Processi digitali e green: 2,5 miliardi per PMI e Startup

I processi digitali e green vengono promossi dal MISE e dall’Unione Europea perché dalla loro combinazione si possono ottenere numerosi vantaggi. Occorre però sostenerne il cammino.

Cosa s’intende per transizione ecologica e digitale?

La doppia transizione, green e digitale, rappresenta uno dei capisaldi della ripresa post Coronavirus, nonché una fonte di crescita e competitività per tutti i settori. Bisogna rendere le imprese più innovative e sostenibili, sfruttando le nuove tecnologie.

Le soluzioni green e digitali diventano così due facce della stessa medaglia, strumenti di intervento per industria e impresa.

La transizione digitale e green: “fa bene all’impresa” 

La Commissione europea promuove da tempo la trasformazione digitale come soluzione in grado di migliorare la competitività economica delle imprese. In che modo? Attraverso processi di digitalizzazione capaci di:

  • rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità;
  • consentire i cambiamenti necessari per una giusta transizione verde.

La doppia transizione ecologica e digitale influenzerà economia, società e industria in ogni loro aspetto.

Le nuove tecnologie, in questo senso, possono migliorare l’efficienza energetica. Possono dare slancio all’economia circolare, assicurare una migliore allocazione delle risorse. Al tempo stesso possono anche ridurre le emissioni, l’inquinamento, la perdita di biodiversità e il degrado ambientale di un’azienda.

Processi digitali e green e PNRR

In questo contesto si inserisce il PNRR italiano, con il quale il Governo ha deciso di impegnarsi con investimenti e misure parziali a favore della neutralità climatica e la trasformazione green e digitale del settore impresa.

L’obiettivo principale di questo programma è accelerare la transizione verso un’economia verde e circolare, climaticamente neutra e digitale, tale da rendere le imprese italiane più sostenibili e competitive

Processi Digitali e green: stanziati 2,5 miliardi per PMI innovative e startup

A questo proposito per le PMI e le Start. Up che promuovono processi digitali e green o per meglio dire processi di transizione ecologica e digitale vengono stanziati 2,5 miliardi.

L’obiettivo di questi incentivi è quello di favorire la crescita di un ecosistema di innovazione e accompagnare appunti i processi di transizione ecologica e digitale.

Il ministero ha assegnato le risorse a CDP Venture Capital Sgr, controllata al 70% dal Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP). L’obiettivo è quello di attirare nuovi investitori, nazionali ed internazionali, e far crescere il mercato del venture capital in Italia.

CDP Venture Capital avrà quindi a disposizione i 2 miliardi di euro stanziati dal Ministero in attuazione al decreto infrastrutture, a cui si aggiungeranno 550 milioni di risorse previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Altri 600 milioni saranno stanziati da parte di CDP e investitori terzi.

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Processi digitali e green: come verranno utilizzate le nuove risorse?

In particolare, le nuove risorse verranno utilizzate a sostegno degli operatori del venture capital, anche attraverso:

  • il potenziamento dell’attività di investimenti indiretti in fondi;
  • la promozione di iniziative a favore dei processi di transizione ecologica e digitale delle PMI italiane e delle filiere chiave;
  • la creazione di nuovi strumenti di equity e debito per le startup in fase avanzata di sviluppo;
  • il rafforzamento del sostegno alle startup nelle fasi iniziali anche attraverso poli di trasferimento tecnologico e programmi di accelerazione.

Con la nuova dotazione CDP Venture Capital, che nei suoi primi due anni di attività ha deliberato investimenti per circa 700 milioni, potrà consolidare il ruolo di principale player nel mercato nazionale, stimolando un’ulteriore forte spinta all’intero settore delle startup e PMI innovative.

Grazie alla consolidata collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico il settore del venture capital italiano avrà a disposizione significative risorse per sostenere la crescita delle startup e delle PMI innovative, oltre a promuovere le condizioni di mercato favorevoli alla creazione di campioni nazionali del futuro. Con le nuove risorse a disposizione CDP Venture Capital può rappresentare uno degli attori di riferimento del contesto economico nell’ottica del sostegno all’imprenditorialità e ai progetti strategici.

CDP Venture Capital si è rivelato lo strumento principale che ha permesso il vero e proprio salto dimensionale dell’intero ecosistema startup negli ultimi anni.

Rafforzarlo è cruciale se si vuole innescare un circolo virtuoso che permetta al mercato del Venture Capital di funzionare in autonomia come già avviene altrove in Europa e nel mondo.

Il Governo che verrà dovrà puntare a un progetto che nell’arco di 5 anni porti CDP Venture Capital ad essere un vero e proprio soggetto “gestore”, con alle spalle un sistema capace di reggersi autonomamente.

Processi digitali e green: quali sono i vantaggi?

Transizione digitale e transizione ecologica unite possono fornire innumerevoli vantaggi e opportunità, se sostenute e promosse.

La transizione digitale migliora l’esperienza del cliente e, più specificamente, facilita e rende possibile il risparmio energetico attraverso programmi di efficienza green più intelligenti.

Inoltre:

  • aumenta notevolmente la capacità dei fornitori di servizi di interagire con l’utenza di riferimento, utilizzando social media, siti Web, smartphone, chiamate, e-mail, et.;
  • riduce i costi per le utenze (costo da acquisire e costo da servire);
  • permette di trovare soluzioni smart che consentono ai clienti di monitorare e controllare meglio i propri consumi, aumentandone l’utilità.

Oltre ai diversi vantaggi che derivano da un business più green e tecnologico, la digitalizzazione sta favorendo la creazione di nuovi modelli – piattaforme di servizi digitali, mercati, comunità digitali, apparecchiature energetiche connesse e servizi correlati – che potrebbero cambiare le regole del gioco, creando nuove opportunità (ma solo se sapute cogliere).

Transizione digitale ed ecologica possono, anzi devono essere combinate insieme. Lo scrive la Commissione Europea nella Relazione di previsione strategica 2022. Pur consapevole del mutato quadro geopolitico, è convinta che puntare su obiettivi green e smart sia necessario per raggiungere gli obiettivi posti al 2050 e sia capace di apportare vari benefici.

Le tecnologie digitali possono aiutare a rendere più sostenibili i settori più impattanti: energia, energia, trasporti, edilizia, industria e agricoltura. Come sarà possibile, viene specificato nel documento UE, citando le opportunità di impiego di digital twin, AI e blockchain.

Non solo incentivi: parliamo dell’importanza dei processi digitali e green

Processi Digitali e Green: l’impatto sull’energia

Transizione digitale e transizione ecologica vanno unite anche per contribuire a migliorare i settori più impattanti dell’Unione Europea: energia, trasporti, industria, edilizia e agricoltura. A partire dall’energia, per il quale la digitalizzazione è in grado contribuire in molti modi, anche per rafforzare la sicurezza energetica.

Le tecnologie digitali possono favorire flussi più efficienti di vettori energetici e aumentare l’interconnessione tra i mercati.  Inoltre, possono fornire i dati necessari per far coincidere domanda e offerta a un livello più disaggregato e quasi in tempo reale. La previsione della produzione e della domanda di energia può essere migliorata grazie alle tecnologie digitali, ai nuovi sensori, ai dati satellitari e alla blockchain.

Tutto questo permetterebbe alle smart grid di adeguare i consumi alle condizioni meteorologiche che influenzano la produzione da fonti energetiche rinnovabile intermittenti come fotovoltaico ed eolico, consentendo così di gestire e distribuire efficacemente l’energia green, facilitare gli scambi transfrontalieri e prevenire le interruzioni.

Processi Digitali e green, inoltre, favoriranno la possibilità per cittadini e imprese di avere più peso specifico, permettendo loro di spostare i consumi verso fonti rinnovabili, di regolare i consumi o di scambiare energia.

Anche la situazione geopolitica evidenzia l’urgenza di combinare green e digital

L’invasione russa dell’Ucraina ha provocato seri contraccolpi anche a livello economico. Ma ci sono anche altri fattori che necessitano di una nuova visione prospettica che richiede cambiamenti a livello economico, politico, sociale.

A parte gas e petrolio dalla Russia, ci sono anche le materie prime fondamentali per diversi settori. La produzione dell’UE rappresenta solo il 4% della catena di approvvigionamento globale di materie prime critiche utilizzate nella produzione di apparecchiature digitali. Materie prime come il litio avranno un’impennata di richieste nei prossimi anni: e poi ci sono le terre rare, le cui riserve sono in mano di alcuni Paesi.

Ecco, allora che serve fare affidamento sul recupero e sul riciclo e su una migliore precisione produttiva. La digitalizzazione, anche in questo senso, aiuterà, accelerando ulteriormente la circolarità, incrementando la progettazione, aumentando la precisione nella produzione e migliorando i processi di riparazione, ricondizionamento e riciclaggio. Ancora una volta l’unione di transizione digitale e transizione ecologica apporterà benefici.

Processi Digitali e green: come renderli un connubio perfetto

Per far sì che si possano rafforzare le opportunità e ridurre i rischi legati all’interazione di transizione digitale e transizione economica, fino al 2050 servono politiche ad hoc.

Si va dalla necessità di rafforzare la propria resilienza e aprire l’autonomia strategica nei settori critici legati alle transizioni alla necessità di promuovere le due transizioni a livello mondiale, puntando a rendersi sempre più autonomi a livello di materie prime e a ribadire tutte le condizioni utili perché il passaggio a modelli digitali e green sia un’opportunità sicura e inclusiva, oltre che sostenibile.

Entro il 2050, il gemellaggio di transizione digitale e green sosterrà un’economia nuova, rigenerativa e neutrale dal punto di vista climatico, riducendo i livelli di inquinamento, ripristinando la biodiversità e il capitale naturale, grazie alle tecnologie digitali sostenibili e ad altre tecnologie. Contribuirà a posizionare l’UE come campione della sostenibilità competitiva e a rafforzarne la resilienza e l’autonomia strategica aperta. Tutto ciò andrà di pari passo con una giusta transizione a beneficio di tutte le persone, le comunità e i territori, in Europa e oltre.

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