Metaverso: potrebbe essere questo il futuro, molto prossimo, che attende consumatori e imprese.
Una vera e propria realtà, ibrida, che racconta di un digitale fatto di universi reali e virtuali fortemente interconnessi. Un passo avanti rispetto alla realtà aumentata che ne è comunque il presupposto.
Ma cos’è esattamente il metaverso e quanto può influire positivamente sulle aziende?
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ToggleMetaverso: origine e definizione
Il termine “metaverse” vede la luce nel 1992. Nelle pagine fantascientifiche di “Snow Crash”, di Neal Stephenson, i protagonisti evadono verso un mondo digitalizzato e tridimensionale vestendo i panni dei loro avatar.
Il “metaverso” a cui si fa ora riferimento è del tutto simile a quell’idea rappresentata dal romanzo. Si tratta, infatti, di una convergenza fra realtà fisica e virtuale, di uno spazio online condiviso.
In altre parole, immergersi nel metaverso significa muoversi in uno spazio virtuale in cui ogni elemento prefigurato è privo dei normali connotati materiali; in cui migliaia di persone distanti fra loro sono interconnesse.
Solo per fare un esercizio di immaginazione, pensa di duettare con Beyonce sulle spiagge di Rio o, più concretamente, di modificare un progetto d’interni con il tuo studio di architetti di Singapore, il tutto senza muoverti dal divano di casa.
Nel metaverso queste attività e queste trasposizioni spazio-temporali sono possibili.
Oggi possiamo dire che, quando si parla di “metaverso”, si fa riferimento ad un’evoluzione di Internet (per questo si parla anche detto Web 3.0).
Ovvero ad una rete composta da mondi virtuali immersivi ed interconnessi, nei quali gli utenti possono utilizzare un avatar per interagire tra loro, lavorare, effettuare acquisti e partecipare a varie attività della vita quotidiana.
Questi mondi sono costruiti sulla base dell’interconnessione tra tecnologie di diverso genere, tra queste le più importanti sono: Blockchain, Digital twin, Intelligenza artificiale, Realtà Virtuale e Aumentata, Internet of things.
Metaverso e blockchain: un connubio quasi perfetto
Metaverso e blockchain non sono nati insieme. Anzi, a dire il vero, la blockchain è nata con obiettivi totalmente differenti e soltanto in un secondo momento si è aperta ai servizi, quelli che consentono di utilizzare i suoi principali elementi costitutivi per dare vita a nuovi modelli di business.
Abbiamo visto come il metaverso sia contraddistinto da molte versioni e da altrettante manifestazioni tecnologiche. manifestazioni che spaziano dagli ecosistemi multiplayer fino ai social VR, producendo molte esperienze differenti, contraddistinte peraltro da un’ampia forbice per quanto riguarda la maturità tecnologica delle soluzioni.
Certo, per ora non si tratta di numeri in alcun modo paragonabili
Le community di Fortnite e Roblox vantano decine di milioni di utenti al mese, le community di Decentraland e The Sandbox, i due blockchain metaverse più popolari, viaggiano attualmente nell’ordine di alcune decine di migliaia di lander.
Le potenzialità di questi ultimi appaiono tuttavia molto più intriganti, in quanto consentono di fare letteralmente ciò che si vuole all’interno del mondo virtuale. Consentono di rivivere le emozioni di Second Life in un contesto tecnologico molto più evoluto, finalmente pronto per arrivare laddove la creazione di Linden Lab era riuscita soltanto in parte.
Metaverso e blockchain creano un nesso tecnologico basato su vari aspetti riconducibili alla creazione della catena di valore su un sistema pienamente decentralizzato.
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Sia le terre che la moneta del metaverso sono limitate nelle quantità, sulla base di valori predeterminati. questto consente di innescare il fenomeno della rarità che consente nel tempo di compensare l’inflazione e di aumentare il valore delle risorse stesse in funzione dell’incremento della domanda.
Le terre sono rivendibili come NFT, mentre la criptovaluta, non essendo soggetta ad aumenti, mantiene il proprio valore diventando frazionabile.
Metaverso: quali sono le opportunità di business per le aziende?
Le nuove frontiere offerte dal Metaverso sono di diverso tipo. Da un lato, il mondo virtuale permette alle compagnie di sperimentare nuove modalità di lavoro da remoto. Dall’altro le aziende stesse possono guadagnare vendendo i propri prodotti (virtuali e fisici) e servizi all’interno del Metaverso. Senza contare le nuove opportunità di lavoro che questo mondo creerà.
Esistono già diverse aziende che stanno testando delle piattaforme di lavoro da remoto o ibride. A differenza del classico home working, quello delle call su Zoom o su Meet e delle infinite e-mail, il Metaverso consente un’esperienza molto più immersiva.
Viene in sostanza infatti ricreato virtualmente l’ambiente dell’ufficio. Ovviamente in questo sono fondamentali strumenti come i visori 3d, degli apparecchi audio di livello e dei pc abbastanza potenti.
Come in ogni ambito, la tecnologia può offrire un miglioramento, se usata in maniera appropriata. Il Metaverso, almeno per ora, non può e non deve sostituire le relazioni umane vere, tangibili, ma può in certi casi aiutare a migliorarle.
Quando una persona non può essere presente a una riunione o a un incontro, per esempio, parteciparvi con il proprio avatar è molto più diretto e utile rispetto a una videochiamata o a una telefonata.
Una grande occasione di guadagno.
Prima di tutto per le aziende sviluppatrici e per tutte le altre attive sul fronte delle tecnologie necessarie alla realtà virtuale.
Parliamo di aziende che producono microchip, impianti audio e video, visori 3d, ma anche per chi guadagna con le criptovalute (che saranno la moneta ufficiale del Metaverso) e con i videogiochi, che del Metaverso sono proprio i precursori.
Anche le aziende più tradizionali possono creare nuovi business nel Metaverso. Anzi, secondo gli analisti della società di investimenti BlackRock, tutti i brand dovranno fare i conti con la nuova realtà. Stiamo del resto assistendo alla grande espansione degli NFT, i token non fungibili, che certificano l’unicità di un bene digitale.
Oggi ci sono opere d’arte, diamanti, scarpe che esistono solo nel mondo virtuale, ma sono uniche, di proprietà di una persona.
Per molti di noi è qualcosa di strano, difficile da concepire, ma la rivoluzione sta già avvenendo. Sembra più sensato interrogarci non sul se il Metaverso prenderà piede, ma sul “quando” e sul “come” questo cambierà le nostre vite e il lavoro delle aziende.
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E la privacy? Come viene gestita?
È evidente che il primo grande tema è quello della privacy. Attorno al metaverso graviterà una enorme mole di dati personali che rappresenteranno un valore sostanziale per le imprese che li raccoglieranno e li gestiranno.
Non è un caso che l’Unione Europea, che sempre più si esprime su temi innovativi come quello dell’intelligenza artificiale, abbia già colto la necessità di un regolamento dedicato a questa nuova dimensione digitale.
La tutela dei dati degli utenti è oggetto di quattro diverse proposte in valutazione:
- il Regolamento EU 112/2018 che si focalizzata sui principi di equità e trasparenza per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online;
- la proposta di Regolamento 850/2020 relativo a un mercato unico dei servizi digitali;
- quella di Regolamento 842/2020 sui mercati equi e contendibili nel settore digitale;
- infine, la proposta di Regolamento 106/2020 relativo a regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (AI).
Quest’ultima è di certo quella che più si interroga sull’equilibrio tra tecnologie fortemente innovative e pervasive e sicurezza e tutela dei dati.
Metaverso e GDPR
Il noto General Data Protection Regulation (GDPR) che ci ha accompagnati negli ultimi anni avrà di certo molto da fare per tenere fede ai suoi principi fondamentali in una realtà estremamente fluida e in divenire.
Si pensi al concetto di minimizzazione dei dati, non sarà facile declinarlo rispetto alle finalità dichiarate in un potenziale infinito scenario di servizi e applicazioni virtuali.
Anche gli interlocutori potrebbero essere diversi di certo per tutti sarà mandatorio garantire i diritti fondamentali.
Il consenso chiaro ed esplicito, in primis, ma anche la possibilità di revocarlo efficacemente senza che la propria identità, nel reale, resti agganciata a quella di un avatar non più desiderato.
Anche altri diritti, come libertà di espressione, controllo sui comportamenti scorretti o fraudolenti e furto dell’identità assumeranno di certo un’importanza assoluta che la normativa dovrà saper gestire con chiarezza ed efficienza.
Quali sono le tecnologie coinvolte nel metaverso?
Realtà virtuale
La realtà virtuale (VR) si caratterizza per ricreare il più possibile la sensazione di realtà per un individuo. Con l’uso di apparecchiature VR, è possibile far parte di un ambiente tridimensionale generato al computer, manipolare oggetti e persino eseguire una serie di azioni mentre si è immersi.
Realtà aumentata
Sebbene i concetti di realtà virtuale e realtà aumentata siano confusi, si tratta di cose diverse.
La realtà aumentata si differenzia per l’inserimento di oggetti virtuali nel mondo reale attraverso marcature in determinati ambienti, senza che ciò comporti un’immersione. Un buon esempio è il gioco Pokémon Go.
Esiste anche la realtà mista, che è l’unione di questi due aspetti.
In questo caso, oltre a immergersi in un nuovo ambiente attraverso la visione, è possibile utilizzare il tatto per interagire con la realtà virtuale, rendendo l’esperienza ancora più interattiva.
Blockchain e criptovalute
L’idea è che il metaverso abbia una propria economia virtuale. Ciò significa che ha un legame diretto con il mercato Blockchain e le tecnologie che vi operano, come le criptovalute.
Perché la vostra azienda deve conoscere il metaverso?
Ogni anno che passa emergono nuove tendenze tecnologiche che il mercato deve tenere d’occhio. E la palla del momento, senza dubbio, è il metaverso.
Molti specialisti lo indicano già come il futuro di Internet. Un futuro più immersivo, in cui le persone potranno interagire tra loro, oltre che studiare, lavorare e consumare, attraverso i loro avatar (pupazzi virtuali personalizzati).
Per le aziende, il metaverso rappresenta una rivoluzione nel modo di fare business. Grazie ad essa, i marchi saranno in grado, ad esempio, di raccontare storie ampie, interattive ed emotive, migliorando ulteriormente l’esperienza dei loro clienti/utenti.
Il metaverso può anche fungere da via di mezzo tra il lavoro a distanza e quello faccia a faccia nella post-pandemia.
Un esempio è Mesh, la piattaforma di Microsoft che consente di organizzare riunioni con ologrammi ed esperienze condivise attraverso app di realtà mista.
il metaverso apre un’enorme gamma di opportunità per diversi segmenti, come quelli dell’istruzione, dell’intrattenimento e dell’abbigliamento.
Si tratta di una tendenza che promette di essere sempre più presente nella nostra vita quotidiana.
Pertanto, se la vostra azienda dà valore all’innovazione, è essenziale intraprendere questa strada nel migliore dei modi. Perché non farlo affidandosi ad un team di esperti grazie ad una consulenza gratuita?
Dopo una prima analisi sarà possibile intraprendere un percorso mirato all’ottimizzazione del metaverso e della blockchain all’interno della tua azienda rendendola innovativa e differenziante.