Digitalizzazione dei processi e innovazione nell’era 4.0

Digitalizzazione dei processi vuol dire trasformare la tua azienda in una Fabbrica 4.0 intelligente ed interconnessa ti permette di ottenere diversi vantaggi.

Grazie all’IoT (Industrial Internet of Things) e all’IoE (Internet of Everything) non solo il mondo digitale e quello reale si incontrano ma anche le persone e le macchine si integrano.

Comunicano tra loro portando alla creazione di una Smart Factory efficiente, flessibile e veloce.

Digitalizzare significa poter contare su processi semplificati che migliorano le attività in efficienza e flessibilità. Questo permette di aumentare la soddisfazione dei clienti e l’espansione del business.

La Digitalizzazione dei processi produttivi è una parte integrante di “Industria 4.0”. Potremmo dire che Industria 4.0 non può avvenire senza la digitalizzazione dei processi.

La digitalizzazione fa sì che la maggior parte degli step all’interno di un impianto produttivo diventino automatici. Così un’azienda avrà un netto risparmio di tempo.

La digitalizzazione dei processi aziendali è inoltre un obbligo derivato non solo dalle recenti normative.

Si pensi al nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati del GDPR, agli obblighi di legge per gestire tutte le fasi del processo di fatturazione elettronico.

Il contesto socioeconomico sta cambiando e non tutti gli attori interessati (individui e aziende) sono ancora in grado di presidiare perfettamente tali logiche.

I cambiamenti che impattano sull’intera organizzazione aziendale, possono essere gestiti attraverso nuovi strumenti applicativi. Attraverso soluzioni integrate, realizzate per rispondere alle esigenze degli utenti.

L’investimento in soluzioni digitali potrebbe migliorare, integrandole, anche le relazioni esistenti tra azienda e cliente.

Le piattaforme digitali offrono strumenti sempre più evoluti per tracciare i bisogni del cliente. Permettono di creare un nuovo valore aggiunto non solo nell’ambito dello studio dei comportamenti di acquisto.

Come avviene la digitalizzazione dei processi produttivi?

L’approccio corretto è quello di partire dalle esigenze dell’azienda:

  • È indispensabile avere ben chiaro lo schema di funzionamento “a macro blocchi” dell’azienda.
  • Devono essere identificati macchinari che aumentino la produttività e la qualità del prodotto.
  • Il focus dell’azienda deve essere l’efficientamento produttivo e della qualità del prodotto e NON l’iper-ammortamento.

Definiti i “macro blocchi” nei quali un processo produttivo può essere scomposto, l’azienda procede con le seguenti azioni:

  • Identifica i possibili fornitori ed effettua, anche con l’aiuto di consulenti esperti, un’attenta analisi con i fornitori per capire la effettiva connessione dei macchinari individuati, che spesso viene offerta in opzione. È comunque necessario analizzare i protocolli di comunicazione in input/output (prerequisiti I4.0), ed è questa la fase più importante.
  • Verifica la possibilità di tele-manutenzione o rilevamento stati macchina da remoto in tempo reale (real time monitoring).

In seguito, si procede quindi con una macroanalisi sui singoli macchinari e sulle possibilità di collegamento tra loro, valutando anche le interfacce operatore (HMI) e eventuali HW (hardware) dedicati richiesti.

Un importante aspetto riveste la possibilità di avere il controllo:

  • delle derive di processo;
  • del degrado delle prestazioni macchina;
  • dell’aumento tempi ciclo, generando automaticamente allarmi quando questi siano superiori ad uno standard predefinito.

Giunti a questo punto, il progetto deve collegare tra loro questi (nuovi o vecchi) macchinari per realizzare un’azienda intelligente della quale si abbia un completo controllo. Nel caso di vecchi macchinari si può pensare di collegarli mediante opportuni sensori, che consentano il revamping degli stessi e la loro connessione al sistema Industria 4.0 di fabbrica.

Per Revamping s’intende un intervento di aggiornamento del macchinario che è finalizzato ad una sostanziale modifica dello stesso.

Quali sono le aree di intervento nella digitalizzazione dei processi?

Ottimizzazione processi produttivi: ossia la messa in efficienza dell’intero processo produttivo assicurando perfetta rispondenza alle aspettative del cliente intervenendo su:

  • continuo controllo di costi di produzione (manodopera diretta, indiretta, OEE, non conformità) e distribuzione tramite il monitoraggio di specifici KPI;
  • utilizzo di processi produttivi automatizzati e di sistemi flessibili integrati;
  • innovazione tecnologica;
  • riduzione dei costi aziendali.

La supply Chain dove la strategia deve focalizzarsi sulla “business continuity”. Per garantire agilità e resilienza è spesso necessario rivedere l’intera catena logistica e supply chain (dalla pianificazione della produzione interna, agli ordini, ai fornitori di materie prime e componenti, ai magazzini, alle spedizioni). Questo permette di migliorare l’efficienza e il livello di servizio ai clienti.

Purchasing dove la revisione dei processi di approvvigionamento è essenziale al fine della riduzione dei costi. Di conseguenza è fondamentale procedere con:

  • la pianificazione degli approvvigionamenti;
  • Il global sourcing;
  • procedure di qualificazione dei fornitori;
  • contratti quadro con i fornitori; formazione delle risorse.

Lean manufacturing dove il raggiungimento degli obiettivi aziendali deve essere ottenuto in maniera snella, con le sole risorse essenziali. Per fare ciò è necessario che tutte le componenti del processo siano eccellenti lungo tutta la catena del valore, con il minimo spreco di risorse.

Progetti di adeguamento tecnologico volti ad aumentare produttività ed efficienza grazie all’interconnessione e alla cooperazione delle proprie risorse (impianti, persone, informazioni). Risorse sia interne alla fabbrica, sia distribuite lungo la catena del valore. Progetti da realizzare col supporto dei finanziamenti agevolati previsti.

Project Management che ha come premessa indispensabile un salto qualitativo dalla cultura di prodotto alla cultura del processo. Alcuni possibili campi di applicazione sono:

  • lancio di nuovi prodotti;
  • implementazione di un significativo progetto tecnico/produttivo;
  • ricerca e sviluppo;
  • studi di fattibilità e riallocazioni di risorse;
  • ampliamenti di fabbriche.

Perché digitalizzare i processi e quali sono i vantaggi?

Il mercato attuale nel quale si muovono le piccole e medie imprese è un sempre più competitivo e in continuo cambiamento. La digitalizzazione è una scelta necessaria alla sopravvivenza delle imprese nel dinamico contesto attuale e permette alle PMI di ottenere importanti vantaggi.

La digitalizzazione dei processi aziendali consente di sollevare dagli incarichi più “macchinosi” quella parte di personale che solitamente possiede le informazioni cruciali e che, troppo spesso, non ha tempo o modo di condividerle con i colleghi.

Migliorano quindi l’efficienza e la flessibilità aziendale, grazie anche alla possibilità di creare nuovi modelli automatizzati che permettono di raggiungere gli obiettivi aziendali e rispondere meglio alle esigenze dei clienti e dei dipendenti.

Per soddisfare le esigenze del cliente e facilitare la vita dei propri sottoposti, è utile avere un’infrastruttura solida, ma maneggevole, che permetta lo scambio di feedback e informazioni tra dipendenti e con i clienti.

È indubbio, quindi, il vantaggio che si ha adottando nuove tecnologie che siano in grado di assistere più clienti allo stesso tempo, riducendo costi e tempistiche.

Ciò che ne consegue è la creazione di un sistema che va a semplificare e ad omologare l’esperienza dei clienti, a prescindere dal modo e dal momento in cui interagisce con l’azienda per acquistare i beni o i servizi di cui ha bisogno.

Digitalizzare le aziende favorendone l’ingresso in questo mondo così etereo, vuol dire saper creare un processo semplificato attraverso una infrastruttura IT che agevoli la collaborazione tra dipendenti ed il long life learning, ma non solo.

Digitalizzare i processi per migliorare informazioni e decisioni

Si ha anche una riduzione degli errori umani, eliminando anche i rallentamenti e si avrà un sistema sempre aggiornato in tempo reale. Anche le comunicazioni ed il flusso di lavoro saranno più rapidi.

Tra gli altri vantaggi della digitalizzazione aziendale vi è la divulgazione di una nuova modalità di lavoro tra dipendenti e collaboratori esterni all’azienda. Fondamentale è il così detto “approccio Human&Technology”, il quale coniuga consulenza, analisi dei bisogni documentali e dei processi da ridisegnare. Unendo a questo sistema una tecnologia veloce e facile da realizzare, si potranno facilmente soddisfare le esigenze del business.

Infine, l’ultimo beneficio che porta la digitalizzazione dei processi aziendali è la possibilità di poter prendere le migliori decisioni in tempi più ridotti rispetto a quelli previsti da processi non digitalizzati, avvalendosi di collaborazione, automazione e gestione dati.

Oggi, la digitalizzazione dei processi aziendali è l’unico modo per rimanere attivi nel mercato, qualsiasi esso sia.

Ogni settore, perfino quello pubblico, sta cercando di rimanere al passo con la digitalizzazione delle informazioni. Seguire i trend ed essere competitivi, a prescindere dal settore in cui opera l’azienda, è fondamentale.

Digitalizzazione dei processi e Bonus internet

Per favorire la digitalizzazione nelle imprese, è attivo per il 2022 un bonus interessante che coinvolge da vicino le aziende e le attività di diverso tipo. Si tratta del bonus internet.

Il bonus internet per le aziende viene erogato fino all’importo di 2.500 euro, sotto forma di contributo per il miglioramento della connettività Internet.

I beneficiari di questo bonus sono le imprese, micro, piccole e medie, iscritte al Registro Elettronico degli Indirizzi.

Il sostegno può variare da qualche centinaio di euro alla cifra di 2.500 euro, in base alla tipologia di abbonamento scelto per garantire la connettività Internet e la velocità di navigazione.

Bonus internet e fasce di appartenenza

Il bonus internet viene rivolto esclusivamente alle imprese. Il sostegno è erogato tramite voucher, in base a diverse fasce di appartenenza:

  • Fascia A: vengono erogati 300 euro per un contratto con periodo da 18 a 36 mesi, con velocità di connessione e download fra 30 Mbit/s e 1 Gbit/s. Possono essere aggiunti 500 euro massimi per coprire la spesa di rilegamento;
  • Fascia B: vengono erogati 500 euro per un periodo di contratto da 18 ad un massimo di 36 mesi, con velocità di connessione e download tra 300 Mbit/s e 1 Gbit/s. Anche in questo caso è possibile richiedere l’aggiunta di 500 euro per i costi sostenuti;
  • Fascia C: vengono erogati 2.000 euro per un contratto da 24 a 36 mesi con velocità di connessione e download superiore a 1Gbit/s, con eventuale aggiunta di 500 euro per i costi di rilegamento.

Per quanto riguarda i fondi messi a disposizione per questo bonus, al momento il 40% dei fondi sono per la fascia A, il 50% dei fondi sono da destinare alla fascia B e il 10% dei fondi andranno alla fascia C. 

A ciascun soggetto in ogni caso può essere erogato solamente un voucher. Non si può richiedere il bonus nel caso in cui si voglia solamente effettuare un cambio dell’operatore.

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