Agevolazioni fiscali 2020: cosa cambia nel nuovo anno?

Quali saranno le agevolazioni fiscali 2020? Dopo aver parlato, ieri, della Manovra Finanziaria 2020, continuano gli aggiornamenti sugli incentivi per le PMI.

Con l’arrivo del nuovo decennio i settori più gettonati sono quelli che riguardano: Ricerca & Sviluppo, l’innovazione tecnologica, la formazione 4.0 e le Start up innovative.

Vediamole nel dettaglio.

Credito d’imposta per innovazione tecnologica

Il credito d’imposta è al 6% fino a 1,5 milioni di euro. Le attività di innovazione tecnologica devono essere finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.

Nel senso che si differenziano, rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa, sul piano delle caratteristiche tecnologiche o delle prestazioni o della ecocompatibilità o dell’ergonomia o per altri elementi sostanziali rilevanti.

Non sono invece attività innovative quelle di routine finalizzate al miglioramento dei prodotti.

Sono attività innovative ammissibili quelle di design e ideazione estetica svolte dalle imprese dei settori tessile e moda, calzaturiero, occhialeria.

Parliamo anche del settore orafo, mobile e arredo e ceramica, per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari.

Le imprese di ogni dimensione possono accedere al nuovo credito d’imposta per l’innovazione tecnologica previsto dalla legge di Bilancio 2020.

Il contributo spettante, pari al 6%, sale al 10% in caso di innovazione tecnologica destinata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi. Prodotti o processi anche sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Ai fini della determinazione della base di calcolo del bonus, sono considerate ammissibili (nel rispetto delle regole generali di effettività, pertinenza e congruità le spese per il personale) quelle relative ai beni materiali mobili. Relative ai software utilizzati nei progetti, per servizi di consulenza, nonché per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nelle attività di innovazione.

Questo filone di contributi permette di finanziare come detto sopra l’innovazione tecnologica che si suddivide in due diverse tipologie.

  1. L’attività di innovazione tecnologica classica. In questo caso il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% della relativa base di calcolo.
  2. Attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0; in questo caso il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute sulle stesse spese ammissibili. Il limite massimo del credito d’imposta è di 1,5 milioni di euro.

Quali attività possono usufruire delle agevolazioni fiscali 2020 sull’innovazione tecnologica?

Sono considerate attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta le attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.

Per prodotto o processo di produzione nuovo si  intende un bene materiale, immateriale,  un servizio o un processo che si differenzia, rispetto a quelli già realizzati o applicati dall’impresa.

Si deve differenziare, precisamente, sul piano delle caratteristiche tecnologiche o delle prestazioni o dell’eco-compatibilità o dell’ergonomia.

Si deve inoltre differenziare per altri elementi sostanziali rilevanti nei diversi settori produttivi.

Non sono considerate attività di innovazione tecnologica ammissibili al credito d’imposta:

  • le attività di routine per il miglioramento della qualità dei prodotti;
  • le attività volte a differenziare i prodotti dell’impresa da quelli simili presenti sullo stesso mercato; concorrenziale per elementi estetici o secondari;
  • attività per l’adeguamento di un prodotto esistente alle specifiche richieste di un cliente;
  • attività per il controllo di qualità e la standardizzazione dei prodotti.

Con il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico previsto, sono dettati i criteri per la corretta applicazione di tali definizioni.

Tenendo conto soprattutto dei principi generali e dei criteri contenuti nel Manuale di Oslo dell’OCSE.

Agevolazioni fiscali 2020: nuove percentuali rispetto al 2019

Fino al 2019, le imprese conteggiavano l’importo sulle medesime spese globali. Quindi una spesa poteva prevedere un contributo del 50% da un bando regionale e un contributo del 50% dal credito d’imposta. La somma totale non doveva oltrepassare il limite di spesa.

  • Per le attività di ricerca e sviluppo individuate da un decreto che verrà emanato sulla base del Manuale di Frascati, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12 per cento. La nuova norma introduce anche un limite massimo pari a 3 milioni di euro.
  • Per le attività di innovazione tecnologica, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6 per cento della relativa base di calcolo. Anche in questo caso la base è assunta al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
  • Anche per le attività di design e ideazione estetica, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6 per cento della relativa base di calcolo. Questa viene assunta al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
  • Le attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0 saranno individuate con un decreto del Ministro dello sviluppo economico di futura emanazione. Tale credito è riconosciuto in misura pari al 10 per cento della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o contributi a qualunque titolo ricevute sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in 3 quote annuali di pari importo, a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione, subordinatamente all’avvenuto adempimento degli obblighi di certificazione.

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi.

Però a condizione che tale cumulo (tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile IRAP) non porti al superamento del costo sostenuto.

Per poter usufruire del credito d’imposta l’impresa dovrà farsi rilasciare apposita certificazione. La certificazione deve attestare l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza delle stesse alla documentazione contabile.

Tale certificazione dovrà essere rilasciata:

  • dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti;
  • da un revisore legale dei conti o da una società di revisione legale, iscritti nella sezione A del registro, per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti.
A tali imprese sarà riconosciuto un importo non superiore a 5mila Euro entro comunque i limiti previsti di erogazione del credito.

Ai fini dei successivi controlli, le imprese beneficiarie del credito d’imposta dovranno redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte in ciascun periodo d’imposta.

Si segnala che come per gli altri crediti d’imposta, sono escluse dall’agevolazione le imprese in stato di:

  • liquidazione volontaria;
  • fallimento;
  • liquidazione coatta amministrativa;
  • concordato preventivo senza continuità aziendale;
  • altra procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare, dal D.lgs. 14/2019, o da altre leggi speciali o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni.

 Agevolazioni fiscali 2020: bonus formazione 4.0

La legge di bilancio 2020 ha prorogato il bonus formazione 4.0 inizialmente istituito dalla legge 205/2017 manovra 2018)   con un nuovo stanziamento di risorse per  150 millioni .

Si tratta di un bonus sotto forma di credito di imposta per le attività di formazione dei lavoratori dipendenti   nell’ambito delle tecnologie digitali  e innovatite  previste dal piano nazionale impresa 4.0.

Dai big data e analisi dei dati  al cloud, fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida. Altre attività inerenti ai sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali.

 L’agevolazione  viene  modificata nel seguente modo:
  • non è piu necessaria la  previsione  delle attività di formazione attraverso i contratti collettivi aziendali o territoriali;
  • cambiano in massimali  del credito di imposta rispetto alle spese ammissibili complessive.
Su quest’ultimo punto in particola si prevede :
  • alle piccole imprese un massimale del 50% sulle spese ammissibili   con  limite massimo annuale di 300mila euro;
  • per le medie imprese massimale del 40%  su spese ammissibili, con limite massimo annuale  fino a 250mila euro;
  • per le  grandi imprese, massimale del  30% delle spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 250mila euro.

L’incentivo può anche raggiungere il 60% delle spese previste, con massimale invariato se le attività di formazione riguardano lavoratori svantaggiati o ultra svantaggiati.

Sono ammesse tutte le imprese, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico e dal regime contabile adottato.

Agevolazioni fiscali 2020 e start up innovative

Smart&Start Italia sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative su tutto il territorio nazionale. A partire dal dal 20 gennaio sarà possibile presentare le domande di agevolazione all’Invitalia.

Cos’è Smart&Start Italia?

È uno strumento agevolativo, istituito con decreto del Ministro dello sviluppo economico che promuove, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità.

Finalizzato a sostenere inoltre le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.

Quali sono le modalità per presentare la domanda?

La circolare Mise (16 dicembre 2019 n. 439196) della Direzione generale per gli incentivi alle imprese che definisce i nuovi criteri e le modalità di presentazione le domande relative alle agevolazioni fiscali per le Start up.

L’agevolazione prevista dalla misura Smart&Start Italia ha l’obiettivo di sostenere la nascita e lo sviluppo, su tutto il territorio nazionale, di startup innovative.

Le domande già presentate prima della pubblicazione della nuova circolare, per le quali non vi siano provvedimenti già adottati, potranno essere riformulate entro 60 giorni dalla data del 20 gennaio 2020. Sarà mantenuta inalterata la data di presentazione ai fini dell’ammissibilità delle spese e dell’accertamento dei requisiti. Sarà comunque possibile presentare una nuova domanda anche oltre questo termine.

Le risorse di Smart&Start Italia

Smart&Start Italia ha messo a disposizione circa 90 milioni di euro di risorse. L’obiettivo è quello di finanziare piani d’impresa  finalizzati alla produzione di beni e l’erogazione di servizi ad alto contenuto tecnologico e innovativo.

Questi piani d’impresa potranno essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, Digital Innovation Hub.

Le principali novità introdotte, sulla base del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico riguardano:
  • la semplificazione dei criteri di valutazione per la concessione delle agevolazioni e l’introduzione di nuove premialità. Questo in caso di collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, compresi i Digital Innovation Hub, e di realizzazione di piani di impresa al sud da parte di start up già operative al centro-nord;
  • una nuova definizione dei piani di impresa e delle spese ammissibili, ivi incluso il riconoscimento di una quota di finanziamento per la copertura delle esigenze di capitale circolante per il periodo di realizzazione del piano;
  • l’incremento del finanziamento agevolato fino all’80% delle spese ammissibili e al 90% nel caso di società costituite da sole donne, da under 36 oppure se un socio ha il titolo di dottore di ricerca;
    l’aumento del fondo perduto per le imprese localizzate al Sud Italia fino al 30% dell’importo concesso per gli investimenti;
  • le modalità di rendicontazione più semplici, con la possibilità di ottenere le erogazioni per stati di avanzamento con fatture non quietanzate. I cui pagamenti possono dimostrati, entro sei mesi, al successivo stato di avanzamento.
  • la rendicontazione dei costi di personale con la modalità dei costi standard;
  • l’estensione temporale del periodo di ammortamento per la restituzione del finanziamento fino a 10 anni.

Dopo averti parlato delle agevolazioni fiscali che ci aspettano in questo anno capirai che per le aziende ci sono un sacco di opportunità per crescere e innovarsi sotto tanti settori. Dalla ricerca all’innovazione tecnologica all’economia green.

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