Y Combinator l’opportunità di crescita per le startup

Y Combinator, uno dei più importanti acceleratori e investitori al mondo, basato in Silicon Valley.

Per una startup, poter entrare nel programma di Y Combinator è davvero determinante, ma non proprio semplice. Y Combinator riceve infatti migliaia di richieste da startup e la sua selezione è molto severa.

Y Combinator: obiettivi ed investimenti

Ogni sei mesi vengono selezionate un centinaio di startup. Per ognuna di queste, Y Combinator investe centoventimila dollari in cambio di un equity del sette per cento, quindi le accompagna a perfezionare il loro progetto ed infine le invita a partecipare a un Demo Day, ovvero a un incontro che si svolge due volte l’anno (Winter o Summer Demo Days) dedicato alla presentazione delle startup a un pubblico selezionato di investitori.

L’“accelerazione” di Y Combinator sta nel tipo di meccanismo di investimento, che permette decisioni particolarmente veloci, tutte in digitale, senza intermediari o procedure burocratiche.
Se si raggiunge l’accordo, investitore e startup firmano infatti un contratto standard denominato Safe, un investimento in conto aumento di capitale ad un valore prefissato, che consente di ricevere investimenti a valorizzazione diverse: ai primi investitori, infatti, verrà fatta una richiesta con valori più bassi, mentre per i ritardatari il prezzo sarà più alto.

Un meccanismo, insomma, estremamente veloce, che può portare in poche ore alla firma del contratto e che è determinante per il futuro di una startup.

Ma prima di andare avanti a parlare nel dettaglio di Y Combinator facciamo un passo indietro.

Cos’è un acceleratore di startup?

Partiamo dal fatto che il successo di una startup dipende soprattutto dalle capacità e dalla tenacia dei suoi fondatori. Avere un’idea innovativa serve a poco se poi non si riesce a trasformarla in un prodotto reale o se ci si arrende davanti alle difficoltà che inevitabilmente si incontrano durante il percorso.

Negli ultimi decenni sono nate tante nuove entità che supportano le startup innovative e le guidano nelle loro fasi iniziali di crescita.

Di cosa si occupano gli acceleratori di Startup?

Tra queste entità ci sono gli acceleratori di startup. Andiamo a scoprire di cosa si occupano e quali sono i principali acceleratori in Italia e nel mondo.

Gli acceleratori di startup accompagnano nuove aziende promettenti in un percorso di crescita, fornendo consigli, servizi professionali e finanziamenti. Le startup entrano negli acceleratori per un periodo di tempo predefinito (solitamente qualche mese) insieme ad un gruppo di altre aziende.

I mesi trascorsi all’interno di un acceleratore sono come un corso intensivo che mira ad accelerare la crescita di queste aziende innovative, comprimendo anni di apprendimento in pochi mesi.

Gli acceleratori di startup ammettono nei loro programmi aziende che hanno già un prodotto interessante o quantomeno una solida base su cui costruire.

Difficilmente una startup con un’idea campata per aria sarà ammessa ad un acceleratore serio, data la breve durata di questo programma.

Questo approccio permette agli acceleratori di concentrare le loro risorse per far crescere le imprese il più velocemente possibile.

Solitamente, gli acceleratori danno alle startup ammesse un investimento iniziale in cambio di partecipazioni nelle aziende.

Mediamente questi programmi hanno una durata che va dai tre ai sei mesi, che si concludono con un “demo day”, ovvero una presentazione finale in cui i fondatori presentano la loro azienda a potenziali investitori e giornalisti.

Sei una startup ti piacerebbe intraprendere questo percorso ma non sai da che parte iniziare? Affidati ad un team di esperti

Y Combinator: l’acceleratore che guida il tuo business

Y Combinator è uno degli acceleratori per startup più importanti al mondo. Se hai un’idea che reputi vincente e ti serve una mano per metterla in pratica, puoi presentare la tua domanda e partecipare alle selezioni.

Ma quali sono i requisiti per inviare la propria candidatura? E su cosa puntare per emergere ed essere scelti tra le tante startup che si rivolgono a Y Combinator?

Requisiti per candidarsi a Y Combinator

Naturalmente il requisito indispensabile per poter accedere all’incubatore per startup è avere un’idea che sia in uno stato già avanzato.

Oltre ad un’intuizione convincente, dovrai avere le idee molto chiare sugli eventuali problemi che affronterai e sulle modalità di realizzazione del progetto.

Non dimenticare di esporle in modo sintetico per far trasparire il potenziale che intravedi, ma senza utilizzare un linguaggio troppo commerciale.

Con questa candidatura non stai cercando un pubblico, ma un investitore, quindi qualcuno che entri a far parte della tua squadra e che abbia voglia di scommettere su di te.

Prima di presentare la domanda è richiesto di allegare una demo del progetto (o un MVP). Valuta di inserire anche una video presentazione per essere più esplicativo possibile. In questo modo, i selezionatori potranno analizzare in anteprima il progetto.

Utilizza lo spazio dedicato alle persone del team di fondatori per far capire che tu e i tuoi collaboratori siete delle persone fuori dal comune.

In questi casi, un pizzico di follia è ben accetto se permette un approccio diverso ai problemi e porta a soluzioni alternative.

Y Combinator: selezione

Y Combinator apre le porte alle candidature per ottenere finanziamenti soltanto due volte all’anno. In queste occasioni si può presentare la propria idea.

Nella pagina dedicata alle candidature, sul sito aziendale, è spiegato come per il team sia difficile a volte capire quanto un’idea sia davvero valida.

Per avere una maggiore probabilità di superare questo step selettivo, quindi, è necessario essere chiari e concisi fin da subito, facendo trasparire le vere potenzialità del progetto.

Se l’idea sembra interessante, l’esaminatore procede a leggere la descrizione del team di fondatori. In questa sezione del modulo si ricercano persone valide, anche a prescindere dall’idea iniziale.

Se il team convince l’esaminatore, ma l’idea è mediocre, è possibile che si scelga quella startup per sviluppare un progetto diverso da quello iniziale.

Anche il track record dei fondatori è un elemento di valutazione che riveste un peso rilevante nell’iter di selezione.

Una volta che il selezionatore avrà apprezzato i candidati, si chiederà quali sono gli ostacoli che dovrà superare quel progetto.

È sempre meglio dimostrare di essere consapevoli delle difficoltà che rischiare di vedersi demolire il proprio progetto in pochi minuti per aver sottovalutato qualche aspetto fondamentale.

D’altronde l’esaminatore ha solo pochi istanti per ragionare sull’idea, i fondatori invece dovrebbero averci pensato su per diverso tempo.

A questo punto è la volta della valutazione degli allegati: demo ed eventuale video.

Da non sottovalutare è la compilazione della domanda relativa alle altre idee che erano venute in mente ai fondatori.

Non è raro che una startup si dedichi con successo ad un’idea inizialmente scartata.

Fase di accelerazione

Chi supera questa scrupolosa selezione avrà a disposizione la collaborazione degli esperti di Y Combinator che lavoreranno insieme al team di fondatori in questo incubatore per startup davvero unico al mondo.

Il loro supporto fin dai primi attimi di vita dell’idea imprenditoriale darà un’importante spinta al business per proseguire nella giusta direzione.

Trasferendosi nella Silicon Valley per tre mesi, i fondatori si dedicheranno inizialmente allo sviluppo dell’idea.

Poi dovranno darsi un obiettivo per riuscire a misurare efficacemente i progressi, fino ad arrivare allo sviluppo del prodotto.

Questa prima versione sarà poi presentata di fronte ad una selezionata platea di pubblico durante il Demo Day, quando potrai testare l’interesse degli investitori e della stampa.

Nel Demo Day si potrà pichare ed il pitch ha una durata di 2,5 minuti. Le startup selezionate hanno un elemento comune: la crescita rapida.  

Proprio quest’ultima fase, che coincide con la fine del processo di accelerazione della startup, è la punta di diamante di Y Combinator che ti permette di rivolgerti subito al mercato. Fonte Massimo Ciglia

I numeri del demo day YC W23 (Y Combinator Winter 2023)

A questo Winter 2023 demo day (W23) hanno presentato 264 startup, come sempre 1 minuto e 1 slide ognuna, live, online, il 5 e 6 aprile.

Il batch W23 è durato da gennaio a inizio aprile 2023, e ognuna delle startup ha ricevuto $500K di investimento (diviso in $125K + $375K,) che per YC hanno significato $132M di capitale investito con i seguenti numeri:

  • 2.983 investitori presenti.
  • 264 startup che hanno presentato (su 20.000 candidature, percentuale di selezionati 1.32%).
  • In realtà nel batch ne sono state ammesse 282 (quindi 1.41% del totale), ma per semplicità prendiamo in considerazione il numero di quelle che hanno presentato al demo day, visto che sono quelle che poi noi abbiamo sentito pitchare
  • 195 SaaS (73.8%, altissimo!), 112 Machine Learning/AI (ovvio!), 86 Developer Tools (più che raddoppiato dallo scorso batch), 53 Fintech, 29 Consumer (dimezzato dallo scorso batch).
  • 238 (90.1% in crescita di ben 11 punti %) con focus su USA/World (sempre ironico che dal punto di vista di YC le due geografie siano sovrapposte), quello che interessa a noi.
  • 29.741 le mail di intro inviate tra investor e startup (al momento in cui scrivo, ma non è il numero definitivo perché la piattaforma del demo day chiuderà tra un mese, ipotizzo che cresca di un buon 10%, superando le 30.000.

Altri dati super interessanti su questo batch:

  • 59% delle startup del batch aveva applicato più di una volta
  • 52% delle startup del batch è stato selezionato solo con un’idea
  • 28% delle startup del batch aveva già raccolto $$$ prima di YC
  • 2% aveva oltre $50k mensili di fatturato quando è stato accettato (praticamente 5 startup)
  • 77% delle startup aveva $0 di fatturato prima di YC

Acceleratori di startup italiani ne abbiamo?

Secondo un rapporto pubblicato nel 2021, in Italia esistono oltre 200 incubatori ed acceleratori di startup, la maggior parte dei quali fondati dopo il 2010.

Ecco le più famose.

PoliHub

PoliHub è l’acceleratore del Politecnico di Milano. Si autodefinisce come il posto ideale per innovatori del “deep tech”, ossia per startup che sviluppano innovazioni basate su progressi scientifici sostanziali, capaci di generare un enorme valore economico e un grande impatto sulla società.

PoliHub offre diversi programmi di incubazione, accelerazione e consulenza a startup.

B4i – Bocconi for Innovation

Anche la Bocconi ha il suo acceleratore. B4i ad oggi ha supportato decine di startup dalla sua fondazione. Si tratta di un programma di quattro mesi dedicato ad aziende nascenti che non hanno ancora sviluppato un prodotto.

H-FARM

H-FARM è nata nel 2005 a Ca’ Tron, in provincia di Treviso. Si autodefinisce come la piattaforma dove innovazione, imprenditoria e formazione convivono e si contaminano l’una con l’altra. Dalla sua nascita ha portato a termine diverse “exit”, ossia per più volte ha visto il proprio investimento iniziale in una startup portare frutti.

Conclusioni

In questo articolo ho voluto approfondire il discorso sugli acceleratori di startup ed in particolare della più famosa Y Combinator per far capire che le opportunità per le startup ci sono ma bisogna seguire un processo ben preciso e dettagliato con una buona idea ed un buon progetto per accedere ai loro finanziamenti.

Spesso molte startup scoraggiate dal percorso che devono fare non ci provano nemmeno, quando basterebbe essere supportati da professionisti esperti in materia.

Tu vuoi essere uno di quelli che non ci prova neanche o ci facciamo una chiacchierata e vediamo come far decollare il tuo progetto?

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