Investimenti Green Deal contro la crisi da Coronavirus

Investimenti Green Deal. Oggi in Europa occorre fare degli investimenti in tutti quei settori ed aree in grado di determinare un incremento della produttività. Sto parlando di settori inerenti alla formazione del capitale umano, istruzione, ricerca e sviluppo.

Investimenti e nelle agenzie che favoriscono le sinergie tra settori diversi ad esempio le collaborazioni tra mondo scientifico e imprese.

Il problema dell’Italia non è il debito ma è la mancata crescita, perché da almeno venti anni non si fanno investimenti di questo genere.

Ciò che è mancato… è un piano comune di innovazione e di investimenti.

Piano Investimenti Green Deal: che cos’è?

Il piano di investimenti del Green Deal europeo (EGDIP, European Green Deal Investment Plan) è il pilastro di investimento del Green Deal.

Almeno 1000 miliardi di € in investimenti sostenibili saranno mobilitati nel corso del prossimo decennio nell’ambito del piano per realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo.

Il meccanismo per una transizione giusta, parte del piano, sarà mirato a garantire una transizione verde equa e giusta e mobiliterà almeno 100 miliardi di € di investimenti nel periodo 2021-2027 a sostegno dei lavoratori e dei cittadini delle regioni più colpite dalla transizione.

Tre sono i principali obiettivi del piano di investimenti del Green Deal europeo:
  • come prima cosa, incrementare i finanziamenti per la transizione e mobilitare almeno 1000 miliardi di € a sostegno di investimenti sostenibili nel corso del prossimo decennio attraverso il bilancio dell’UE e gli strumenti associati, in particolare InvestEU.
  • In secondo luogo, creare un quadro che consenta facilmente ai privati e al settore pubblico di effettuare investimenti sostenibili.
  • In terzo luogo, fornire supporto alle amministrazioni pubbliche e ai promotori dei progetti ai fini dell’individuazione, della strutturazione e dell’esecuzione di progetti sostenibili.

Il prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, per i sette anni compresi tra il 2021 e il 2027, prevede investimenti sostanziali per obiettivi climatici e ambientali.

La Commissione ha proposto che il 25 % del bilancio totale sia destinato a contribuire all’azione per il clima e alla spesa ambientale attraverso molteplici programmi quali il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, il Fondo europeo agricolo di garanzia, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesioneOrizzonte Europa e i fondi LIFE.

Nel complesso, calcolando su un periodo di 10 anni e partendo dal presupposto che gli obiettivi climatici post 2027 saranno quanto meno mantenuti, il bilancio dell’UE metterà a disposizione del piano di investimenti del Green Deal europeo 503 miliardi di €, stimolando cofinanziamenti nazionali aggiuntivi per circa 114 miliardi di € da destinare nello stesso periodo a progetti in materia di clima e ambiente.

Investimenti funzionali 2020 – 2027

Affinché nessuno sia lasciato indietro, il meccanismo per una transizione giusta mobiliterà almeno 100 miliardi di € di investimenti nel periodo 2021-2027.

Questo grazie a finanziamenti provenienti dal bilancio dell’UE, a cofinanziamenti da parte degli Stati membri e a contributi di InvestEU e della Banca europea per gli investimenti (BEI).

Ipotizzando un calcolo su dieci anni, il meccanismo per una transizione giusta mobiliterà circa 143 miliardi di €.

Infine, il Fondo per l’innovazione e il Fondo per la modernizzazione, che non fanno parte del bilancio dell’UE ma sono finanziati da una parte degli introiti provenienti da uno strumento strategico essenziale (la vendita all’asta delle quote nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE) metteranno a disposizione circa 25 miliardi di €.

Questo per la transizione dell’UE verso la neutralità climatica, con un’attenzione particolare, nel caso del Fondo per la modernizzazione, agli Stati membri con livelli di reddito più bassi.

Quale porzione di questi finanziamenti è composta da nuovi capitali?

Il piano di investimenti del Green Deal europeo è basato sulla proposta della Commissione per il futuro bilancio a lungo termine 2021-2027.

Proposta in base alla quale in questi sette anni il 25 % del bilancio dell’UE sarà destinato ai finanziamenti per il clima.

Saranno realizzati investimenti in obiettivi ambientali tramite vari programmi dell’UE. Ipotizzando un calcolo su 10 anni e partendo dal presupposto che gli obiettivi climatici post 2027 saranno quanto meno mantenuti, si prevede che il bilancio a lungo termine metta a disposizione 503 miliardi di €.

Il prossimo bilancio a lungo termine 2021-2027 è attualmente in fase di negoziazione. I numeri sono calcolati su 10 anni, fatto salvo l’accordo definitivo sul prossimo bilancio a lungo termine e su quello successivo al 2027.

Il piano è inoltre basato sui contributi dei bilanci nazionali ai progetti UE, sugli investimenti pubblici e privati mobilitati tramite InvestEU e sui fondi ETS (Fondo per la modernizzazione e Fondo per l’innovazione).

Qual è il rapporto tra piano di investimenti Green Deal europeo e InvestEU?

InvestEU destinerà almeno il 30 % degli investimenti mobilitati a progetti relativi al clima e all’ambiente.

Il programma contribuisce inoltre al meccanismo per una transizione giusta tramite un nuovo regime specifico volto a mobilitare 45 miliardi di € di investimenti sostenibili nelle regioni più colpite dalle problematiche legate alla transizione.

InvestEU avrà altresì un ruolo importante nella promozione di pratiche sostenibili tra i finanziatori e i promotori di progetti nei settori pubblico e privato, stabilendo norme per monitorare gli investimenti legati al clima e valutare l’impatto ambientale e sociale dei progetti. 

Infine, il programma InvestEU fornirà assistenza tecnica e consulenza tramite il polo di consulenza InvestEU, che aiuterà i promotori dei progetti nei settori pubblico e privato a individuare, sviluppare e attuare progetti di investimento verdi.

Il portale InvestEU continuerà nel contempo a fungere da strumento online gratuito di facile utilizzo che offre alle imprese e ai promotori di progetti dell’UE alla ricerca di finanziamenti visibilità e la possibilità di fare rete con investitori di tutto il mondo.

Quale tipo di progetti saranno finanziati nell’ambito del piano di investimenti  Green Deal? Chi può beneficiare dei finanziamenti?

I progetti finanziati nell’ambito del piano di investimenti del Green Deal europeo contribuiranno al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, agevoleranno l’emergere di nuove industrie dell’energia pulita e dell’economia circolare e creeranno posti di lavoro di alta qualità per un’economia europea competitiva adeguata al XXI secolo.

I fondi e i programmi che contribuiscono al piano di investimenti del Green Deal europeo, quali InvestEU o il Fondo per una transizione giusta, forniranno finanziamenti su misura a un’ampia gamma di progetti.

Potranno trarne beneficio, tramite programmi e prodotti specifici, sia progetti di piccole dimensioni (ad esempio il rinnovo energetico delle singole abitazioni) sia progetti di più ampia portata (ad esempio l’installazione di una rete di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici).

Il sostegno all’investimento sarà adeguato al livello di rischio di ciascun progetto. 

Particolare attenzione nell’ambito del meccanismo per una transizione giusta sarà prestata alle ripercussioni sociali ed economiche della transizione nelle regioni più esposte.

Saranno finanziati progetti di varia natura, riguardanti ad esempio la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso un supporto alle aziende e mediante l’assistenza alla ricerca di lavoro e alla riqualificazione delle persone in cerca di occupazione che hanno perso il lavoro a causa della transizione, come pure la ristrutturazione degli edifici e gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili, le reti di teleriscaldamento e il trasporto sostenibile.

Da questa crisi può emergere un nuovo paradigma economico?

Perché no? Dobbiamo invertire la linea di tendenza. Con questo modello di sviluppo consumiamo due volte e mezzo le risorse che il Pianeta è in grado di generare. Così non possiamo andare avanti. 

È chiaro che questo deve avvenire nella fase post emergenza, adesso siamo tutti impegnati a contrastare la diffusione del coronavirus, sia sul fronte sanitario che sulle prime misure di sostegno alle imprese e alle famiglie, ma è chiaro che bisognerà rilanciare con degli investimenti importanti la nostra economia ed è qui che il green deal sarà un’occasione vera di rilancio.

Investimenti Grean Deal contro la crisi economica da Coronavirus

Adesso che tutta Italia vive in “zona protetta”, all’epidemia si affianca però un peggioramento delle prospettive economiche, con interi settori – il turismo e non solo – costretti a stop forzati; è urgente una risposta nazionale, che il Governo sta approntando con risorse stimate al momento nell’ordine di 10 miliardi di euro per le misure emergenziali. Per ripartire, però, occorrono anche nuovi investimenti.

Serve subito un intervento in deficit finanziato a livello europeo, perché lo shock economico è continentale.

Per evitare una recessione, l’Europa avrebbe bisogno di un’espansione fiscale da almeno due punti di Pil, che sono per l’Italia 36 miliardi di euro.

Del resto se avessimo imparato qualcosa dalla grande crisi economica iniziata nel 2008 sapremmo apprezzare la lezione del moltiplicatore keynesiano: il componente della politica fiscale che funziona meglio sono la spesa pubblica per consumi di beni e servizi e quella per investimenti.

Affinché lo stimolo keynesiano alla domanda aggregata non si trasformi in una politica di crescita antieconomica è però necessario spendere bene, puntando su quella transizione ecologica che, dopo gli entusiasmi iniziali, qualcuno vorrebbe lasciar perdere proprio adesso.

Ma non è possibile continuare a crogiolarsi in un modello di sviluppo che prevede cantierizzazione e cementificazione come unico modello di sviluppo possibile.

L’emergenza sanitaria non cancella quella climatica e ambientale: va ad aggiungersi ad essa e da essa non può prescindere».

C’è di più: l’emergenza climatica e ambientale è già oggi (anche) emergenza sanitaria ed economica, solo che non ce ne siamo accorti.

I deceduti a causa dell’epidemia di coronavirus stanno diventando una cifra in continua e drammatica crescita, mentre ogni anno l’inquinamento miete 76.200 vittime secondo gli ultimi dati messi in fila dall’Agenzia europea dell’ambiente.

L’Italia è infatti il primo in Europa per morti premature da biossido di azoto (NO2) con circa 14.600 vittime all’anno, ha il numero più alto di decessi per ozono (3.000) e il secondo per il particolato fine PM2,5 (58.600). 

Sempre l’Agenzia europea dell’ambiente conferma che l’Italia è il Paese più colpito in Europa dai cambiamenti climatici

I danni stimati sono oltre 65 miliardi di euro e più di 20 mila vittime tra il 1980 e il 2017, ma se non saremo in grado di correggere la rotta della crisi climatica in corso la situazione non potrà far altro che peggiorare.

Investire nel Green new deal non significa dunque ignorare l’emergenza sanitaria, semmai il contrario: significa immettere risorse fresche per risollevare un’economia minacciata dal coronavirus, e contemporaneamente indirizzarne lo sviluppo in modo che possa divenire più sostenibile.

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Alzarating si aggiorna e testa costantemente investimenti nella Green New Deal e può essere un valido supporto a favore delle aziende che vogliono risollevarsi prima possibile.

Questo nella speranza che la crisi da Coronavirus sia come emergenza sanitaria che economica finisca il prima possibile.

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