Il debito buono esiste: scopri il segreto per….

Il debito nella testa di qualsiasi imprenditore appare come una cosa non bella: quando un’azienda ha dei debiti viene vista come non sana, a rischio di crisi e anche la banca rischia di vederla come non solvibile.

Ma è realmente così? La parola debito è davvero la conseguenza di situazioni così disastrose? Oggi voglio svelarti un qualcosa che non tutti conoscono: la parola debito non è così brutta come sembra perché non ci crederai ma esistono debiti buoni e debiti cattivi.

Debito buono e debito cattivo

Devi sapere che non tutti i debiti sono uguali e non tutti hanno lo stesso effetto sull’andamento finanziario della tua azienda e sulla cassa disponibile per i pagamenti delle spese necessarie.

Ci sono i debiti buoni che migliorano le performance del tuo business e ti permettono di crescere più velocemente e di incassare più soldi di quanto potresti fare utilizzando solo i tuoi soldi.

Sono quelli che ti permettono di amplificare i tuoi risultati e di guadagnare di più di quanto avresti potuto fare semplicemente reinvestendo i profitti nella tua azienda per ottenere sempre più denaro.

E poi ci sono i debiti cattivi, quelli che risucchiano il carburante che serve alla tua azienda per crescere e prosperare, facendo fallire il decollo del tuo progetto imprenditoriale.

Essi infatti ti sottraggono preziose risorse finanziarie che potresti utilizzare in modi più proficui.

I debiti cattivi sono tutti quei debiti che producono passività ovvero che oltre al debito stesso generano ulteriori uscite di cassa costanti.

Proprio per questo è fondamentale saperli gestire entrambi a favore della tua azienda. Prima di entrare nel vivo della spiegazione, voglio farti dei paragoni di debito buono per farti capire che se gestito bene può essere uno strumento positivo per la tua azienda.

Com’è possibile definire il debito “Buono”?

Pensa solo al fatto che il debito è da considerare uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo delle nostra società moderna contribuendo non poco alla crescita economica degli ultimi secoli.

Potremmo affermare senza temere smentite che la nostra attuale ricchezza si fonda sul debito, se oggi siamo più in salute, mangiamo meglio, siamo tecnologicamente più avanzati.

Se abbiamo una migliore assistenza sanitaria rispetto a 3 secoli fa, è grazie al debito. 

Negli ultimi 300 anni si sono avute esplorazioni, scoperte scientifiche, innovazioni sociali ed industriali, il tutto grazie a due ingredienti principali:

  • la fiducia nel futuro;
  • la possibilità di indebitarsi per avviare un’impresa.

Il debito, ad esempio, ha dato la possibilità a Cristoforo Colombo di salpare per le Americhe, ad Henry Ford di avviare la sua azienda automobilistica, ad Elon Musk di portare avanti il progetto di auto elettrica o di inviare missili nello spazio a costi contenuti.

Insomma senza la frase magica “ho bisogno di un prestito per una nuova idea imprenditoriale” l’uomo non avrebbe raggiunto questi livelli di benessere.

Ma non sempre il debito è cosa buona, i suoi effetti potrebbero essere devastanti sul tuo bilancio familiare se non lo utilizzi nella giusta misura.

Il debito può essere definito “Buono” solo quando utilizzi quel prestito per migliorare la tua capacità produttiva, le tue competenze o la tua capacità di produrre reddito.

Gli imprenditori di successo conoscono bene il concetto e cercano di fare sempre debito buono, quello che li aiuta a costruire un beneficio economico futuro che ha un valore notevolmente più grande di quello del finanziamento ottenuto e degli interessi da pagare per restituirlo.

Prendi ad esempio Apple…..

Apple ha un indebitamento di oltre 8 miliardi di dollari eppure va a gonfie vele perché i suoi investimenti sono redditizi. Crea nuovi prodotti, espande le sue quote di mercato, vende parecchio in tutto il mondo e produce grandi profitti. Non conta quindi il debito accumulato, ma la ricchezza che esso genera.

Questo per farti capire che indebitarsi per comprare capannoni, macchinari, attrezzature e impianti produttivi è una scelta saggia.

Questo perché, se si opera nel settore giusto e si è capaci,  il ritorno finale dell’investimento supererà abbondantemente il costo del prestito.

Quasi tutte le grandi aziende mondiali hanno una posizione finanziaria netta molto sbilanciata, con le spese di rimborso dei debiti accumulati che spesso superano il valore dei ricavi correnti.

In questo modo però riescono a sopravvivere e ad espandersi in un mondo che cambia di continuo e richiede grossi investimenti nella ricerca di nuovi prodotti e metodi produttivi.

A un livello più piccolo, pensa a un costruttore immobiliare che, grazie a un mutuo bancario, finanzia la costruzione di villette a schiera.

Villette che potrà poi rivendere a un prezzo ben maggiore del costo del finanziamento da restituire.

Se, invece, chiedesse un prestito per acquistare un’autovettura di grossa cilindrata, consumerebbe ricchezza invece di produrla. Potrà farlo un domani, con l’eccedenza, quando i ricavi accumulati gli garantiranno un profitto anche per queste soddisfazioni, ma non prima di quel momento.

Può sembrare il discorso della cicala e della formica, ma nella realtà finanziaria a tutti i livelli le cose funzionano in questo modo.

Con l’aggiunta che quello che conta non è soltanto il risparmio o l’accumulo (di soldi in banca, di macchine in garage o di grano nei magazzini), ma è soprattutto il corretto impiego dei beni produttivi.

Come faccio a riconoscere un debito buono?

Il debito buono si riconosce dal fatto che aumenta l’espansione e le possibilità di sviluppo.

Crea opportunità di guadagno e realizza investimenti in beni durevoli o commerciabili.

Investimenti che alla lunga, producono un ritorno ben maggiore dei soldi spesi o presi in prestito inizialmente.

Tutto questo può avvenire nei modi più vari.

Per una nazione potrà trattarsi di un incremento della spesa per investimenti nella sanità o nell’ambiente, che produrrà vantaggi durevoli in termini di salute.

Per un imprenditore può essere la creazione di un’azienda produttiva, l’apertura di un’attività commerciale o di un nuovo ramo.

Questo per farti capire che gli imprenditori piuttosto che indebitarsi per pagare un debito originario, potrebbero e dovrebbero contrarre un debito per innovare.

Per acquistare un macchinario o introdurre nuova manodopera, ovvero per fare qualcosa di concreto con l’obiettivo di aumentare la produzione.

Con l’obiettivo di rispondere a un incremento della domanda sul mercato.

Il risultato? Un aumento del fatturato aziendale e dei flussi di cassa in entrata capaci di ripagare il finanziamento acceso per introdurre un’innovazione aziendale.

Flussi capaci alla lunga, di produrre nuova ricchezza e sarà questa, con buona probabilità, a saldare anche i vecchi debiti contratti.

Si lo so è un discorso che ho già ribadito in questo post ma lo ripeterò fino alla nausea dal momento che ho a che fare per la gran parte con imprenditori.

Persone come te che hanno fatto sacrifici per la loro azienda e non voglio che la vedano affondare da un giorno all’altro per una cattiva gestione dei debiti.

Debiti buoni: non dimenticare gli investimenti su te stesso 

Non ci avevi mai pensato? Sono da considerare debiti buoni anche tutti quegli “investimenti” che fai su te stesso come corsi di formazione e/o specializzazione.

Investimenti che, pur essendo a “fondo perduto”, aumentano le tue potenzialità e abilità facendoti quindi guadagnare di più.

Non a caso si dice che “il migliore investimento è quello che fai su te stesso”.

La caratteristica peculiare dei debiti buoni è che quando avrai finito di pagarlo sarai più ricco di quando lo hai contratto.

Per i debiti cattivi è vero il contrario: diventi più povero!

Ok ora che ti ho parlato in tutte le solfe di cosa sono i debiti buoni e quali vantaggi possono dare a te e alla tua azienda c’è una cosa a cui devi prestare attenzione.

Il debito buono esiste: scopri il segreto per…..ottimizzarlo a tuo favore

Come bilanciare debiti buoni e debiti cattivi

Eccoti finalmente svelato il segreto: per ottimizzare il debito buono non devi saper solo fare buoni investimenti ma devi saperli bilanciare con le spese.

Ovviamente nessuno pretende che tu elimini del tutto i debiti cattivi dalla tua vita!

Alcuni di questi infatti non possono essere evitati (pensa solo al dentista dell’esempio sopra).

È quindi d’obbligo che tu riesca a bilanciare i tuoi debiti cattivi con dei debiti buoni.

In questo modo con le entrate ricavate dai debiti buoni puoi ripagare i debiti cattivi.

La situazione ideale è che tu abbia molte più entrate da debiti buoni rispetto alle uscite causate dai debiti cattivi.

Col passare del tempo, le entrate passive derivanti dai debiti buoni andranno a pagare le rate dei restanti debiti cattivi.

Detto questo spero di averti convinto del fatto che i debiti non sono sempre una cosa negativa. Tutto dipende da come utilizzi un strumento che hai in mano tutti i giorni.

Ebbene si quello strumento è il denaro.

Una corretta gestione del denaro e degli investimenti che fai all’interno della tua azienda ma anche nella tua vita personale ti permetteranno di bilanciare correttamente debiti buoni e debiti cattivi.

Ogni volta che metti mano al portafoglio fatti una domanda: quali conseguenze genera questa spesa o questo investimento?

È fondamentale riuscire a distinguere il debito buono da quello cattivo non solo per un corretto funzionamento della tua azienda ma della vita stessa.

Spero che questo post possa averti tolto la credenza che ci portiamo fin da piccoli: ossia che nel momento in cui spendiamo dei soldi abbiamo contratto un debito cattivo.

Pensa solo a quando andavi a scuola, all’università e i tuoi genitori spendevano soldi per i libri. Quello era un debito o era un investimento sulla tua istruzione? Se sei arrivato ad essere un imprenditore non lo devi anche a quello?

Detto questo ti piacerebbe avere un supporto su come ottimizzare la gestione finanziaria della tua azienda?

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