Voucher consulenza e innovazione: novità 2020

Il Voucher consulenza e innovazione è un intervento a sostegno dei processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI italiane.

Come avviene questo intervento? Attraverso l’introduzione in azienda, di figure manageriali.

Figure in grado di implementare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti.

Tutto questo attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0.

Voucher consulenza e innovazione: buone notizie per il 2020

Due novità in materia di innovation manager hanno contrassegnato il 2020:

  • l’annuncio dello stanziamento di ulteriori risorse finanziarie finalizzate a soddisfare tutte le domande non finanziabili per esaurimento fondi;
  • la proroga del termine ultimo di sottoscrizione del contratto di consulenza specialistica.

Il 15.01.2020 è stata annunciata l’avvenuta firma, ad opera del Ministro Stefano Patuanelli, del decreto che dispone il rifinanziamento per 46 milioni di euro della misura voucher innovation manager.

Il decreto modifica il termine ultimo per sottoscrivere il contratto di consulenza specialistica: entro 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento di concessione delle agevolazioni sul sito web del Ministero, anziché entro 30 giorni.

Pertanto, con riferimento alle imprese che hanno ottenuto la concessione ai sensi del decreto direttoriale 20 dicembre 2019, il termine ultimo per sottoscrivere il contratto di consulenza specialistica è il 18 febbraio 2020.

Per le imprese che non hanno, ad oggi, ottenuto la concessione, il suddetto termine di 60 giorni decorrerà dalla data di pubblicazione del relativo provvedimento di concessione dell’agevolazione.

Chi può usufruire del Voucher consulenza e innovazione?

Il voucher consulenza e innovazione è destinato al mondo delle micro, piccole e medie imprese, che hanno sede legale nel territorio nazionale e risultano iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio.

Devono inoltre non essere implicate in procedimenti sanzionatori ed essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali.

Sono escluse le imprese sottoposte a procedura concorsuale o in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o situazioni analoghe.

Il voucher può essere dato anche alle reti di imprese che siano composte da almeno 3 PMI, tutte in possesso dei regolari requisiti richiesti.

La collaborazione tra le imprese deve risultare effettiva e stabile.

Ci sono alcune attività che non potranno richiedere l’incentivo.

Ovvero le imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura e le imprese che operano nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Per queste aziende è prevista solo un’eccezione: potranno presentare la domanda per ottenere l’agevolazione soltanto se svolgono anche altre attività che possono rientrare nel voucher.

Quindi il contributo sarà riservato esclusivamente per queste attività. Condizione indispensabile è che siano dotate di un adeguato sistema di separazione delle attività o distinzione dei costi, come richiesto dal regolamento de minimis.

Come viene erogato il Voucher consulenza e innovazione?

L’erogazione del voucher avverrà in due quote, in base allo stato di avanzamento delle attività oggetto del contratto di consulenza specialistica e in base al pagamento delle relative spese.

L’impresa potrà richiederà il pagamento della prima quota pari al 50% dell’agevolazione concessa, alla realizzazione di almeno il 25% delle attività previste nel contratto.

Il saldo potrà essere richiesto solo dopo la conclusione delle attività e il pagamento di tutte le spese.

Per l’erogazione del voucher, occorre compilare un apposito modulo di richiesta da inviare sempre tramite procedura telematica dal sito del MISE.

A questa domanda vanno allegati i seguenti documenti:

  • tutta la documentazione sulle spese (quindi tutte le fatture elettroniche o copie cartacee relative alla consulenza specialistica);
  • l’estratto del conto corrente aziendale dal quale risultino le spese rendicontate e relativo al periodo in cui sono state sostenute le spese oggetto della richiesta di erogazione;
  • la liberatoria sottoscritta dal manager o dalla società di consulenza che costituisce quietanza dei pagamenti ricevuti;
  • per la prima quota di incentivo, copia del contratto di consulenza specialistica che riporti tutti gli elementi richiesti;
  • per il saldo, una relazione tecnica sulle attività e i risultati del percorso di innovazione, eventualmente corredata da documentazione e materiali inerenti le attività svolte.

Quali sono le spese ammissibili?

Si considerano ammissibili al contributo le spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e inserito temporaneamente, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

Per manager dell’innovazione qualificato e indipendente si intende un manager iscritto nell’apposito elenco costituito dal Ministero dello sviluppo economico.

Oppure indicato, a parità di requisiti personali e professionali, da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete che fruisce della consulenza specialistica.

La consulenza deve essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti. In che modo? Attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0.

Gli incarichi manageriali possono indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi (compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali), attraverso:

  • l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro. Questo a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;
  • l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital. Inoltre all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo esemplificativo, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.

Da un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti, successivamente alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo devono risultare specifiche relative a:

contenuto e finalità delle prestazioni consulenziali;

durata e il compenso.

Il Voucher consulenze in innovazione è cumulabile con altre agevolazioni?

In particolare è cumulabile con norme che prevedono benefici di carattere fiscale applicabili alla generalità delle imprese (come ad es. il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo)?

il voucher risulta fruibile unitamente a tutte le misure di carattere generale.

Misure che prevedendo benefici applicabili alla generalità delle imprese, non sono da considerare aiuti di Stato.

Di conseguenza misure che non concorrono a formare cumulo, quale, a titolo esemplificativo il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo di cui all’articolo 3 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 (vd circolare dell’Agenzia delle Entrate del 16 marzo 2016 n. 5/E).

Voucher consulenza e innovazione. Come funziona il contratto di consulenza?

Per poter richiedere il contributo, l’azienda (o la rete di imprese) deve stipulare con il manager (o la società di consulenza) un contratto con dei requisiti indispensabili, indicando in modo preciso:

  • l’ambito di svolgimento della consulenza specialistica;
  • la descrizione delle attività che sarà svolta dal manager qualificato;
  • le modalità organizzative ovvero come verrà articolata la consulenza;
  • il numero di giornate uomo di impegno del manager qualificato;
  • la durata complessiva dell’incarico manageriale (con data di avvio e data di ultimazione delle attività);
  • gli output previsti che attestino l’effettivo svolgimento delle attività di consulenza;
  • il compenso totale che spetterà al manager per l’incarico svolto, indicando anche la parte di IVA (se eventualmente dovuta) e la modalità di pagamento;
  • la sottoscrizione con firma digitale di entrambi i contraenti.

Per quanto riguarda la tempistica, il contratto di consulenza può essere sottoscritto in qualsiasi momento. Non oltre 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento con il quale il ministero concede l’incentivo all’impresa (o alla rete d’imprese). Inoltre deve avere una durata tra i 9 e i 15 mesi.

Come faccio a trovare un manager per la mia impresa in grado di erogare i servizi di consulenza specialistica (di cui al decreto 7 maggio 2019) che possono interessarmi?

Con decreto direttoriale 6 novembre 2019 è stato pubblicato l’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza che risultano iscritti sulla base dei requisiti previsti all’articolo 5 del decreto 7 maggio 2019.

Se vuoi facilitarti la ricerca, ti do una bella notizia perché sono iscritto anch’io all’albo degli Innovation Manager del Mise.

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