Internazionalizzazione d’impresa è una definizione usata quando le aziende vogliono affacciarsi sul mercato internazionale per scoprire nuovi mercati e affrontare nuove sfide.
Prima di addentrarci in questo nuovo e stimolante processo vediamo esattamente di cosa si tratta.
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ToggleInternazionalizzazione d’impresa vuol dire rendere l’impresa capace di interagire con il mercato estero in uno dei seguenti modi:
- vendere i propri prodotti/servizi all’estero;
- acquistare da fornitori esteri;
- produrre all’estero;
- trovare fonti di finanziamento all’estero;
- stringere alleanze con partner stranieri.
Treccani definisce così l’internazionalizzazione d’impresa. Un “processo derivante dallo svolgimento di una (o più) delle attività che ne caratterizzano il funzionamento lungo una dimensione che coinvolge diversi Stati-nazione”.
A me piace definire l’internazionalizzazione d’impresa, così. Il processo attraverso il quale le imprese si aprono ai mercati esteri, instaurando rapporti con altre aziende, consumatori e istituzioni operanti su quei territori. Lo scopo è quello di vendere, produrre, acquistare materie prime o trovare nuove fonti di finanziamento.
Di fatto i motivi che inducono a realizzare un processo di internazionalizzazione sono da un lato l’aumento dei ricavi, dall’altro la diminuzione dei costi.
Negli ultimi anni parlare d’internazionalizzazione è d’obbligo, quasi retorico. Politici, amministratori locali, accademici, grandi e piccoli imprenditori sono tutti d’accordo: per superare la crisi bisogna internazionalizzare.
Ma a che condizioni?
I mercati esteri sono un’opportunità, ma non sono praticabili da tutti indistintamente. Per varcare i confini nazionali con qualche vantaggio, un’impresa che vuole esportare deve avere, prima di tutto, i seguenti requisiti:
- solidità economico finanziaria;
- prodotti di qualità adatti ai mercati obiettivo;
- prezzi competitivi;
- sistemi di informazione affidabile;
- risorse (tempo, denaro e personale) da investire.
Un altro fattore di successo, per rendere vincente l’internazionalizzazione d’impresa è avere interlocutori e controparti estere affidabili.
Questo consente di ridurre notevolmente i rischi connessi ai pagamenti, al trasporto delle merci e agli investimenti.
Ora, come può l’azienda che ha tutti i requisiti, intraprendere un percorso d’internazionalizzazione d’ impresa?
Di solito ai requisiti corrispondono caratteristiche interne aziendali, anche se il personale dedicato e il sistema d’informazione possono essere esterni.
Internazionalizzazione d’impresa: il lavoro sull’informazione è un vero e proprio investimento.
È importante raccogliere e analizzare informazioni sugli strumenti operativi che si hanno a disposizione e sui paesi di potenziale interesse.
I soggetti pubblici (Camere di Commercio, Agenzia ICE, ambasciate, associazioni di categoria,) offrono un buon servizio di orientamento per chi muove i primi passi. Forniscono anche una buona rete di contatti a livello istituzionale.
Nella fase operativa potrebbe esserci bisogno di ulteriore assistenza e di personale specializzato nel disbrigo di pratiche gestionali e adempimenti amministrativi specifici.
Ad esempio quelli relativi alla contrattualistica internazionale, ai pagamenti internazionali, alle questioni fiscali e doganali, ai trasporti, all’assicurazione del credito.
Ad ogni modo, per contenere l’investimento iniziale, si può anche far ricorso ai progetti finanziati attraverso i bandi pubblici (comunitari, nazionali, regionali e locali).
Qualche anno fa un’azienda della provincia di Roma che produce chioschi ed edicole partecipò a un progetto di internazionalizzazione nei Balcani finanziato dalla agenzia di sviluppo locale. Il suo obiettivo era quello di esplorare nuovi mercati.
Concluso il progetto, dopo qualche tempo, l’azienda romana si è aggiudicata una gara d’appalto per l’installazione di edicole nel centro storico di una cittadina romena. Questo grazie alle informazioni e ai contatti presi in loco nel corso delle missioni di progetto.
A questo punto avrai sicuramente capito l’importanza che ricopre il lavoro sull’informazione. Ma questo non basta: devi anche sapere come si avvia un processo d’internazionalizzazione vincente.
Nell’internazionalizzazione d’impresa bisogna saper gestire le diverse fasi nel modo giusto e occorre prestare attenzione a numerosi altri aspetti.
Il primo passo da fare è avere una strategia in mente che guiderà tutte le attività di internazionalizzazione.
Il secondo passo è affidarsi a una figura competente in grado di accompagnarti alla scoperta del mercato estero, in base all’obiettivo che vuoi raggiungere.
Il nostro consiglio è di non sottovalutare questo aspetto: dedica un po’ di tempo alla ricerca di una figura specializzata in materia. davvero competente.
Immagina adesso di avere già individuato un obiettivo e scelto una figura responsabile di tutte le manovre.
Internazionalizzazione d’impresa. Questo è il momento di analizzare le 4 fasi che costituiscono il progetto per internazionalizzare la tua azienda.
Primo step: operazioni iniziali
Le operazioni iniziali corrispondono alle attività di ricerca e analisi dei potenziali mercati esteri più idonei ad accogliere i tuoi prodotti.
In base alle caratteristiche della tua azienda e al target da raggiungere, dovrai scegliere i mercati realmente interessanti. È in questa fase del progetto che dovrai individuare:
- le problematiche legate all’importazione (ad esempio se esistono delle limitazioni per l’ingresso nei paese);
- la possibilità di instaurare dei legami con distributori locali;
- la definizione dei macro obiettivi (ad esempio l’apertura di un ufficio entro una certa data, l’inizio della attività di commercializzazione e così via);
- il budget da destinare alle operazioni di internazionalizzazione.
Secondo step: definizione dei dettagli
A questo punto, il responsabile delle operazioni dovrà pianificare ogni attività secondo un calendario ben preciso.
Inoltre, dovrà analizzare la legislazione locale per accertarsi che non vi siano particolari divieti che impediscono all’azienda di raggiungere gli obiettivi prefissati. Dopo aver preventivato i costi e analizzato i rischi del progetto è possibile passare alla terzo step del progetto.
Terzo step: scelte operative
Siamo arrivati alla fase più interessante del processo di internazionalizzazione: il momento delle scelte operative.
Ecco su cosa ti devi concentrare:
- identifica la sede e le strutture che ti serviranno per esportare i tuoi prodotti all’estero;
- assicurati di avere gli strumenti necessari per il trasporto e la distribuzione dei prodotti;
- ricerca, seleziona e addestra il personale locale: tutti devono condividere gli stessi obiettivi, proprio come avviene nella sede italiana;
- definisci gli aspetti logistici, di marketing e dei sistemi informativi che ti serviranno per gestire al meglio il commercio dei tuoi prodotti.
Hai pianificato con attenzione ogni punto? Bene, allora sei pronto per l’ultima fase del progetto!
Quarto step: completa il tuo progetto
Per completare il progetto dovrai avviare la tua attività sulla base degli elementi che hai precedentemente individuato. Questa fase prevede il controllo e l’analisi delle attività per valutare la corrispondenza tra gli obiettivi che ti sei prefissato e i risultati ottenuti.
L’analisi dovrà trovare risposta alla domanda: le scelte fatte ti permettono di raggiungere gli obiettivi attesi?
Se la risposta è sì puoi continuare a procedere in questa direzione, migliorando le strategie quando necessario. In caso contrario, dovrai rivedere le tue scelte, apportando le migliorie utili per raggiungere il successo nel mercato estero.
Ti senti pronto ad affrontare queste fasi da solo? Adesso hai tutte le informazioni che ti servono per costruire il tuo progetto. Se pensi di aver bisogno di un consulente esterno puoi contattare il nostro team esperto in strategia aziendale, rating e internazionalizzazione vincente.
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