Proposta progettuale aziendale: come svilupparla

Ogni buona proposta progettuale aziendale che si rispetti, deve possedere una buona idea da concretizzare. Sia che riguardi la richiesta di un finanziamento ad enti pubblici, sia che venga posta ad enti privati.

La nascita e la definizione di una buona proposta progettuale è di importanza fondamentale per lo sviluppo successivo del progetto stesso.

Prima di partire con il progetto effettivo bisogna considerare una serie di importanti attività preliminari che possono essere:
  • la raccolta di informazioni relative al contesto;
  • la formulazione delle motivazioni dell’azione che si intende perseguire;
  • l’analisi del proprio di grado di capacità nel presentare e gestire il progetto;
  • la raccolta di informazioni e l’analisi di quanto già realizzato nello stesso ambito, in Europa e sul territorio di riferimento;
  • la riflessione sulla possibilità di produrre un impatto significativo sui beneficiari, in linea con quanto richiesto dai finanziatori;
  • la ricognizione delle fonti di finanziamento e la strutturazione di un progetto sostenibile.

La Commissione Europea si è dotata di una serie di strumenti metodologici per la concezione dei progetti e per la successiva valutazione dei loro risultati.

In primo luogo, la solidità di una proposta progettuale può essere valutata sulla base di come viene sviluppato il cosiddetto “Quadro Logico”.

L’elaborazione del quadro logico costituisce uno dei primi passi dell’attività di progettazione. Permette di sintetizzare, in un solo documento, gran parte del lavoro di analisi preliminare fino alla formulazione del progetto vero e proprio.

Ma esattamente di cosa si tratta? La struttura essenziale del quadro logico è riportata qui di seguito. Le diverse categorie che esso utilizza sono definite e analizzate nei paragrafi successivi.

proposta progettuale aziendale alzarating 72

La prima colonna identifica l’insieme di obiettivi, risultati e attività che (a diversi livelli) illustrano la ragion d’essere del progetto e ne riassumono la strategia operativa.

In questa foto possiamo vedere un esempio relativo alla “logica dell’intervento”.

Strutturare la logica dell’intervento

Logica dell’intervento: obiettivo generale.

Esempio: promuovere lo sviluppo economico e sociale delle aree alpine.

Questioni fondamentali: qual è l’impatto più generale che si desidera creare sulla popolazione dell’area di riferimento? In che misura tale impatto è coerente con le politiche realizzate dalle autorità regionali, nazionali ed europee, nonché da altri attori-chiave che operano sul territorio?

Consigli: identificare area e popolazione di riferimento. Verificare che l’obiettivo corrisponda a bisogni strategici e prioritari per l’area e per il tipo di progetto cui si partecipa, nonché agli obiettivi previsti dal bando. Evitare la duplicazione con altri interventi in corso o già realizzati.

Il quadro logico comprende una serie di altri elementi che contribuiscono a fornire concretezza e precisione alla descrizione del progetto. Questo permette di valutare gli impatti attesi e la fattibilità.

Qui di seguito, alcune indicazioni e alcuni esempi per la strutturazione delle colonne del quadro logico relative a indicatori, fonti di verifica, mezzi, costi e ipotesi/rischi.

Proposta progettuale aziendale: completare il quadro logico

Parliamo ora degli indicatori identificabili e vediamo nello specifico quali possono essere:

  • Indicatori d’impatto(ovvero relativi all’obiettivo generale): riduzione della disoccupazione (giovanile) del X% nelle aree-target; aumento del reddito pro-capite (giovanile) del X%. Miglioramento dei trend demografici e dei flussi turistici.
  • Indici di esito(ovvero relativi all’obiettivo specifico): aumento dell’occupazione giovanile nel settore turistico del X% nelle aree-target. Aumento del X% del numero di giovani in possesso di diploma scolastico o professionale in ambito turistico. Aumento del X% del numero di nuove imprese avviate da giovani nel settore turistico
  • Indicatori di output(ovvero relativi ai risultati attesi): X nuovi programmi di formazione specifici posti in essere dal progetto, con Y giovani formati. X imprese giovanili nel settore sostenute nella fase di start-up. X% di giovani del territorio attivi presso le aziende locali.

A questo proposito le domande da porsi sono le seguenti:

  • Attraverso quali parametri è possibile misurare il raggiungimento dei risultati e degli obiettivi del progetto?
  • In quale misura si tratta di parametri quantitativi e oggettivi?
  • È possibile determinarli in fase di preparazione del progetto?
Passiamo ora ad un altro elemento del quadro logico ossia le fonti di verifica inerenti alla proposta progettuale aziendale che potrebbero essere:
  • dati e pubblicazioni nazionali e regionali sull’occupazione;
  • statistiche delle camere di commercio e dei centri per l’impiego;
  • statistiche del Ministero dell’Educazione e dei singoli Istituti scolastici / di formazione professionale;
  • raccolta e organizzazione dei dati effettuata su base semestrale da parte del team di progetto.

Anche su questi dati per rendere maggiormente affidabile il progetto da realizzare ci sono delle domande da porsi a priori:

  • Quali sono le fonti attraverso le quali è possibile reperire le informazioni in merito al raggiungimento (o meno) degli indicatori identificati?
  • Qual è la loro disponibilità e attendibilità?
  • In che modo si intende consultarle?
  • Si tratta di fonti esterne oppure di informazioni prodotte nell’ambito del progetto stesso?

Sulle domande sopra indicate, vorrei dare dei consigli: bisogna utilizzare fonti attendibili e “di prima mano”.

È importante limitare la dipendenza dall’uso di dati generati dal progetto stesso (es. questionari “a pioggia” per i beneficiari).

Infine bisogna indicare modalità e tempistiche del monitoraggio degli indicatori (e modalità di avvio di misure correttive se necessarie).

Siamo arrivati all’ultimo elemento del quadro logico da analizzare per presentare una buona proposta progettuale aziendale. Le condizioni, che possono essere ad esempio: 
  • condizioni di attrattività turistica del territorio (preservazione del patrimonio culturale, ambientale e territoriale);
  • bassa probabilità di rischio, medio impatto. L’utilità degli strumenti forniti dal progetto permarrebbe anche con mutate condizioni;
  • collaborazione attiva da parte degli istituti scolastici e di formazione professionale, delle associazioni di categoria, di enti, associazioni e imprese.
Anche su questo elemento è necessario farsi delle domande:
  • quali sono i fattori esterni (non determinabili dall’organizzazione e dai suoi partner) che possono avere un impatto negativo sulle attività e sui risultati del progetto?
  • Quanto è alta la probabilità che si verifichino e quanto significativo è il loro impatto?
  • Esistono azioni da parte dell’organizzazione che possono mitigarne gli effetti?

Le fasi chiave di un progetto

Dopo aver visto come è strutturato il quadro logico andiamo ora a vedere le fasi chiave di un progetto. Partiamo dalla programmazione, ossia l’analisi delle esperienze passate, per valutarne lati positivi e negativi e degli obiettivi da perseguire. Passiamo poi alla valutazione degli obiettivi prefissati e dei risultati attesi, sia da parte dei soggetti proponenti che dei finanziatori. Infine parliamo della realizzazione del progetto e il portarlo a termine secondo gli obiettivi indicati in fase di valutazione. In questo modo si crea coerenza tra lo sviluppo dell’idea e  la realizzazione del progetto.

Per dare al progetto una solida ragione d’esistere e di conseguenza, dei buoni motivi per essere finanziato, non dobbiamo dimenticare l’analisi dei bisogni.

Proposta progettuale aziendale: l’analisi dei bisogni

Un primo strumento che può essere utilizzato in questo senso è quello dell’analisi SWOT.

L’analisi SWOT permette di individuare i punti di forza (Strengths), le debolezze (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats). Come? Applicando il procedimento ai diversi livelli rilevanti per l’attività progettuale.

Il livello di analisi può essere applicato:

  • sul territorio sul quale il progetto desidera intervenire;
  • al settore o all’ambito tematico del progetto;
  • ai gruppi di beneficiari a cui il progetto si rivolge;
  • all’idea progettuale stessa.

Come avrai capito da questo articolo questi sono gli elementi fondamentali da analizzare sia per sviluppare un’idea progettuale e per renderla finanziabile.

È consigliabile evitare linguaggi, parole, periodi troppo complicati o di difficile comprensione. Il progetto per essere finanziato deve essere soprattutto chiaro.

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