Invoice Trading: la soluzione contro la crisi di liquidità

L’Invoice Trading, in un momento dove le aziende stanno vivendo una crisi di liquidità dovuto al fermo forzato delle attività a causa del COVID19  potrebbe portare alle imprese molteplici vantaggi. Il primo è che la cessione delle fatture non crea debito in capo all’azienda e dunque non ne appesantisce il bilancio. Il secondo è che la cessione delle fatture è, una misura mirata che consente di allocare le risorse non a pioggia rischiandone la dispersione, ma esattamente nel sistema produttivo, laddove possono creare valore.

Altro vantaggio è che questo meccanismo incentiva l’effetto trasmissione. Se un’azienda incassa la fattura nei tempi previsti perché è riuscita a cederla a un intermediario finanziario, la pagherà prima ai fornitori, generando un effetto benefico sulla filiera.

L’assicurazione dei crediti di per sé è un’attività diffusa nel factoring, in Europa e anche in Italia, perché rende il mercato più liquido facilitando lo scambio delle fatture. 

Cos’è, come funziona e come ottenere liquidità

Sinteticamente, si tratta della cessione di fatture commerciali dei propri clienti (debitori ceduti), attraverso una piattaforma online specializzata, da parte di una PMI (cedente) ad un investitore terzo (cessionario), il quale anticipa alla PMI il saldo al netto della sua remunerazione.

Il profilo tipico delle imprese finanziate è quello delle PMI.

Il vantaggio si concretizza nel veloce smobilizzo del capitale circolante, che rappresenta un fattore critico in Italia.

Questo dove i tempi medi di liquidazione delle fatture sono oltre i 90 giorni (più del doppio rispetto alla media tedesca) e l’accesso al credito è limitato solo a chi può offrire un certo numero di garanzie sui canali tradizionali (come banche e istituti specializzati nel factoring).

Come funziona?

Idealmente, l’Invoice Trading prevede che la PMI registrata sul portale possa offrire la vendita di una o più fatture commerciali (in attesa di saldo da parte del cliente che la piattaforma analizzerà attentamente sotto il profilo del merito creditizio) direttamente a più investitori in competizione.

All’investitore selezionato verrà garantito un rendimento pari alla differenza tra il valore totale del saldo della fattura ed il prezzo di acquisizione della stessa.

La piattaforma fa sì che l’investitore anticipi entro 48 ore l’85-90% del valore della fattura alla PMI.

Mentre il resto del saldo sarà trattenuto in forma di garanzia e poi liquidato al momento dell’effettiva scadenza della fattura, al netto della remunerazione dell’investitore.

Le caratteristiche distintive dell’ Invoice Trading rispetto all’offerta tradizionale di factoring sono:
  • flessibilità del credito per qualsiasi tipo di PMI senza necessità di garanzie o collaterale senza segnalazione alla Centrale Rischi del circuito bancario; semplicità di utilizzo del servizio.
  • Velocità di collocamento della fattura (infatti, una volta accettata l’offerta dalla piattaforma, l’acquisto è liquidato in genere entro 48 ore).
  • Trasparenza dei costi in un mercato con più investitori che competono sul valore dell’investimento.

I punti di debolezza che possono essere individuati, ma che non ne hanno limitato la diffusione sono i seguenti. Un tasso di interesse non necessariamente competitivo rispetto a quello applicato dal circuito bancario. Sono accettate solo fatture inviate a società di capitali, mentre sono rifiutate quelle inviate alla P.A. (modello previsto da quasi tutte le piattaforme).

Non è possibile dividere il valore di una fattura fra più investitori e l’importo minimo delle fatture accettate varia tra 1.000 e 10.000 euro (non è crowdinvesting). Come nel factoring tradizionale, anche nell’Invoice Trading la cessione del credito potrebbe essere fatta attraverso due soluzioni diverse (disciplina ex artt. 1260 e ss. c.c.):

  • pro-solvendo (il cedente rimane responsabile del mancato pagamento del saldo totale da parte del suo cliente nei confronti del cessionario).
  • Pro-soluto (il credito viene ceduto al cessionario che si accolla anche il rischio di insolvenza del cliente senza poter esercitare il regresso verso il cedente).

Nella realtà operativa delle piattaforme italiane si è diffuso e consolidato il modello pro-soluto, con l’attivazione di meccanismi di garanzia ed assicurazione da parte delle piattaforme per coprire i rischi.

Questo aspetto rappresenta un ulteriore vantaggio rispetto ai canali tradizionali, dai quali è applicata più comunemente la cessione pro-solvendo.

Le piattaforme di Invoice Trading

Le piattaforme italiane si sono dotate di appositi partners strategici per l’analisi del merito creditizio e per la gestione del rischio di insolvenza. Il processo di rating viene affidato a providers quali Cerved Raiting Agency e Modefinance.

Il meccanismo di cessione segue in genere lo schema dell’offerta competitiva.

Ad esempio tramite asta al rialzo, ovvero tramite un Marketplace di comparazione, o ancora partendo da una quotazione “suggerita” dalla piattaforma, sulla base della quale si effettuerà la contrattazione.

Andiamo ora a vedere quali sono le principali piattaforme attive nell’Invoice Trading.  

Credimi

Credimi è un intermediario autorizzato da Banca d’Italia (art. 106 del Testo Unico Bancario) che opera tramite una piattaforma fintech che acquista fatture online, le cartolarizza e poi le colloca a quattro investitori istituzionali, tenendosi un 5% sui propri libri.

La piattaforma da un lato prevede la possibilità per le aziende di cedere direttamente le loro fatture commerciali. Dall’altro sigla accordi di credito di filiera per acquistare i crediti verso le aziende medio-grandi capo-filiera dai fornitori.

Credimi dall’inizio dell’attività a settembre 2016 sino a fine 2017 ha erogato circa 59 milioni di euro di finanziamenti, con una crescita accelerata nella seconda parte del 2017. E il trend continua: da inizio anno sino a fine maggio sono stati acquistati circa altri 50 milioni di euro di crediti commerciali per un totale cumulato di 110 milioni e fatture anticipate per 120 milioni.

La potenza di fuoco complessiva di Credimi è di circa 300 milioni di euro. Può infatti contare su un totale di 72 milioni di impegni di investimento da parte di Tikehau Capital, BG Fund Mgmt Lux. (gruppo Banca Generali), Anthilia Capital Partners e Anima sgr e che quella cifra può essere moltiplicata per quattro volte, visto che la scadenza media delle fatture è di 90 giorni.

Workinvoice

Fondata a fine 2013 da Matteo Tarroni, Ettore Decio e Fabio Bolognini, è stata la prima piattaforma a diventare operativa nel settore.

Workinvoice nel 2016 è stata responsabile di gran parte della crescita dell’attività italiana di invoice financing.

Secondo l’Università di Cambridge, ha totalizzato 33,6 milioni di euro dai 3,9 milioni del 2015. Workinvoice lavora come puro intermediario di fatture commerciali messe online sul portale, dove possono investire sia privati sia istituzionali.

Da gennaio 2015 a metà luglio 2018 ha erogato finanziamenti per 148 milioni.

L’acquisto avviene con un’asta e tutto avviene online, con firma digitale. Quanto agli investitori, sono presenti privati, ma anche investitori istituzionali specializzati.

Tra gli investitori attivi sulla piattaforma c’è per esempio Factor@Work, che compra i crediti sulle piattaforme web convenzionate, poi li cartolarizza e cede i titoli derivanti dalla cartolarizzazione a investitori professionali.

Tra gli esteri si contano Advanced Global Capital e Method Investments.

Fifty

Groupama am sgr gestisce da fine 2016 il Supply Chain Fund, che ha finanziato aziende per oltre 150 milioni di euro e investito circa 65 milioni della sua dotazione.

Acquisendo così automaticamente e processando le fatture tramite la piattaforma fintech Fifty in logica di reverse factoring. Il fondo è partito con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro e target di raccolta complessiva di 200 milioni.

A oggi le sottoscrizioni degli investitori sono arrivate a 100 milioni, di cui 80 milioni del gruppo Groupama.

Il resto da Alifond fondo pensione negoziale del settore alimentare (all’interno di un mandato di gestione preesistente) e da Byblos, fondo pensione dei lavoratori dipendenti delle aziende grafiche, editoriali, della carta e del cartone, cartotecniche e trasformatrici.

Come nel caso di Credimi, considerando che la durata media dei crediti è di 60-90 giorni, la dotazione del fondo rappresenta una potenza di fuoco di oltre quattro volte in un anno.

La piattaforma fintech di Fitfy è stata riservata alle sole aziende che hanno siglato un accordo con il fondo di Groupama sgr.

Groupama sgr è l’unico investitore nei crediti commerciali ceduti dalle filiere con cui ha siglato gli accordi. Tuttavia, di recente la piattaforma ha aperto i suoi servizi anche a investitori terzi.

CashMe

È una piattaforma di intermediazione di fatture fondata da Marcello Scalmati nel luglio 2015.

È partecipata da Axist spa, società specializzata nella gestione di Npl e nel recupero crediti. Fino a fine dicembre 2017 Cashme aveva transato un totale di 9,1 milioni di euro di fatture.

CrowdCity

Fondata a metà del 2014 da un gruppo di professionisti , bancari, ingegneri, commercialisti, avvocati con base in Italia, in Spagna e a Londra, la startup innovativa è strutturata come spa e guidata dal ceo Simone D’Angelo.

CashInvoice

Fondata da Luca Scali, alla guida dell’acceleratore d’impresa Hub21.

Le piattaforme non hanno adoperato un’orientamento “crowd”.

Infatti, Fifty accetta solo investitori istituzionali e solo PMI già contrattualizzate con GROUPAMA SGR.

Credimi è un vero e proprio intermediario, autorizzato dalla Banca d’Italia, che acquista direttamente le fatture, poi cartolarizzate in asset back securities.

E infine, CashInvoice è aperta solo a quegli investitori registrati all’albo dei factors tenuto dalla Banca d’Italia.

Trading Invoice  come soluzione contro la crisi di liquidità

L’invoice trading si adatta allo choc sistemico del Covid-19 meglio del credito bancario.

Questo perchè il credito bancario ha maggiore efficacia successivamente, nella fase del ritorno alla normalità. 

Workinvoice ha effettuato una simulazione sugli effetti che subisce il bilancio di un’impresa tipo in caso di ricorso al debito e nell’ipotesi di cessione del credito commerciale. 

L’ipotesi è relativa a una pmi che nel 2019 abbia fatturato 10 milioni di euro, abbia un EBITDA del 5% e un utile di 75.000 euro, incassi a 90 giorni e paghi i fornitori a 60 giorni.

Dopo essere rimasta chiusa da marzo a giugno, la posizione di liquidità è di 200mila euro e in assenza di interventi di alcun tipo, diventa negativa ad agosto»,

Se l’azienda ricorre a un prestito di un milione di euro a maggio, si crea una liquidità eccessiva.

Liquidità che viene lasciata per mesi sul conto corrente in modo improduttivo, mentre il ciclo di cassa ne porta di nuova anche nei mesi in cui i motori sono spenti.

Il crollo arriva 90–120 giorni dopo e a fine anno si esaurisce rapidamente se il business riparte.

Ipotizzando un crollo del fatturato del 35% nel 2020 e un recupero parziale (del 20-25%) nel 2021, questa crescita assorbe capitale circolante. La posizione di liquidità si deteriora, diventando negativa nell’ultimo trimestre del nuovo anno. 

Eccoti un quadro della situazione sulle possibili soluzioni per affrontare questo periodo di crisi economica per ottenere liquidità.

Come? Grazie al trading invoice.

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Il team di Alzarating sarà felice di aiutarti a superare questo periodo di crisi e ottenere liquidità nel breve tempo.

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