Incentivi 4.0: le novità della legge di bilancio 2021

Quali sono gli incentivi 4.0 di cui potranno usufruire le aziende grazie alla legge di bilancio 2021?  Legge che deve ancora essere approvata entro fine anno per entrare in vigore a gennaio 2021. Ci sono però incentivi molto interessanti per le imprese che investono in ottica 4.0

Incentivi 4.0 potenziati dalla legge di bilancio 2021

Con la legge di bilancio 2021 si ha una rimodulazione degli incentivi 4.0 ed il rafforzamento dei crediti d’imposta.

Il documento di programmazione che accompagna la Legge di Bilancio annuncia non solo la proroga al 2021, ma anche il potenziamento e la rimodulazione degli incentivi Industria 4.0 in manovra.

Andiamo a vedere nel dettaglio questi incentivi

Incentivi 4.0: credito d’imposta beni materiali

In base alle anticipazioni, il disegno di legge di Bilancio 2021 dovrebbe prevedere il rafforzamento del credito d’imposta beni materiali 4.0 (di cui al comma 189 dell’art. 1 della legge di Bilancio 2020). Tra le novità, l’innalzamento dei massimali di spesa.

Secondo la disciplina in vigore fino al 31 dicembre 2020, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

– 40% del costo, per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;

– 20% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

Secondo le prime notizie, nel 2021 dovrebbero essere rimodulate le soglie di spesa. Rispetto alla disciplina si raddoppierebbe la spesa massima ammissibile. Dovrebbero essere previsti tre aliquote corrispondenti a tre tetti di spesa:

  • primo limite di spesa: investimenti fino a 4 milioni (in luogo degli attuali 2,5 milioni di euro). Il beneficio rimarrebbe al livello attuale del 40% del costo;
  • secondo limite di spesa: investimenti tra 4 e 10 milioni (in luogo dell’attuale soglia tra 2,5 e 10 milioni di euro). Anche in tal caso, la misura del credito d’imposta sarebbe confermato al 20% del costo;
  • terzo limite di spesa (nuovo rispetto alla disciplina vigente): investimenti tra 10 e 20 milioni. Il credito di imposta dovrebbe essere pari al 10% del costo.

Incentivi 4.0: credito d’imposta beni immateriali

Anche il credito d’imposta beni immateriali 4.0 (beni ricompresi nell’allegato B annesso alla legge di Bilancio 2017, come integrato dalla legge di Bilancio 2018) dovrebbe essere ritoccato.

Secondo la disciplina dettata dal comma 200 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2020 (che resterà in vigore fino alla fine dell’anno), il beneficio è pari al 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro.

In base alle prime notizie, con la legge di Bilancio 2021 il beneficio dovrebbe aumentare al 20% così come il tetto massimo di spesa che dovrebbe essere fissato a 1 milione.

Incentivi 4.0: Credito d’imposta per beni strumentali nuovi

Molto interessanti le misure adottate nell’ambito di un più ampio rafforzamento del programma “Transizione 4.0”.

Tale programma è diretto a favorire e ad accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale.

La misura prevede che a tutte le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023 è riconosciuto un credito d’imposta maggiorato.

Questo però a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore. Altra condizione è che sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Viene ampliata la gamma di investimenti agevolabili.

Vengono ammessi al credito d’imposta gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa.

Questo al  fine di promuovere un avanzamento digitale delle imprese italiane anche attraverso il ricorso a software, sistemi, piattaforme e applicazioni non riconducibili al processo di “Trasformazione 4.0”.

In tal caso, il credito d’imposta spetta nella misura del 10% per gli investimenti fino a un limite di 2 milioni di euro per i beni materiali.

Invece fino a un limite di un milione di euro per i beni immateriali.

Se gli investimenti iniziano a decorrere invece dal 1° gennaio 2022, il credito d’imposta spetta nella misura del 6%.

Contestualmente viene aumentata la misura del credito d’imposta al 15% per gli investimenti in beni strumentali, sia materiali sia immateriali, destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile effettuati nel medesimo periodo.

Credito di imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica

Viene prorogata la disciplina relativa al credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative.

Questo prevede però alcune precisazioni che rispondono a esigenze di coordinamento sistematico. Esigenze finalizzate a meglio chiarire l’ambito applicativo dell’agevolazione. 

Nello specifico viene incrementato il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo dal 12% al 20% e un aumento dell’ammontare massimo di beneficio spettante da 3 a 4 milioni di euro.

Viene incrementato il credito d’imposta per investimenti in innovazione tecnologica e in design e ideazione estetica dal 6% al 10% e un aumento dell’ammontare massimo del beneficio spettante da 1,5 a 2 milioni di euro.

Previsto anche un aumento del credito d’imposta dal 10% al 15% della misura dell’incentivo per investimenti in innovazione tecnologica.

Investimenti finalizzati alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Prevede inoltre un aumento dell’ammontare massimo del credito d’imposta spettante da 1,5 a 2 milioni di euro.

Incentivi 4.0: 1 milione di euro stanziato a Enea per gli anni 2021 – 2022

Questo stanziamento serve per assicurare il supporto tecnico al MiSE nell’emanazione dei pareri relativi alla riconducibilità degli investimenti alle disposizioni del Piano Nazionale Transizione 4.0.

Tale assegnazione viene motivata con il fatto che la corretta qualificazione degli investimenti. sia in fase preventiva a seguito di presentazione di istanze o richieste di parere da parte delle imprese. Deve essere fatta anche in sede di accertamento delle Amministrazioni finanziarie.

Tale qualificazione richiede infatti competenze tecnico-ingegneristiche di elevata specializzazione non sempre rinvenibili nella Pubblica Amministrazione.

Questo per garantire alle imprese la certezza del quadro agevolativo, di emettere pareri qualificati nel rispetto di tempi certi.

Sarebbe stata un’occasione preziosa affidarsi alla Fondazione Enea Tech, promossa dal MiSE e realizzata in collaborazione con Enea, ormai divenuta operativa a tutti gli effetti.

Altra perplessità, in termini di aumento della burocrazia, suscita l’obbligo di asseverazione della perizia tecnica.

Questo per assicurare maggiore certezza alle imprese sull’ammissibilità delle attività svolte e delle spese sostenute.

D’altronde sappiamo che l’Agenzia delle Entrate ha fatto scattare numerose indagini  per via di una errata interpretazione da parte delle imprese della norma sulle spese ammissibili.

Per venire incontro a queste problematiche (il bisticcio tra manuale di Oslo e manuale di Frascati per reprimere l’attività di ricerca andrebbe fortemente contrastato) è prevista una procedura di collaborazione tra il Ministero dello sviluppo economico e l’Agenzia delle entrate ai fini della corretta applicazione del credito d’imposta per i suddetti investimenti.

Pare evidente la volontà di fornire agevolazioni fiscali semplici e durature garantendo il sostegno a quelle imprese che si collocano su una traiettoria di innovazione tecnologica in continua evoluzione.

Credito di imposta formazione 4.0

Viene esteso al 2022 il credito d’imposta formazione 4.0 e vengono ampliati i costi ammissibili. In particolare, sono ammessi all’agevolazione i seguenti costi:

  • le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione;
  • i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio. I materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto. L’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione (sono escluse le spese di alloggio, ad eccezione delle spese di alloggio minime necessarie per i partecipanti che sono lavoratori con disabilità);
  • i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
  • le spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali) per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione.

Credito di imposta investimenti ordinari

Per l’acquisto di beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, secondo il modello classico Industria 4.0, le misure del credito di imposta variano.

Questo a seconda che si tratti di beni ricompresi nell’allegato A o B annesso alla legge istitutiva e del periodo temporale in cui vengono effettuati gli investimenti.

La platea dei beneficiari viene estesa anche agli esercenti arti e professioni. L’acquisto di beni immateriali ricompresi nell’allegato A deve essere effettuato a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021.

Il credito d’imposta è riconosciuto e riconosciuto nella misura del:

  • 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 30% del costo per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro.
  • 10% del costo per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Per gli investimenti effettuati nel 2022, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:
  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro.
  • 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

Per i beni immateriali acquistati ricompresi nell’allegato B, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo.

Questo nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Questo per i beni acquistati effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021,

Spero che questo articolo possa esserti d’aiuto per avere un quadro completo sugli incentivi 4.0 a favore delle aziende.

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