L’Italia e la sostenibilità digitale ai tempi della Pandemia

L’Italia si sta affacciando sempre di più al tema della Digitalizzazione. Si è sempre più consapevoli del fatto che grazie ad essa, la nostra economia diventa sempre più innovativa e permette alle aziende di crescere e di stare al passo con i tempi.

C’è un altro argomento che si avvicina a questo tema perché si digitalizzare ma nel rispetto dell’ambiente. Stiamo parlando di sostenibilità digitale. Ma cos’è la sostenibilità digitale è perché è così importante inserirla all’interno delle aziende italiane?

L’Italia e la percezione della sostenibilità digitale

Questi anni di pandemia hanno cambiato radicalmente in modo di relazionarsi con il mondo del Web.

In che modo? Alzando di gran lunga i tempi di permanenza su internet, sui social e l’utilizzo degli strumenti tecnologici.

Questo ha avuto riscontri solo positivi? Purtroppo no anche perché spesso e volentieri non ci si rende conto che per quanto comodi possano essere, esiste un inquinamento dormiente nella nostra vita digitale.

Basti pensare che la miriade di messaggi che ci si scambia giornalmente anche solo su Whatsapp ha determinato delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Il 3,7% delle emissioni globali di gas a effetto serra è causato dal digitale e si stima che raddoppierà entro il 2025.

Ognuno di noi produce circa 414 chilogrammi di anidride carbonica all’anno attraverso l’uso delle tecnologie digitali. L’inquinamento comincia dalla produzione dei dispositivi elettronici. Continua quando li utilizziamo e ‘finisce’ quando li buttiamo.

Smartphone, computer e infrastrutture digitali consumano energia elettrica che, se non proviene da fonte rinnovabile, produce emissioni di gas serra.

D’altro canto il digitale e le nuove tecnologie ci aiutano a raggiungere obiettivi di sostenibilità. Sono praticamente il motore dello sviluppo sostenibile: non è pensabile rinunciarvi.

Per migliorare l’impronta ambientale del digitale possiamo fare molte cose.

Come possiamo rendere sostenibile il digitale?

Diciamoci la verità, in Italia come nella gran parte del mondo non possiamo pensare di vivere senza internet. Un po’ come quando veniamo messi alla prova da quei post sui social che ti proiettano in posti paradisiaci con la classica frase: “staresti un mese senza internet e senza tecnologia”.

Al di là dello stare senza tecnologia non ce lo possiamo permettere dal momento che la gran parte delle attività lavorative sono strettamente legate alla tecnologia.

l’Italia e le imprese: come portare la trasformazione digitale sostenibile all’interno di un’azienda?

Partiamo dal fatto che sostenibilità e innovazione sono il binomio imprescindibile per un mondo che vuole non solo uscire dalla pandemia, ma tutelare i suoi modelli di crescita e il futuro benessere delle persone.

Digitalizzazione e sostenibilità (ambientale e sociale) sono i pilastri su cui si fonda il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che darà l’opportunità all’Italia di investire, nei prossimi anni, oltre 200 miliardi di euro.

Viene dunque spontaneo domandarsi quale sia il livello di consapevolezza degli italiani su questi temi e il loro punto di vista sul ruolo della digitalizzazione come strumento di sviluppo sostenibile.

In Italia L’80% delle persone afferma di avere una conoscenza abbastanza o molto precisa del concetto di sostenibilità.

Tuttavia, se si entra nel dettaglio del dato, si evince che a dominare è piuttosto una grande confusione.

Il 45,5% degli italiani mette al primo posto l’ambiente, mentre il 38% è orientato al benessere e alla qualità di vita dell’individuo.

Soltanto il 16% mette al primo posto le scelte economiche di sviluppo. Nel contempo ben il 63% non è in grado di fare il passo immediatamente successivo.

Ovvero quello di mettere in correlazione la propria visione prioritaria di sostenibilità con le scelte economiche e sociali ad essa correlate.

La sostenibilità digitale migliora grazie alla conoscenza

La sostenibilità migliora nel momento in cui le persone sono dotate di conoscenza, di strumenti e di motivazione.

Se si riesce a trasmettere alle persone il concetto del senso di ciò che stanno facendo, si sta lavorando in questa direzione.

La sostenibilità digitale abilita questa dimensione, perché consente di moltiplicare le opportunità di condivisione della conoscenza. Come? Incorporando al suo interno la motivazione per la quale si sta chiedendo di fare qualcosa.

In tal modo possiamo costruire una società migliore nel rispetto dell’ambiente. Per contribuire allo sviluppo di un futuro sostenibile è fondamentale sviluppare consapevolezza, competenze e strumenti all’interno delle aziende.

Grazie ad una adeguata formazione del personale sull’utilizzo della tecnologia in modo sostenibile si motivano i dipendenti grazie ad una maggiore consapevolezza del rispetto dell’ambiente. Questo permette all’azienda di vantare di una buona reputazione.

Ma come possiamo vedere se un’azienda digitale è realmente sostenibile?

Queste sono le domande a cui un’azienda dovrebbe rispondere per essere dichiarate I-tech sostenibile.

Il tema della diversità ha un ruolo nel processo di assunzione della vostra azienda?

Gli studi dimostrano che coinvolgere la diversità nel processo di assunzione ha un impatto positivo sia sul piano economico sia sulla struttura del personale.

Le aziende che apprezzano la diversità culturale sono considerate datori di lavoro interessanti e possono così aumentare la loro reputazione.

L‘azienda definisce la diversità come un acceleratore dell‘innovazione e pertanto ricerca personale diversificato che comprenda persone di diversa provenienza etnica e culturale, diverso genere e orientamento sessuale.

Anche Facebook trova che la diversità sia importante per il successo dell‘azienda, poiché su Facebook si incontrano persone di origini diverse e le loro esigenze possono essere comprese meglio da dipendenti con origini diverse.

Quali sono secondo voi le sfide maggiori in Italia nel reclutamento di personale idoneo e qualificato?

Una società dipende dai suoi dipendenti, questo lo si sa. Trovare, tuttavia, dei dipendenti adatti a volte può essere estremamente difficile e complicato.

È quindi importante perseguire una strategia a lungo termine già prima del processo di selezione e a impegnarsi in un dialogo proattivo con i cosiddetti “high potentials”.

Il gigante di internet cinese Tencent invece lamenta la scarsa disponibilità di personale adeguato e la conseguente intensa competizione per queste figure sul mercato cinese.

Come viene garantita la formazione continua di un team orientato alla sostenibilità digitale?

In un mondo in cui la trasformazione digitale svolge un ruolo significativo, è particolarmente importante che il personale sia dotato delle necessarie competenze e del giusto know-how. Di conseguenza, sono particolarmente importanti la flessibilità e l’accesso ai programmi educativi.

Pertanto, oltre al training-on-the-job, mettere a disposizione dei dipendenti anche una piattaforma di apprendimento online e un sistema di apprendimento mobile. Questo vale a dire formazione in qualsiasi momento e ovunque.

In che modo è possibile fidelizzare le persone chiave alla tua azienda?

Riguardo agli incentivi per i dipendenti si evidenzia un chiaro trend verso i sistemi non monetari.

Questi da tempo vanno oltre l’orario di lavoro flessibile e, da un lato, cercano di migliorare la vita lavorativa e, dall’altro, di conciliarla al meglio con la vita privata.

Nell’ambito monetario, il pagamento di bonus e i programmi azionari sono i metodi più utilizzati per motivare i dipendenti delle aziende a rendere di più.

L’Italia e l’ITC: quali sono i campi dove il digitale può aiutare l’ambiente?

Ecco alcuni campi in cui le ICT potranno ridurre notevolmente le emissioni CO2 equivalenti, in ordine di importanza:

  • Smart grids per l’energia. Possono permettere il controllo della rete in forma bidirezionale e in presenza di molteplici generatori distribuiti, come sono generalmente quelli basati su energie rinnovabili. Le ICT costituiscono l’intelligenza di queste reti che aumentano radicalmente l’efficienza energetica e rendono possibile la generazione distribuita.
  • Efficienza energetica degli edifici. L’informatica può contribuire alla progettazione di edifici nuovi più efficienti. Come? Impiegando algoritmi che minimizzino i consumi energetici e involucri che sfruttino al meglio le condizioni ambientali. Consentendo inoltre di integrare più facilmente pannelli solari e impianti geotermici. Elettronica e sensoristica possono essere impiegate per gestire al meglio i flussi energetici in nuove costruzioni.
  • Efficienza energetica nei trasporti: in questo campo le applicazioni sono innumerevoli. Dall’ottimizzazione del traffico alla sensoristica. Dai veicoli elettrici alla gestione informatizzata delle flotte, alla guida autonoma o semi-autonoma.

Non sono da trascurare poi gli effetti derivati dalla riduzione della carta, dall’incremento dell’efficienza delle macchine nella manifattura, dalla riduzione degli spostamenti attraverso l’uso delle teleconferenze, ecc.

Uno studio recente ha previsto una riduzione derivata dall’ICT di 7,5 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (pari a quasi il 15% del totale).

L’alleanza tra digitale e sostenibile in Italia

Il digitale è così pervasivo nella nostra vita, che caratterizza le nostre relazioni, ma anche la nostra identità. Le tecnologie possono farci fare cose impensabili ma possono al tempo stesso rendere più sostenibile il nostro sviluppo. O dovremo pagarne le comodità con un veloce peggioramento della salute del pianeta, come per altro è stato sino ad ora?

Ovviamente a questa domanda, per altro meno ingenua di quanto possa sembrare, non c’è una sola risposta. O meglio la risposta o le risposte non possono che venire dalla politica.

Perché è la politica, la buona politica che deve avere la visione del futuro, deve immaginare il nostro Paese fra uno o più decenni per cominciare a costruirlo ora.

Siamo davanti ad un bivio critico che deve scontare anche la velocità dell’innovazione che crea nuovi paradigmi tecnologici ben prima della creazione di norme guida e politiche, di fatto prima di qualsiasi consapevolezza pubblica.

In questo panorama restano eminentemente politici gli strumenti su cui possiamo contare per sciogliere la nostra confusione.

Per annoverare senza indugio la trasformazione digitale come grande arma per uno sviluppo sostenibile che persegua giustizia ambientale e sociale.

Naturalmente l’alleanza tra digitale e sostenibile deve avvenire anche all’interno delle aziende in modo tale da poter godere anche degli incentivi che promuovono questo connubio.

Anche tu sei un’azienda concorde con questo tipo di alleanza? Ti piacerebbe far crescere la tua azienda in una realtà digitale e sostenibile al tempo stesso?

Allora clicca qui e prenota la tua consulenza gratuita! Potrai confrontarti con uno dei nostri esperti qual è il percorso migliore da fare per la crescita ed il valore della tua azienda   

Se hai delle domande o desideri ulteriori informazioni, compila il nostro modulo di contatto.

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano la Privacy Policy di Google e i Terms of Service di Google.