Il risanamento aziendale è un processo cruciale per le imprese che attraversano periodi di crisi finanziaria e debitoria.
Questa attività non solo mira a evitare il fallimento ma anche a gettare le basi per un futuro rilancio dell’azienda. Prima di intraprendere un percorso di risanamento aziendale, è fondamentale comprendere le cause originarie della crisi.
Questo si traduce nell’analizzare con precisione i sintomi, accertando e riconoscendo i fattori che hanno contribuito alla situazione di difficoltà.
Il processo inizia con la valutazione delle potenzialità di miglioramento dell’azienda. Questo passaggio determina se l’impresa merita un intervento di salvaguardia, basato sulla possibilità di ristrutturazione e l’aspettativa di incremento dei flussi di reddito e capitale circolante.
Table of Contents
ToggleLe Fasi evolutive della Crisi d’Impresa
La crisi d’impresa si manifesta in tre fasi evolutive:
- Incubazione: dove i problemi iniziano a formarsi.
- Declino: dove i problemi si intensificano.
- Crisi vera e propria: che si evidenzia con perdite economiche e gravi problemi finanziari.
La crisi comporta conseguenze dirette quali carenze di liquidità, perdita di credibilità creditizia e un calo di fiducia da parte delle banche, il che può ostacolare l’accesso al credito, essenziale per la sopravvivenza aziendale.
Il Piano di Risanamento aziendale
Di fronte a una crisi, è vitale intervenire tempestivamente con un piano di ristrutturazione efficace, che non si limiti alla sopravvivenza dell’azienda ma punti al suo rilancio e sviluppo.
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Processo di risanamento aziendale step by step
Valutazione
La fase di valutazione inizia con una diagnosi accurata delle condizioni attuali dell’azienda. Questo richiede un’analisi dettagliata dei bilanci, delle performance dei vari settori aziendali e della situazione del mercato di riferimento. Si esaminano aspetti quali:
- Analisi dei Bilanci: esame dello stato patrimoniale, del conto economico e della situazione finanziaria per identificare eventuali anomalie o incongruenze.
- Analisi dei Processi Interni: valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dei processi operativi.
- Analisi della Gestione: esame delle competenze manageriali e della struttura organizzativa.
Identificazione delle cause della crisi
Dopo l’analisi iniziale, si procede a identificare le cause specifiche della crisi, che possono includere:
- Scelte strategiche errate
- Problemi di liquidità o sovra-indebitamento
- Riduzione del fatturato e dei margini di profitto
- Rigidità organizzative e produttive
- Cambiamenti nel comportamento dei consumatori o nella domanda di mercato
Fase di Emergenza
Pianificazione delle Azioni Immediate In questa fase, si interviene con azioni mirate per stabilizzare l’azienda e garantirne la continuità operativa. Questo può includere:
- Ristrutturazione del Debito: Negoziazione con i creditori per ristrutturare i debiti esistenti.
- Razionalizzazione dei Costi: Identificazione e taglio dei costi non essenziali.
- Ottimizzazione del Capitale Circolante: Miglioramento della gestione delle scorte, dei crediti e dei debiti commerciali.
- Ricerca di Finanziamenti: Acquisizione di nuove linee di credito o capitali per finanziare l’operatività corrente.
- Implementazione delle Soluzioni a Breve Termine Le azioni immediate possono includere anche:
- Vendita di asset non strategici
- Riduzione del personale o riorganizzazione del lavoro
- Introduzione di controlli di gestione più stringenti
Piano di risanamento aziendale: fase strategica
Dopo le azioni di emergenza, si passa fase strategica di risanamento aziendale, che prevede:
- Definizione degli Obiettivi a Medio e Lungo Termine: stabilire dove l’azienda vuole essere in termini di mercato, prodotti, tecnologia e posizionamento competitivo.
- Riorganizzazione Aziendale: ridefinire la struttura organizzativa per renderla più flessibile e adattabile alle condizioni di mercato.
- Innovazione e Sviluppo: investire in Ricerca & Sviluppo per nuovi prodotti o servizi che possono generare flussi di reddito aggiuntivi.
Monitoraggio e aggiustamento del piano di risanamento aziendale
La fase di stabilizzazione richiede anche un costante monitoraggio dei risultati e, se necessario, l’aggiustamento delle strategie in corso d’opera. Questo è essenziale per assicurare che il piano di risanamento rimanga in linea con gli obiettivi aziendali e le condizioni di mercato in evoluzione.
Comunicazione e Coinvolgimento
In tutte le fasi, è importante mantenere una comunicazione aperta e trasparente con tutte le parti interessate, inclusi dipendenti, creditori, clienti e fornitori. Il loro coinvolgimento e la loro fiducia sono fondamentali per il successo del piano di risanamento.
Monitoraggio e Reportistica
Il successo delle fasi di risanamento viene monitorato attraverso report trimestrali che evidenziano gli scostamenti rispetto al passato e confermano l’inversione di tendenza nella gestione aziendale.
Piano di Risanamento aziendale e il nuovo codice che rivoluziona il futuro delle Imprese in difficoltà
Dal 15 luglio 2022, il panorama delle imprese italiane si è trasformato: il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) è entrato in azione, sostituendo le vecchie normative con un moderno strumento unificato.
Questo codice punta a salvare e rilanciare le attività produttive in crisi, offrendo loro un ventaglio di soluzioni innovative e flessibili.
Il CCII segna la fine di un’era, quella della legge fallimentare del 1942, e della legge sul sovraindebitamento del 2012, e si presenta come un salvavita per le aziende che lottano contro il rischio di fallimento.
Il codice è progettato per riconoscere tempestivamente le situazioni di crisi e intervenire con misure preventive.
Con questo nuovo approccio, le aziende hanno a disposizione più strumenti per ristrutturarsi e trovare una via d’uscita dalle difficoltà finanziarie.
Dalle riforme mirate a sostenere la continuità aziendale, alla possibilità di una ristrutturazione indiretta, il CCII si propone come una bussola per navigare nelle acque turbolente della crisi economica.
La chiave del successo, secondo gli esperti, sta nella gestione oculata: le aziende che hanno sempre tenuto d’occhio i bilanci e gestito con attenzione le loro risorse si troveranno meglio attrezzate per sfruttare le opportunità offerte dal nuovo codice.
Avere strutture organizzative solide e sistemi contabili affidabili è più che mai essenziale in questo nuovo contesto normativo.
In sintesi, il CCII non solo aiuta le imprese a rimettersi in piedi ma spiana la strada a una gestione aziendale più consapevole e proattiva.
Un cambiamento che segna un passo avanti verso un’economia più resiliente e innovativa.
Nascita del nuovo statuto per il sovraindebitamento
Il nuovo regolamento, introdotto nel 2015 e noto come “statuto salva suicidi”, è diventato una soluzione vitale per coloro che si trovavano sommersi dai debiti.
Questo strumento legale ha offerto un faro di speranza a individui e famiglie che, schiacciati dal peso di obbligazioni insostenibili, cercavano disperatamente una via d’uscita.
Attraverso il citato statuto, le persone in difficoltà hanno avuto l’opportunità di:
- Annullare i propri debiti;
- Proteggere la propria abitazione e i propri cari;
- Evitare il pignoramento dello stipendio e di altri beni personali.
Grazie alla definizione di un piano di ristrutturazione del debito, gli individui hanno potuto saldare i propri debitori con risorse finanziarie realisticamente disponibili, pagando in rate sostenibili e preservando il necessario per il sostentamento della famiglia.
Scopo del Nuovo Statuto
L’obiettivo principale del regolamento era ridurre o estinguere i debiti nei confronti di banche, istituzioni finanziarie e il fisco.
Con l’approvazione giudiziaria di un piano di ristrutturazione, i debitori hanno potuto beneficiare di una riduzione significativa del debito basata sulla propria capacità finanziaria, cancellando la parte residua del debito.
Definizione di Sovraindebitamento
Lo stato di sovraindebitamento, così come è stato delineato dalla normativa corrente, si identifica con una situazione in cui, in maniera protratta, si verifica un’incapacità di equilibrare le obbligazioni finanziarie esistenti con il patrimonio liquido immediatamente disponibile.
Questo squilibrio conduce, inevitabilmente, a significative difficoltà o, in alcuni casi, persino a una totale incapacità di adempiere con regolarità ai propri impegni finanziari
Il regolamento, infatti, è stato appositamente progettato per venire incontro alle esigenze di quei soggetti che si collocano al di fuori delle categorie suscettibili di fallimento come definite dalla precedente legislazione fallimentare
Questi includono:
- Lavoratori autonomi e liberi professionisti;
- Imprenditori agricoli;
- Consumatori individuali con debiti insostenibili;
- Organizzazioni non commerciali come associazioni di volontariato e sportive;
- Eredi di imprenditori defunti;
- Start-up innovative;
- Enti pubblici;
- Imprese commerciali di piccole dimensioni e soci di società di persone.
Il Problema prima dell’introduzione della Legge 3
in primo luogo, prima dell’emanazione del regolamento, queste categorie non avevano alcuna protezione legale dai creditori e non avevano modo di liberarsi dai propri debiti, spesso con esiti tragici.
La precedente normativa fallimentare era applicabile solo alle imprese commerciali, lasciando tutti gli altri senza un’ancora di salvezza.
Ci sono stati molti casi di successo grazie all’introduzione del regolamento, con persone che hanno significativamente ridotto o eliminato i propri debiti e ritrovato la libertà finanziaria.
Per avvalersi di questa normativa, è necessario che il debitore si trovi in una situazione di insolvenza e sovraindebitamento, e che non possa accedere alla procedura di liquidazione giudiziale prevista per le imprese commerciali.
Tipologie di debito coperte dalla Legge 3
Il regolamento copre debiti accumulati con banche, fornitori, privati e l’Amministrazione Pubblica. Non sono inclusi i debiti di mantenimento, come gli alimenti non corrisposti al coniuge.
Procedimenti previsti dal regolamento per superare il sovraindebitamento
Il regolamento prevede tre procedure per la risoluzione del sovraindebitamento:
- L’Accordo di composizione della crisi;
- Il Piano del consumatore;
- La Liquidazione dei beni.
Piano di risanamento aziendale e Legge 3: come liberarti finalmente dai debiti
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In casi eccezionali, il piano approvato dal giudice può persino azzerare i debiti da subito. Ma attenzione, il successo in queste acque tempestose richiede l’esperienza di chi sa navigarle. Non lasciare che il peso dei debiti cada sulle spalle dei tuoi cari.
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