La carbon neutrality gioca un ruolo fondamentale all’interno delle aziende. Questo perché grazie alle loro strategie orientate alla sostenibilità possono contribuire in maniera decisiva a contrastare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.
Le aziende private non possono quindi più rimandare l’adozione di una strategia finalizzata a perseguire la Carbon Neutrality.
Si tratta di un obiettivo che non riguarda solo l’etica e la conformità, ma è anche una questione di competitività e di opportunità di business.
Allineare la propria strategia di business all’ambiente significa renderla resiliente e minimizzare rischi operativi e di reputazione, per essere più attrattivi sul mercato sia nei confronti dei talenti che dei consumatori.
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ToggleCos’è esattamente la carbon neutrality?
Il termine inglese carbon neutral significa letteralmente zero emissioni. Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) definisce la carbon neutrality come il risultato del bilanciamento tra le emissioni di gas serra generate ed emissioni riassorbite.
Qual è l’obiettivo del Green Deal europeo?
In linea con l’impegno dell’Unione europea nell’azione globale per il clima, e secondo le linee guida dell’accordo di Parigi, il Green Deal europeo si è posto l’ambizioso obiettivo di arrivare entro il 2050 alla carbon neutrality, con la creazione di un’economia che azzeri le emissioni nette di gas a effetto serra.
Nello specifico, la Commissione Europea ha fissato i seguenti obiettivi da raggiungere entro il 2030:
- taglio del 40% delle emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990
- aumento di almeno il 32% del consumo di energia da fonti rinnovabili
- raggiungimento di almeno il 32,5% del risparmio energetico rispetto ai valori odierni
- Si tratta una delle sfide più grandi del secolo, oltre che l’opportunità per costruire un futuro migliore per tutti gli esseri viventi del Pianeta.
La carbon neutrality: quanto può essere importante per la mia azienda?
Ogni azienda dovrebbe perseguire la carbon neutrality, riducendo al minimo (o meglio ancora, evitando del tutto) le sue emissioni.
Lo scopo è azzerare e neutralizzare le emissioni di CO2 ottenendo un saldo di CO2 minore o uguale a zero.
Diventare carbon neutral significa assumersi la responsabilità della propria impronta climatica e scegliere di rendere le proprie attività non impattanti sul clima e sull’ambiente.
Oggi non esiste un regolamento che obblighi le aziende a ridurre, azzerare o compensare le proprie emissioni di gas serra come l’anidride carbonica.
Chi decide di perseguire questo obiettivo, quindi, decide di farlo volontariamente. Altrettanto volontariamente investe risorse finanziarie anche molto importanti per progettare, mettere in esecuzione e comunicare le proprie Strategie Climatiche.
Ma come mai sempre più aziende stanno decidendo di diventare carbon neutral?
Per un motivo molto semplice: il mercato. I consumatori di oggi, soprattutto le nuove generazioni, sono sempre più attenti alle tematiche dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale.
Per questo i loro acquisti, o consumi, sono orientati verso quei prodotti o servizi le cui aziende fornitrici dichiarano di perseguire questi valori.
Questo orientamento è talmente forte che i consumatori sono anche disposti a spendere di più se i prodotti rispettano l’ambiente più di quelli di altre aziende concorrenti.
Le imprese che decidono di intraprendere il loro percorso verso la carbon neutrality quindi lo fanno per migliorare il loro posizionamento sul mercato.
Grazie ad esso possono raggiungere nuove fasce di consumatori riuscendo a differenziarsi più nettamente dai loro concorrenti.
In sostanza lo fanno per vendere di più e la cosa, funziona davvero!
Ma non solo, gli investitori fanno sempre di più pressione sulle aziende perché si impegnino a ridurre le proprie emissioni e ad attuare una strategia di mitigazione in linea con il proprio business.
L’attenzione dei private equity è sempre di più rivolta agli indicatori di sostenibilità e a come un brand è percepito dall’opinione pubblica.
Uno dei punti fondamentali e prioritari del “Global Warming of 1.5°C” è la necessità di decarbonizzare completamente le nostre economie e così il Climate Action è oggi un indicatore a cui va data la massima priorità e che le aziende devono avere nella loro agenda.
È quindi fondamentale per le aziende, incluse le PMI, assicurarsi la trasparenza del loro carbon footprint, coinvolgendo i fornitori nella propria strategia, fissare obiettivi di riduzione di CO2 di tutte le parti coinvolte e monitorare costantemente i miglioramenti nella riduzione dell’emissione di carbonio.
Come diventare un’impresa carbon neutral
Un’attività economica dà il suo contributo a mitigare i cambiamenti climatici nel momento in cui aiuta a stabilizzare le concentrazioni di gas serra, mediante la riduzione o l’azzeramento delle sue emissioni, favorendone così l’eliminazione.
I passi da compiere per intraprendere questo percorso sono fondamentalmente tre:
- calcolare le emissioni di gas ad effetto serra generate dall’attività con un metodo scientifico basato sul Life Cycle Assessment (LCA)
- ridurre la CO2 in eccesso grazie all’impiego di tecnologie più efficienti e materie prime più ecologiche
- compensare la CO2 con l’acquisto di crediti di carbonio generati attraverso interventi di riforestazione e tutela di parchi e riserve naturali.
Ma la raccolta di dati sul carbonio lungo la catena di fornitura in modo accurato e affidabile continua essere una sfida complessa.
Per avviare un percorso di decarbonizzazione accurato ed efficiente, è necessario fare affidamento su soluzioni in grado di fornire una visione completa delle emissioni della supply chain, anche la più estesa ed attuare una serie di strategie per diventare azienda carbon neutral.
Quali sono le strategie per diventare Azienda carbon Neutral?
Ecco alcune delle strategie che possono adottare le aziende:
1. Misurazione: il punto di partenza è quello dell’audit e dell’analisi della propria impronta di carbonio (carbon footprint) ovvero delle emissioni di gas serra generate da processi produttivi, erogazione di servizi o altre attività. Si tratta di un processo basato su standard specifici e deve tenere conto sia degli impatti diretti sia di quelli indiretti.
Essere consapevoli del proprio impatto ambientale è di fatto il primo passo per identificare gli sprechi o le inefficienze all’interno di un’azienda e attuare strategie di sostenibilità ambientale.
2. Riduzione: una volta che si è consapevoli della propria carbon footprint si può procedure a cercare di ridurla. Dopo aver analizzato quali sono le fasi più impattanti (materie prime, packaging, produzione di energia ecc.). Si interviene quindi per ridurre la causa delle emissioni di CO2 il più possibile e, allo stesso tempo, per eliminare sprechi o inefficienze.
3. Compensazione: abbattere completamente le emissioni di CO2 di un’attività produttiva è praticamente impossibile. Rispetto alla quota di emissioni residue emesse, un’impresa può decidere di avviare iniziative di compensazione, ad esempio finanziando progetti di riforestazione o acquistando crediti di carbonio da altre aziende.
Il credito di carbonio, o carbon credit, rappresenta un certificato negoziabile, ovvero un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie a un progetto di tutela ambientale finalizzato a ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas a effetto serra.
La Carbon Neutrality per diventare azienda sempre più sostenibile
Le aziende possono così migliorare i risultati di sostenibilità e mitigare i rischi fornendo agli stakeholder aziendali prove tangibili e facilmente leggibili sul loro impegno verso la carbon neutrality e ottenendo così vantaggi di business in termini di reputazione del brand, fidelizzazione dei talenti, richiamo di investimenti e aumento del fatturato.
Anche noi come AlzaRating abbiamo deciso di intraprendere questo percorso e di diventare un’azienda Carbon neutral come puoi vedere qui sotto:
Con le seguenti certificazioni:
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La Carbon Neutrality e i costi da sostenere
Raggiungere la Carbon Neutrality per un’azienda significa misurare la propria Carbon Footprint e cercare di compensarla.
Se per misurarla esistono dei metodi artigianali, meno costosi, e professionali, più costosi, il vero salasso sono le azioni che riguardano la sua compensazione.
Acquistare i crediti di carbonio, infatti, significa spendere 15-20 € ogni tonnellata di CO2 immessa nell’atmosfera. Ma non è questo a spaventare gli imprenditori come te. Per capirlo meglio proviamo a fare un esempio.
Abbiamo visto come, a provocare la gran parte delle emissioni di CO2 siano spesso gli approvvigionamenti di energia.
Vuoi il combustibile utilizzato per il riscaldamento degli ambienti di lavoro o per mantenere determinati macchinari in funzione (forni a gas, fonderie ecc.), vuoi le emissioni che si producono per produrre l’elettricità necessaria ai macchinari ed alle luci di un’industria.
Per portare la tua azienda verso la Carbon Neutrality dovresti quindi ridurre questi consumi che provocano così tante emissioni. Come?
Una valida alternativa è quella di ricorrere agli impianti a fonti rinnovabili. Con il fotovoltaico, ad esempio, la tua impresa potrebbe ridurre notevolmente il consumo di energia elettrica in quanto la produrrebbe direttamente da sola sfruttando l’energia solare e quindi senza emissioni.
Stesso discorso per il riscaldamento: passando ad un’altra tecnologia potresti abbandonare il metano e magari, passando all’elettricità, soddisfare i consumi sempre tramite il fotovoltaico.
Ovviamente però tutto questo ha un costo che non è indifferente, soprattutto per gli impianti di gradi dimensioni.
Per fortuna però esistono degli incentivi fiscali di cui ti parlerò nell’articolo di giovedì in grado di abbattere il costo dell’investimento oltre al fatto che, con i recenti aumenti del prezzo dell’energia, ricorrere ai combustibili non è più conveniente.
Carbon Neutrality e vantaggi per le aziende
I principali vantaggi nell’essere un’azienda Carbon Neutral sono quindi riassumibili nei seguenti punti:
- costruire un posizionamento sul mercato come azienda leader sui temi della Sostenibilità;
- ottenere un importante ritorno di immagine verso tutti gli stakeholder;
- aumentare l’attrattività e l’engagement nei confronti dell’azienda da parte degli investitori, dei clienti, dei partner, dei dipendenti;
- innovare la propria proposta di valore e ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti;
- fornire un contributo attivo alla riduzione delle emissioni dei propri clienti;
- contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) dell’Agenda ONU;
- comunicare la Sostenibilità attraverso iniziative concrete e riconosciute a livello internazionale;
- avere un argomento nuovo da comunicare ai propri clienti e al mercato;
- realizzare un premium price sui prodotti/servizi venduti, e quindi anche un ritorno economico.
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