Legge di bilancio 2021: agevolazioni a favore delle aziende

Legge di Bilancio 2021: argomento che ho già trattato in un precedente articolo dove ho elencato gli incentivi a favore delle PMI.

Oggi voglio invece parlarti dei fondi e le agevolazioni che spettano a quelle aziende pronte a risollevarsi da un anno così altalenante.

L’obiettivo da parte dello Stato, attraverso la Legge di Bilancio 2021 è quello di essere di supporto ed aiutarle ad uscire almeno in parte da questa crisi economica.

Legge di Bilancio 2021 e Nuova Sabatini (art.16): come funziona l’erogazione in un’unica quota

Il contributo in conto impianti previsto dalla “Nuova Sabatini” sarà erogato in un’unica soluzione a prescindere dall’importo.

La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese

Tale misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
  • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
  • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
  • hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento

Quali sono le nuove modalità operative per la richiesta di erogazione del contributo?

Il nuovo iter di richiesta di erogazione consente alle PMI beneficiarie, previo accesso alla Piattaforma Informatica preposta, la compilazione guidata della:

  • Dichiarazione di ultimazione dell’investimento contenente l’elenco dei beni oggetto di agevolazione, da inoltrare al Ministero tramite Piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
  • Richiesta Unica di erogazione contenente tutte le singole quote annuali di contributo. Tali quote sono previste dal piano temporale di liquidazione indicato nel decreto di concessione. La richiesta è da inoltrare al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
  • Richiesta di Pagamento che attiva il pagamento di ciascuna quota successiva alla prima. La richiesta è da presentare annualmente al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma.

Fermo restando che la trasmissione della documentazione deve essere effettuata secondo il piano temporale già in vigore.

Legge di Bilancio 2021 e innovazione e coesione territoriale (art.186)

Sono attribuiti 250 milioni l’anno per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023. L’obiettivo di tale contributo è quello di sostenere gli investimenti produttivi ad alto contenuto tecnologico, nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare le missioni strategiche relative all’innovazione e alla coesione sociale e territoriale.

Possono beneficiare di tale contributo le imprese che:

  • si trovano in situazione di regolarità contributiva e fiscale;
  • sono in regola con le disposizioni vigenti in materia di antimafia, edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
  • non rientrano tra le società che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti ritenuti illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • non si trovano nelle condizioni ostative di cui all’articolo 67 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;
  • nei confronti degli amministratori, dei soci e dei titolari effettivi non è intervenuta condanna definitiva, negli ultimi cinque anni, per reati commessi in violazione delle norme per la repressione dell’evasione in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto nei casi in cui sia stata applicata la pena accessoria di cui all’articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 10 marzo 2000, n.74;

Gli investimenti ammissibili sono quelli che perseguano l’obiettivo di sostenere gli investimenti produttivi ad alto contenuto tecnologico, nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 I beni ammissibili sono i macchinari, gli impianti e le attrezzature produttive.

Quali sono le agevolazioni?

Sono i Contributi a fondo perduto pari al 40% dell’ammontare complessivo di ciascun investimento.

 Sono cumulabili con altri incentivi e sostegni previsti dalla normativa vigente, nei limiti disposti dalla medesima normativa e nel limite massimo del 50% di ciascun investimento.

Qual è la procedura per avere queste agevolazioni?

Invitalia provvederà a:

  1. predisporre e rendere disponibile sul proprio sito internet istituzionale un modello uniforme per la presentazione delle istanze di ammissione al contributo da parte delle imprese;
  2. verificare sulla base della documentazione prodotta dalle imprese istanti, che gli investimenti proposti per il contributo siano ad alto contenuto tecnologico. Verificare che abbiano effetti positivi sulla coesione sociale con particolare riferimento all’occupazione e all’indotto. Naturalmente anche in raccordo con le Amministrazioni e i soggetti competenti per materia. Verificare inoltre che le imprese istanti possono beneficiare delle agevolazioni e dei sostegni ulteriori rispetto al contributo di cui al presente articolo ed i relativi limiti;
  3. verificare che le imprese siano ammissibili.

Le domande saranno soddisfatte in ordine cronologico nei limiti dei fondi disponibili.

Il contributo è erogato, entro il 2026, anche in più rate annuali, in relazione allo stato di avanzamento dell’investimento autocertificato dall’impresa ammessa al beneficio e rendicontato.

Simest, fondo per l’internazionalizzazione: rifinanziamento previsto dal DDL di Bilancio 2021

La misura Simest, che concede finanziamenti agevolati per lo sviluppo internazionale delle imprese, aveva temporaneamente chiuso lo sportello il 21 ottobre per esaurimenti dei fondi messi in dotazione.

Dal DDL di Bilancio 2021, si evince che saranno stanziati 1.085 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo 394/1981 e 465 milioni per il Fondo per la promozione integrata.

Istituito dal Decreto Cura Italia a copertura della quota a fondo perduto pari al 50% dei finanziamenti Simest, per un totale appunto di 1,5 miliardi.

Entrambi i fondi saranno rifinanziati sia nel 2022 che nel 2023, rispettivamente con:

  • 140 milioni di euro per i Fondo 394/81
  • 60 milioni di euro per il Fondo per la promozione integrata

In base a quanto emerso dal DDL di Bilancio, il governo proroga l’esenzione sulla prestazione delle garanzie fino al 30 giugno 2021.

Prima dell’emergenza sanitaria la garanzia era una condizione necessaria per poter ottenere i finanziamenti agevolati di Simest.

L’intenzione è ora quella di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese, facilitando l’accesso al Fondo per tutto il 2020.

Legge di bilancio 2021 e proroga bonus quotazione delle PMI

Il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI sarebbe oggetto di proroga anche per l’anno 2021.

L’agevolazione introdotta dalla legge di bilancio 2018 è destinata a piccole e medie imprese che iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo sarebbe riconosciuta fino al termine del 31 dicembre 2021.

Nello specifico l’articolo 36 della legge di bilancio 2021 prevede la proroga al credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI, spostando il termine finale dell’agevolazione prevista dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, ovvero la legge di bilancio 2018.

Legge di Bilancio 2021 e bonus Pubblicità (art.101)

Il bonus pubblicità è prorogato al 2021 e 2022 con le stesse modalità del 2020 (50% del valore degli investimenti pubblicitari)

Che cos’è il credito d’imposta Bonus pubblicità?

Il bonus pubblicità è un’agevolazione fiscale introdotto dalla Manovra Correttiva.

Tale agevolazione ha come obiettivo l’introduzione di benefici fiscali per gli “investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali”.

Il credito d’imposta riconosciuto è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, che deve essere presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.Bonus pubblicità

Per beneficiare del Bonus pubblicità, che prevedere l’agevolazione del 75%, è necessario che l’ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati, superi almeno dell’1% l’importo degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nell’anno precedente.
Se l’importo degli investimenti nell’anno precedente è pari a ZERO NON è possibile richiedere il Bonus

Bonus pubblicità 2020: attenzione alle modifiche relative all’anno in corso

A seguito dell’emergenza COVID-19 il Governo Italiano, con il decreto legge del 19 maggio 2020 “Decreto Rilancio”, nell’ambito delle iniziative a sostegno dell’editoria ha apportato alcune modifiche per la fruizione del bonus pubblicità per il solo anno 2020.

Il bonus pubblicità verrà concesso nella misura unica del 50% del valore di tutti gli investimenti effettuati (e non più entro il 75% dei soli investimenti incrementali).

Questo nel limite massimo di spesa di 27,5 milioni di euro. Risultano valide le domande presentate tra il 1° ed il 30 settembre 2020 e
quelle presentate tra il 1° ed il 31 marzo 2020.

Quali Investimenti sono ammessi e quali sono esclusi e chi può richiederlo?

Il credito d’imposta è riconosciuto soltanto per gli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulle emittenti radiofoniche e televisive locali, analogiche o digitali, iscritte presso il Registro degli operatori di comunicazione.

Su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, in edizione cartacea o digitale, iscritti presso il menzionato Registro degli operatori di comunicazione e dotati in ogni caso della figura del direttore responsabile.

Non sono pertanto ammesse al credito d’imposta:

  • le spese sostenute per altre forme di pubblicità come ad esempio, a titolo esemplificativo e non esaustivo;
  • la grafica pubblicitaria su cartelloni fisici, i volantini cartacei periodici;
  • pubblicità su cartellonistica, pubblicità su vetture o apparecchiature e pubblicità mediante affissioni e display;
  • pubblicità su schermi di sale cinematografiche, pubblicità tramite social o piattaforme online, banner pubblicitari su portali online.

Il credito d’imposta del 75% del Bonus Pubblicità è ammissibile per:

  • le imprese;
  • i lavoratori autonomi;
  • gli enti non commerciali;

Questo in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.

Legge di Bilancio 2021 e fondo per le imprese creative

 A favore delle imprese creative è stato istituito il “Fondo PMI Creative”, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.

Le risorse del Fondo sono utilizzate per:

  • promuovere nuova imprenditorialità e lo sviluppo di imprese del settore, attraverso contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e loro combinazioni;
  • promuovere la collaborazione delle imprese del settore creativo con le imprese di altri settori produttivi. In particolare quelli tradizionali, nonché con le Università e gli enti di ricerca. Anche attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher da destinare all’acquisto di servizi prestati da imprese creative ovvero per favorire processi di innovazione;
  • sostenere la crescita delle imprese del settore anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle start-up innovative e delle PMI innovative nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali;
  • consolidare e favorire lo sviluppo dell’ecosistema del settore attraverso attività di analisi, studio, promozione e valorizzazione.

Quali sono le imprese creative?

Sono aziende che lavorano in quel settore che comprende tutte le attività dirette allo sviluppo, alla creazione, alla produzione, alla diffusione e alla conservazione dei beni e servizi che costituiscono espressioni culturali.

Il fondo è rivolto anche alle attività artistiche o altre espressioni creative. In particolare a quelle relative all’architettura, agli archivi, alle biblioteche. Anche ai musei, all’artigianato artistico, all’audiovisivo nel quale rientrano anche:

  • il cinema;
  • la televisione e i contenuti multimediali;
  • software e ai videogiochi.

Fondo rivolto inoltre al patrimonio culturale materiale e immateriale, al design, ai festival, alla musica, alla letteratura, alle arti dello spettacolo, all’editoria, alla radio, alle arti visive, alla comunicazione e alla pubblicità.

Questi sono altri aggiornamenti che ho voluto darti in merito a fondi e agevolazioni relativi alla Legge di Bilancio 2021.

A questo proposito ritieni che la tua azienda possa rientrare nei soggetti ammissibili per godere di queste agevolazioni? Non ne hai la certezza? Ti spaventa, in caso di esito positivo, seguire tutto l’iter da solo per ottenere fondi o agevolazioni?

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