Sicurezza aziendale e Covid 19, un argomento ormai sulla bocca di politici, imprenditori e gli stessi lavoratori. Dopo il lockdown la voglia di ripartire è tanta ma al tempo stesso siamo consapevoli che dovremo convivere con il potenziale rischio di contagio.
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ToggleCome affronteremo questa ripartenza senza correre rischi?
Occorre intervenire in modo strutturale nelle realtà lavorative.
Bisogna modificare o aggiornare non solo le regole e le procedure, in modo meno emergenziale di come fatto fino ad ora, ma agendo in modo sicuramente più completo.
Per alcuni aspetti bisogna invece agire in modo radicale.
Come? Trasformando i processi produttivi e rivedendo profondamente l’organizzazione del lavoro (quindi, ritmi, tempi, carichi di lavoro…formazione…).
Ad esempio la gestione degli spazi (spogliatoi, aree marcatempo, mense-bar, aree fumatori, parcheggi…), il lay-out dei luoghi di lavoro (dagli uffici, ai corridoi, ai reparti…), le attrezzature/macchine.
Trasformazioni che di certo richiederanno in molti casi anche un profondo ripensamento:
- dei modelli contrattuali;
- delle relazioni sindacali;
- delle modalità di lavoro;
- dello svolgimento di molte mansioni.
Non tutto, dobbiamo saperlo, potrà/dovrà tornare come prima.
Ponendo a cardine centrale il pieno rispetto dei due principi essenziali di precauzione.
Questi principi sono:
- la distanza minima di sicurezza interpersonale (di almeno un metro e oltre, se contatto frontale);
- l’igiene costante delle mani (mediante utilizzo di acqua e sapone e, in mancanza, di detergenti a base alcolica).
Inoltre, vanno considerati come obblighi reali solo quelli contenuti in Decreti e circolari nazionali, regionali o comunali.
Decreti che devono essere scaricati direttamente dai siti istituzionali di riferimento.
Questo perchè spesso, affidandosi alle fonti sbagliate o al “sentito dire” si rischia di fare scelte sbagliate.
Scelte che porterebbero ad uno spreco di risorse sia economiche che organizzative.
Per questo motivo l’imprenditore che si appresta a dover investire risorse in soluzioni per la riapertura, dovrebbe quantomeno capire se, e a riguardo di cosa, sono realmente previsti obblighi.
L’altra considerazione fondamentale è che le attività produttive verranno avviate solo in presenza di condizioni che assicurino al personale di poter lavorare con adeguati livelli di protezione.
Questo mediante l’applicazione di procedure e regole di condotta.
Regole riportate nel Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto dal Governo e aggiornato al 24/04/2020.
Per le aziende che non assicurino adeguati livelli di protezione mediante l’applicazione di protocolli aziendali di sicurezza anti-contagio, è prevista la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Un’altra cosa molto importante è l’utilizzo costante dei dispositivi di sicurezza (guanti e mascherine) sia fuori che dentro il posto di lavoro.
Ma seguire le linee guida è quasi impossibile quando si indossano anche gli occhiali, che possono appannarsi e impedire di vedere.
Indossare una mascherina dirige l’aria calda espirata verso l’alto.
Aria che poi si condensa sulla superficie più fredda della lente, formando “goccioline che disperdono la luce e riducono la capacità della lente di trasmettere il contrasto”.
Ecco alcuni modi per non fare appannare gli occhiali con le mascherine
- Metti un fazzoletto nella parte superiore della mascherina. Se pieghi un fazzoletto in orizzontale e lo metti tra il viso e la parte superiore della mascherina, in modo che si trovi sul ponte del naso, l’umidità del respiro sarà assorbita dal tessuto invece di colpire le lenti degli occhiali.
- Compra una mascherina che si adatti al tuo naso. Le mascherine che hanno un filo flessibile ti permettono di modellarlo attorno al ponte del naso, bloccando l’aria calda espirata dalla tua bocca.
- Lavare le lenti con acqua insaponata. Secondo un articolo del Royal College of Surgeons of England, lavare il vetro con acqua insaponata lascia un film sottile che riduce la tensione superficiale. Questo fa sì che le molecole d’acqua si diffondano uniformemente in uno strato trasparente, quindi evitando l’appannamento degli occhiali.
Come creare delle buone procedure per lavorare in sicurezza ai tempi del Covid 19
Sicurezza aziendale e Covid 19. È fondamentale per coloro che hanno la responsabilità della salute e della sicurezza dei lavoratori, concentrarsi su una serie di obiettivi principali che provo a riassumere:
- Dimensionare adeguatamente il team aziendale della prevenzione e dotarlo delle necessarie competenze multidisciplinari.
- Avviare le analisi sullo stato di salute della popolazione aziendale. Soprattutto con l’individuazione dei soggetti eventualmente sintomatici, di quelli fragili e di quelli più esposti.
- Consolidare le misure di igiene, i piani di sanificazione, i programmi di protezione attraverso i dispositivi individuali. Poternziare le misure di distanziamento, con il massimo del buon senso e della razionalità.
- Mettere a punto una adeguata procedura di gestione e controllo degli accessi nei luoghi di lavoro. Una procedura basata su sistemi informativi “intelligenti”.
- Adottare un piano di monitoraggio e di analisi della salute dei lavoratori. Questo si può fare integrando i test rapidi in un programma che comprenda valutazioni anamnestiche e cliniche.
- Costruire una relazione con le autorità sanitarie locali per coordinare con loro la gestione dei “positivi”.
- Collaborare con tutti gli stakeholder, parti sindacali in primis, per cementare una forte alleanza tra azienda e lavoratori.
Sicurezza aziendale e Covid 19. Tutte le regole del “Protocollo di sicurezza negli ambienti di lavoro”
L’obiettivo del Protocollo è quello fornire misure operative finalizzate a incrementare la sicurezza negli ambienti di lavoro e contrastare la diffusione del Coronavirus. A tal proposito il protocollo riporta nelle premesse le misure adottate dal Governo con il DPCM 11 marzo 2020.
Ecco le regole adottate nel Protocollo
Dovere di informazione
L’azienda deve informare nel modo più efficace possibile tutti i dipendenti dei comportamenti da assumere e delle regole da rispettare.
Modalità di ingresso in azienda
Al datore di lavoro viene concessa la possibilità di sottoporre il lavoratore al controllo della temperatura corporea.
In caso di temperatura superiore ai 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso.
In tal caso i lavoratori dovranno essere dotati di mascherina e isolati. Dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante, seguendo le indicazioni e prescrizioni mediche.
Modalità di accesso dei fornitori esterni
L’accesso dei fornitori esterni deve essere regolamentato.
Questo per fare in modo di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza sul luogo di lavoro e avere di conseguenza una maggiore sicurezza aziendale.
Ove possibile, gli autisti dei mezzi non devono scendere ovvero devono per le attività di carico e scarico, attenersi alla rigorosa distanza di un metro.
È necessario inoltre predisporre servizi igienici dedicati per gli esterni con conseguente divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente.
È importante ridurre, per quanto possibile, l’accesso ai visitatori. Qualora fosse necessario l’ingresso di visitatori esterni (impresa di pulizie, manutenzione…), gli stessi dovranno rispettare in maniera rigorosa tutte le regole aziendali.
A tal proposito, le norme devono essere stese e rispettate da tutte le aziende che svolgono servizi in appalto.
Sotto tale profilo viene concessa loro la possibilità di organizzare sedi e cantieri permanenti e provvisori all’interno dei siti e delle aree produttive.
Pulizia e sanificazione in azienda e precauzioni igieniche personali
L’azienda deve assicurare una pulizia giornaliera.
A fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.
Molto importante è la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
In caso di persona contagiata all’interno dell’azienda è prevista la procedura particolare indicata nella circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute.
Sicurezza aziendale e Covid 19:È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche. In particolare per le mani l’azienda deve mettere a disposizione detergenti per le mani.
Dispositivi di protezione individuale
Sicurezza aziendale e Covid 19. L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione è fondamentale.
Vista l’attuale situazione di emergenza, è evidentemente legata alla disponibilità in commercio.
Per questi motivi:
- le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità;
- vista la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria;
- è favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative;
- È comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
Gestione degli spazi comuni
L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi deve essere contingentato.
Tali spazi devono essere ventilati in maniera continuativa. Il tempo di permanenza dei lavoratori deve essere ridotto e deve essere sempre rispettata la distanza minima di sicurezza tra le persone.
Organizzazione aziendale. Turnazione, trasferte e smart working, rimodulazione dei livelli produttivi
In riferimento al DPCM 11 marzo 2020, punto 7, limitatamente al periodo della emergenza dovuta al COVID-19, le imprese potranno, avendo a riferimento quanto previsto dai Contratti Collettivi nazionali di Lavoro e favorendo così le intese con le rappresentanze sindacali aziendali.
Disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart working, o comunque a distanza.
Si può procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi e assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione.
Questo con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.
Utilizzare lo smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il domicilio o a distanza nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga.
Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.
Gestione degli orari di lavoro e gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti
L’azienda deve favorire orari di ingresso/uscita scaglionati per evitare i contatti nelle zone comuni.
Se possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali.
Deve inoltre garantire la presenza di detergenti in ogni luogo con le apposite indicazioni da seguire.
Gli spostamenti all’interno dell’azienda devono essere limitati al minimo indispensabile, non sono consentite le riunioni.
Nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/ventilazione dei locali.
Le aziende devono sospendere tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzata (ad eccezione della formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart working).
Gestione di un lavoratore sintomatico in azienda, sorveglianza sanitaria e medico competente
Nell’ipotesi in cui un lavoratore in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, deve dichiararlo immediatamente al proprio responsabile. Successivamente il lavoratore dovrà essere isolato sulla base delle disposizioni dell’autorità sanitaria.
L’azienda deve procedere immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute.
Questo al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, l’azienda potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente lo stabilimento.
La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute (cd. decalogo).
Vanno privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia.
La sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale per motivi ben precisi:
- Sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio;
- sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori per evitare la diffusione del contagio;
- altro motivo è quello di integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al COVID-19 dove il medico competente collabora con il datore di lavoro e le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza RLS/RLST.
Il medico competente segnala all’azienda situazioni di particolare fragilità e patologie attuali o pregresse dei dipendenti. L’azienda provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy il medico competente applicherà le indicazioni delle Autorità Sanitarie.
È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Si lo so alcuni argomenti in questo periodo possono essere ripetitivi in tema di sicurezza aziendale e Covid 19.
Nonostante i contagi stiano scendendo sempre di più, non dobbiamo dimenticare che il virus è dietro l’angolo.
Non rispettare queste regole può significare dar vita a nuovi focolai e ad un nuovo lockdown.
Di conseguenza è dovere di noi imprenditori nelle nostre aziende far rispettare questi protocolli in modo tale che questa ripresa, questa FASE 2 sia reale e definitiva.
Dobbiamo fare in modo che il lockdown e il Coronavirus possano diventare prima possibile un brutto incubo dal quale ci siamo finalmente risvegliati.
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