Coronavirus e prevenzione: come uscire dall’incubo del contagio ed iniziare a lavorare con serenità seguendo determinate regole di prevenzione.
Il grande focolaio è scoppiato a Wuhan tra novembre e dicembre. Le prime notizie al telegiornale mentre si parlava della Cina, sembravano parlare di un qualcosa di così lontano. Nessuno immaginava che sarebbe potuta scoppiare una pandemia.
Invece il 21 febbraio il Coronavirus affligge l’Italia con la notizia ufficiale del paziente 1 a Codogno in Lombardia. Nel giro di poco tempo l’Italia e, a ruota, il mondo intero si trova a fare i conti con questo maledetto virus che ha seminato paura, ansia e purtroppo morti.
Certo ci sono stati anche sopravvissuti ma l’esperienza raccontata dalle persone che hanno avuto il Covid-19 in forma pesante fa venire i brividi al solo pensiero.
Però nonostante l’incubo che abbiamo vissuto, la reclusione forzata, il bombardamento di notizie, la paura di combattere un qualcosa che non conosciamo, la crisi economica che stiamo cercando di affrontare siamo arrivati alla tanto attesa FASE 2.
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ToggleCoronavirus e prevenzione: siamo pronti per la FASE 2?
Lunedì 18 maggio tante attività hanno finalmente aperto (altre attività purtroppo non hanno avuto questa fortuna), e per quanto mascherina e guanti saranno nostri compagni di viaggio per ancora tanto tempo, si RIPARTE. Ricomincia l’attività lavorativa. Si torna in azienda. Si rivedono i colleghi e riprendiamo in parte, la nostra vita di sempre.
Nonostante tutto, la paura e la consapevolezza che il coronavirus possa attaccarci di nuovo è dentro ognuno di noi.
A questo punto cosa possiamo fare per tornare ad una vita più o meno normale? Quanto è importante conoscere i sintomi del Coronavirus, le modalità di trasmissione e i mezzi di prevenzione? Scopriamolo in questo articolo.
Quali sono i sintomi del Coronavirus?
I sintomi più comuni di Covid-19, (fonte: Ministero della Salute aggiornato al 18 maggio ) sono febbre, stanchezza e tosse secca.
Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea.
Questi sintomi, generalmente sono lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Recentemente, l’anosmia/iposmia (perdita /diminuzione dell’olfatto), e in alcuni casi l’ageusia (perdita del gusto) sono state segnalate come sintomi legati all’infezione da Covid-19.
I dati provenienti dalla Corea del Sud, dalla Cina e dall’Italia mostrano che in alcuni casi i pazienti con infezione confermata da SARS-CoV-2 hanno sviluppato anosmia/iposmia in assenza di altri sintomi.
Coronavirus e prevenzione: quali sono le modalità di trasmissione?
Alcuni Coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
Anche il nuovo Coronavirus responsabile della malattia respiratoria COVID-19 può essere trasmesso da persona a persona tramite un contatto stretto con un caso probabile o confermato.
Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata.
La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:
- la saliva, tossendo e starnutendo;
- contatti diretti personali;
- le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti. Però anch’essi devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Come gestire un contatto stretto di un caso confermato di COVID-19?
Sulla base delle Ordinanze ministeriali, le Autorità sanitarie territorialmente competenti devono applicare ai contatti stretti di un caso probabile o confermato la misura della quarantena con sorveglianza attiva. Le tempistiche sono di quattordici giorni.
Dopo aver fatto chiarezza su alcuni punti molto importanti relativi al Coronavirus andiamo a vedere il modo migliore per tutelarsi soprattutto sul posto di lavoro.
I comportamenti igienici corretti da osservare e la prevenzione da mettere in atto per combattere il Coronavirus in azienda
Il primo consiglio è quello di avere la massima cura della propria igiene. Come? Adottando i più normali comportamenti di tutela del contagio da coronavirus in azienda, prima di recarsi sul posto di lavoro.
Nel corso della giornata in ufficio o in azienda, bisogna lavarsi spesso le mani. Non bisogna toccarsi il viso, naso, occhi e bocca con le mani. Non si deve salutare stringendo le mani o abbracciando altre persone. Se si deve starnutire o tossire bisogna portare la bocca verso la piega del gomito. Se si parla ad una persona bisogna mantenere almeno 2 metri di distanza.
Coronavirus e prevenzione: come gestire i contatti sociali sul posto di lavoro coronavirus prevenzione.
Qualora si è certi di aver avuto rapporti sociali stretti o di lavoro con persone contagiate dal virus, allora ci sono importanti vari step di prevenzione al coronavirus da rispettare.
Il primo step contro il coronavirus in azienda è quello di informare, tramite telefono, il Datore di lavoro o altre figure come il Rls, Rspp o il medico aziendale.
È buona norma indossare con urgenza i dpi di terza categoria mascherina FFpp3. È importante lavarsi subito le mani con acqua calda e disinfettante, lasciare immediatamente il posto di lavoro e tornare a casa. Chiamare subito il numero 112 che saprà dare le corrette indicazioni su come comportarsi.
In caso di positività al coronavirus di un lavoratore in azienda il Datore di lavoro cosa deve fare?
L ‘Ats di competenza in caso di positività al coronavirus di un lavoratore, informerà il datore di lavoro.
L’ Azienda Territoriale Sanitaria eseguirà, le indagini epidemiologiche del caso in modo da identificare la possibile fonte di esposizione e ed i contatti stretti che la persona ha avuto con altre persone. Questo in modo tale da contenere il contagio.
Successivamente, sarà buona cura del datore di lavoro o del suo rappresentante, provvedere anche ad informare le aziende terze con cui si siano intrattenuti dei rapporti di collaborazione negli ultimi 40 giorni sentito il parere dell Ats e del medico aziendale.
In azienda saranno attivate le procedure prevenzione e di disinfezione previste dalla circolare del Ministero della Salute 5443 del 22/02/2020 per la sanificazione degli ambienti.
La decisione se sospendere in via temporanea l’attività di lavoro oppure attivare l’opzione di telelavoro è unicamente di competenza dell’azienda.
A patto che non arrivino indicazioni più precise a riguardo dalle autorità o enti pubblici.
Falsi miti coronavirus prevenzione in azienda.
- Il freddo o la neve non uccidono il coronavirus.
- È improbabile che il coronavirus rimanga infettante in idonea concentrazione a lungo sui pacchi o sulle lettere.
- Ad oggi non c è evidenza scientifica che il coronavirus sia trasmesso dalle zanzare.
- Gli asciugamani non ammazzano il coronavirus. Bisogna lavarsi spesso le mani!
- Le lampade UV non devono essere utilizzate per sterilizzare le mani.
- Gli scanner termici non rilevano la presenza di coronavirus ma solo un anomalia nella temperatura corporea. È bene rimanere a casa in isolamento per temperature superiori ai 37,5 C°.
- Ad oggi non c è evidenza scientifica che il corona virus sia trasmesso dagli animali domestici.
- I vaccini contro la polmonite non prevengono il coronavirus.
- Non ci sono prove sul fatto che mangiare aglio protegga dal coronavirus.
- Gli antibiotici non sono efficaci sul coronavirus. Gli antibiotici possono essere utilizzati per tenere sotto controllo una eventuale coinfezione batterica.
Come lavarsi le mani in azienda?
Coronavirus: i 5 errori da non fare quando si usa la mascherina
Coprire soltanto la bocca.
Sembrerebbe intuitivo, eppure in tanti non ci pensano: indossare la mascherina lasciandola un po’ a penzoloni, in modo che copra prevalentemente la bocca, ma non il naso, serve davvero a poco. Il rischio di ammalarci o far ammalare qualcun altro è molto alto se si sottovaluta questa cosa.
Spesso infatti respiriamo parzialmente o completamente attraverso il naso e possiamo quindi infettarci proprio attraverso le narici.
Nello stesso modo, se siamo contagiati, anche inconsapevolmente, e starnutiamo, possiamo spandere il virus per metri intorno a noi.
A parte la zona che deve coprire, la mascherina non deve andare in contatto con altre parti del corpo o vestiti.
Se l’interno della mascherina entra in contatto con un’altra parte del corpo che è contaminata come capelli, fronte, mento, mani o vestiti e poi viene rimessa su naso e bocca, la mucosa di queste zone può infettarsi.
Per mettere e togliere correttamente la mascherina, inoltre, non bisogna toccare la parte esterna. Invece di toccare direttamente la mascherina, bisogna rimuoverla attraverso gli elastici o gli agganci che la tengono sospesa alle orecchie.
Una volta rimossa, se non siamo ancora a casa e non possiamo procedere subito alla corretta disinfezione, occorre metterla in un sacchetto chiuso, meglio se con una zip. In questo modo eviteremo di spargere eventuali contaminazioni su altre superfici.
Fondamentale, poi, lavarsi le mani prima di indossare le mascherine e dopo averle rimosse.
La mascherina non aderisce bene alle zone che deve proteggere
Quando indossate la mascherina fate molta attenzione nel mettere a riparo mucose e vie respiratorie (bocca e naso).
Questo perché l’obiettivo della mascherina è quello di creare una barriera che blocchi più aria possibile e dunque anche se non è possibile “sigillare” le mascherine chirurgiche o in stoffa, bisogna assicurarsi che siano ben tese.
In questo caso, la barba può essere un problema. Più è morbida e voluminosa, meno la mascherina aderirà al viso: consigliato accorciarla il più possibile per permettere una protezione vera.
La mascherina copre solo la punta del naso
È molto importante che la mascherina poggi alla radice del naso, perché possa sigillare il nostro respiro e filtrare correttamente. Meno aria passa ai lati, meglio è. Ecco perché alcune mascherine hanno una parte conformabile sul naso che serve per adattarle perfettamente al nostro viso.
Non disinfettare correttamente la mascherina prima del riutilizzo
Se abbiamo in mente di riutilizzare la nostra mascherina, dobbiamo assicurarci che non diventi un’ ulteriore fonte di contaminazione.
Quelle in stoffa si possono lavare in lavatrice, mentre le altre possono essere disinfettate immergendole in una soluzione con alcool o amuchina. In assenza di entrambi, ormai difficili da trovare, la migliore soluzione secondo gli esperti è usare il vapore. Il consiglio, in questo caso, è di metterla dieci minuti sospesa su una pentola di acqua che bolle. Dovrà però essere perfettamente asciutta prima di essere riutilizzata.
Quando la mascherina è stata usata per il numero di volte raccomandato, oppure è visibilmente sporca o danneggiata, infine, occorre disinfettarla un’ultima volta per liberarsene in sicurezza, oppure buttarla chiudendola in un sacchetto di plastica ben annodato.
Mi auguro che tutte queste informazioni siano servite per una tua ripresa sia lavorativa che della tua vita in modo più sereno.
Questo perché è molto importante riuscire a vivere e superare (speriamo prima possibile) questo periodo di convivenza con il Coronavirus.
Dobbiamo farlo con testa, con coscienza, con le dovute precauzioni ma al tempo stesso eliminare tutte le paure e le ansie che ci hanno accompagnato durante la quarantena.
Alzarating è al fianco di tutte quelle persone e di quegli imprenditori che vogliono ripartire con la loro attività. Imprenditori ricominciare a lottare per quello che hanno creato in questi anni e supportarli in caso di necessità nel riavviare la loro attività.
Se mi segui su questo blog ti starai chiedendo perchè ho dedicato ben due articoli (prima e dopo la RIPARTENZA) su questi argomenti.
Perchè il team di Alzarating svolge un’attività che ha come obiettivo quello di aiutare la tua azienda a crescere e ad essere sana. Per questo motivo è fondamentale informare le persone sulle regole base a cui attenersi per evitare il contagio e soprattutto i rischi che si corrono se si sottovalutano queste regole. Regole sociali che permettano la continuità.
Questo articolo è una linea guida su come gestire la tua azienda e i tuoi dipendenti in sicurezza e serenità.
Hai qualche dubbio o perplessità nel ripartire con la tua azienda? Se temi che ci possano essere delle criticità che vuoi risolvere prima possibile, sappi che non sei solo.
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