Crescita aziendale: il primo passo verso l’innovazione

La crescita aziendale è una colonna portante all’interno di un’impresa perché coinvolge tutto l’organico. Questo permette sia a dipendenti che manager ed imprenditori di lavorare per un’unica mission aziendale e condividere con l’organico aziendale obiettivi orientati all’innovazione e i risultati.

Oggi crescere significa non solo emergere ma anche sopravvivere di fronte allo scenario competitivo delle filiere internazionali. La crescita aziendale è sicuramente un fenomeno positivo perché consente l’aumento del potere contrattuale verso clienti e fornitori. Porta un incremento della notorietà permettendo di attirare capitale umano specializzato, economie di scala ed un’eventuale diversificazione del portafoglio di prodotti e servizi offerti.

Quali sono i fattori di una crescita aziendale?

Da cosa ci possiamo accorgere che un’azienda non riesce a crescere? Dalla sua immobilità in relazione ai cambiamenti del mercato, ad esempio. Dalla lentezza del processo decisionale. Un’azienda che vuole crescere deve innanzitutto guardare alla crescita delle persone che la compongono.

Delegare diventa così indispensabile per evitare un’ingessatura della realtà aziendale.
I responsabili devono quindi dare fiducia alla propria squadra (uno dei motori che muovono l’azienda), prendersi il tempo per trasformarsi, adattarsi ai cambiamenti e migliorarsi in modo costante.

Avere all’interno dell’azienda professionisti con conoscenze e competenze non basta per crescere, se non li mettiamo in grado di contribuire appieno.
Innanzitutto è necessario riconoscere che i ruoli in azienda sono coperti da persone, per le quali essere formate e apprezzate per i loro successi è essenziale.
La crescita aziendale, infatti, è determinata anche dalla garanzia di un sistema formativo di elevata qualità, che assicuri al personale l’adeguatezza non solo al ruolo ricoperto, ma anche ad eventuali passaggi ad altri ruoli, così da spendere le proprie competenze in nuove opportunità e tenere vivo il loro desiderio di crescita.

La marcia in più per garantirsi la sostenibilità competitiva sta nello sfruttamento del proprio capitale intellettuale.

Sviluppare l’identità professionale e le competenze del personale di un’azienda significa valorizzare le persone, la loro professionalità e le loro capacità.

Ma qual è il vantaggio dell’azienda? Queste capacità potenziate sono a disposizione delle esigenze aziendali.

Basta pensare alla parola “organizzazione”, con cui spesso si definisce un’azienda: il termine indica una struttura formata da capitale umano, risorse intellettuali, competenze differenti. Questi elementi sono indispensabili per costruire un’immagine e una reputazione aziendali forti, guardare al futuro e, come accennato precedentemente, adattarsi al cambiamento.

Crescita aziendale vuol dire anche formazione

Nella crescita di un’azienda la formazione ricopre e continuerà a ricoprire un ruolo di particolare rilievo. In un mercato che richiede sempre più competenze specifiche diventa indispensabile promuovere iniziative finalizzate allo sviluppo di competenze professionali e personali.

Questo tipo di strategia aziendale porta a molteplici impulsi positivi:

  • Maggior soddisfazione dell’utente.
  • Miglioramento della Brand Awareness.
  • Aumento della motivazione personale.

Inoltre risulta spesso essenziale per differenziarsi sul mercato aprendo la possibilità di approcciare a nuovi settori o a nuovi mercati.

La formazione permette ad ogni singolo dipendente di sentirsi realizzato e più sicuro quando viene adeguatamente formato. In questo modo è maggiormente consapevole del valore del progetto di cui è parte.

Per questo la crescita del singolo corrisponde alla crescita dell’intera organizzazione, formata da tanti piccoli tasselli che contribuiscono alla buona riuscita del progetto.

Formazione significa crescita, evoluzione e cambiamento.

Si tratta di un pilastro fondante di un’azienda che mira al benessere dei propri collaboratori ed allo sviluppo non solo economicamente, ma anche socialmente sostenibile.

Formazione e agevolazioni fiscali

La formazione all’interno di un’azienda è cosi determinante per la crescita aziendale che anche lo Stato mette a disposizione delle agevolazioni fiscali per le aziende che formano e specializzano i propri dipendenti.

Grazie al Bonus Formazione 4.0, utilizzabile nel biennio 2020 – 2022, l’azienda ha la possibilità di investire per aumentare e migliorare le skills dei suoi dipendenti nel settore innovazione e digitalizzazione.

Questo Bonus serve per incrementare le competenze del personale e, al contempo, utilizzarlo per pagare le imposte a debito.  

Il credito d’imposta Formazione 4.0 rientra nel Programma Transizione 4.0 che ha come obiettivo quello di accelerare la digitalizzazione delle imprese italiane. 

 La misura, infatti, vuole essere uno stimolo per le imprese ad investire nella formazione del personale sulle materie quali: le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. 

Insomma, tutto ciò che, ti permette di innovare la tua azienda e renderla più competitiva sul mercato.

Un’opportunità per avviare un processo di trasformazione tecnologico e digitale per stare al passo con l’evoluzione industriale in atto.

Quali sono le agevolazioni?

Il credito d’imposta formazione 4.0, come tale, verrà distribuito in percentuali. Su u quello che spendi ti verrà restituita una somma pari allo seguenti percentuali:

  • 50% se sei una piccola impresa (tetto massimo di spesa: 300.000 euro);
  • 40% se sei una media impresa (tetto massimo di spesa: 250.000 euro);
  • 30% se sei una grande impresa (tetto massimo di spesa: 250.000 euro).

Se nella tua impresa sono presenti dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati il bonus può arrivare fino al al 60%.

Ti faccio un esempio: l’azienda Beta ha 30 dipendenti: 10 impiegati e 20 operai e avvia un progetto di Formazione 4.0 e decidendo di coinvolgere nel piano formativo 5 impiegati e 15 operai.  Supponiamo che:

  1. il costo orario medio lordo è pari a 15 euro l’ora.
  2. il percorso formativo è pari 150 ore (100 ore per gli impiegati e 50 per gli operai) 

Stando a ciò, avremo 45.000 euro di spesa (20 dipendenti x 15 euro x 150 ore = 45.000 euro).

Trattandosi di una piccola azienda, andrà a beneficiare del credito d’imposta per una somma pari al 50%, quindi 22.500 euro. Denaro che, l’azienda, andrà a compensare le imposte a debito nel 2022.

Praticamente il Bonus Formazione 4.0 ti permette di investire, di ridurre le tasse perché quei 22.500 che ti restituiscono li andrai a utilizzare in compensazione e ti permette di rendere competitiva la tua azienda. Niente male direi no?

Crescita aziendale e Bonus Formazione 4.0: quali sono le novità 2021?

Per il 2021, rispetto alla precedente disciplina del credito, sono state introdotte delle novità. Le novità riguardanti il credito d’imposta Formazione 4.0 sono principalmente due.

La prima riguarda la proroga al 2022 del bonus per tutte le imprese che effettuano spese finalizzate a favorire la formazione tecnologicamente avanzata per i lavoratori per dare slancio alla propria attività.

In altre parole, puoi utilizzarlo non solo per il 2021, ma anche per gli antisemiti che andrai ad effettuare nel 2022.

 La seconda novità riguarda l’ampliamento dei costi ammissibili. Sono ammessi all’agevolazione e quindi se li sostieni hai diritto al bonus i seguenti costi: 

  • le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione inerenti al progetto di formazione (spese di viaggio, le spese di alloggio, i materiali e l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature ma solo per la quota facente riferimento al progetto di formazione);
  • i costi dei servizi di consulenza relative al progetto di formazione;
  • le spese dei dipendenti inerenti ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore cui partecipanti hanno partecipato alla formazione.

Un’altra novità, forse la più importante, è il fatto che le imprese potranno usufruirne anche per le spese di formazione non solo dei dipendenti ma anche degli stessi imprenditori.

Anche tu, quindi, titolare dell’impresa, puoi decidere di fare un corso di formazione a spese dello stato e non solo investire sui tuoi dipendenti.

Se vuoi crescere non puoi fare a meno della formazione

Oggi, purtroppo, ci troviamo di fronte uno scenario poco rassicurante. Molte aziende cercano attraverso metodi fai da te di poter coprire i costi di gestione e non accumulare altri debiti.

Tutti metodi che attenuano il colpo nel breve periodo. Quindi cosa fare in queste circostanze? 

Diventa importante, dove è possibile, creare una struttura di dipendenti formata e qualificata. In questo momento di sofferenza (che speriamo finisca entro un paio di mesi) cogliere l’occasione di formare i dipendenti non è un’idea da sottovalutare. 

Ma tutt’altro e se sei un imprenditore lungimirante sai che la formazione e gli investimenti sono tra gli elementi più utilizzati per far uscire dalla crisi la tua azienda.

Così puoi raggiungere un duplice risultato: avere dei dipendenti qualificati e pronti ad affrontare le sfide del futuro e risparmiare sul costo del lavoro poiché le ore di formazione sono, anche se parzialmente, a carico dello Stato. 

Anche perché formarsi vuol dire al tempo stesso innovarsi e un’azienda che vuole differenziarsi rispetto ai competitor crescita aziendale e Innovazione devono essere l’una al fianco dell’altra.  

Crescita Aziendale e innovazione

In molte aziende, specialmente quelle piccole o medie, si fa fatica a pensare al futuro. Imprenditore e manager sono impegnati nell’operatività quotidiana e si tende a sottovalutare la costruzione di una strategia di lungo termine. Tuttavia, questo modus operandi è totalmente errato.

Definire obiettivi chiari, almeno in un orizzonte temporale di 2 o 3 anni, impatta positivamente su tutta l’azienda.

Da un lato, aiuta il management dell’azienda ad essere più rapido e consapevole nel prendere decisioni. Dall’altro, supporta lo sviluppo di un sistema di controllo delle performance aziendali molto più attento e approfondito, migliorando anche il processo di definizione dei budget e degli obiettivi finanziari.

Ciò che più conta, però, è l’impatto positivo di una strategia chiara sulla capacità dell’azienda di rimanere al passo dei trend di mercato e adattarsi al cambiamento, sia tecnologico sia culturale. Vediamo nei dettagli tutti questi aspetti.

Come costruire una strategia di innovazione

Definire una strategia è il primo passo per accelerare il cambiamento in azienda. Spesso, le decisioni, specialmente nelle aziende più piccole, vengono prese di pancia, sull’onda del momento, magari senza avere né tutti gli elementi utili a decidere né una direzione chiara in mente da seguire.

L’imprenditore o i manager tendono dunque a cercare risposte nel confronto con i collaboratori o altri manager, e spesso rimangono estremamente ancorati alle priorità di breve o brevissimo termine.

Essere consapevoli dell’obiettivo da raggiungere è fondamentale per non distrarsi e non sbagliare strada, ma non solo.

È anche il modo per rendere molto più semplici tutte le piccole decisioni operative quotidiane, perché tutto prende forma in funzione di un obiettivo principale.

In questo caso, a scanso di equivoci, si parla di un obiettivo strategico, che vada oltre il mero obiettivo finanziario, seppur anche quest’ultimo sia ovviamente molto importante.

Costruire una strategia, in termini più pratici, significa definire un piano industriale che vada a coprire più anni (generalmente un piano triennale) che serva da guida al CdA e alla Direzione Operativa.

Crescita aziendale ed innovazione digitale

All’interno di un qualsiasi piano industriale strategico ai giorni nostri, c’è una parola che non può mancare: digitalizzazione. Anche in questo caso, il mondo dei piccoli imprenditori tende ad alimentare una falsa credenza: l’innovazione digitale comporta investimenti troppo elevati, non a misura di piccole aziende. In realtà non è così.

Digitalizzare i propri processi e in alcuni casi creare nuovi prodotti e servizi grazie al digitale, comporta importanti vantaggi, sia dal lato dei costi sia dal lato dei ricavi. Proviamo a citare un semplice esempio.

Grazie alle tecnologie digitali, è molto più semplice conoscere i propri clienti e quindi favorire una relazione personalizzata, che porti alla fidelizzazione nel lungo periodo.

I clienti fidelizzati sono i clienti a maggior valore aggiunto. Inoltre, gli investimenti in ammodernamento dei propri processi produttivi possono essere ripagati, anche nel breve periodo, da una gestione più efficiente delle operations.

La digitalizzazione merita anch’essa una strategia a sé

Una strategia che potremmo chiamare roadmap digitale, tendenzialmente costruita su un orizzonte temporale di 2-3 anni.

Un punto da sottolineare è che una buona strategia di innovazione digitale non deve partire dall’acquisto di nuovi software ma dall’analisi funzionale su come i processi possono cambiare grazie alla tecnologia esistente.

Come avrai letto crescita aziendale ed innovazione devono camminare insieme per avere un’azienda proiettata al futuro.

Gli aspetti a cui prestare attenzione sono tanti e tutti interconnessi tra loro. Affrontare un progetto di innovazione e sviluppo aziendale da soli e senza un piano preciso può risultare in un buco nell’acqua, con conseguente spreco di risorse.

Un’opzione valida, per evitare di correre questo rischio, consiste nell’affidarsi a professionisti del settore in grado di aiutare le aziende a trarre il massimo dal budget e dalle energie spese per il progetto.

A questo proposito se compili il form qui sotto hai la possibilità di avere una consulenza gratuita con uno dei nostri esperti che ti mostrerà i nostri prodotti orientati alla crescita della tua azienda e all’innovazione e in un percorso insieme a noi ti supporterà in ogni fase del processo di innovazione e sviluppo.

Se hai delle domande o desideri ulteriori informazioni, compila il nostro modulo di contatto.

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