Decreto Agosto 2020: quali novità riserva alle imprese?

Il Decreto Agosto 2020 ha come obiettivo quello di:

  • rafforzare l’azione di ripresa dalle conseguenze negative dell’epidemia da COVID-19;
  • sostenere lavoratori, famiglie e imprese;
  • garantire la ripartenza e fare misure strutturali che anticipino il Piano del Recovery fund che sarà presentato a ottobre.

Una delle novità è il rinvio delle scadenze fiscali e le aziende potranno iniziare questo mese con una boccata di ossigeno.

Precisamente il 7 agosto 2020 il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia.

Per proseguire e rafforzare l’azione di ripresa dalle conseguenze negative dell’epidemia da COVID-19 e sostenere lavoratori, famiglie e imprese, con particolare riguardo alle aree svantaggiate del Paese il Governo ha stanziato ulteriori 25 miliardi di euro.

Ecco i settori in cui interverrà il Decreto. Andiamo a vedere quello che coinvolge maggiormente le aziende.

Decreto Agosto: sostegno alle imprese

Come supporto alle imprese il decreto prevede il rifinanziamento di alcuni strumenti già utilizzati nel passato, precisamente sono previsti:

  1. 64 milioni per la “nuova Sabatini”;
  2. 500 milioni per i contratti di sviluppo;
  3. 200 milioni per il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa;
  4. 50 milioni per il voucher per l’innovazione;
  5. 950 milioni per il Fondo Ipcei per il sostegno alle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di interesse europeo.

Per le piccole e medie imprese è previsto:

  • il rifinanziamento per 7,8 miliardi di euro (per il triennio 2023-24-25) il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, al fine di favorire l’accesso al credito attraverso la concessione di una garanzia pubblica;
  • la proroga della moratoria su prestiti e mutui. Dal 30 settembre 2020 il termine viene esteso al 31 gennaio 2021 (al 31 marzo 2021 per le imprese del comparto turistico).
Ulteriori stanziamenti sono previsti per:
  • chi acquista e immatricola in Italia autovetture a basse emissioni di CO2.
  • Il rilancio e lo sviluppo di società controllate dallo Stato.
  • Incentivare gli acquisti effettuati con forme di pagamento elettroniche.
  • Incentivare gli investimenti pubblicitari in favore di leghe e società sportive professionistiche e di società e associazioni sportive dilettantistiche.

Il Decreto Agosto e i vantaggi per il Sud

Con il Decreto Agosto questo Governo ha compiuto un intervento di portata storica per il Sud Italia.

Un taglio deciso ai contributi previdenziali di tutti i lavoratori del Mezzogiorno.

Un primo passo per ricucire l’Italia, per far ripartire il tessuto imprenditoriale della Calabria e di tutto il meridione e per il rilancio dell’economia anche attraverso l’occupazione.

Una fiscalità agevolata per le regioni meridionali, uno strumento che diventerà strutturale.

È fondamentale che il Mezzogiorno abbia finalmente trovato spazio nelle politiche pubbliche.

Questo perché il nostro Paese può ripartire solo con un Sud più competitivo e accogliente per chi vuole fare impresa.

Le risorse del Recovery Fund, del Piano straordinario per il Sud e del Fondo di Coesione rappresentano un’occasione storica per ridurre il gap tra le regioni del Nord e del Sud Italia.

Le aziende a partire dal primo ottobre, dunque, potranno effettuare nuove assunzioni o stabilizzare un precario, godendo di un taglio dei contributi del 30%, di cui si farà carico lo Stato.

Le misure a favore dei lavoratori e delle aziende che assumono a tempo indeterminato

l decreto introduce uno sgravio del 30% sui contributi pensionistici per le aziende situate nelle aree svantaggiate dell’Italia; quindi una particolare attenzione al Sud Italia e alle Isole. L’obiettivo è stimolare la crescita e l’occupazione, ma anche evitare la chiusura delle imprese.

Lo sgravio resterà in vigore da ottobre a dicembre 2020, ma si prevede di estendere lo sgravio “sul lungo periodo con prossimi interventi”.

La cassa integrazione ordinaria, l’assegno ordinario e la cassa integrazione in deroga sono state prolungate fino a un massimo di 18 settimane complessive.

Se una azienda non richiederà la Cig, è previsto un premio sotto forma di esonero dal versamento dei contributi previdenziali “per un massimo di 4 mesi,” e non oltre il 31 dicembre 2020.

Le aziende che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, “in aumento dell’occupazione netta”, non dovranno versare i contributi previdenziali per un massimo di 6 mesi dall’assunzione.

Anche i licenziamenti collettivi sono sospesi, ma nel caso in cui l’attività d’impresa cessi in maniera definitiva la norma non si applica. Per quanto riguarda i contratti di lavoro subordinati a tempo determinato, essi possono essere rinnovati e prorogati per un massimo di 12 mesi anche in assenza di causale.

Il Decreto Agosto e le misure fiscali

Grazie al decreto Agosto saranno riprogrammate le scadenze relative ai versamenti tributari e contributivi, sospesi nella fase di emergenza.

In che modo? Dando la possibilità di rateizzare il debito fiscale su un orizzonte temporale definito in modo da assicurare che per il 2020 si riduca sensibilmente il peso dell’onere che altrimenti graverebbe su contribuenti in difficoltà.

Il decreto interviene per chiarire come debbano essere pagate tasse e contributi che erano stati sospesi nei mesi di marzo, aprile e maggio a causa del lockdown.

La prima scadenza per il pagamento degli arretrati è il 16 settembre, entro cui dovrà essere pagato il 50 per cento del dovuto, ma è stato stabilito che i restanti pagamenti potranno essere fatti in 24 rate.

Per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che operano in regime forfettario (che si applica se i ricavi non superano i 65.000 euro all’anno) è previsto il rinvio ad aprile 2021 degli acconti sulle tasse dovuti a novembre 2020.

Dovrà però essere dimostrato un calo del fatturato di almeno il 33%  nel primo semestre del 2020 rispetto al 2019.

Per continuare a sostenere il settore della ristorazione si introduce un contributo a fondo perduto per le attività che tra marzo e giugno abbiano avuto un calo del fatturato di almeno il 25 per cento rispetto al 2019.

Il contributo minimo è di 2.500 euro ma potrà essere usato solo per l’acquisto di beni alimentari prodotti in Italia.

Stanziati inoltre 400 milioni di euro per un fondo dedicato alle attività dei centri storici che a giugno abbiano avuto un calo del fatturato di almeno il 50 per cento rispetto all’anno precedente.

Si proroga al 31 dicembre, e solo per le attività danneggiate dalla crisi, l’esonero del pagamento delle tasse per l’occupazione degli spazi pubblici (TOSAP) e del canone per l’occupazione delle aree pubbliche (COSAP).

Stanziati 1,75 miliardi di euro per il rimborso parziale di acquisti fatti in modalità elettronica.

È il cosiddetto “cashback”, che prevede un rimborso istantaneo al cliente che non paga in contanti, ma sarà utilizzabile solo a partire dal 2021.

Liquidità famiglie e imprese: il punto sul credito erogato

La ripresa dei pagamenti delle rate partirà dopo il 31 gennaio 2021, con una revisione del piano di ammortamento senza nuovi oneri per le parti.

La sospensione riguarda:

  • aperture di credito a revoca e prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti. In base alle ultime novità, gli importi accordati, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata, non possono essere revocati in tutto o in parte fino al 31 gennaio 2021;
  • prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima della fine della moratoria. I contratti sono prorogati, unitamente ai rispettivi elementi accessori e senza alcuna formalità, fino al 31 gennaio 2021 alle medesime condizioni;
  • mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale, anche con cambiali agrarie. Il pagamento delle rate o dei canoni di leasing è sospeso sino al 31 gennaio 2021. Il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità. Questo secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti. È facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale.

Il rinnovo della sospensione è automatico, ma se l’impresa non vuole aderire può rinunciare facendone dovuta comunicazione al soggetto finanziatore.

Si riaprono poi i termini di adesione alla moratoria, fino al prossimo 31 dicembre.

I moduli di domanda, lo ricordiamo, sono disponibili sul sito Invitalia.

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