Incentivi export 2020: come rilanciare il Made in Italy

Gli incentivi export 2020 sono una vera e propria spinta per stimolare le aziende ad aprire i propri orizzonti all’estero. O comunque quelle aziende che vorrebbero rilanciarsi ma, dopo la crisi economica che ha investito l’intero paese, sono disorientate e non sanno come muoversi. Grazie però al patto per l’export le cose possono cambiare decisamente in meglio per il futuro delle aziende orientate all’internazionalizzazione.

Quest’ultimo rappresenta una strategia innovativa per il rilancio dell’export del “Made in Italy” nella fase post-emergenza sanitaria, attraverso il rafforzamento degli strumenti di sostegno all’internazionalizzazione e un’azione promozionale di ampio respiro.

Da questo Patto per l’export sono emerse ben sei aree in cui si dovrà intervenire in modo strategico per rilanciare come detto sopra l’export del Made in Italy.

Incentivi export 2020: su quali aree si andrà ad intervenire?

Comunicazione

L’obiettivo è quello di realizzare campagne di comunicazione strategica e integrata a favore del Made in Italy e di tutte le nostre filiere, della loro qualità e sicurezza.

Questo attraverso l’utilizzo massiccio di piattaforme digitali e il coinvolgimento di personalità note al grande pubblico in Italia ed all’estero. Promuovere la conoscenza estesa dell’Italia, del suo territorio e delle sue eccellenze, in tutti i settori.

Promozione Integrata

Iniziative di promozione particolare su arte contemporanea, cinema e audiovisivo, spettacoli dal vivo, editoria, cucina, design, scienza ed innovazione.

Saranno promosse a questo proposito iniziative che potranno essere un’occasione di visibilità per imprenditori, professionisti e creativi italiani.

Sarà inoltre un’occasione di conoscenza del Made in Italy per il pubblico internazionale.

Formazione/informazione

Facilitare ed incentivare l’accesso della più ampia platea di PMI, anche non ancora esportatrici, all’intera gamma di strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione. Si rivolge un’attenzione speciale al deficit di cultura digitale delle PMI, anche tramite l’offerta di corsi online in collaborazione con il mondo universitario italiano.

Bisogna altresì investire sulle ormai indispensabili competenze di nuove figure professionali, come i Temporary Export Manager (TEM) e i Digital Export Manager, per sostenere l’accesso delle imprese italiane nei mercati esteri.

Sistema fieristico

Si rafforzerà la partecipazione delle PMI alle Fiere internazionali in calendario in Italia, tramite un ampliamento dell’utilizzo della finanza agevolata per le nostre aziende.

Si lanceranno sia programmi speciali per buyer e VIP stranieri, che prevedano:

  • la visita delle fiere insieme a programmi personalizzati nei territori che le ospitano;
  • campagne promozionali strategiche del calendario fieristico italiano;
  • l’opportuno coordinamento degli appuntamenti fieristici nazionali.

Si modernizzerà il sistema fieristico tradizionale, favorendone la digitalizzazione, organizzando B2B virtuali e promuovendo la partecipazione di start-up alle fiere internazionali in Italia e all’estero.

Andrà sempre più ricercata la creazione di partenariati con i principali sistemi fieristici europei.

La ripartenza del comparto si perseguirà attraverso la collaborazione tra i poli fieristici nazionali, l’organizzazione di “mini-fiere” di settore (che compensino la cancellazione delle attività imposta dall’emergenza Covid-19).

Anche attraverso l’organizzazione all’estero di eventi di filiera. Questo servirà per valorizzare i settori in forma integrata e creare possibili sinergie tra settori complementari (es. tessile e moda, agroalimentare e turismo).

Commercio digitale

Analisti e consulenti internazionali sono unanimi nell’attribuire alle piattaforme digitali, anche al termine dell’emergenza in corso, un ruolo trainante nella crescita del commercio globale.

Bisogna pertanto sfruttare appieno le opportunità che la rivoluzione digitale offre alla creatività ed alla solidità industriale del nostro Paese.

La dimensione fieristica tradizionale va quindi accompagnata con modelli complementari di fiere “virtuali” e con la creazione di appositi eventi promozionali digitali per l’offerta del made in Italy in mercati-chiave. Va previsto già nel breve periodo un maggior numero di intese con le piattaforme internazionali di commercio elettronico, secondo la formula: più contratti, più prodotti, più paesi.

Gli accordi con la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), anch’essi da ampliare per paesi coinvolti e merci da inserire, dovranno per gli stessi motivi privilegiare un approccio offline-online.

Dovrà essere facilitato l’accesso delle PMI alle piattaforme di e-commerce, anche tramite un accompagnamento a cura di intermediari digitali, non trascurando le potenzialità di sviluppo che risiedono anche in marketplace “minori” (su un totale di 450 piattaforme esistenti al mondo).  

Finanza agevolata

Qui parliamo degli strumenti di finanza agevolata per le strategie di crescita e internazionalizzazione delle PMI e delle imprese start-up.

L’obiettivo è quello di aumentare il numero delle imprese che beneficiano degli interventi agevolativi finanziati a valere sul Fondo 394/81, su richiesta del MAECI, SIMEST realizzerà con sistematicità campagne di comunicazione mirate per le PMI e le startup.

Particolare attenzione sarà data alla promozione della disponibilità di risorse a valere sul fondo perduto dei finanziamenti agevolati per le misure su E-commerce e TEM.

Dopo aver parlato delle aree di intervento andiamo a vedere quali sarano i piani di incentivo finanziabili.

Incentivi export 2020: contributi a fondo perduto di Sace Simest

A livello nazionale, Sace Simest promuove diverse misure per sostenere le imprese sui mercati esteri. Sono previsti sette diversi piani finanziabili e la possibilità, fino al termine del 2020, di non richiedere alcun tipo di garanzia.

Sostanzialmente, per tutte le attività ammissibili è possibile convertire una quota di finanziamento agevolato in fondo perduto (il 40%). Si tratta di una possibilità molto importante che si adatta ad essere usufruita da un numero di imprese sempre maggiore.

Gli incentivi export 2020 previsti da Sace Simest consistono in un finanziamento a tasso agevolato pari al 10% del tasso di riferimento UE (0,078%) e prevedono:

  • la possibilità di promuovere con migliore efficacia i propri prodotti;
  • una valutazione preliminare delle opportunità offerte da un mercato;
  • la formazione del personale locale collegato ad un investimento estero.

Inoltre, fino al 31 dicembre 2020, l’impresa può accedere al finanziamenti Sace Simest senza presentare la garanzia ed ottenere fino al 40% del finanziamento a fondo perduto  di cui il 20% per lo strumento inserimento mercati esteri, per un contributo massimo € 100.000.

Incentivi export 2020: una guida sui piani finanziabili.

Patrimonializzazione delle pmi esportatrici.

È una misura dedicata alle PMI in forma di società di capitali che nell’ultimo triennio abbiano realizzato almeno il 35% del fatturato all’estero. L’obiettivo è sostenere e/o migliorare la solidità patrimoniale rispetto un certo “livello soglia”. L’importo massimo finanziabile è pari a 800.000 euro, fino al 40% del valore del patrimonio netto dell’azienda.

Partecipazione a fiere internazionali

Si rivolge a tutte le PMI garantendo un finanziamento a tasso agevolato per coprire le spese legate alla partecipazione a fiere internazionali in paesi extra UE. Le voci di spesa sono le seguenti: 

  • area espositiva;
  • spese logistiche;
  • spese promozionali; 
  • le spese per consulenze. 

Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi dell’ultimo esercizio. L’importo massimo finanziabile è pari a € 150.000. 

Programmi di inserimento sui mercati extra UE 

Si tratta di una misura strettamente collegata alla realizzazione di strutture commerciali, per le PMI che abbiano depositato almeno due bilanci. 

In questo caso è previsto un finanziamento agevolato delle spese per: 

  •  la realizzazione di un ufficio, show room, negozio o corner o centro di assistenza post vendita in un Paese extra UE;
  •  le relative attività promozionali. 

L’importo massimo finanziabile può raggiungere il 100% del totale preventivato e non può superare il 25% del fatturato medio dell’ultimo biennio, da un minimo di 50 mila euro fino a 4 milioni di euro. 

Tem (temporary export manager) 

Per questa misura Simest eroga un finanziamento a tasso agevolato, in regime “de minimis“, per l’inserimento temporaneo in azienda di figure professionali specializzate. Il ruolo del TEM è la realizzazione di progetti di internazionalizzazione in Paesi extra UE. 

Possono fare domanda tutte le società di capitali che abbiano depositato almeno due bilanci. Il finanziamento può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. L’importo massimo finanziabile è pari a 150.000,00 euro mentre l’importo minimo è di 25.000,00 euro. 

Programma E-commerce 

Con questo programma Simest finanzia lo sviluppo di soluzioni e-trading nei paesi esteri, attraverso l’utilizzo di un Market Place o la realizzazione di una piattaforma informatica sviluppata in proprio per la diffusione di beni e/o servizi prodotti in Italia o distribuiti con marchio italiano. 

Il servizio è dedicato a tutte le società di capitali che abbiano depositato almeno due bilanci. 

Sace Simest eroga un finanziamento agevolato a copertura delle spese relative a soluzioni da realizzare secondo due modalità alternative: 

  • realizzare direttamente la piattaforma informatica finalizzata al commercio elettronico; 
  • utilizzare un market place finalizzato al commercio elettronico fornito da soggetti terzi. 

L’importo massimo finanziabile è di 450.000,00 euro per la realizzazione di una piattaforma propria e di 300.000,00 euro per l’utilizzo di un market place fornito da soggetti terzi. L’importo minimo finanziabile è invece pari a 25.000,00 euro in entrambe le casistiche. 

Incentivi export 2020: studi di fattibilità 

Il finanziamento in questo caso finanzia gli studi di fattibilità finalizzati a valutare l’opportunità di effettuare un investimento commerciale o produttivo in Paesi extra UE. Sono sempre richiesti due bilanci depositati. 

Il finanziamento, a tasso agevolato, coprirà le spese sostenute per: 

  • personale (interno e esterno);
  • viaggi e soggiorni per la redazione di studi di fattibilità collegati a investimenti produttivi o commerciali in Paesi extra UE. 

L’importo massimo finanziabile è pari a 200.000 euro per studi collegati a investimenti commerciali e 350.000 euro per studi collegati a investimenti produttivi. 

Programmi di assistenza tecnica 

Il finanziamento supporta la formazione del personale in loco nelle iniziative di investimento in Paesi extra UE. Requisito fondamentale è che la formazione venga effettuata dopo la realizzazione dell’investimento. 

Il finanziamento agevolato potrà essere utilizzato per coprire le spese per personale, viaggi, soggiorni e consulenze, sostenute per l’avviamento di un programma di formazione del personale operativo all’estero. 

Il finanziamento può coprire fino al 100% dell’importo delle spese preventivate, fino al 15% dei ricavi medi dell’ultimo biennio. L’importo massimo finanziabile è di 300.000 euro. 

Incentivi export 2020:  il voucher del Mise

Si tratta di un contributo a fondo perduto. Un sostegno economico a copertura dei servizi erogati almeno per 6 mesi a tutte quelle micro, piccole e medie imprese che vogliono guardare al mercato oltre confine. 

Quelle imprese che intendono farlo attraverso una figura specializzata, ovvero il Temporary Export Manager o TEM. Costui è capace di studiare, progettare e gestire i processi e i programmi sui mercati esteri. In questo modo il Mise ha voluto attuare una strategia per facilitare l’internazionalizzazione delle imprese.

Come funziona esattamente il Voucher e chi può beneficiarne?

Le Pmi inviano una domanda al Mise. Per accedere è richiesto un cofinanziamento che per il primo bando è almeno di 3.000 euro. Nel in cui accettano la domanda, l’impresa deve rivolgersi ad una società fornitrice dei servizi.

L’ incremento della dotazione finanziaria, permetterà così a molte altre aziende di accedere al nuovo strumento per l’internazionalizzazione. Il programma dovrebbe proseguire con ulteriori risorse.

Possono beneficiare del voucher le piccole e medie imprese costituite in forma di società di capitali, anche in forma cooperativa.

Così anche le Reti di imprese, tra pmi che abbiano conseguito un fatturato minimo di 500.000 euro in almeno uno degli esercizi nell’ultimo triennio.

Tale vincolo non c’è in caso di start up iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese.

Non possono beneficiare al bando voucher Internazionalizzazione del Mise le imprese individuali, le società di persone e società di professionisti, solo se non hanno come forma giuridica quella di società capitali o di cooperativa.

Come posso avere accesso al Voucher Internazionalizzazione?

Per avere accesso al voucher d’internazionalizzazione, l’impresa deve intervenire con un cofinanziamento che, per il primo bando è di almeno 3.000 euro.

Vale a dire che il costo complessivo sostenuto dall’impresa per il servizio deve essere di almeno 13.000 euro. L’azienda deve rivolgersi ad una società fornitrice dei servizi scegliendola tra quelle dell’elenco del Mise.

I soggetti che possono beneficiare dei finanziamenti internazionalizzazione attraverso i voucher di 10.000 euro per l’inserimento in azienda di un Tem per almeno sei mesi.

A fronte di una quota di cofinanziamento da parte dell’impresa di almeno 3.000 euro ed il secondo. Voucher da 10.000 euro per chi presenta per la prima volta la domanda. Voucher da 8.000 euro per una quota di cofinanziamento da parte dell’impresa beneficiaria di almeno 5.000 euro sono diverse.

Si tratta di, micro, piccole e medie imprese costituite in forma di società capitali anche in forma cooperativa: con i voucher si facilita l’internazionalizzazione aziende.

Dopo averti fatto questa carrellata di incentivi messi a disposizione delle aziende che vogliono internazionalizzarsi mi auguro che, se eri disorientato su come iniziare ad aprire i tuoi orizzonti verso l’export o rilanciare la tua azienda, questo post sia stato utile per te.

Naturalmente la cosa migliore sarebbe quella di affidarsi ad un team di esperti in materia che ti possano guidare su come sfruttare al meglio questa opportunità.

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Avrai la possibilità di confrontarti con uno dei nostri professionisti e valutare il percorso migliore da fare per rilanciare la tua azienda all’estero con successo e con le migliori agevolazioni!

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