Progetto sure 5.0, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Programme Europe. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere la transizione verso la sostenibilità e la resilienza delle PMI verso Industria 5.0 negli ecosistemi di mobilità, trasporti e automotive, aerospaziale e difesa ed elettronica”.
Attraverso il progetto Sure 5.0 le imprese del settore hanno l’opportunità di affrontare la transizione industriale con una marcia in più.
Tutto questo grazie a un utile interscambio di conoscenze ed esperienze con altre realtà, anche più avanzate dal punto di vista dell’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale e di politiche e programmi di responsabilità sociale
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ToggleQuali sono i vantaggi del progetto Sure 5.0?
Attraverso le diverse attività di SURE 5.0, le PMI selezionate potranno beneficiare di:
- rapporti di valutazione;
- webinar;
- accesso alla comunità di progetto;
- venti di networking e peer-learning;
- servizi su misura e sostegno finanziario per i loro progetti 5.0, fornito attraverso il lancio di inviti a presentare delle proposte per avere finanziamenti a cascata.
Il progetto promuoverà anche l’adozione e la diffusione di tecnologie avanzate. Nonché l’adozione di pratiche di innovazione sociale, che faciliteranno la doppia transizione (digitale e verde).
Dietro il progetto Sure 5.0 c’è un consorzio accuratamente costruito composto da:
- cluster;
- centri di ricerca e sviluppo tecnologico;
- università, centri di innovazione aziendale;
- società di consulenza in grado di offrire competenze transfrontaliere di alto livello in vari ambiti di competenza e servizi di comprovato valore per le PMI.
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Cosa prevede il progetto Sure 5.0?
Il progetto prevede di coinvolgere circa 1.000 Pmi nelle attività del progetto, di cui 700 saranno valutate, 90 riceveranno servizi su misura dai partner e 53 riceveranno sostegno finanziario.
Saranno promosse l’adozione e la diffusione di tecnologie avanzate, nonché l’adozione di pratiche di innovazione sociale che faciliteranno la duplice transizione (digitale e verde). Il progetto mobiliterà 2,6 milioni di euro. La durata è di 36 mesi, il costo totale 4.988.125 euro.
Quali sono i settori coinvolti nel progetto Sure 5.0?
Mobilità, Trasporti e Automotive
Questo ecosistema industriale è molto ampio e comprende le seguenti attività:
- produzione di autoveicoli, ma anche navi e treni;
- la fabbricazione di accessori;
- il servizio di riparazione e manutenzione;
- il trasporto merci e tutti i servizi connessi.
Con un giro d’affari di 906 miliardi di euro, è uno dei settori strategici fondamentali per l’economia dell’Unione europea, rappresentando il 7,5% del suo valore aggiunto.
Inoltre, dà lavoro a 14,6 milioni di dipendenti diretti che lavorano in 1,8 milioni di aziende (di cui oltre il 99% sono Pmi).
Rappresentando una catena di approvvigionamento integrata e transfrontaliera, questo ecosistema è stato uno dei più colpiti durante la crisi economica del Covid-19.
Un periodo di grande trasformazione per il settore, dal momento che queste industrie si stanno preparando ad affrontare nuove sfide e opportunità. Stiamo parlando della necessità di muoversi verso veicoli più puliti e la mobilità intelligente (connessa e automatizzata).
Aerospazio e difesa
Questo ecosistema si riferisce principalmente all’industria manifatturiera per l’aeronautica, lo spazio e la difesa, ma comprende anche i suoi clienti.
Può quindi essere visto come una rete di collegamenti, sovrapponendosi ad altri ecosistemi come la mobilità e l’elettronica, ma anche il turismo, il digitale, l’agroalimentare, l’energia e l’economia sociale, soprattutto sotto forma di servizi o applicazioni.
In termini di rilevanza economica si tratta di un ecosistema piuttosto piccolo (rappresenta 906 miliardi di euro di fatturato, che rappresentano solo l’1,99% del valore aggiunto dell’Ue).
Di questo ecosistema fanno parte circa 320mila imprese, che danno lavoro a 3,9 milioni di persone.
Nonostante i numeri relativamente “piccoli”, è un ecosistema cruciale per il suo grande contributo all’autonomia strategica, alle caratteristiche delle sue aziende e alla struttura delle filiere (molto complesse e ad alta intensità di R&S).
L’ecosistema dell’Aerospazio e Difesa è stato fortemente colpito dalla crisi Covid (filiere interrotte, calo della domanda, lanci posticipati). Quindi è importante implementare specifiche misure di supporto.
Elettronica.
La catena del valore dell’ecosistema dell’elettronica industriale è piuttosto complessa, comprese attività come:
- la progettazione dei chip;
- la fabbricazione di semiconduttori;
- l’assemblaggio, il collaudo e l’imballo;
- la sua distribuzione finale.
Ma riguarda anche gli input richiesti per questo processo, come gli strumenti Cad (software); materie prime (wafer di silicio) e attrezzature di produzione molto sofisticate. Tutto questo è completato da un grande sforzo di R&S.
Nonostante il carattere globale della catena del valore, non esiste un paese o una regione che gestisca l’intero ciclo end-to-end in autonomia.
L’Europa, ad esempio, non è così ben posizionata nella produzione di semiconduttori. Quindi punta a migliorare la propria posizione strategica per competere meglio con Stati Uniti e Cina.
In termini di cifre, l’industria elettronica europea riunisce circa 104mila aziende con quasi 1,8 milioni di dipendenti.
Complessivamente, hanno un fatturato di 128 miliardi di euro, pari all’1,06% del valore aggiunto dell’Ue.
Sebbene l’ecosistema non sia stato tra i più colpiti dalla crisi del coronavirus, le sue aziende sono ancora impegnate nella green e digital transition che punta a creare resilienza e competenze fra i propri dipendenti.
Possiamo parlare del progetto Sure 5.0 senza parlare di quello che è Industria 5.0 e dei suoi principi?
Industria 5.0: differenze e principi su cui si basa
Industria 5.o non deve essere vista come un’alternativa al paradigma esistente dell’Industria 4.0, ma come un complemento. In effetti, continua a prevedere lo stesso obiettivo di spingere le industrie a digitalizzare e ad adottare nuove tecnologie avanzate, ma aggiungendo tre nuovi principi che vedremo qui di seguito.
Human-centricity: dare potere alle persone
Sono le competenze dei dipendenti sono infatti al centro di una transizione industriale di successo. Una maggiore adozione di tecnologie avanzate richiederà nuove competenze e, allo stesso tempo, influenzerà la sicurezza dei lavoratori, le condizioni di lavoro, la soddisfazione sul lavoro e il benessere fisico e mentale.
Man mano che i mezzi di produzione evolvono verso una maggiore digitalizzazione, i dipendenti del settore e in particolare gli operatori possono percepire il loro ruolo cambiato o addirittura minacciato.
Pertanto, l’Industria 4.0 cerca di aggiornare le competenze dei lavoratori per consentire loro di utilizzare questi nuovi strumenti, ma non tutti i lavoratori sono disposti (e talvolta in grado) di investire tempo nell’apprendimento di nuove competenze.
Invece, Industria 5.0 raccomanda di iniziare con le competenze dei lavoratori e poi di adattare gli strumenti.
Sostenibilità: economia circolare e low carbon
L’intera catena del valore negli ecosistemi dei Trasporti e dell’Elettronica dipende dall’utilizzo di risorse materiali che non possono più essere trattate come rifiuti ma devono, fin dalla fase iniziale di progettazione, essere orientate verso una rigenerazione di fine ciclo.
Ciò richiede l’introduzione di nuove competenze e processi nelle industrie che possono essere adottati in modo più efficiente attraverso tecnologie avanzate.
Sure5.0 si concentrerà sulla prospettiva delle tecnologie avanzate che contribuiscono alla transizione da ecosistemi lineari a quelli circolari.
Ciò richiede lo sviluppo di modelli e processi aziendali innovativi che riutilizzino e riciclino le risorse naturali, riducano i rifiuti e promuovano la sostenibilità ambientale.
Resilienza: innovazione, digitalizzazione, tecnologie, investimenti.
La pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto siano fragili le catene del valore, in particolare in settori strategici come i trasporti e l’elettronica.
Mettere in sicurezza le catene del valore implica mantenere un forte controllo a tutti i livelli: dall’approvvigionamento delle materie prime, passando per la sicurezza dei siti produttivi, fino alle competenze tecniche necessarie per produrre i prodotti finali.
Sarà fornito sostegno alle Pmi selezionate al fine di facilitare la loro adozione di tecnologie avanzate per una capacità di produzione adattabile, previsioni affidabili, processi aziendali flessibili, una rapida riprogettazione del modello aziendale. Fonte: Digital 360
La sostenibilità per passare da Industria 4.0 a Industria 5.0
La visione di Industria 5.0 si rivela importante a fronte della definizione delle politiche intraprese dall’Unione Europea, che comprendono interventi importanti a loro favore.
Approfondire Industria 5.0 è utile per le imprese che vogliono realizzare progetti in linea con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e progetti di Economia Circolare; e, nel contempo, che vogliono conservare il proprio vantaggio competitivo a lungo termine.
Da questo punto di vista assumono rilevanza il Green Deal – una strategia designata per una economia climaticamente neutra, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.
Un Europa pronta per l’era digitale che mira ad una maggiore innovazione tecnologica, che vada oltre la sola applicazione delle moderne tecnologie. Un’europa orientata ad una trasformazione digitale a beneficio dei cittadini e delle imprese, contribuendo nel contempo a raggiungere l’obiettivo di un’Europa neutra dal punto di vista climatico entro il 2050.
L’aumento della produzione richiede normalmente più energia e aumenta le emissioni di carbonio.
L’innovazione può invertire questa tendenza attraverso la pianificazione di una produzione più intelligente e l’uso di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico e si può fare se si utilizza un nuovo approccio alla produzione di beni e servizi che affonda le radici nei principi di Industria 4.0 e che iniziamo a chiamare industria 5.0.
Conclusioni
Industria 5.0 influenzerà ben presto anche il mondo del lavoro, creando nuove posizioni lavorative, migliori e più specializzate. L’impiego delle intelligenze artificiali nell’industria è infatti volto a favorire i lavoratori, non a sostituirli.
Ciò che si prevede è una ridefinizione delle attività umane in un contesto di integrazione stretta tra uomo e robot, che porterà a una produzione più performante e per certi versi “più leggera” per il lavoratore.
La dimensione collaborativa alla base della prossima rivoluzione, infatti, porterà a un ridimensionamento dei carichi di lavoro, liberando i lavoratori dalle mansioni più pesanti e faticose.
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