Bonus agricoltura 2022 e agricoltura 4.0: ecco gli incentivi

Bonus agricoltura 2022, ossia un credito d’imposta pari al 40% degli investimenti sostenuti da imprese agricole e agroalimentari per realizzare o ampliare infrastrutture informatiche che abbiano il fine di potenziare il commercio elettronico. Per poter sfruttare il bonus c’è tempo fino al 2023.

L’obiettivo di questo bonus è quello di potenziare il commercio elettronico sul miglioramento della vendita a distanza anche fuori dal Paese per poter incrementare anche gli accordi con gli spedizionieri doganali.

Il bonus andrà poi nello specifico a coprire le spese per dotazioni:

  • tecnologiche;
  • software;
  • progettazione e implementazione;
  • sviluppo database e sistemi di sicurezza.

Per gli investimenti realizzati nel 2021, la comunicazione andrà inviata dal 20 settembre al 20 ottobre 2022.

Il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione, potrà essere utilizzato per i periodi d’imposta compresi tra il 2021 e il 2023.

I limiti definiti per l’agevolazione cambiano a seconda delle dimensioni e della tipologia delle imprese, in funzione dell’attività prevalente effettivamente svolta e dichiarata ai fini Iva

Bonus agricoltura 2022: quali sono i limiti di spesa?

Sono stati poi fissati dei limiti di spesa per ottenere il 40% di credito d’imposta.

Si tratta di 50mila euro per le piccole e medie imprese che operano operanti nella produzione primaria di prodotti agricoli e per le piccole e medie imprese agroalimentari.

La soglia scende a 25mila euro per le grandi imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli.

Bonus agricoltura 2022: chi sono i beneficiari e le spese agevolabili?

Il bonus agricoltura 2022 spetta alle reti di imprese agricole e agroalimentari, costituite ai sensi dell’articolo 3 del Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla Legge 9 aprile 2009, n. 33.

La “rete di impresa”, si precisa, si forma in forza della stipula di un accordo di collaborazione tra imprese ed è un modello di business alternativo che, in base all’intesa, può anche lasciare autonomia soggettiva a ciascuna impresa della rete.

Più precisamente, ci sono due tipologie di rete di impresa:

  • rete a contratto, ovvero una rete priva di autonoma soggettività giuridica (di un’autonomia propria in poche parole) prevista dall’articolo 3, comma 4-ter, del Decreto Legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla Legge 9 aprile 2009, n. 33;
  • rete soggetto, cioè dotata di autonoma soggettività giuridica, acquisita ai sensi dell’articolo 3, comma 4-quater, del medesimo Decreto.

È essenziale precisare questo aspetto perché le regole per il riconoscimento del bonus cambiano a seconda della tipologia di rete.

Si precisa, infine, che le reti di impresa possono essere anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle “strade del vino” di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), della Legge 27 luglio 1999, n. 268.

L’Agenzia specifica che sono agevolabili le spese sostenute dai soggetti specificati, ovvero le reti di imprese agricole e agroalimentari (costituite ai sensi dell’articolo 3 del dl n. 5/2009). Imprese anche costituite in forma cooperativa, o riunite in consorzi. Imprese aderenti ai disciplinari delle strade del vino per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.

Si fa particolare riferimento anche al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale. Questo per la creazione, ove occorra, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri, gestiti dagli organismi associativi.

L’obiettivo è quello di favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali, e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni, relative a:

  • dotazioni tecnologiche;
  • software;
  • progettazione e implementazione;
  • sviluppo database e sistemi di sicurezza.

Revoca o decadenza del bonus agricoltura 2022

Il diritto al credito d’imposta decade nei seguenti casi:

  • accertamento definitivo di violazioni non formali alla normativa fiscale;
  • mancato rispetto delle condizioni stabilite dal pertinente regolamento dell’Unione europea;
  • utilizzazione difforme dalla destinazione indicata nella Comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.

Il credito d’imposta è revocato in caso di accertamento della falsità delle dichiarazioni rese, fatta salva ogni conseguenza di legge, civile e penale.

In tutti i precedenti casi di decadenza o revoca, si provvede anche al recupero del beneficio eventualmente già fruito.

Come si richiede il bonus agricoltura 2022?

Per ottenere il bonus e-commerce agricoltura è necessario inviare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate prima della scadenza, in via telematica.

L’inoltro deve essere eseguito direttamente dal beneficiario oppure avvalendosi di un soggetto incaricato della trasmissione delle dichiarazioni come intermediario.

A seguito della presentazione della comunicazione, l’Agenzia delle Entrate rilascia una ricevuta che ne attesta la presa in carico, ovvero lo scarto a seguito dei controlli formali dei dati in essa contenuti.

Se vuoi avere maggiori informazioni sulla presentazione della domanda e sul percorso da fare clicca qui e richiedi la tua consulenza gratuita. Un nostro esperto ti spiegherà nel dettaglio il percorso migliore da intraprendere per ottenere il bonus.

Dopo aver chiarito cos’è il bonus agricoltura 2022 non dimentichiamoci degli incentivi 4.0

Agricoltura 4.0: di cosa si tratta?

L’agricoltura 4.0 è il risultato dell’applicazione di una serie di tecnologie innovative nel campo dell’agrifood. Può essere considerata come un “upgrade” dell’agricoltura di precisione.

Questo grazie all’automatizzazione della raccolta, dell’integrazione e dell’analisi dei dati che provengono direttamente dai campi grazie a sensori e altre fonti.

Le tecnologie digitali 4.0 in questo contesto sono utili per supportare, grazie all’analisi dei dati, l’agricoltore nella sua attività quotidiana e nella pianificazione delle strategie per la propria attività, compresi i rapporti con tutti gli anelli della filiera.

Questo genera un circolo virtuoso in grado di creare valore per la singola azienda e a cascata per i suoi partner.

Grazie a queste nuove soluzioni e all’applicazione delle tecnologie digitali le aziende agricole possono aumentare la profittabilità e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della propria attività.

Tecnologie che vanno dall’’IoT all’intelligenza artificiale, dall’analisi di grandi quantità di dati ai trattori a guida autonoma fino all’utilizzo dei droni,

Credito d’imposta e altri incentivi agricoltura 4.0

Tra le agevolazioni per l’agricoltura 4.0 in primo piano c’è il credito d’imposta, che ha sostituito con la Legge di Stabilità 2020 gli incentivi del super e iperammortamento.

Si tratta di una nuova misura di agevolazione fiscale per investimenti in macchinari agricoli, che prevede:

  • un contributo pari al 50% dell’investimento;
  • fino a 2,5 milioni di euro per macchine agricole con tecnologia 4.0;
  • 10% dell’investimento e fino ad un massimo di 2 milioni di euro per tutte le altre macchine agricole.

Si tratta di un contributo che può essere utilizzato come un credito per la compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, oltre che le imposte dirette.

Al credito d’imposta possono accedere tutte le imprese agricole che facciano base in Italia, senza distinzioni di forma giuridica o settore economico di appartenenza, o regime fiscale di determinazione del reddito.

La misura include così anche i contoterzisti e le imprese agricole anche individuali che si avvalgono del regime forfettario, indipendentemente dalla capacità dell’azienda di produrre reddito.

​Per poter accedere al credito d’imposta per i beni 4.0, l’azienda è tenuta a produrre un’autocertificazione in caso di investimento inferiore a 300.000 euro.

In caso di investimento superiore a 300.000 euro, attestanti che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo tra i beni 4.0 deve richiedere una perizia tecnica giurata.

​È possibile usufruire del credito in 3 anni, in quote di pari importo, a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione della macchina.

Incentivi 4.0 e finanziamenti a fondo perduto

Oltre alle agevolazioni del credito d’imposta, è possibile usufruire anche del bando per finanziamenti a fondo perduto alle imprese che decidano di investire in nuovi macchinari agricoli.

Bando pubblicato da Inail, l’Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro, per complessivi 200 milioni di euro.

Il contributo Inail è pari al 50% dell’investimento per i giovani agricoltori e del 40% per tutte le altre imprese agricole per importi compresi tra un minimo di 1.000 euro fino ad un massimo di 60.000 euro.

La misura si pone l’obiettivo di:

  • ​contribuire alla riduzione di emissioni inquinanti;
  • ridurre i rischi di infortuni;
  • ottimizzare il rendimento e la produttività delle macchine.

All’agevolazione possono accedere tutte le imprese, di qualsiasi forma giuridica, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio nei settori Industria, Artigianato e Agricoltura, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Per l’agricoltura 4.0 può inoltre essere utilizzata la Nuova Sabatini, rifinanziata per il periodo 2020-2025 e per un importo complessivo di 540 milioni di euro dei quali 105 per il 2021.

Si tratta di un contributo a parziale copertura degli interessi pagati sul finanziamento, che equivalgono ad un risparmio sul valore dell’investimento pari al:

  • 7,7% su macchine agricole ordinarie;
  • 10% su macchine agricole 4.0;
  • 15,4% su macchine agricole 4.0 per le micro e piccole imprese ubicate nelle regioni del SUD.  

I vantaggi dell’agricoltura 4.0 per le aziende

In linea generale i principali vantaggi dell’agricoltura 4.0 sono principalmente economici per le aziende della filiera.

Ma un percorso dei prodotti, dal campo alla tavola, massimizza la sostenibilità e ha un impatto positivo anche sulla salute

Questo perché utilizzando questo processo sarà possibile portare fino ai consumatori finali prodotti più controllati e più freschi rispetto a quanto avviene con le tecniche tradizionali.

Per quantificare questi vantaggi, si parla di un risparmio attorno al 30% per gli input produttivi e di un aumento del 20% della produttività, con un utilizzo limitato di sostanze chimiche.

Puntando poi l’attenzione sull’utilizzo dei dati, c’è da aggiungere che poter contare sull’analisi in tempo reale delle informazioni che provengono dai campi è estremamente utile per gestire ogni attività legata all’agricoltura in modo più veloce e quindi anche efficiente.

Grazie all’analisi dei dati, infatti, sarà possibile improntare al massimo dell’efficienza l’utilizzo delle macchine agricole, o utilizzare soltanto la quantità di acqua necessaria, senza sprechi.

Grazie allo stesso set di informazioni inoltre sarà possibile prevenire le patologie delle piante o contrastarne i parassiti. In questo modo si limiteranno i danni nel momento in cui si dovessero verificare problemi grazie al monitoraggio costante e simultaneo delle coltivazioni.

Ed è bene sottolineare che si tratta di vantaggi che si possono ottenere indipendentemente dal tipo di coltura.

Hai un’impresa agricola e vuoi saperne di più su bonus e incentivi 4.0? Allora clicca qui e prenota la tua consulenza gratuita! Dopo un primo confronto con uno dei nostri esperti valuteremo il percorso più adatto alla tua attività per accedere a questi incentivi e diventare un’azienda agricola in chiave 4.0.

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