Crowdfunding: vantaggi e agevolazioni fiscali

Crowdfunding: questo sconosciuto. Quante volte ci siamo imbattuti in questo termine leggendo articoli o pezzi di marketing. Non a caso, secondo le statistiche di Google Trends il volume di ricerca di questo concetto è decuplicato nel giro degli ultimi due anni e tale crescita viene etichettata con la parola “impennata”.

Il crowdfunding è una forma di finanziamento capace di aggregare persone sparse per il mondo attorno ad uno stesso progetto.

Come? Attraverso la pubblicazione su una piattaforma dedicata propria a questo tipo di raccolta, una piattaforma di “crowdfunding”.

Né più né meno di una colletta, ma con la forza e la rapidità che solo Internet e Social Media oggi consentono.

Ovviamente ha avuto origine negli Stati Uniti, Paese che ha molto da insegnare al mondo intero in termini di business e di startup.

Tutti conoscono ormai la Silicon Valley, soprattutto dopo il successo mondiale di colossi come Google e Facebook.

Molti però ignorano che questo successo nasce dalla facilità con cui negli USA è possibile fare impresa, partendo da un business model scritto sul tovagliolo di un bar incontrando casualmente un business angel.

Per poter utilizzare questo innovativo sistema di raccolta fondi online ho bisogno innanzitutto di individuare la piattaforma di crowdfunding adatta alla mie esigenze.

Ormai ce ne sono diverse in tutto il mondo e anche in Italia, ma senza dubbio ce ne sono due su tutte che calamitano l’attenzione e il maggior traffico nel settore. Si tratta di Kickstarter e di Indiegogo.

Su queste piattaforme, definite “generaliste”, troviamo non solo progetti di startup, ma di ogni tipo, perché con il crowdfunding possiamo finanziare la nostra idea di startup, ma anche il restauro di un monumento oppure la produzione di un film di nicchia o di un nuovo libro. Gli utilizzi sono ormai i più vari.

Per chi è fatto il Crowdfunding?

Sicuramente viene utilizzato nella maggior parte dei casi dalle associazioni senza scopo di lucro, ma anche molte altre realtà hanno tratto una serie di benefici da questa strategia, come per esempio artisti indipendenti, società di produzione, partiti politici durante delle campagne elettorali, startup e anche ricercatori scientifici.

La richiesta è talmente alta che molte imprese di produzione di software stanno sviluppando programmi semplificati. Questo permette anche a quelle organizzazioni prive di competenze informatiche di integrare il crowdfunding alle proprie strategie.

Crowdfunding: istruzioni per l’uso

Il crowdfunding permette a startup e Pmi di raccogliere capitale di rischio per finanziare l’espansione del proprio progetto. Ma perché questa operazione abbia successo è indispensabile che sia sorretta da una buona strategia di comunicazione.

Mettere in piedi una campagna di comunicazione per il crowdfunding significa prevedere dei passaggi obbligati. Sinifica inoltre considerare che la vera campagna inizia molto prima, sia della fase di pre marketing che del go live.

  1. OBIETTIVI REALISTICI. 

Devi essere realistico e credibile sugli obiettivi che ti poni, e anche sincero su quello che vorresti fare a raccolta conclusa, ma questo non ti impedisce di trovare nei tuoi obiettivi un valore che potrebbe solleticare i tuoi potenziali investitori, rendendo la campagna maggiormente appetibile.

Ricordati che la tua strategia è un libro aperto agli occhi di chi sa leggere i segnali.

Puoi raffinare quello che dici per i diversi target, puoi cercare di non essere sospetto e puoi lavorare agli ambiti di vulnerabilità. Questo per fare in modo di non generare rumors in piena campagna su temi che potrebbero creare fraintendimenti, ma non puoi fare make up spinto o essere ambiguo se vuoi rispetto dal mercato lí fuori.

  1. MODALITÀ APPROVVIGIONAMENTI ON. 

Di quali risorse hai bisogno in campagna? Di soldi e di tempo. La campagna di crowdfunding è dispendiosa a livello economico. Come ogni campagna dove la comunicazione avrà un peso fondamentale, quindi, la prima cosa da fare è definire un budget. Questo per determinare i minimi costi da sostenere per dotarsi di una struttura in grado di lavorare sodo, procurandoti il bene di cui hai più avrai più bisogno durante la campagna, il tempo.

  1. PATRIMONIO INFORMATIVO.

Tutto il materiale legato all’azienda deve essere esteticamente gradevole, coordinato e “professionale”. I contenuti devono essere contestualizzati, realistici, semplici da comprendere, la comunicazione univoca per target e cross target (ricordati che l’investitore può essere anche un tuo cliente).

L’identità visiva e l’immagine coordinata sono asset che dovresti già avere, magari avranno bisogno di una rinfrescata. Ci sono probabilmente materiali a cui non hai pensato: press kit, background documents e statement/dati di settore, aggiunte agli asset grafici e audiovisivi per canali specifici, video interviste al team e agli stakeholders, spot, versioni più corte o espanse di un determinato contenuto che possono essere utili per la presentazione su piattaforma e altri “oggetti del racconto” che renderanno la tua narrazione più ingaggiante e completa.

  1. UPGRADE DEI CANALI DI COMUNICAZIONE

La strategia digital serve?

Sicuramente perché ti aiuta a capire meglio come si muove il tuo target nei confronti della campagna.

Specialmente se ti doti di un esperto che si occupa di social che potrebbe darti dei consigli su come implementare ulteriormente la tua strategia di contenuti. Ad esempio con qualche contenuto pensato per audiences particolarmente attente o attive.

L’upgrade ai canali deve renderti accessibile e ad ogni touchpoint dovrai attribuire un ruolo specifico e un piano editoriale ad hoc che esprima i significati più forti della campagna e del brand.

  1. DEFINISCI LA NARRAZIONE E COME INVESTIRE SUI CANALI DI COMUNICAZIONE.

Definisci e arruola anche gli storytellers ufficiali della campagna. La comunicazione non potrà essere solo top down, specie in un percorso che ha al centro la partecipazione.

Il media narrative design è il tipo di pianificazione strategica che ti serve per decidere chi entrerà nel tuo racconto, attraverso quali canali proprietari e non in che momento, dicendo cosa.

Questa è la base per investire questi micro influencers o brand ambassadors della responsabilità di diffondere in modo univoco il mandato.

  1. FISSA DEGLI INCONTRI DI PERSONA. 

Il canale diretto e personale con i potenziali investitori è quello che alla fine ti porterà gli investimenti. Chi ti chiede un incontro di persona probabilmente vuole approfondire anche temi di visione,volendosi coinvolgere ad un livello più alto.

Chi entra in una società con investimenti importanti ha un modo di informarsi e maturare la sua scelta di investimento che può non seguire un percorso sempre prevedibile, ma che di certo culmina sempre in una ricerca di contatto diretto con il founder.

Durante la campagna non dovresti sottrarti mai agli incontri diretti, con l’unica attenzione al cercare di distribuire correttamente il tempo a tua disposizione cosí limitato sulle persone realmente interessate, senza dispersioni e distrazioni. L’attenzione di un founder sovraesposto e oberato è sempre apprezzata e, anche dopo un investimento confermato, dovrai avere il tempo per iniziare a coltivare una relazione con i nuovi soci. Se ci sono potenziali investitori che ti piacciono ma che non ti cercano, cercali tu.

Il Crowdfunding e i suoi vantaggi

crowdfunding - alzarating

  • MISURAZIONE DELLA DOMANDA. Dato che nel crowdfunding investitori e consumatori sono spesso la stessa persona, l’impresa che riceve la sovvenzione può valutare con una certa precisione il numero di potenziali utenti interessati alla propria proposta, e procedere nel suo sviluppo e diffusione in modo ottimale in base alle stime.
  • COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO. Il crowdfunding permette al pubblico che finanzia di partecipare da vicino al processo di progettazione del progetto. Questo gli permette di seguire le varie fasi e intervenendo anche attivamente.
  • FEEDBACK E MIGLIORAMENTO. Altro vantaggio collegato al precedente è la vicinanza tra creatore e utenti che permette un perfetto sistema di feedback e miglioramento del prodotto. Il primo ha ogni interesse ad ascoltare suggerimenti e consigli dei suoi finanziatori e indirizzare lo sviluppo in base alle loro richieste. I secondi hanno la soddisfazione di veder accolto il proprio feedback e contribuire a creare un prodotto finale il più vicino possibile a ciò di cui hanno bisogno.
  • RICOMPENSE SPECIALI. Spesso nelle campagne di crowdfunding sono previste ricompense particolari per i finanziatori, in base alla somma da loro investita. I finanziatori nno la possibilità di partecipare attivamente coi propri feedback e ricevere aggiornamenti costanti. Una volta completata la fase di sviluppo i soci potranno ricevere premi variabili come edizioni speciali del prodotto, ringraziamenti ufficiali, coupon, gift card e molto altro.
  • SGRAVI FISCALI. L’investimento in equity crowdfunding, essendo strettamente collegato al finanziamento di start-up PMI innovative, gode di considerevoli sgravi fiscali. In particolare, sono previste detrazioni fiscali per le persone fisiche e crediti di imposta per le persone giuridiche, pari in genere al 30% del finanziamento (ma con la possibilità di raggiungere il 40% nel 2019), come previsto dall’art.29 del D.L. n. 179/2012.

Finanza agevolata e il bando “Smart & Start“

Dopo una prima edizione non proprio di successo, per via di tempi e vincoli poco adatti alle imprese innovative beneficiarie e con una territorialità limitata al Sud Italia, Invitalia ci riprova in edizione riveduta e corretta.

Questa volta potranno accedere ai finanziamenti anche società non ancora costituite, sia del Sud che del Centro-Nord. Oltre a quelle già operanti sul mercato da non più di 48 mesi, il limite che lo Stato italiano ha posto per diventare grandi.

Il finanziamento minimo richiesto è di 100.000 euro e può arrivare fino al milione di euro per singola iniziativa. Il 70% dell’importo dovrà essere restituito in massimo 8 anni a tasso zero.

Non più quindi “a fondo perduto” ma a “tasso agevolato”.

Questo per venire incontro ad esigenze di liquidità che le banche e gli angels non riescono ancora ad offrire alle startup italiane.

Sembra molto interessante, ma ci riserviamo di valutarlo meglio nella fase di attuazione.

Mi auguro che questo articolo sia stato una sorta di guida al Crowdfunding e che ti abbia chiarito tanti punti che spesso non sono chiari su questo argomento.

Ma se hai bisogno di una vera è propria guida che ti supporti in questo percorso ti basterà compilare il form qui sotto. In questo modo potrai richiedere la tua consulenza gratuita.

Avrai a disposizione un esperto in materia che analizzerà e valuterà insieme a te il tuo progetto.

Non solo, analizzerà quali potrebbero essere i prodotti Alzarating che andrebbero a potenziarlo.

Perché Alzarating è a supporto sia delle PMI che delle STARTUP.

Non perdere questa occasione per avviare il tuo progetto partendo con il piede giusto!

Se hai delle domande o desideri ulteriori informazioni, compila il nostro modulo di contatto.

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano la Privacy Policy di Google e i Terms of Service di Google.