Agevolazioni per start up innovative e vantaggi

Agevolazioni per start up innovative. In Italia, esistono diverse agevolazioni per questo tipo di società che hanno vantaggi prima e dopo la costituzione. Hanno inoltre incentivi sugli investimenti e benefici fiscali in tema di finanziamenti e lavoro.

Perché le start up hanno tutti questi incentivi e agevolazioni?

Partiamo prima di tutto dal fatto che La crisi pandemica e la transizione digitale hanno accelerato l’evoluzione dei mercati, con l’emersione di nuovi modelli di produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi.

Il 34,3% delle startup innovative risiede nell’Italia Nord-occidentale, con la Lombardia che fa da capofila (27,1% sul totale nazionale).

Significativa è anche la presenza di startup nel Meridione d’Italia: circa una impresa su quattro, infatti, opera nel Mezzogiorno.

In particolare, è la Campania che vanta, con oltre mille startup (unica regione meridionale a superare questa soglia), il numero più rilevante.

Da sottolineare, inoltre, che circa 2.500 imprese sono presenti sia nel Nord-est (con il Veneto capofila) che nell’Italia centrale. Quest’ultima ripartizione territoriale viene trainata dal Lazio che, con 1.397 startup, risulta la seconda regione italiana per consistenza.

Prima di vedere le novità relativi alle agevolazioni per  start up innovative  andiamo a vedere cos’è una start up innovativa.

Cos’è una start up innovativa?

Con l’espressione startup innovativa si definisce un’impresa di recente costituzione, dall’alto contenuto tecnologico e con un grande potenziale di crescita.

Questo tipo di impresa può avere un forte impatto nell’economia nazionale, aumentando il livello di occupazione e generando ricchezza grazie al suo forte carattere innovativo, da cui il nome stesso “startup innovativa”.

Le startup innovative hanno la possibilità di accedere a svariate agevolazioni per la durata di 5 anni, oltre i quali possono trasformarsi in PMI innovative e continuare a beneficiare di una serie di benefici.

Il D.L. 179/2012 definisce una startup innovativa come una società di capitali che:

  • non ha più di 5 anni dal momento della sua costituzione;
  • ha una sede produttiva od almeno una filiale in Italia, mentre la sua residenza può essere in uno qualsiasi dei paesi dello Spazio Economico Europeo;
  • ha un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
  • non distribuisce o non ha distribuito utili;
  • non è quotata in un mercato regolamentato o in piattaforme multilaterali di negoziazione;
  • ha come scopo la ricerca, lo sviluppo, la produzione e commercializzazione di un prodotto o servizio con un alto contenuto tecnologico;
  • non è il risultato della fusione, cessione o scissione di un ramo d’azienda.

Oltre a questi requisiti obbligatori, è necessario che una startup innovativa soddisfi almeno uno delle seguenti tre condizioni:

  • spendere almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione in ricerca e sviluppo;
  • impiegare personale altamente qualificato. ⅓ dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno ⅔ aventi laurea magistrale;
  • essere depositaria, licenziataria o titolare di almeno un brevetto o software registrato.

Agevolazioni start up innovative

Le agevolazioni che vengono offerte alle startup innovative sono moltissimi ed alcuni di portata notevole rispetto alle imprese più comuni.

Agevolazioni start up innovative di tipo legale

Dal punto di vista legale, le start-up innovative godono per legge di numerose agevolazioni, tra cui:

  • la costituzione della start-up mediante la procedura digitale, semplificata e gratuita che prevede la compilazione online, sul portale, di un modello personalizzabile dell’atto costitutivo e dello statuto, senza l’intervento del notaio.
  • La trasformazione automatica in PMI innovative, trascorsi 5 anni dalla costituzione e previo mantenimento del carattere innovativo dei propri prodotti o servizi.
  • Deroghe alla disciplina societaria ordinaria, in quanto alle start-up innovative costituite in forma di s.r.l. è consentito di:
    • creare categorie di quote dotate di particolari diritti (es.: quote che attribuiscono il diritto di voto in misura non proporzionale alla partecipazione);
    • effettuare operazioni sulle proprie quote;
    • offrire al pubblico quote di capitale;
    • emettere strumenti finanziari partecipativi;
  • La facoltà di avvalersi del lavoro flessibile, per i primi 4 anni, le start-up innovative:
    • con più di 5 dipendenti, non sono tenute a stipulare i contratti a tempo determinato in rapporto al numero di contratti a tempo indeterminato attivi;
    • possono assumere personale con contratti a tempo determinato della durata massima di 24 mesi e rinnovarli più volte in questo arco temporale, senza limiti sulla durata e sul numero di proroghe previsti dalla normativa generale.
  • Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica.
    In caso di ricavi “non congrui” oppure di perdita fiscale sistematica, non scattano nei confronti della start-up innovativa le penalizzazioni fiscali previste per le “società di comodo” (es.: l’imputazione di un reddito minimo e di una base imponibile minima ai fini Irap, l’utilizzo limitato del credito IVA, ecc.).
  • Procedura Fail Le start-up innovative sono considerati soggetti “non fallibili”: per questo sono assoggettate in via esclusiva alla procedura di composizione della crisi da sovra-indebitamento e di liquidazione del patrimonio, nonché esonerate dalle procedure di fallimento, concordato preventivo e liquidazione coatta amministrativa.

Agevolazioni per startup innovative di tipo fiscale ed economico

Le agevolazioni che vengono offerte alle startup innovative sono moltissimi ed alcuni di portata notevole rispetto alle imprese più comuni:

  • Finanziamenti. Le startup innovative possono accedere ad una serie di finanziamenti a livello regionale, nazionale ed europeo che vengono messi tramite una serie di bandi dedicati all’innovazione. Tra i vari finanziamenti ricordiamo anche lo smart & start Italia.
  • Investimenti agevolati. Chi volesse investire in una startup innovativa avrà una detrazione del 30% della somma investita fino ad un milione di euro.
  • Esonero dal versamento dell’imposta di bollo e dei diritti camerali.
  • Accesso semplificato al fondo di garanzia per le PMI per accedere ai crediti bancari offrendo una garanzia che copre l’80% del credito stesso.
  • Agevolazioni del regime forfettario.
  • Trasformazione in PMI senza soluzione di continuità dopo i 5 anni di startup.
  • Accesso ai servizi di internazionalizzazione delle imprese (ICE).

Oltre ai vantaggi sopra elencati, le startup innovative godono di una disciplina del lavoro flessibile rispetto alle altre imprese.
Infatti una startup innovativa non deve stare nel limite massimo di contratti a tempo determinato del 20% rispetto ai contratti a tempo indeterminato, inoltre può remunerare i propri collaboratori o subordinati con soluzioni quali stock option e work for equity.
Da notare che nel caso di reddito derivante dai summenzionati strumenti finanziari non è prevista alcuna imposizione fiscale o contributiva se vengono rispettate certe condizioni.

Vi è poi un importante agevolazione prevista direttamente per la società. Se la startup sostiene spese in ricerca e sviluppo (es. per la creazione di prototipi) potrà ottenere un credito d’imposta pari al 20% delle spese sostenute. Tale misura è prevista fino a tutto il 2022 su una spesa massima di €4 milioni

Agevolazioni per start up sull’IVA 2022

Anche per l’anno 2022, il Ministero dello Sviluppo Economico ha predisposto una serie di aiuti nei confronti delle attività che rientrano nella categoria di Startup innovative. Si tratta di agevolazioni IVA attraverso cui queste nuove attività potranno accedere ad un rimborso dell’IVA da parte del MISE.

Nello specifico, i vantaggi fiscali che possono essere indirizzati e richiesti dalle cosiddette Startup innovative non fanno riferimento esclusivamente a quella parte legata alla possibilità di vedersi riconosciute una serie di detrazioni e di deduzioni riferite alle imposte di tipo diretto, quali ad esempio IRES e IRPEF.

In questo senso, infatti, queste categorie di Startup dovranno dimostrare di essere in possesso di tutte le condizioni specificate dal MISE. Accertate le condizioni potranno anche beneficiare di una serie di contributi e di sostengo per quanto riguarda le imposte indirette.

In questo senso, le agevolazioni per le Startup innovative si presenterebbero quindi sotto forma di compensazioni dell’imposta sul cosiddetto valore aggiunto, oppure mediante dei rimborsi con cadenza annuale. 

Quali sono i requisiti per ottenere le agevolazioni IVA 2022 dal MISE per le Startup?

Al fine di poter godere di tutti i benefici concessi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, è necessario che:

  • la società di capitali sia un’impresa nuova che abbia la residenza in Italia, o anche in un qualsiasi altro Paese che appartiene alla categoria di Spazio Economico Europeo.
  • Il fatturato registrato durante l’anno dalla startup innovativa richiedente non deve essere superiore ai 5 milioni di euro.
  • Allo stesso tempo, l’impresa in questione non deve essere quotata in nessun tipo di mercato oppure di piattaforme di negoziazione, e non deve aver distribuito né in passato né al momento della domanda degli utili.
  • L’impresa in questione deve avere come oggetto sociale in maniera esclusiva oppure almeno prevalente, la produzione, lo sviluppo nonché la commercializzazione relativa ad un prodotto o anche ad un servizio che risulta avere un elevato valore nell’ambito tecnologico.

Come ottenere le agevolazioni IVA per le Startup innovative nel 2022

Nei casi in cui all’interno della dichiarazione IVA risulta esserci un saldo a credito in favore del contribuente, è possibile avere davanti tre eventuali scenari.

Da un lato, il contribuente ha la possibilità di provvedere alla trasmissione dell’istanza per poter avere il rimborso di tipo parziale oppure totale, nei casi in cui venga accertata la sussistenza di tutte le condizioni prima citate.

Una seconda possibilità riguarda il fatto di poter riportare il credito all’anno successivo rispetto a quello a cui fa riferimento la dichiarazione, così da poterlo eventualmente utilizzare per le liquidazioni periodiche.

Infine, un’ultima opportunità concessa da parte del Ministero dello Sviluppo Economico riguarda quella di procedere ad un’eventuale compensazione.

A questo proposito, le imprese in questione potranno provvedere a decidere direttamente con la dichiarazione IVA. Tuttavia, nei casi in cui si intende procedere con la richiesta di ottenimento del rimborso dell’IVA a credito, occorre precisare alcune ulteriori condizioni.

Tra queste, vi sono alcune situazioni legate ai casi di cessazione dell’attività, oppure nei casi in cui l’aliquota media che viene applicata sugli acquisti risulti aumentata della percentuale del 10 per cento, o anche in presenza di acquisiti di beni ammortizzabili oppure di operazioni non imponibili.

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