I finanziamenti a fondo perduto ti permettono di ottenere una determinata somma di denaro senza l’obbligo di restituzione. Per tale motivo risultano essere un ottima forma di investimento.
Le categorie preferenziali a cui sono destinati sono i disoccupati, i giovani, le donne e le startup.
Ci sono finanziamenti destinati anche alle imprese già consolidate che decidono di investire in settori strategici come ad esempio l’innovazione tecnologica.
La somma di denaro facente parte del contributo, sarà erogata da enti europei, statali, regionali oppure locali.
L’obiettivo è quello di incentivare, incoraggiare e sostenere lo sviluppo delle attività imprenditoriali sul territorio e i giovani talentuosi che vogliono aprire un’attività propria.
Questo è un aspetto molto importante, soprattutto per il nostro Paese perchè va a stimolare i giovani che spesso rinunciano a sviluppare le proprie idee proprio per la mancanza di denaro.
Questo tipo di finanziamento permette ai giovani non solo di tuffarsi nel mondo dell’imprenditoria.
Permette anche di premiare le idee originali che prima rischiavano di essere messe da parte per sempre.
Grazie a questi finanziamenti potranno trovare finalmente un’applicazione concreta.
La richiesta di contributi in conto capitale avviene attraverso la compilazione di una specifica domanda. Ad essa sarà necessario allegare un Business Plan ben dettagliato.
Una serie ulteriori di informazioni sulla propria impresa e sugli obiettivi che si vorranno raggiungere nel medio lungo termine.
Vista la situazione di crisi e di emergenza che abbiamo avuto a causa del Covid – 19 lo Stato ha deciso di sostenere le imprese grazie a questi finanziamenti.
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ToggleQuali sono i requisiti per richiedere questi finanziamenti?
Solitamente i requisiti esatti sono indicati nel bando ma in linea generale sono i seguenti:
- titolo di studio o competenze tecniche legate all’obiettivo del bando;
- forma societaria, se richiesta;
- requisiti specifici del bando (per esempio appartenenza a determinate aree territoriali specificate nel bando);
- capacità di creare un progetto strategico di marketing per l’inserimento della propria attività.
Finanziamenti a fondo perduto: novità luglio 2020
Una delle novità sono i finanziamenti a fondo perduto per le micro e per le piccole medie imprese.
Questi finanziamenti spettano solo a chi ha avuto ricavi non superiori a 5 milioni di euro nell’ultimo periodo di imposta precedente a quello in corso.
L’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
Questo requisito non viene richiesto alle imprese nate nell’ultimo anno (a partire dal 1° gennaio 2019 in avanti).
Inoltre vale per tutti i soggetti che, indipendentemente dai requisiti sopra, indicati hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti da eventi calamitosi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19.
L’ammontare del contributo a fondo perduto è ottenuto applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato del mese di aprile 2019 come segue:
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi nell’ultimo periodo di imposta non superiori a 400.000 euro;
- 15% per i soggetti con ricavi o compensi nell’ultimo periodo di imposta superiori a 400.000 euro e inferiori a 1.000.000 euro;
- 10% per i soggetti con ricavi o compensi nell’ultimo periodo di imposta superiori a 1.000.000 euro e inferiori a 5 milioni di euro.
L’importo non può comunque essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per le imprese.
Com’è possibile ottenerlo?
Per ottenere il contributo i soggetti presentano in via telematica, un’istanza all’Agenzia delle entrate come previsto da un Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate emanato il 10 giugno 2020.
Quindi dal 15 giugno al 13 agosto è possibile richiedere il contributo a fondo perduto, previsto dall’articolo 25 del dl 34/2020 cosiddetto Decreto Rilancio.
Per gli eredi la procedura sarà possibile dal 25 giugno al 24 agosto. Sul sito dell’Agenzia delle entrate si trova il modulo da compilare per la richiesta.
Può essere trasmessa direttamente dal richiedente oppure attraverso intermediario abilitato (ad esempio un commercialista).
Il contributo a fondo perduto dopo le opportune verifiche viene versato direttamente sull’Iban indicato nel modulo di domanda che deve corrispondere ad un conto corrente bancario o postale intestato o cointestato al richiedente.
Finanziamenti Smart&Start: incentivi per le Startup
Smart&Strart si rivolge alle startup ad alto tasso di innovazione tecnologica. Le candidature vanno inviate esclusivamente online, per progetti che richiedono un investimento compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro.
Sono previste agevolazioni fino all’80% della somma, con una quota che arriva al 90% per le donne e i giovani con meno di 36 anni d’età.
È richiesta dunque una copertura del 20% dell’investimento, mentre per le aziende del Sud viene offerto un finanziamento a fondo perduto per il 30% dell’importo totale.
La somma non coperta può essere rimborsata fino a 120 mesi, con restituzione delle rate che comincia dopo i primi 12 mesi. Tra le spese ammissibili ci sono brevetti, software, componenti hardware, attrezzature e macchinari, consulenze e licenze.
Finanziamenti a fondo perduto: Voucher internazionalizzazione
Il finanziamento a fondo perduto sotto forma di voucher è rivolto alle imprese che vogliono sviluppare l’attività imprenditoriale all’estero, attraverso la figura esperta del Temporary Export Manager o TEM.
L’azienda, con l’apporto dello specialista dell’internazionalizzazione, mette a punto progetti, processi e programmi per investimenti sui mercati esteri.
Il Voucher Internazionalizzazione si rivolge alle PMI, piccole e medie imprese in qualsiasi forma giuridica e alle Reti di PMI, che abbiano un fatturato minimo di 500 mila euro nell’ultimo esercizio contabile concluso. Tale condizione non è richiesta nel caso di Start Up innovative.
Il finanziamento a fondo perduto è concesso attraverso due tipologie di voucher:
- early stage di un importo pari a euro 10.000 (8.000 euro se l’impresa ha già beneficiato della prima edizione del voucher), a fronte di un contratto di servizio di 13.000 euro, al netto dell’Iva.
- advanced stage di un importo pari ad euro 15.000, per contratti di servizio di almeno 25.000 euro, al netto dell’IVA.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti e nel rispetto del regolamento (UE) n.1407/2013 de minimis.
Le imprese candidate hanno a disposizione un elenco pubblico sul sito del MISE, per procedere con la scelta della società fornitrice del servizio.
La domanda di accesso al contributo viene valutata a secondo dell’ordine cronologico di invio e attraverso la verifica delle informazioni dichiarate dall’impresa. Inoltre, la concessione del voucher è subordinata alle riserve finanziarie.
Aiuti imprese: Crediti d’imposta per adeguamento degli ambienti di lavoro
Il decreto rilancio ha previsto nuovi crediti d’imposta per favorire l’adozione di misure necessarie a contenere e contrastare la diffusione del Coronavirus.
Una prima azione riguarda le spese per l’adeguamento degli ambienti di lavoro per riaprire in sicurezza le attività economiche.
Il nuovo credito d’imposta è riconosciuto ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico con riferimento alle spese sostenute per rispettare le prescrizioni sanitarie, e le misure di contenimento contro la diffusione del virus.
Nella platea dei soggetti beneficiari del credito d’imposta, entrano bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema.
Possono fruire del bonus anche le associazioni, le fondazioni e gli altri enti privati, compresi gli enti del Terzo del settore.
Il credito d’imposta, viene riconosciuto sulle spese sostenute per l’adozione di misure legate alla diversa organizzazione del lavoro e all’adeguamento degli ambienti alle disposizioni anti Coronavirus. Sono compresi negli interventi anche quelli edilizi per:
- il rifacimento spogliatoi e mense;
- la realizzazione di spazi medici;
- la realizzazione di ingressi e spazi comuni;
- arredi di sicurezza.
Rientrano nel bonus, anche gli investimenti per acquistare le tecnologie/innovazioni necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa, e le apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti.
La misura del credito d’imposta riconosciuto, è del 60% sulle spese ammissibili, fino ad un massimo di 80.000 euro per beneficiario.
E’ possibile cumulare il credito di imposta con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, ma non si deve superare il limite dei costi sostenuti.
L’agevolazione è utilizzabile in compensazione, e non si applica:
- il limite annuale di utilizzo di 250.000 euro;
- il limite generale di compensabilità dei crediti di imposta e contributi di cui all’articolo 34 della Legge n. 388 del 23 dicembre 2000.
In alternativa all’utilizzo diretto in compensazione, il credito d’imposta può essere ceduto ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. Un provvedimento dell’Agenzia dovrà definire le modalità di fruizione dell’agevolazione.
Aiuti imprese: Credito d’imposta per sanificazione, acquisto di mascherine e DPI
Un’altra agevolazione sempre sotto forma di credito d’imposta, riguarda la sanificazione e l’acquisto di mascherine e DPI. Questo è in pratica una “nuova versione” di quanto già previsto dal decreto “Cura Italia” e ampliato nel decreto “liquidità”, (art.64 del D.L. n. 18 del 17 marzo 2020, e art. 30 del D.L. n. 23 dell’8 aprile 2020) ed è finalizzato a sostenere l’adozione di misure per prevenire il contagio e limitare il rischio di diffusione del Coronavirus negli ambienti di lavoro.
Il nuovo credito d’imposta spetta ai soggetti esercenti arti e professioni, agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo del settore. Il credito d’imposta è pari al 60% delle spese sostenute per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti utilizzati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi necessari a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti.
Sono ammesse le spese sostenute per:
- la sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l’attività lavorativa e istituzionale, e degli strumenti utilizzati nell’ambito di tali attività;
- l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, (mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea);
- acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti;
- l’acquisto di dispositivi di sicurezza, quali termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti che siano conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa europea. Sono comprese anche le eventuali spese di installazione;
- l’acquisto di dispostivi necessari a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, incluse le eventuali spese di installazione.
Il credito d’imposta spetta fino ad un massimo di 60.000 euro per ciascun beneficiario.
Il bonus può essere utilizzato alternativamente nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa o in compensazione. Un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate stabilirà criteri e modalità di attuazione.
Ho voluto preparare questa mini guida per spiegare cosa sono i finanziamenti a fondo perduto e soprattutto le novità 2020 per aiutare le imprese a ripartire dopo la crisi causata dal Covid – 19.
Spero ti possa essere stata d’aiuto. Se vuoi avere in più una linea guida che ti possa consigliare, in base al tuo settore, qual è la strada migliore da prendere, compila il form qui sotto e richiedi la tua consulenza gratuita.
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Questo ti permetterà di essere sempre innovativo e sfruttare al meglio i finanziamenti e le agevolazioni messe a disposizione dallo Stato.