Innovazione e sostenibilità, nonostante questo legame profondo che le caratterizza, sono stati spesso considerati come forze contrapposte.
In particolare, in passato, l’implementazione di innovazioni tecnologiche e industriali è stata considerata come una delle principali cause di consumo delle risorse naturali.
Oggi, però, innovazione e sostenibilità sono sempre più collegate virtuosamente, tanto che l’una viene alimentata dall’altra.
Ma prima di identificare le modalità di interazione tra innovazione e sostenibilità è giusto analizzarli singolarmente.
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ToggleInnovazione e sostenibilità: Cos’è l’innovazione?
L’innovazione è un processo di cambiamento, grande o piccolo, radicale o incrementale, a prodotti, processi o servizi.
Tale processo deriva dall’introduzione, da parte dell’organizzazione, di una o più novità le quali aumentano il patrimonio di conoscenza dell’impresa e il valore per il cliente.
Il processo innovativo passa attraverso la generazione di nuove idee e la loro trasformazione in output, esemplificata nel nuovo prodotto, processo o servizio, ovvero attraverso l’invenzione.
Quello che distingue innovazione da invenzione è il fatto che l’innovazione porta un valore aggiunto per il consumatore. Risponde a bisogni non ancora soddisfatti ed è, quindi, sfruttabile “commercialmente”.
L’innovazione è praticamente la gestione di tutte le attività del processo che vanno dalla generazione delle idee, allo sviluppo della tecnologia, della produzione e del marketing di un prodotto, processo o impianto nuovo (o migliorato).
Si fa leva, fin da subito, sul carattere di novità che, però, non va preso in considerazione solo una volta ma va esaminato dall’inizio alla fine, in termini di processo.
Differenze tra innovazione di prodotto, di servizio e di processo
L’innovazione, uno dei fattori più importanti che determinano il successo competitivo dell’impresa, può essere classificata secondo diversi criteri.
In base alla sua natura e, quindi, al tipo di output, si distingue tra Innovazione di Prodotto, Innovazione di Servizio e Innovazione di Processo.
Inoltre si possono avere innovazioni anche nell’ambito organizzativo e di management dell’impresa, in ambito produttivo e commerciale o di marketing.
Si ha un’Innovazione di Prodotto quando vengono apportati cambiamenti ad un prodotto fisico.
Cambiamenti che vanno da modifiche incrementali ad un bene esistente, all’ampliamento della famiglia di prodotti con l’introduzione di nuove linee, alla creazione di articoli di nuova generazione fino a quella di nuovi prodotti legati al core business.
Gli attori aziendali maggiormente coinvolti sono Product Design e Research & Development.
L’Innovazione di Servizio riguarda, invece, cambiamenti che non possono essere né visti né toccati con mano.
Con innovazione di servizio si intende un insieme di attività sovrapposte che creano valore e che presentano un livello di interazione con il cliente finale molto forte.
Possiamo distinguere tra servizi di semiproduzione e servizi misti:
Nel primo caso il contatto con i clienti è minimo, c’è un investimento di capitali abbastanza elevato e un set di servizi predefiniti con livello di affidabilità considerevole.
Nel secondo caso il contatto con i clienti aumenta e servizi puri intangibili, che comportano un livello di contatto con i clienti molto elevato e per i quali produzione e consumo sono simultanei.
Come per l’innovazione di prodotto, l’attore aziendale maggiormente coinvolto sarà Research & Development.
Questi primi due tipi di innovazione permettono alle imprese di differenziare la propria offerta, introducendo elementi di originalità, e, quindi, di incidere sul livello dei propri margini di profitto.
L’innovazione di Processo è legata alla diffusione e all’utilizzo di nuovi elementi introdotti nel sistema produttivo dell’impresa, come un nuovo procedimento per realizzare o per consegnare i prodotti, che dia maggior valore.
Intendendo con processo “l’insieme di risorse che trasforma gli input in output idonei a soddisfare i bisogni del cliente (interno o esterno)”.
L’enfasi è posta sul “come” vengono svolte le varie attività che vanno dall’approvvigionamento delle materie prime ai servizi di postvendita. Spesso questo tipo di innovazione è collegato all’innovazione di prodotto, ovvero ne può costituire la base di partenza, e, in ogni caso, consente all’impresa di migliorare la propria efficienza.
Innovazione radicale e incrementale
L’innovazione radicale avviene quando vi sono cambiamenti tecnologici sostanziali, il cui impatto porta a costi minori.
Porta inoltre nuove caratteristiche o specifiche e migliori che rendono obsoleti e non più competitivi i prodotti precedenti.
Spesso queste modifiche si contraddistinguono per i caratteri di novità e differenziazione.
Modifiche che portano alla creazione di nuovi mercati e al conseguente ingresso di nuove imprese.
L’innovazione incrementale invece apporta cambiamenti volti a migliorare e far rimanere competitivi dei prodotti esistenti.
Le modifiche sui prodotti sono marginali o comunque lievi.
Questo tipo di innovazione non porta all’ingresso di nuove imprese ma, anzi, consolida la posizione di quelle esistenti, rinforzandole.
Facendo un confronto si può affermare che, da un lato le innovazioni radicali aprono grandi possibilità di crescita.
Al tempo stesso però comportano un livello alto di rischio e costi di fallimento elevati.
Le innovazioni incrementali comportano costi minori ma consentono di raggiungere minori vantaggi.
Ora andiamo invece a parlare di sostenibilità.
Cos’è la sostenibilità?
Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni.
Per questo sono necessari cambiamenti all’interno della società e dell’economia.
Da questa definizione emergono due elementi caratteristici della sostenibilità: il concetto di bisogno e l’idea di limitatezza.
Per quanto riguarda i bisogni, si fa principalmente riferimento ai bisogni primari.
Uno degli scopi dello sviluppo sostenibile è quello di permettere all’intera popolazione mondiale di riuscire a raggiungere un livello accettabile di realizzazione delle proprie necessità basilari e di uno standard di vita dignitoso.
Per fare questo, da un lato è necessaria la crescita economica delle aree in cui ciò non accade.
Dall’altro che questa sia raggiunta aumentando le capacità produttive ma anche assicurando opportunità a tutti, in modo equo, e non sfruttando i territori e le popolazioni in questione.
L’incremento delle produzione e/o della popolazione incide sulla disponibilità delle risorse.
La sfida dello sviluppo sostenibile, quindi, è quella di cercare e perseguire un livello di armonia tra lo sviluppo demografico e i cambiamenti che esso comporta all’interno dell’ecosistema.
Come? Cercando di precludere il meno possibile l’utilizzo dei diversi elementi, a coloro che verranno dopo, sia in termini di fonti di energia e risorse rinnovabili o non rinnovabili, sia in termini di biodiversità.
Inoltre è necessario preservare anche tutti quei beni “liberi”, come acqua e aria, ovvero limitare l’impatto che rifiuti, scarti o altri elementi hanno su di essi.
Parlando di sviluppo sostenibile si fa riferimento a tre tipi di sostenibilità da perseguire: economica, sociale e ambientale.
Come si può interfacciare un’impresa con la sostenibilità?
Ogni impresa compie delle azioni, che possono avere un impatto, sia esso economico, sociale o ambientale, al di fuori dei confini dell’impresa stessa e sarà, quindi, responsabile per queste azioni.
L’operato di un’azienda può essere in linea o meno con la cultura della società cui appartiene.
A seguito di questo impatto possiamo parlare di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
Sostenibilità Economica.
Mira a portare ai massimi livelli possibili sia il profitto che l’efficienza di un’impresa. Per fare ciò si deve puntare sia al miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi, sia alla compensazione delle esternalità negative prodotte.
In che modo? Analizzando l’ammontare dell’utilizzo delle risorse per restituirlo attraverso interventi o contributi monetari.
Inoltre è opportuno che l’impresa soddisfi anche gli shareholder remunerandoli attraverso la distribuzione del valore aggiunto.
l’impresa deve inoltre adattare costantemente la propria organizzazione e con essa il business model ai cambiamenti dell’ambiente, del mercato, del contesto competitivo.
La Sostenibilità Sociale
Viene applicata con il concetto di Socialità ovvero l’acquisizione della consapevolezza in ambito sociale all’interno della strategia aziendale.
Viene raggiunta attraverso la tutela dei diritti dell’uomo e dei lavoratori stabilendo e monitorando l’applicazione di standard minimi in tema di condizioni di lavoro ed età.
Questo permette ai propri dipendenti la libera associazione in sindacati, attraverso la ricerca e il integrazione nella comunità evitando di compromettere la società locale in cui si è inseriti.
Permette inoltre la legittimazione sociale, mediante la condivisione di misure per migliorare le condizioni e la sicurezza del lavoro e degli impianti.
L’impresa può arrivare a creare nuovi mercati o dar accesso a nuovi consumatori nei mercati esistenti, così come aiutare consumatori e dipendenti a perseguire obiettivi in materia di etica e di “ecologia”.
La Sostenibilità Ambientale
Viene declinata attraverso l’Eco-Efficienza. La consapevolezza della partecipazione ad un eco-sistema e della responsabilità nei suoi confronti e si persegue:
- mirando alla riduzione degli sprechi con l’ottimizzazione e la razionalizzazione del consumo di energia e delle materie prime.
- Monitorarando il rischio ambientale introducendo degli indicatori appropriati.
- Attraverso la riduzione dell’impatto ecologico mediante un continuo rinnovo delle azioni intraprese.
La responsabilità di suddette azioni è da imputare sia all’impresa nel suo complesso.
Dopo averti parlato nello specifico di innovazione e sostenibilità andiamo a scoprire perché sono cosi legate queste due parole così importanti per la crescita e lo sviluppo aziendale.
Innovazione e sostenibilità: un binomio per il rilancio del paese post crisi Covid-19
Di fronte a una crisi grave come quella generata dalla pandemia Covid-19, guardare alla ripresa economica senza tenere in considerazione l’orizzonte della sostenibilità porterebbe gravi conseguenze per il futuro.
Dobbiamo progettare il rilancio dell’economia ponendo come alleato insostituibile della ripresa quella trasformazione digitale.
La trasformazione digitale se ben governata, può gettare le basi per uno sviluppo più inclusivo, partecipato e, quindi, equo e sostenibile.
L’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, è da mesi impegnata per definire una risposta globale al Coronavirus.
L’ obiettivo è quello di individuare soluzioni condivise per:
- potenziare i sistemi sanitari;
- proteggere il tessuto economico-produttivo dei diversi Paesi membri;
- garantire la continuità dei servizi pubblici essenziali, anche attraverso il sapiente uso delle tecnologie.
I governi hanno un’opportunità senza precedenti che devono cogliere per orientarsi verso una ripresa verde e inclusiva.
Una ripresa che integra una forte azione a favore del clima e della biodiversità e costruisce la resilienza.
Questo permette di non solo offrire reddito e posti di lavoro, ma di essere anche incentrata su più ampi obiettivi di benessere.
Innovazione e sostenibilità: ecco il Fondo per la crescita sostenibile
Il nuovo Fondo è destinato al finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparato produttivo, con particolare riguardo alle seguenti finalità:
- la promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo. Questo anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese.
- Il rafforzamento della struttura produttiva, il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale tramite la sottoscrizione di accordi di programma
- la promozione della presenza internazionale delle imprese e l’attrazione di investimenti dall’estero, anche in raccordo con le azioni che saranno attivate dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Le agevolazioni del Fondo sono concesse nella forma del finanziamento agevolato.
La possibilità di concedere incentivi in forma diversa è subordinata al cofinanziamento comunitario o regionale.
Gli interventi del Fondo sono attuati con bandi ovvero direttive del Ministro dello sviluppo economico.
Bandi in cui sono individuati, in particolare:
- l’ammontare delle risorse disponibili, i requisiti di accesso dei soggetti beneficiari;
- le condizioni di ammissibilità dei programmi d’investimento o dei progetti di ricerca e sviluppo;
- le spese ammissibili;
- la forma e l’intensità delle agevolazioni, nel rispetto delle intensità massime stabilite dalla normativa comunitaria;
- i termini e le modalità per la presentazione delle domande;
- i criteri di valutazione dei programmi o progetti e le modalità per la concessione ed erogazione degli aiuti.
(fonte https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/fondo-per-la-crescita-sostenibile)
Come avrai potuto capire leggendo questo articolo Innovazione e Sostenibilità sono realmente le chiavi per aprire le porte del futuro alla tua impresa, specialmente dopo la crisi che ci ha invaso a causa del Covid.
Io e il mio Team abbiamo proprio come obiettivo quello di supportare a 360° tutte le imprese che vogliono ricominciare.
Le imprese che vogliono tornare più forti di prima e vogliono sia potenziare le leve all’interno dell’azienda che sfruttare gli incentivi che il governo sta mettendo a disposizione.
Se vuoi saperne di più e soprattutto vuoi essere guidato da un team di esperti in risanamento aziendale e finanza d’impresa compila il form qui sotto e prenota la tua consulenza gratuita.
Saremo più che felici di aiutarti a costruire un futuro solido, duraturo e innovativo per la tua azienda.