Il Decreto Sostegni Bis pubblicato in Gazzetta Ufficiale come DL 41/2020 in vigore dal 23 marzo 2021, sulla scia del Decreto Ristori (DL 28 ottobre 2020, n. 137) e dei 4 successivi provvedimenti è un aiuto economico importante.
Esso contiene:
- misure di sostegno al reddito;
- tutele per il lavoro;
- bonus INPS;
- contributi a fondo perduto e indennizzi per Partite IVA;
- imprese e commercianti che hanno perso fatturato per via dell’emergenza Covid.
Il Decreto Sostegni Bis potenzia gli aiuti diretti ad imprese e Partite IVA attraverso dei nuovi meccanismi di calcolo fatturato per i beneficiari.
Il via libera al decreto Sostegni bis dovrebbe arrivare in settimana.
Stando però a quanto trapelato nelle ultime ore, il pacchetto di misure a sostegno delle imprese poggia sostanzialmente su questi due pilastri: contributi a fondo perduto e sconti sui costi fissi.
Quanto ai primi, presenteranno alcune novità rispetto agli aiuti introdotti fino ad ora.
Le regole alla base dell’erogazione dei contributi a fondo perduto prevedono due corsie. La prima è quella che potranno sfruttare tutte quelle imprese che hanno già presentato domanda per ricevere gli aiuti, ed hanno pertanto ottenuto quanto richiesto come previsto dal primo decreto Sostegni. In questo caso l’erogazione degli aiuti avviene in maniera automatica.
La seconda corsia per accedere agli aiuti introdotti con il decreto Sostegni bis prevede che l’imprenditore presenti regolare domanda ma soprattutto risulti in possesso di requisiti calcolati in maniera leggermente diversa.
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ToggleDecreto sostegni Bis: un supporto alle aziende in merito ai costi fissi
Deciso e condiviso tra tutti gli esponenti politici l’aiuto alle imprese che riguarda i costi fissi. Una gran parte di questi è rappresentata dagli affitti. Che potrebbe essere recuperato come bonus sotto forma di credito di imposta.
Poi ci sono le bollette che comunque molti hanno dovuto pagare anche tenendo l’attività chiusa. Qui si pensa ad una proroga ed ampliamento della misura già prevista da Arera riguardante il taglio degli oneri fissi sulle utenze.
Secondo la bozza del Decreto Sostegni bis, un ulteriore aiuto che dovrebbe essere disposto in favore degli imprenditori e delle aziende italiane riguarda anche l’esenzione dell’acconto relativo al pagamento dell’imposta IMU così come la riduzione della tassa legata alla TARI.
Anche in questo caso, i destinatari di queste agevolazioni saranno esclusivamente quelle attività colpite dalla crisi economica provocata dall’esplodere dei contagi da Coronavirus sul territorio italiano.
Come funziona con l’IMU?
In merito all’imposta IMU, secondo quanto disposto all’interno della bozza del Decreto Sostegni bis, sarà prevista un’esenzione del versamento legato alla prima rata IMU. Versamento che dovrebbe essere effettuato entro il giorno 16 giugno 2021, in favore di tutte quelle partite IVA che risultano essere in possesso dei requisiti di accesso per il contributo a fondo perduto del decreto numero 41 del 2021.
Tuttavia, occorre specificare che l’esenzione del pagamento della prima rata IMU potrebbe essere applicata soltanto a quegli immobili dove il soggetto passivo effettua e svolge effettivamente la propria attività economica.
E con la TARI?
In merito alla tassa della TARI, invece, saranno stanziate delle nuove risorse da destinare direttamente ai Comuni. Questo al fine di incentivare l’introduzione di agevolazioni e di riduzioni degli importi, da destinare a tutte quelle attività colpite dalle misure restrittive intraprese quest’anno al fine di contrastare la diffusione dei contagi.
Il meccanismo del 60% sul bonus affitti
Secondo quanto previsto dalla bozza del Decreto Sostegni bis, dovrebbe essere introdotto anche un nuovo bonus affitti, dal valore del 60 per cento. Questo bonus è destinato a tutte le partite IVA che sono in possesso di tutti i requisiti previsti per l’ottenimento del fondo perduto del primo decreto Sostegni. Quindi il limite dei ricavi e compensi dei 10 miliardi di euro, nell’anno 2019, e un calo medio del fatturato mensile di almeno il 30 per cento rispetto al 2019.
Per quanto riguarda il bonus affitti, la bozza del Decreto Sostegni bis prevede un meccanismo di erogazione del 60 per cento dell’affitto, attraverso il credito di imposta che viene approvato ed introdotto da parte del Decreto Rilancio, che spetterebbe quindi per quei canoni di locazioni legati ai mesi da gennaio fino a maggio 2021.
Contributi a fondo perduto: quali sono le novità del Decreto?
Il Governo italiano è già pronto a provvedere allo stanziamento di ulteriori fondi. All’incirca 14 miliardi di euro, in favore di tutti quei cittadini italiani che sono possessori di una regolare partita IVA e che sono coinvolti dalla crisi economici provocata dall’arrivo del Coronavirus sul territorio italiano.
In questo contesto, i nuovi contributi a fondo perduto predisposti all’interno della prima bozza relativa al Decreto Sostegni bis, sono stati elaborati attraverso un funzionamento che dispone l’erogazione dei soldi tramite due rate.
Una prima rata dovrebbe essere riconosciuta in favore di chi ha già richiesto ed ottenuto gli aiuti del 2021 previsti dal primo decreto-legge. Attraverso un pagamento automatico dell’importo già riconosciuto in precedenza, con la stessa modalità di erogazione.
Per quanto riguarda invece la seconda rata, questa dovrà essere calcolata in base all’effettiva perdita media mensile in merito ai dati sul fatturato e sui corrispettivi, che è stata registrata dal giorno 1° aprile 2020 fino al 31 marzo 2021, in confronto con lo stesso periodo degli anni 2019 e 2020.
Quali imprese possono ottenere gli aiuti a fondo perduto?
La platea di potenziali beneficiari del contributo a fondo perduto, comprende quei titolari di regolare partita IVA che risultano essere esercenti di attività di impresa, di arte o di professione. Così come anche nei casi in cui producono un reddito agrario che ha registrato un calo di fatturato di almeno il 30 per cento.
I bonus e gli aiuti previsti dal decreto Sostegni verranno erogati da una parte a coloro che hanno già chiesto e ricevuto gli aiuti previsti dal precedente decreto. Dall’altra ai cosiddetti nuovi beneficiari che accederanno agli aiuti attraverso un meccanismo alternativo.
I requisiti delle imprese che hanno già ricevuto gli aiuti del primo decreto Sostegni saranno valutati in base al calcolo previsto dal precedente decreto. Ossia quello basato sulla perdita media mensile maturata tra il 2020 e il 2019. In questo caso l’importo degli aiuti sarà erogato direttamente sul conto corrente del beneficiario. In che modo? Tramite bonifico bancario oppure riconosciuto sotto forma di credito d’imposta.
Per quanto riguarda invece le attività e le imprese che ricevono gli aiuti per la prima volta, il calcolo prevede l’aggiornamento del periodo di riferimento per stabilire gli importi, con uno slittamento di tre mesi. Il periodo di riferimento in questo caso diventa quello che va dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021.
Decreto Sostegni Bis: come si richiedono i Contributi a Fondo Perduto?
Per i nuovo beneficiari verrà utilizzato come accennato un nuovo parametro per il calcolo degli importi degli aiuti. Si tratterà comunque di un calcolo basato sulle perdite di fatturato su base mensile. Si continuerà ad usare le 5 percentuali decrescenti all’aumentare del fatturato prima di lockdown e chiusure in chiave anti-Covid.
Per quanto riguarda l’assegnazione degli aiuti, questi saranno erogati alle imprese con un fatturato che non superi il tetto massimo dei 10 milioni di euro. Quanto agli importi, la percentuale degli aiuti diminuisce all’aumentare del reddito annuo. Di conseguenza, imprese con fatturato annuo:
- fino a 100 mila euro contributi del 60%
- compreso tra 100 mila e 400 mila euro contributi del 50%
- compreso tra 400 mila e 1 milione di euro contributi del 40%
- che è compreso tra 1 milione e 5 milioni di euro contributi del 30%
- da 5 fino a 10 milioni di euro contributi del 20%.
Ma come si calcolano i requisiti per stabilire se è possibile ricevere gli aiuti previsti dal decreto Sostegni bis?
Potranno accedere ai contributi a fondo perduto quei professionisti, lavoratori con partita Iva e imprese che:
- hanno aperto una partita Iva e conseguito ricavi non superiori ai 10 milioni di euro
- hanno registrato una perdita di fatturato di almeno il 30% nel periodo di riferimento, ovvero tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il meccanismo su cui si basa il calcolo tuttavia non è dei più semplici. Per questo motivo si rende necessario provare a fare un esempio chiarificatore. Se prendiamo un professionista che ha ottenuto gli aiuti previsti dal primo decreto Sostegni per un totale di 5 mila euro, questi potrà ricevere gli stessi importi anche con il decreto Sostegni bis senza presentare una nuova istanza.
Ciò nonostante, se il nuovo metodo di calcolo, quello previsto dal Sostegni bis, dovesse indicare aiuti di importo superiore, ad esempio invece di 5 mila euro una somma di 6 mila euro, allora in questo caso l’Agenzia delle Entrate provvederebbe ad erogare la differenza accreditando i mille euro in più. Viceversa, se in base al nuovo meccanismo la cifra spettante dovesse risultare più bassa allora non si apporta alcuna correzione dell’importo.
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