La Nuova Sabatini 2023 – 2024: una boccata d’ossigeno per le PMI

La Nuova Sabatini 2023 - 2024 - AlzaRating

Il cuore della misura

La Nuova Sabatini 2023 – 2024 emerge come strumento cruciale per sostenere le piccole imprese italiane.

Questa iniziativa consente a banche e intermediari finanziari di offrire finanziamenti dedicati, mentre il Ministero dello Sviluppo Economico interviene coprendo una quota degli interessi.

Caratteristiche dei finanziamenti:

  • Estensione completa dell’importo dell’investimento, sia attraverso prestiti bancari che leasing.
  • Garanzia fornita dal “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”, che copre fino all’80% del finanziamento.

Specifiche dettagliate:

  • Durata massima del prestito: 5 anni.
  • Importi ammissibili: tra 20.000 euro e 4 milioni di euro.
  • Finalità: esclusivamente per investimenti idonei.

Interessi e contributi
Il Ministero dello Sviluppo Economico interviene calcolando il suo contributo basato su interessi convenzionali per un periodo quinquennale:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari.
  • 3,575% per investimenti legati all’Industria 4.0 e sistemi di tracciamento dei rifiuti.
  • 3,575% per iniziative eco-sostenibili, identificate come “Nuova Sabatini Green” (valido solo dal 1° gennaio 2023).

Un generoso 5,5% per gli investimenti nel Mezzogiorno da micro e piccole imprese sotto l’etichetta “Nuova Sabatini Sud”.

Novità del 2024

Un cambiamento significativo si profila all’orizzonte. Dal 2024, le imprese beneficeranno di un’erogazione in un’unica tranche, facilitando la combinazione dei pagamenti.

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Ma prima di andare avanti entriamo nello specifico della Nuova Sabatini: cos’è esattamente e perché è importante per le aziende.

Nuova Sabatini e il suo ruolo cruciale per le aziende

Una misura rivoluzionaria

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy lancia la misura “Beni strumentali”, meglio conosciuta come “Nuova Sabatini”, con l’obiettivo principale di facilitare l’accesso al credito per le imprese e potenziare la competitività nazionale.

Campo di applicazione dell’agevolazione
L’iniziativa punta a sostenere gli investimenti per l’acquisto o il leasing di macchinari, attrezzature, impianti e beni strumentali, estendendosi anche all’hardware, software e alle nuove tecnologie digitali.

Chi può beneficiare alla Nuova Sabatini 2023 – 2024?

Le PMI italiane sono al centro di questa iniziativa, ma non tutte. Per accedere all’agevolazione, le imprese devono soddisfare determinate condizioni:

  • Regolare costituzione e iscrizione nei Registri competenti.
  • Stabilità finanziaria, senza essere sottoposte a liquidazioni o procedure concorsuali.
  • Conformità con le normative europee sugli aiuti.
  • Solidità economica e non essere classificate come “imprese in difficoltà”.
  • Presenza territoriale con sede legale o unità locale sul suolo italiano.

Settori inclusi ed esclusi
L’agevolazione è estesa a una vasta gamma di settori produttivi, dall’agricoltura alla pesca. Tuttavia, il settore delle attività finanziarie e assicurative rimane al di fuori.

Requisiti per i beni
I beni investiti devono essere nuovi e rientrare nelle categorie delle immobilizzazioni materiali, come impianti, macchinari e tecnologie digitali.

Spese per terreni, fabbricati, beni usati o in corso, sono espressamente escluse.

Condizioni dell’investimento
L’autonomia funzionale dei beni è cruciale. L’agevolazione non copre componenti o parti di macchinari che non soddisfano questo criterio.

Inoltre, i beni devono essere direttamente correlati all’attività produttiva dell’impresa.

Nuova Sabatini 2023-2024: Spese ammesse e quelle escluse: l’elenco completo

Un focus sui beni finanziabili

La Nuova Sabatini 2023-2024, mette a disposizione delle aziende una serie di opzioni per finanziare beni nuovi legati a “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali”, e “altri beni”.

Particolare attenzione va alla categoria “altri beni”, che copre le spese legate alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del Codice Civile, come indicato dal principio contabile n.16 dell’OIC.

Ma non solo: anche software e tecnologie digitali rientrano nella lista.

Cosa resta fuori
Ma attenzione: non tutto è finanziabile. Esistono delle eccezioni chiare:

  • le spese legate a terreni e fabbricati;
  • beni usati o rigenerati;
  • immobilizzazioni in corso e acconti;

sono rigorosamente escluse dal programma.

Requisiti essenziali
Chi decide di avventurarsi nel mondo della “Nuova Sabatini” deve tener presente alcuni criteri fondamentali.

Gli investimenti devono assicurare l’autonomia funzionale dei beni, escludendo quindi parti o componenti di macchinari che non soddisfano questa condizione.

Inoltre, ogni bene finanziato deve essere strettamente legato all’attività produttiva dell’azienda.

Nuova Sabatini 2023-2024: Green e Sud in primo piano tra le novità

Verso una svolta ecosostenibile

Il 2023 segna l’ingresso della “Nuova Sabatini Green“, un’iniziativa dedicata alle PMI che mirano all’ecosostenibilità.

Con un contributo ministeriale del 3,575%, le imprese possono ora investire in macchinari e attrezzature a basso impatto ambientale, puntando a una produzione più verde.

La finestra per accedere a questa opportunità si è aperta il 1° gennaio 2023.

Focus sul Mezzogiorno
C’è anche una particolare attenzione per il Sud con la “Nuova Sabatini Sud”. Le micro e piccole imprese delle regioni meridionali, dalla Calabria alla Sicilia, possono contare su un generoso contributo del 5,5%.

Tuttavia, stiamo ancora attendendo dettagli ulteriori dal Ministero per questa categoria.

Investimenti 4.0 e ordinari
Oltre alle novità, la Nuova Sabatini continua a sostenere gli investimenti tecnologici 4.0 e quelli più tradizionali, garantendo una copertura ampia per le esigenze delle imprese.

Un finanziamento più snello
Una delle modifiche più significative è l’erogazione del finanziamento in un’unica tranche, semplificando la gestione per le aziende e combinando i pagamenti.

Questo cambiamento rappresenta una boccata d’aria per le micro, piccole e medie imprese, rendendo l’accesso al credito più semplice e a tassi di interesse favorevoli.

Nuova Sabatini: uno sguardo alla pratica tra Bonus e incentivi green

Immaginiamo di sottoporre alla lente d’ingrandimento il meccanismo della Nuova Sabatini 2023 attraverso un esempio concreto.

Quando una domanda ottiene il via libera per un contributo a fondo perduto, la dinamica è chiara: il Ministero effettuerà un bonifico diretto sul conto corrente dell’azienda.

Questo bonifico corrisponderà all’importo degli interessi proiettati su un periodo di 5 anni.

Mettiamola così: se gli interessi riconosciuti prevedono un contributo del 5% sull’investimento totale, un’impresa che ha speso 100.000 euro vedrà rientrare nelle proprie casse ben 5.000 euro. Ma c’è di più. Se ci troviamo di fronte al caso della Sabatini green, che propone un incremento del 30%, l’importo balza a 35.000 euro, riflettendo quel bonus “green” del 30%.

Ma non finisce qui. Un ulteriore supporto potrebbe arrivare dal “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”, che mette sul tavolo una garanzia che copre fino all’80% del finanziamento in questione.

Ecco, in poche righe, come la Nuova Sabatini può rappresentare una leva significativa per le aziende italiane.

Nuova Sabatini 2023-2024: una mano Tesa alle PMI tra innovazione e crescita

Le PMI che mirano a beneficiare degli incentivi della Nuova Sabatini dovranno presentare domanda esclusivamente in modalità telematica.

Per quelle imprese che mirano a sfruttare le agevolazioni specifiche per il Mezzogiorno, il canale privilegiato sarà la piattaforma dedicata ‘Nuova Sabatini Sud’.

Una volta compilata la domanda, la piattaforma stessa fornirà un codice identificativo, valido per 60 giorni, rappresentando il primo passo verso l’ottenimento del finanziamento. Le specifiche per il 2024 sono attualmente in fase di definizione.

L’Opportunità per le PMI

La Nuova Sabatini 2023 – 2024 rappresenta una delle agevolazioni più significative per le PMI che ambiscono a rinnovarsi, investendo in nuovi macchinari e attrezzature. Nonostante l’indubbio vantaggio, l’iter burocratico online, benché moderno, presenta sfide complesse.

La precisione nella compilazione e l’attenzione ai dettagli sono essenziali per evitare errori che potrebbero costare l’accesso all’incentivo.

Nuova Sabatini e le altre agevolazioni 2024: ecco cosa cambia nel panorama degli incentivi italiani

Ricerca e Sviluppo

 I nuovi decreti svelano importanti modifiche relative al credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo. Si punta a una sincronizzazione tra il sistema di certificazione del credito d’imposta, introdotto il 15 settembre e che diventerà operativo nel prossimo anno, con i nuovi termini per il riversamento, prorogati ora al 30 giugno 2024. Un cambiamento di rilievo che permetterà all’Albo dei certificatori, appena inaugurato, di assicurare l’effettiva eleggibilità.

Focus Reshoring

L’attenzione si sposta poi sul reshoring, con decreti che puntano a sostenere le imprese che intendono riportare in Italia la produzione.

Le novità? Una notevole riduzione fiscale del 50% per quelle aziende che optano per il rientro.

Ma c’è una condizione: qualora queste imprese decidessero in futuro di delocalizzare nuovamente, saranno tenute a restituire gli incentivi ricevuti, seguendo quanto stabilito dal recente decreto sugli asset strategici.

Innovazione e Fiscalità Globale

La Manovra 2024 non dimentica il settore digitale e gli sforzi globali per una tassazione equa. È stato dato il via libera a un progetto ambizioso che mira a rivoluzionare la gestione delle garanzie pubbliche, spingendo verso investimenti di valore, sia dal punto di vista sociale che tecnologico.

Parliamo di incentivi per infrastrutture essenziali e per la transizione tecnologica, sostenibile e digitale delle aziende.

A partire dal 2024, sarà introdotta una tassazione minima globale del 15% per le multinazionali con un fatturato che supera i 750 milioni di euro.

Una mossa in linea con le direttive europee e con gli accordi G20 e Ocse. Infine, non mancano interventi specifici sulla fiscalità internazionale, finalizzati a rendere l’Italia un ambiente sempre più attrattivo per investitori e imprese.

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