Economia Circolare aziendale e obiettivi di sviluppo sostenibile

L’economia circolare aziendale è un modello per dare valore sia alle aziende che la mettono in atto che per l’ambiente in cui viviamo.

L’economia circolare aziendale è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

Un sistema capace di autorigenerarsi e procedere all’infinito, ma con risorse finite. 

Si tratta quindi di un modello che:

  • Preserva il capitale naturale
  • Riutilizza le risorse in maniera efficiente
  • Azzera gli sprechi
  • Riduce le emissioni di CO2
  • Contribuisce alla creazione di una società globale sicura e sostenibile.

È fondamentale che il passaggio all’economia circolare avvenga il prima possibile.

Questo perché il modello economico lineare ormai non è più sostenibile. Le risorse naturali sono limitate e sono sempre più prossime all’esaurimento.

Per non parlare della la velocità con cui vengono consumate: questo non consente alla Terra di produrne di nuove per tempo.

Inoltre, spesso vengono utilizzate in modo inefficiente, causando enormi sprechi. 

L’Economia Circolare si basa sulla disponibilità continua di grandi quantità di materiali ed energia come se fossero inesauribili.

È oggi riconosciuto a livello mondiale che questo impiego delle materie prime, unito all’aumento dei consumi, dei rifiuti e all’utilizzo spesso poco efficiente delle risorse disponibili, non sia sostenibile nel lungo periodo.

Abbiamo visto come il modello economico attuale basato su estrazione, produzione, utilizzo e smaltimento generi un’enorme perdita di valore e non sia più sostenibile a livello economico e ambientale.

Lo scenario previsto entro il 2050 impone un cambio di strategia immediato in direzione di una reale transizione ecologica.

Il nuovo Action Plan varato dall’Europarlamento sull’Economia Circolare

L’11 Febbraio 2021 è stato modificato e approvato il nuovo Piano d’Azione dell’Economia Circolare, con ben 574 voti a favore.

Questo aggiornamento del documento è stato reso possibile grazie alla mentalità condivisa all’interno dell’Unione Europea sulla transizione verso l’Economia Circolare.

Infatti, per l’Europarlamento, l’Economia Circolare è “la strada che l’Ue e le imprese devono seguire per restare innovative e competitive sul mercato globale, riducendo nel contempo la loro impronta ambientale”.

L’UE ha voluto porre il proprio focus su tre attività in particolare: 

  • la riduzione dell’impronta dei consumi;
  • l’aumento dell’utilizzo di materiali circolare;
  • il sostegno alla crescita economica. 

Ad oggi, questi settori risultato essere poco sviluppati. Basti pensare, come sottolineato dall’Europarlamento, che solo il 12% dei materiali utilizzati dall’industriale sul territorio dell’UE proviene dal riciclaggio.

Inoltre, l’UE ha ampliato il documento con una nuova direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includere i prodotti non legati all’energia.

Ciò, dovrebbe normare i beni immessi sul mercato che rispettano specifici standard legati alla durabilità, alla non tossicità, alla riciclabilità e alla riparabilità.

In termini economici, sempre secondo le previsioni dell’Europarlamento, gli investimenti nell’Economia Circolare faranno aumentare il PIL europeo del 0,5% creando circa 700.000 nuovi green workers (lavoratori nei settori green) entro il 2030.

Perché è così importante?

L’economia circolare è un sistema economico e sociale virtuoso in cui non esistono rifiuti. L’obiettivo di questo modello è eliminare il concetto di rifiuto, affinché le risorse circolino continuamente nel mercato e si generi la possibilità di creare nuovi oggetti con materiali già in uso.

Questo approccio prolunga la vita delle risorse del mondo, riducendo al minimo ciò che viene consumato.

L’economia circolare aziendale permette di eliminare gli sprechi all’interno delle aziende e utilizza continuamente le risorse diventando ricostituente e rigenerativa mediante il design.

I grandi cambiamenti che stiamo vivendo, dai rischi biologici a quelli climatici (ancor più gravi e silenziosi), devono indurre le aziende a pensare non solo alle situazioni contingenti ma adottare strategie di medio, lungo periodo all’insegna della resilienza e della sostenibilità.

Quali sono i Driver che possono ottimizzare l’economia circolare?

Esistono diversi driver che aiutano ad accelerare la riduzione dei rifiuti. Dalla progettazione del prodotto, dalle tecnologie dirompenti alla logistica inversa e al coinvolgimento dei consumatori.

Un’economia circolare funzionale richiede anche lo sviluppo di ecosistemi a livello locale, regionale e globale. Spesso tali alleanze devono attraversare linee competitive, quindi le organizzazioni devono essere disposte a sviluppare un sano senso di competizione per raggiungere un obiettivo più ambizioso.

Perché si dovrebbe adottare un modello economico circolare?

La risposta risiede nelle “4 R” di Rischio, Ricavo, Reputazione e Responsabilità.

Il Rischio viene principalmente individuato nella catena di approvvigionamento, che per vari motivi e circostanze può essere interrotta.

Tuttavia, con il modello di proprietà dell’economia circolare, i materiali possono essere recuperati attraverso il riciclo o le aziende possono recuperare i prodotti da rivendere o rigenerare, evitando così le insidie legate all’interruzione della catena di approvvigionamento.

Il Ricavo, che, grazie all’economia circolare, può aumentare in quanto le aziende che adottano il modello di proprietà mantengono i diritti finali sui materiali nel loro prodotto e possono beneficiare finanziariamente del riutilizzo di tali elementi.

Un vantaggio ulteriore per le aziende che implementano il modello di proprietà è che possono assumersi la “Responsabilità” della disposizione sicura dei prodotti che realizzano.

A differenza del modello di acquisto lineare in cui i consumatori hanno la proprietà a fine vita, l’economia circolare aiuta i produttori a garantire che l’intero prodotto abbia una durata estesa, o almeno parti di quel prodotto o i materiali che lo compongono.

La Reputazione può elevare il valore di un marchio agli occhi dei consumatori. La maggior parte delle persone comprende intuitivamente che lo spreco di risorse ha effetti negativi sull’ambiente.

Per i potenziali clienti che si impegnano a promuovere la sostenibilità a livello individuale o aziendale, le pratiche di economia circolare di un’azienda possono influenzare le decisioni di acquisto.

Economia Circolare: quali sono i vantaggi?

La transizione verso un’economia circolare aziendale può portare numerosi vantaggi, tra cui la riduzione della pressione sull’ambiente, l’ottimizzazione della disponibilità di materie prime e un inevitabile impulso all’innovazione e alla crescita economica.

I consumatori potranno avere a disposizione prodotti più durevoli, che consentono un risparmio economico, e innovativi, in grado di migliorare la qualità della vita.

Inoltre, i vantaggi dell’economia circolare riguardano anche il business, le imprese di ogni dimensione possono infatti creare valore circolare in 6 mosse:

  • ricorrere a energie o risorse rinnovabili per i processi produttivi
  • produrre e approvvigionarsi con materiali riutilizzabili o riciclati
  • progettare i prodotti in ottica di recupero e riutilizzo delle singole parti alla fine del ciclo di vita
  • adottare tecnologie innovative ed efficienti
  • ottimizzare il consumo di risorse nel ciclo produttivo, valorizzando gli scarti
  • creare programmi di “logistica inversa” per recuperare i prodotti dal mercato, rigenerarli e reimmetterli in commercio.

La tua economia circolare in 3 step

Fare economia circolare significa coinvolgere tutta l’azienda e non un solo comparto o una business unit. Aggiungo che tutte le risorse aziendali devono essere consapevoli rispetto a ciò che l’economia circolare può rappresentare nel cambiamento dei modelli di consumo ed erogazione di servizi e prodotti aziendali. Una visione unica agevola l’impresa al raggiungimento di risultati economici, ambientali e sociali, di grande impatto.

Le risposte che possiamo trovare sono riscontrabili nelle azioni che un’impresa può intraprendere per cominciare ad approcciare a questo cambiamento: un nuovo modello economico pratico, sostenibile e resiliente.

Educa e forma i tuoi collaboratori

Fare economia circolare aziendale non è un’attività dove viene coinvolto un solo ambito o settore dell’impresa. Adottare un mindset circolare coinvolge tutti i reparti aziendali, a partire proprio da una visione strategica di medio e lungo periodo.

Avere come stella polare il modello circolare consente a tutti i dipendenti di poter affrontare un cambiamento epocale e di aver chiari i target che l’azienda si sta ponendo al fine di diventare sempre più sostenibile. Inoltre, sempre sul modello learning-by-doing (imparare facendo), si fanno emergere quelle che sono le problematiche e allo stesso tempo le soluzioni a problemi già individuati in alcuni reparti: dalla customer care, alla logistica, all’amministrazione, fino alla gestione dei residui di produzione.

Istituisci un Bilancio di Sostenibilità

L’Unione europea nel Libro verde della Commissione (2001) definisce il Bilancio di Sostenibilità come: “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Mentre l’Italia ha fissato una definizione nazionale per questo impegno aziendale: “Il Bilancio Sociale è l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo. Questo consente ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”.

Fissa target, strategie di riduzione dell’impatto ambientale e strategie d’impatto sociale. Questo strumento ti consentirà di comunicare sia esternamente agli stakeholder il tuo impegno e i tuoi obiettivi, oltre a puntare l’attenzione di tutte le risorse aziendale allo scopo.

Lo scopo dell’azienda.

Supporta iniziative di Simbiosi Industriale

Da un rifiuto a una risorsa. Da un problema a un’opportunità. Il modello della simbiosi industriale prevede proprio la messa in condivisione, all’interno dei distretti, di materie (intese come scarti di produzione), energia e conoscenze.

Un modello che, nell’ottica proprio distrettuale, dovrebbe nascere naturalmente come necessità per evitare sprechi. Purtroppo, questo modello vien spesso ignorato causa delle complesse dinamiche aziendali sui processi di produzione e approvvigionamento.

Per questo motivo spesso vengono inserite figure che facilitano questo dialogo.

Considerare nuovamente i distretti industriali e un nuovo rapporto tra aziende che producono oggetti ed erogano servizi, è la chiave per fare davvero economia circolare.

Hai degli scarti che possono essere utili per altre aziende sul territorio locale o nazionale?

È un ottimo modo per realizzare processi di saving aziendale e tramutare uno scarto in una risorsa per altre realtà che potrebbero prendere quel residuo come nuova materia prima.

Spero che questo articolo ti abbia aperto gli occhi su quanto possa essere importante l’economia circolare all’interno della tua azienda e quanti vantaggi puoi ottenere.

Se vuoi approfondire maggiormente questo argomento clicca qui e prenota una consulenza gratuita! Attraverso un percorso cucito su misura per la tua azienda andremo ad ottimizzare un’economia circolare che ti permetterà di diventare un’azienda competitiva, ecosostenibile e differenziante.

Se hai delle domande o desideri ulteriori informazioni, compila il nostro modulo di contatto.

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