PNRR 2022: secondo il programma stilato dal governo dovranno essere centrati nel nuovo anno ben 102 obiettivi. Nello specifico 47 obiettivi nei primi 6 mesi e 55 nella seconda parte dell’anno.
Il raggiungimento di questi obiettivi permetterà all’Italia di ottenere ben 19 miliardi nei primi sei mesi e 21 miliardi nella seconda parte dell’anno.
Il PNRR 2022 si presenta come fulcro per gli obiettivi del prossimo decennio, permettendo di definire i traguardi da raggiungere nel 2026 prima e poi nel 2030 e 2050.
Un anno importante quest’ultimo, in quanto l’UE desidera arrivare a zero emissioni nocive per l’ambiente. Draghi ha annunciato l’intenzione di selezionare progetti e iniziative coerenti con gli obiettivi strategici del PNRR, assicurando che la spinta all’occupazione sia forte a cominciare da quest’anno.
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ToggleMa quali sono le novità del PNRR 2022?
Fondo di garanzia PMI turistiche
Utilizzando i fondi previsti dal PNRR, la Camera ha istituiti, nell’ambito del Fondo di garanzia per le PMI, una sezione speciale Turismo per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere.
Questi fondi valgono anche per le strutture agrituristiche, le strutture ricettive all’aria aperta, le imprese del comparto turistico.
Valgono anche per il settore ricreativo, fieristico e congressuale, compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici.
In pratica si riferisce ai potenziali beneficiari del credito d’imposta previsto dallo stesso Decreto, nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendano avviare un’attività nel settore turistico.
La sezione speciale ha una dotazione 58 milioni per il 2022, 100 milioni per il 2023 e 50 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
Ecobonus e incentivi per il digitale
Sono previsti contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale. Interventi d’importo non inferiore a 500.000 euro e non superiore a 10 milioni.
Devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025, nella misura massima del 35% delle spese e dei costi ammissibili.
La misura è volta all’attuazione della linea progettuale definita “Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, che destina a tale finalità 180 milioni di euro.
Si prevede, poi, la possibilità di attivare finanziamenti agevolati per le stesse finalità. Questo in relazione alle spese non coperte da contributo diretto e da mezzi propri dell’operatore economico.
Gli investimenti destinati alle finalità perseguite dal Fondo crescita e sostenibilità, e non utilizzate al 31 dicembre di ogni anno vengono ridotte come limite massimo dal 70 al 50% per le assegnazioni effettuate nel 2022.
Novità per il settore logistica
Ci sono norme volte ad accelerare il conseguimento degli obiettivi del PNRR 2022 relativi alla digitalizzazione della logistica, semplificando il quadro delle convenzioni in essere.
È stata introdotta una disposizione di semplificazione relativa ai centri intermodali adiacenti ai porti, che introduce una deroga al Codice dei beni culturali in materia di dichiarazione di interesse paesaggistico.
Fondo transizione industriale
È stato istituito al Mise il fondo per la transizione industriale con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022. Questo Fondo ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici. In che modo? Attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo e l’impiego produttivo di materie prime e di materie riciclate.
PNRR 2022: scadenze inderogabili
Tempi contingentati, dunque, che non ammettono deroghe. Esemplare è il caso della delega per la riforma del codice degli appalti che, come appena ricordato, dovrà essere approvata entro il 30 giugno 2022.
L’entrata in vigore dei relativi decreti legislativi è previsto il termine del 30 marzo 2023. Mentre per la predisposizione di tutti gli atti attuativi (dunque, regolamenti di esecuzione, linee guida e quant’altro) sono disponibili solo ulteriori 3 mesi.
È evidente che le Camere per l’approvazione della legge, il Governo per la predisposizione dei decreti legislativi e, di nuovo, le Camere per la relativa attività consultiva, sono tenuti ad attrezzarsi per rispettare tutte le scadenze.
Un impegno fondamentale per l’Italia. Uno sforzo collettivo che richiede il superamento di ogni tempistica che risulti incompatibile con gli impegni assunti con il PNRR 2022.
PNRR 2022: Transizione ecologica
Sarà un anno chiave, il 2022, per gli obiettivi prefissati dalla transizione ecologica. La roadmap del MITE mette al centro della strategia l’idrogeno. Saranno 35 i miliardi di investimenti suddivisi in vari bandi. Intanto, nel primo trimestre 2022 è previsto un bando da 1,9 miliardi per implementare gli impianti a bio metano.
Nel secondo trimestre, ecco 30 milioni per la cultura e la consapevolezza su temi e sfide ambientali.
A fine 2022 previsti 4 miliardi per il rafforzamento dello “smart grid” e resilienza climatica delle reti.
Nel 2023, il Mite lavorerà alla produzione industriale di idrogeno nelle aree industriali dismesse, investendo 500 milioni, e allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, che arriveranno a 20 mila.
PNRR 2022: proroga sulla presentazione dei bandi Simest
Sono state prorogate al 31 maggio 2022 le tre misure messe in campo a sostegno delle imprese da Sace Simest.
Simest è la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che dal 1991 sostiene la crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione della loro attività.
Azionisti sono Sace, che la controlla al 76%, e un nutrito gruppo di banche italiane e associazioni imprenditoriali. I tre bandi proposti hanno una dotazione finanziaria molto consistente e le opportunità sono validissime.
Quali sono i tre bandi Simest?
Le agevolazioni che seguono sono tutte interessanti anche perché il 25% del finanziamento destinato a ogni singola tipologia può essere corrisposto come contributo a fondo perduto.
Primo bando
I beneficiari sono le piccole e medie imprese, costituite in forma di società di capitali da almeno due esercizi, con un fatturato export di almeno il 10% nell’ultimo anno o del 20% nell’ultimo biennio.
L’intervento in questo caso ha la finalità di sostenere la realizzazione di:
- investimenti digitali per una quota minima pari al 50%;
- investimenti volti a promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali per il restante 50%.
L’intervento potrà avere durata massimo di 24 mesi dalla data di stipula del contratto con Simest. Saranno considerati ammissibili i costi effettivamente sostenuti dopo il ricevimento dell’esito della domanda.
Secondo bando
Beneficiarie sono le PMI costituite in forma di società di capitali da almeno due esercizi. Imprese che abbiano un fatturato rappresentato per una quota almeno pari, in alternativa, al 50% dalla produzione di beni e servizi in Italia. Anche se con marchio di proprietà estera, o dalla commercializzazione di prodotti con marchio italiano anche se prodotti all’estero.
Gli interventi dovranno riguardare una delle seguenti attività:
- creazione di una nuova piattaforma propria, realizzata da un soggetto/fornitore in possesso del requisito di professionalità;
- miglioramento di una piattaforma propria già esistente;
- accesso ad un nuovo spazio o store di una piattaforma di terzi per la commercializzazione in Paesi esteri di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.
Le spese ammissibili sono:
- creazione e sviluppo di piattaforma propria o dell’utilizzo di un market place;
- investimenti per piattaforma propria o per il market place;
- spese promozionali e formazione relative al progetto.
Terzo bando
Si riferisce sempre alle PMI. Imprese costituite in forma di società di capitali da almeno 12 mesi, che abbiano un fatturato rappresentato per una quota almeno pari, in alternativa, al 50% dalla produzione di beni e servizi in Italia. Questo anche se con marchio di proprietà estera o dalla commercializzazione di prodotti con marchio italiano anche se prodotti all’estero.
Intervento ammissibile sono la partecipazione, anche in Italia, ad un singolo evento, anche virtuale, di carattere internazionale. Eventi come fiere, mostre, missioni imprenditoriale o missioni di sistema. L’obiettivo di questi eventi è la promozione di beni e/o servizi prodotti in Italia o a marchio italiano.
Le spese ammissibili sono:
- quelle digitali connesse alla partecipazione alla fiera (min 30% del totale);
- altre spese, che non dovranno superare il 70% del totale.
Finanziamenti disponibili
Sono nello specifico e in parte a fondo perduto:
- Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI con vocazione internazionale (PNRR FONDO 394/81 Circolare n. 1/PNRR/394/2021)
- Partecipazione a fiere e mostre internazionali
- Sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri
È un’ottima notizia per le imprese che vogliono sfruttare la finanza agevolata. Questo perché le aziende hanno più tempo a disposizione per presentare i loro progetti e ottenere i contributi.
Conviene comunque muoversi quanto prima perché, nonostante il rinvio della scadenza, i fondi potrebbero esaurirsi prima della fine del prossimo mese di maggio.
Piano voucher per le imprese
Il ministero ha destinato 516 milioni di euro alla digitalizzazione del tessuto produttivo, come previsto dal decreto attuativo del “Piano voucher per le imprese” firmato da Giorgetti.
Un intervento che rientra nella Strategia italiana per la banda ultra-larga e che potrebbe estendersi a una platea di imprese beneficiarie che si aggira tra 850mila e 1.400.000.
Le aziende potranno richiedere un unico voucher (dal valore minimo di 300 euro fino a un massimo di 2mila euro e con una durata del contratto da un minimo di 18 mesi a un massimo di 36 mesi). Questo per un incremento della velocità di connessione da 30 Mbit/s a oltre 1Gbit/s.
Per il passaggio a connessioni a 1 Gbit/s, il valore del voucher può essere accresciuto fino a un massimo di 500 euro al fine di coprire una parte dei costi sostenuti dalle imprese beneficiarie e giustificati dagli operatori.
PNRR 2022: ecco perché viene considerato l’anno dei cambiamenti
Con il 2022 si apre una pagina importante della storia del nostro Paese.
La crisi economica e sociale causata dalla pandemia ha forzato gli Stati membri dell’Unione Europea verso strumenti finanziari condivisi che accompagnassero le comunità verso una ripresa veloce e sostenibile.
Il PNRR se ben utilizzato e gestito potrà essere un pregiato lascito che lasciamo ai nostri figli e nipoti, avviando un percorso di crescita economica più forte, più equa e più giusta.
Il nostro Paese potrà avere una pubblica amministrazione efficiente, trasparente, informatizzata, trasporti migliori, asili nido più numerosi, sanità più vicina ai cittadini, un mercato del lavoro fatto anche a misura di donna. E questo è se ben utilizzato e ben gestito.
La mission del PNRR più in generale è proprio questa: saper cogliere e riconoscere le differenze, saper trovare soluzione adatte.
Ecco quali sono le Novità di questo nuovo anno!
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