commerciali in cambio di un anticipo.
Rating bancario e fattori di rischio compresi nel rating
Dopo averti spiegato l’importanza dell’avere un buon rating andiamo a vedere i fattori di rischio analizzati dalle banche.
Nel rilasciare un determinato indice di rating, le banche tengono conto anche dei relativi rischi che corrono le imprese.
Ossia più rischi corrono, quindi più sono a rischio bancarotta, meno sono sicure e affidabili, più basso è il tasso di rating.
Viceversa, meno sono i rischi che corre, più alta la sua affidabilità e solvibilità, più la banca sarà disposta a concedere il credito.
Così come non è detto che un’impresa più grande sia più affidabile di una più piccola.
Come, allo stesso modo, non è detto che una cifra più consistente di finanziamento sia meno solvibile rispetto ad una più contenuta.
Vediamo i principali rischi per le aziende allora quali sono, i principali casi che si possono verificare ed i più importanti fattori considerati dalla banca creditrice.
Tra i primi, ossia tra i rischi, c’è sicuramente quello più alto e centrale che è il PD, ovvero probability of default, possibilità e probabilità di fallimento, di insolvenza dell’impresa debitrice, nell’arco di un anno, a seguito di un evento particolarmente grave ed incisivo dal punto di vista economico-finanziario.
Tra i secondi, uno dei fattori portanti analizzati dalla banca è il LGD.
Stiamo parlando del “loss given default” ossia la perdita data dal fallimento e dal default.
Nello specifico è la perdita prevista a seguito di insolvenza. Ossia il credito che la banca conta di perdere e di rimetterci se l’impresa non restituisce il prestito.
Il suo valore è dato sia dalla quantità di denaro recuperabile che dai tempi e modi per poterlo recuperare. In tale ambito rientrano anche le cosiddette garanzie date (che possono essere reali e non).
Traendone le somme, il costo della perdita attesa o EL, expected loss, è dato proprio dal prodotto tra PD e LGD.
Da questo si ricavano gli accantonamenti di bilancio e che costituisce una perdita più che un rischio.
Alla EL corrisponde la cosiddetta UL (unexpected loss), cioè una perdita inaspettata, imprevista, improvvisa, imponderabile ed imprevedibile.
Proprio in quanto non calcolabile in anticipo, essa rappresenta la vera fonte di rischio per banca ed impresa.
Bene: in questo articolo abbiamo visto cos’è il rating bancario, quali sono le componenti che impattano sul rating, perché è importante avere un buon rating gli aspetti importanti (qualitativo, quantitativo e mandamentale) e quali sono i fattori di rischio.
Ma ci manca un’altra cosa molto importante. Vuoi sapere di cosa si tratta?
Come migliorare il rating bancario dell’azienda
Per migliorare il proprio rating è possibile seguire alcuni semplici suggerimenti.
- Il primo è di non lasciare il conto fermo ed in negativo per un lungo tempo. Meglio ricorrere a forme di finanziamento ma solamente adatte alle proprie necessità.
- Le aziende dovrebbero utilizzare correttamente i fidi senza mai esaurirli. Un uso completo dei fidi potrebbe, infatti, far pensare a difficoltà finanziarie.
- Le aziende, inoltre, dovrebbero evitare sconfinamenti, cioè utilizzare una linea di credito oltre i limiti dell’accordo. Importante, dunque, monitorare costantemente i saldi debitori bancari, soprattutto verso fine mese quando si concentrano la maggior parte sia degli incassi ma anche dei pagamenti.
- Importante anche essere in regola con i pagamenti delle rate dei prestiti. Dunque, il suggerimento è quello di richiedere finanziamenti con piani di pagamento congrui con le proprie reali possibilità di pagamento.
- Infine, un’elevata percentuale di insoluti è un indicatore di problemi che non aiuta a migliorare il proprio Rating Bancario. Il suggerimento è, quindi, quello di selezionare la propria clientela e classificarla in base ai tempi e alle puntualità di pagamenti. Alle banche andrà presentato solo il portafoglio clienti più valido.
Non potevo lasciarti andare senza darti dei validi consigli su come migliorare il tuo rating bancario.
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