INTERNAZIONALIZZAZIONE VINCENTE Archivi - Blog Alzarating https://blog.alzarating.com/Categoria/internazionalizzazione_vincente/ Incrementa il Valore della Tua Impresa Wed, 13 Mar 2024 19:15:20 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://blog.alzarating.com/wp-content/uploads/2023/07/AR.webp INTERNAZIONALIZZAZIONE VINCENTE Archivi - Blog Alzarating https://blog.alzarating.com/Categoria/internazionalizzazione_vincente/ 32 32 223527228 Fondo Internazionalizzazione 2024: svolta globale per le PMI https://blog.alzarating.com/fondo-internazionalizzazione-2024-svolta-globale-per-le-pmi/ https://blog.alzarating.com/fondo-internazionalizzazione-2024-svolta-globale-per-le-pmi/#respond Tue, 12 Mar 2024 10:30:00 +0000 https://blog.alzarating.com/?p=6472 Il Ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato un’iniziativa ambiziosa: il Fondo Internazionalizzazione 2024. Un programma strategico concepito per iniettare nuova linfa nelle micro, piccole e medie imprese italiane, accompagnandole nella loro avventura oltre confine. L’obiettivo è chiaro: spalancare le porte dei mercati internazionali a una fetta importante del tessuto economico nazionale. Il Fondo si configura…

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Il Ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato un’iniziativa ambiziosa: il Fondo Internazionalizzazione 2024.

Un programma strategico concepito per iniettare nuova linfa nelle micro, piccole e medie imprese italiane, accompagnandole nella loro avventura oltre confine.

L’obiettivo è chiaro: spalancare le porte dei mercati internazionali a una fetta importante del tessuto economico nazionale.

Il Fondo si configura come uno strumento strategico per le imprese che ambiscono a varcare le soglie dell’internazionalizzazione perchè offre loro un arsenale di strumenti finanziari e consulenze su misura.

Si rivela un alleato fondamentale per quelle aziende che guardano ai mercati esteri come una necessaria via di espansione.

Le attività sostenute dal Fondo sono variegate e mirano a una doppia direzione; da un lato

  • l’esplorazione e la conquista di nuovi orizzonti commerciali attraverso la promozione;
  • la partecipazione a eventi di rilievo come le fiere internazionali;
  • lo sviluppo di strategie di marketing ad hoc.

Dall’altro

  • il consolidamento delle posizioni già acquisite nei mercati esteri, attraverso il rafforzamento dei legami con i clienti internazionali;
  • la diversificazione dei mercati di destinazione;
  • l’adozione di strategie mirate all’incremento della competitività globale.

In un mondo sempre più interconnesso, dove i confini commerciali si fanno sempre più labili, il Fondo Internazionalizzazione 2024 si propone come un pilastro portante per le imprese italiane.

Un’opportunità unica per spingere le aziende del Bel Paese a superare le sfide dell’internazionalizzazione, rafforzando la loro presenza sullo scacchiere globale e contribuendo così alla crescita economica dell’Italia nel suo complesso.

Fondo Internazionalizzazione 2024: 200 milioni di euro per spingere l’internazionalizzazione delle PMI Italiane

Il Fondo Internazionalizzazione 2024 rappresenta un pilastro centrale nella strategia del Ministero dello Sviluppo Economico per rafforzare la presenza internazionale delle micro, piccole e medie imprese italiane. Con una dotazione finanziaria complessiva di 200 milioni di euro, il programma mira a fornire strumenti concreti di supporto finanziario per facilitare l’espansione globale delle imprese nazionali.

Voucher per l’internazionalizzazione: un trampolino di lancio per le PMI

Tra le iniziative spiccano i Voucher per l’internazionalizzazione, dei contributi a fondo perduto progettati per alleggerire i costi sostenuti dalle imprese per attività di consulenza specializzata.

Questo strumento è pensato per aiutare le aziende a navigare con sicurezza verso i mercati esteri, fornendo un sostegno economico per l’acquisizione di competenze e strategie su misura.

Il Fondo offre anche la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati, inclusi prestiti a tasso zero o a tasso ridotto, destinati a sostenere investimenti nelle diverse fasi dell’internazionalizzazione.

Questa linea di finanziamento è una leva fondamentale per le PMI che puntano a consolidare o espandere la propria attività oltre i confini nazionali, facilitando l’acquisizione di risorse finanziarie a condizioni vantaggiose.

Garanzia sui Finanziamenti: una rete di sicurezza per le imprese

Infine, il Fondo Internazionalizzazione prevede un sistema di garanzie pubbliche per semplificare l’accesso al credito delle PMI.

Questa misura si propone di ridurre i rischi per le banche e gli istituti di credito, incentivandoli a erogare prestiti alle imprese con maggiore facilità.

La garanzia pubblica funge da catalizzatore, permettendo alle aziende di ottenere le risorse finanziarie necessarie per i loro progetti di espansione internazionale con maggiore semplicità e minori oneri.

Queste iniziative del Fondo Internazionalizzazione 2024 delineano un quadro di supporto robusto e versatile, concepito per accompagnare le PMI italiane nel loro percorso di crescita globale.

Con un occhio di riguardo alle esigenze finanziarie delle imprese, il programma si conferma come uno strumento essenziale per sostenere l’ambizione internazionale del made in Italy.

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Fondo Internazionalizzazione 2024: un vettore di crescita per le PMI Italiane

Il Fondo Internazionalizzazione 2024 emerge come un pilastro strategico nel panorama delle iniziative promosse dal Ministero dello Sviluppo Economico, con l’intento di propulsare le micro, piccole e medie imprese italiane verso l’arena globale.

Con un budget allocato di 200 milioni di euro, il Fondo si propone come catalizzatore di una trasformazione profonda, orientata alla digitalizzazione, all’ecosostenibilità e all’espansione internazionale.

Chi Può Accedere al Fondo Internazionalizzazione 2024?

Il biglietto d’ingresso al Fondo è riservato alle MPMI che hanno stabilito le proprie radici in Italia, evidenziato dal requisito di avere la sede legale nel territorio nazionale e l’iscrizione al Registro delle Imprese.

Inoltre, queste aziende devono navigare in acque tranquille, lontane dai marosi della liquidazione coatta amministrativa o del concordato preventivo, e rientrare nei parametri di dimensione definiti dalla normativa europea.

Servizi finanziabili del Fondo Internazionalizzazione 2024: un’analisi approfondita

1. Transazione digitale ed ecologica:

  • Obiettivo: Sostenere le MPMI nell’adozione di tecnologie digitali e soluzioni ecosostenibili per migliorare la competitività e l’efficienza.
  • Tipologie di interventi:
    • Investimenti in software e hardware per la digitalizzazione dei processi aziendali.
    • Implementazione di sistemi di gestione ambientale.
    • Acquisto di macchinari e impianti a basso consumo energetico.
  • Esempi concreti:
    • Adozione di un sistema di e-commerce per la vendita online dei prodotti.
    • Implementazione di un software per la gestione dei clienti (CRM).
    • Acquisto di un autoveicolo elettrico per le consegne.

2. Inserimento mercati esteri:

  • Obiettivo: Facilitare l’ingresso delle MPMI sui mercati esteri.
  • Tipologie di interventi:
    • Partecipazione a fiere e eventi internazionali.
    • Studi di mercato e analisi di concorrenza.
    • Consulenza per l’adattamento dei prodotti e servizi ai mercati esteri.
    • Promozione e marketing internazionale.
  • Esempi concreti:
    • Partecipazione a una fiera di settore in Germania.
    • Realizzazione di un sito web in lingua inglese.
    • Affidamento a una società di consulenza per la traduzione dei materiali marketing.

3. Certificazioni e consulenze:

  • Obiettivo: Supportare le MPMI nell’ottenimento di certificazioni e nell’accesso a servizi di consulenza specialistica.
  • Tipologie di interventi:
    • Costo di ottenimento di certificazioni di qualità (ISO 9001), di sicurezza (OHSAS 18001) o ambientali (EMAS).
    • Consulenza per la gestione del rischio d’impresa.
    • Affidamento a esperti per la tutela dei brevetti e dei marchi.
  • Esempi concreti:
    • Ottenimento della certificazione ISO 9001 per il sistema di gestione della qualità.
    • Consulenza legale per la contrattualistica internazionale.
    • Registrazione di un marchio in un nuovo mercato.

4. Fiere ed eventi:

  • Obiettivo: Promuovere i prodotti e servizi delle MPMI in eventi fieristici e commerciali.
  • Tipologie di interventi:
    • Contributo per la partecipazione a fiere internazionali.
    • Allestimento dello stand e materiali promozionali.
    • Organizzazione di eventi di presentazione dei prodotti.
  • Esempi concreti:
    • Allestimento di uno stand presso la fiera “The Big 5” a Dubai.
    • Organizzazione di un workshop per presentare i nuovi prodotti a potenziali clienti.
    • Sponsorizzazione di un evento sportivo internazionale.

5. E-Commerce:

  • Obiettivo: Sviluppare le capacità di vendita online delle MPMI.
  • Tipologie di interventi:
    • Creazione di un sito web e-commerce.
    • Investimenti in marketing digitale per la promozione del sito e-commerce.
    • Formazione per la gestione del sito e-commerce.
  • Esempi concreti:
    • Realizzazione di un sito web e-commerce per la vendita di prodotti artigianali.
    • Campagna di advertising su Facebook per promuovere il sito e-commerce.
    • Corso di formazione per l’utilizzo della piattaforma e-commerce.

6. Temporary Manager:

  • Obiettivo: Assumere manager con esperienza specifica per supportare le MPMI in progetti di internazionalizzazione.
  • Tipologie di interventi:
    • Costo di assunzione di un temporary manager per la gestione di un progetto di internazionalizzazione.
    • Ricerca e selezione del temporary manager.
  • Esempi concreti:
    • Assunzione di un temporary manager per la gestione di un progetto di espansione in un nuovo mercato.
    • Ricerca di un temporary manager con esperienza nel settore della moda per la partecipazione a una fiera internazionale.

Informazioni aggiuntive:

  • Finanziamenti fino ad esaurimento fondi: Le risorse disponibili per il Fondo Internazionalizzazione 2024 sono limitate. Le MPMI che intendono presentare domanda di finanziamento sono invitate a farlo con tempestività.
  • Cumulabilità dei benefici: I servizi finanziabili del Fondo Internazionalizzazione 2024 sono cumulabili con altre agevolazioni previste dalla normativa vigente.

Fondo Internazionalizzazione 2024: una bussola per le imprese Italiane

In un mercato globale in continuo movimento, il Fondo Internazionalizzazione 2024 rappresenta una vera e propria bussola per le micro, piccole e medie imprese italiane che aspirano a navigare con successo le acque internazionali.

Questo programma si erge come un faro di opportunità, illuminando la via per un ingresso semplificato e strategico nei mercati esteri. L’accesso a risorse finanziarie a condizioni agevolate apre le porte a scenari di crescita inesplorati, permettendo alle aziende di investire in innovazione e sostenibilità senza il timore di oneri proibitivi.

La vera forza del Fondo risiede nel suo potere di minimizzare i rischi associati all’espansione internazionale, offrendo non solo supporto finanziario ma anche consulenze tecniche e specialistiche da parte di enti di comprovata esperienza. Questa combinazione strategica è essenziale per guidare le imprese attraverso la complessità dei mercati globali, garantendo loro un vantaggio competitivo duraturo.

Navigare verso l’Internazionalizzazione con sicurezza

Mai come oggi il percorso verso l’internazionalizzazione è stato così accessibile. Grazie alla piattaforma Invitalia, le PMI possono iniziare il loro viaggio verso nuovi orizzonti commerciali con pochi clic.

Questo portale agisce come un ponte verso il futuro, semplificando il processo di candidatura e offrendo alle imprese tutte le informazioni necessarie per navigare le diverse linee di finanziamento, ognuna con le proprie specifiche modalità di presentazione e scadenze.

Un’opportunità imperdibile per le Imprese Italiane

L’invito a salpare verso l’internazionalizzazione con il Fondo Internazionalizzazione 2024 è un’occasione da cogliere al volo per le imprese italiane determinate a esplorare e conquistare i mercati internazionali. Questo programma non è soltanto un sostegno finanziario; è un partner strategico capace di fornire alle aziende gli strumenti necessari per affrontare con fiducia e determinazione le sfide del commercio globale.

Il tuo team di esperti per un percorso senza intoppi

Per navigare con successo questo percorso, è cruciale avvalersi del supporto di un team di esperti che possa guidare l’impresa in ogni fase del processo.

AlzaRating si pone come il tuo compagno di viaggio ideale, offrendo consulenze mirate per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Fondo Internazionalizzazione 2024.

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Fondo 394 Simest: aggiornamenti chiave per le imprese italiane https://blog.alzarating.com/fondo-394-simest-aggiornamenti-chiave-per-le-imprese-italiane/ https://blog.alzarating.com/fondo-394-simest-aggiornamenti-chiave-per-le-imprese-italiane/#respond Thu, 20 Jul 2023 11:17:04 +0000 https://www.alzarating.com/?p=5226 Fondo 394 Simest: Nuova operatività del Fondo presentata alla Farnesina. Un passo avanti per la competitività internazionale delle Imprese Italiane. La ripresa del Fondo 394 Simest segna un’importante svolta nel sostegno governativo allo sviluppo internazionale del Made in Italy. Grazie alla diplomazia della crescita, il Governo è impegnato nell’innalzare la competitività delle imprese italiane a…

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Fondo 394 Simest: Nuova operatività del Fondo presentata alla Farnesina. Un passo avanti per la competitività internazionale delle Imprese Italiane.

La ripresa del Fondo 394 Simest segna un’importante svolta nel sostegno governativo allo sviluppo internazionale del Made in Italy.

Grazie alla diplomazia della crescita, il Governo è impegnato nell’innalzare la competitività delle imprese italiane a livello globale.

L’obiettivo è quello di offrire un efficace strumento di finanza agevolata che potenzia gli investimenti e la posizione dei prodotti italiani sui mercati internazionali.

In una mossa senza precedenti, il raggio di azione del Fondo 394 Simest si espande per includere le filiere produttive. In che modo? Estendendo l’assistenza a tutte le componenti dell’economia nazionale.

Fondo 394 Simest: ecco le novità per il 2023

Il Fondo 394 Simest presenta per il 2023 significative trasformazioni. Si focalizza sul supporto agli investimenti rivolti alla transizione ecologica e digitale e all’incremento della solidità patrimoniale delle imprese con una forte vocazione internazionale.

Si prevedono vantaggi per le aziende inserite nelle filiere produttive esportatrici e per quelle colpite dall’aumento dei costi energetici.

Inoltre, il Fondo 394 Simest stabilisce condizioni privilegiate per le aziende con interessi nelle aree strategicamente rilevanti per il Made in Italy. In particolare i Balcani Occidentali, e per quelle localizzate nelle aree recentemente colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna.

Il rilancio del Fondo 394 testimonia l’impegno del Governo nel promuovere la competitività e lo sviluppo internazionale del Made in Italy.

Con l’estensione della platea delle imprese servite, incluso l’inserimento delle filiere produttive si va a sostenere tutte le componenti del nostro sistema economico nazionale.

Fondo 394 Simest come funziona l’agevolazione?

A partire dal 27 luglio, saranno disponibili finanziamenti a tassi agevolati. Fino allo 0,464% (tasso di luglio 2023), potenziati da una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 10%.

Si parte da un importo minimo di 10.000 euro, fino a un massimo di 500.000 euro, o il 20% dei ricavi dell’ultimo bilancio. Questo con un limite massimo di esposizione complessiva nei confronti del fondo 394/81 del 35% della media dei ricavi degli ultimi due bilanci.

Il finanziamento ha una durata complessiva di quattro anni a partire dalla data di stipula del contratto. Nello specifico è suddivisa in due anni di preammortamento e due anni di rimborso.

Le garanzie richieste sono determinate in base al Margine Operativo Lordo (MOL) o alla classe di scoring dell’impresa, con esonero di garanzia per le classi di scoring 1 e 2. Il finanziamento viene erogato in due tranche, con un anticipo del 25% e un saldo finale.

È inoltre previsto un contributo a fondo perduto del 10% fino a un massimo di 100.000 euro per le piccole e medie imprese (anche microimprese) con sede operativa nel Sud Italia, che:

  • possiedono certificazioni ambientali/di sostenibilità;
  • sono giovanili o femminili;
  • hanno una quota di fatturato export del 20% sul totale;
  • sono innovative o che possiedono interessi diretti nei Balcani Occidentali.

Le aziende che non rientrano nella categoria PMI o microimprese, ma che sono in possesso di certificazioni ambientali/di sostenibilità e che possono fornire evidenza di un impegno in materia di sostenibilità, possono anch’esse beneficiare del contributo a fondo perduto.

Fondo 394 Simest e le linee di intervento agevolativo

L’operatività del fondo si articola sulle seguenti linee di intervento:

  • Transizione Digitale o Ecologica: Fondi dedicati alle aziende che vogliono effettuare investimenti in innovazione digitale o transizione ecologica, o per rafforzare la loro solidità patrimoniale, potenziando così la loro competitività sui mercati internazionali.
  • Inserimento nei Mercati: Finanziamenti riservati alle aziende che desiderano espandersi sui mercati internazionali, sia attraverso l’apertura di nuove strutture all’estero, sia potenziando la propria presenza su mercati già serviti.
  • Certificazioni e Consulenze: Finanziamenti per le aziende che desiderano implementare progetti di internazionalizzazione, innovazione tecnologica, digitale o ecologica con l’ausilio di società di consulenza, o che necessitano di ottenere certificazioni di prodotto, brevetti o certificazioni di sostenibilità e innovazione tecnologica.
  • Fiere ed Eventi: Fondi dedicati alle aziende che intendono partecipare a fiere, mostre, eventi e missioni imprenditoriali di carattere internazionale, inclusi eventi virtuali, per promuovere prodotti italiani o di marchio italiano.
  • E-commerce: Finanziamenti per le aziende che desiderano sviluppare il loro commercio elettronico in paesi esteri, per beni e servizi prodotti in Italia o con marchio italiano, attraverso la creazione o l’ampliamento della propria piattaforma o spazio dedicato su una piattaforma di terzi.
  • Temporary Manager: Fondi destinati alle aziende che intendono avvalersi temporaneamente di professionisti specializzati per realizzare progetti di internazionalizzazione, innovazione tecnologica, digitale o ecologica.

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Prima di andare avanti vorrei soffermarmi su una figura a mio parere molto importante all’interno di questo percorso del quale avvalersi per potare avanti un progetto di internazionalizzazione: Il Temporary Manager

Verso il Futuro con il Temporary Manager: Vantaggi e Opportunità per la Tua Azienda

Spesso la figura del temporary manager è evocata quando un’azienda si trova in uno stato di crisi, con la necessità di una ristrutturazione che induce i vertici a cercare un aiuto esterno. Tuttavia, le prospettive di sviluppo sul mercato internazionale sono sempre più promettenti per le aziende italiane che offrono prodotti e servizi distintivi e ad alto valore aggiunto.

Il processo di internazionalizzazione è particolarmente adatto all’incorporazione di società di temporary management specializzate.

Un numero crescente di fattori stanno spingendo le aziende a considerare il temporary management come uno strumento chiave per l’implementazione di un percorso di internazionalizzazione di successo.

Nel seguito, analizzeremo questi fattori in dettaglio, fornendo un quadro informativo per le aziende che si stanno interrogando su come navigare con successo nel percorso dell’internazionalizzazione.

Cosa fa un Temporary Manager?

Una volta inserito all’interno di un’azienda il Temporary Manager svolge compiti sia strategici che operativi.

Le attività strategiche includono l’analisi dell’organizzazione aziendale e dei processi per identificare le risorse e le competenze da valorizzare e quelle da sviluppare, l’esplorazione dei mercati di potenziale interesse e la selezione di quelli da affrontare, oltre alla progettazione della strategia di ingresso e del relativo piano di marketing.

Conclusa la fase strategica, il Temporary Export Manager assume un ruolo attivo nell’esecuzione del piano di sviluppo.

Questo comporta la creazione o l’espansione di un database di contatti dal mercato estero, la definizione delle peculiarità dell’offerta da proporre, la fornitura di indicazioni per la produzione di materiali a supporto delle vendite all’estero e la gestione diretta delle trattative con potenziali clienti o partner.

Inoltre, il manager si occupa di rivedere e ottimizzare i processi aziendali per adattarli alle specifiche esigenze del mercato estero, con particolare attenzione alla pianificazione della produzione, alla logistica, alla spedizione e gestione dei resi, al servizio clienti e alla gestione dei pagamenti.

Quali benefici si possono ottenere avvalendosi del suo supporto?

Le principali motivazioni per cui l’azienda dovrebbe affidarsi al Temporary Manager sono:

  • Riduzione dei costi fissi: Assumendo un Temporary Manager, l’azienda può beneficiare di competenze specifiche senza dover affrontare i costi di un dipendente a tempo pieno. Questa scelta consente di avere accesso a professionalità di alto livello, controllando al contempo i costi.
  • Flessibilità della struttura aziendale: La presenza di un Temporary Manager permette un adattamento più rapido ai cambiamenti del mercato e alle esigenze aziendali in continua evoluzione. Questo perché il Temporary Manager può essere ingaggiato per un periodo specifico o per progetti specifici, offrendo così maggiore flessibilità alla struttura.
  • Riduzione dei costi di apprendimento relativi al mercato estero: Un Temporary Manager con esperienza nel campo internazionale può trasmettere conoscenze e competenze preziose, aiutando l’azienda a evitare errori costosi e a velocizzare l’apprendimento del funzionamento dei mercati esteri.
  • Superamento di protocolli obsoleti consolidati in azienda: Grazie al suo punto di vista esterno e alla sua esperienza in diversi contesti, un Temporary Manager può aiutare a individuare e superare processi aziendali obsoleti o inefficienti, proponendo nuove soluzioni più efficaci e all’avanguardia.
  • “Contaminazione” con altri settori: Il Temporary Manager, avendo operato in diversi settori, può portare nuove idee e prospettive all’azienda, stimolando l’innovazione e favorendo la cosiddetta “contaminazione” tra diverse aree di business.
  • Database di contatti e relazioni su specifici mercati esteri: Infine, l’esperienza di un Temporary Manager può portare con sé un vasto network di contatti e relazioni nei mercati esteri di interesse, costituendo una risorsa inestimabile per l’espansione dell’azienda a livello internazionale.

Fondo 394 Simest e Temporary Manager

Un’incentivazione mirata è prevista per l’implementazione di un progetto di inclusione temporanea di un Temporary Manager nell’organizzazione aziendale.

Questa figura avrà il compito di sviluppare progetti legati all’innovazione tecnologica, digitale o ecologica, il tutto finalizzato a promuovere l’internazionalizzazione dell’impresa sui mercati globali.

La figura del Temporary Manager sarà inserita temporaneamente all’interno dell’azienda. Verrà fatto un Contratto di Temporary Management, stipulato esclusivamente con un’entità terza, ovvero una società di servizi specializzata.

Questo sistema consente un intervento flessibile e mirato, capace di rispondere alle specifiche esigenze dell’impresa nel suo percorso verso l’innovazione e l’internazionalizzazione.

Conclusione

In sintesi, l’ampliamento e la diversificazione del Fondo 394 Simest rappresentano un potente catalizzatore per la crescita delle imprese italiane. In che modo? Evidenziando il chiaro impegno del governo nell’agevolare l’innovazione, l’ecologia e l’internazionalizzazione del Made in Italy.

Questa ambiziosa iniziativa dimostra come il sostegno governativo possa essere un formidabile leva strategica. Una leva che migliorerà la competitività globale delle nostre imprese, promuovendo la trasformazione digitale e sostenibile e facilitando l’accesso ai mercati internazionali.

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Bando Eurostars a supporto delle PMI innovative https://blog.alzarating.com/bando-eurostars-a-supporto-delle-pmi-innovative/ https://blog.alzarating.com/bando-eurostars-a-supporto-delle-pmi-innovative/#respond Tue, 04 Apr 2023 10:33:50 +0000 https://www.alzarating.com/?p=4758 Il Bando Eurostars finanzia le piccole e medie imprese italiane e le startup innovative che intendono collaborare a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. L’obiettivo è quello di stimolare la crescita, la competitività, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle PMI innovative italiane. In questo modo, andrà a rafforzarsi il sostegno alle piccole e medie imprese, tessuto fondamentale…

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Il Bando Eurostars finanzia le piccole e medie imprese italiane e le startup innovative che intendono collaborare a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

L’obiettivo è quello di stimolare la crescita, la competitività, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle PMI innovative italiane.

In questo modo, andrà a rafforzarsi il sostegno alle piccole e medie imprese, tessuto fondamentale per l’economia europea, con il loro ruolo chiave nella sfida delle transizioni gemelle, ovvero quella digitale e ambientale, anche in un’ottica di Industria 4.0.

Il decreto ministeriale del 16 dicembre 2022 n. 186485 destina 14 milioni di euro in totale al cofinanziamento delle imprese italiane selezionate nei bandi transnazionali congiunti. Di queste risorse, quelle destinate al bando 2023 “Eurostars 3 CoD 4” ammontano a 7 milioni, per un contributo massimo concedibile pari a 500 mila euro per singolo progetto.

Una quota del 40% dello stanziamento sarà riservata a imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno.

Il bando Eurostars è co-finanziato dall’Unione Europea come parte della Partnership Europea Innovative SMEs.

Poiché si tratta di uno strumento congiunto, tra gli Stati e l’UE, saranno coinvolti anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), che provvederanno a gestire la parte finanziaria per le imprese italiane.

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale e di preponderante sviluppo sperimentale. L’obiettivo del Bando Eurostars è la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi che possano essere rapidamente commercializzati in Europa e/o nei mercati globali.

Bando Eurostars e Beneficiari

I beneficiari della misura sono:

  1. le PMI, le PMI Innovative e le startup innovative;
  2. gli organismi di ricerca, purché sia presente almeno uno dei soggetti di cui al punto a);
  3. le grandi imprese, purché sia presente almeno uno dei soggetti di cui al punto a).

Inoltre, i progetti possono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del Contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.

Il contratto di rete o le altre forme contrattuali di collaborazione devono configurare una concreta collaborazione, che sia stabile e coerente rispetto all’articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto proposto.

Bando Eurostar: qual è la misura dell’agevolazione?

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili articolata come segue:

  • 50% per i costi inerenti alle attività di ricerca industriale;
  • 25% per i costi inerenti alle attività di sviluppo sperimentale;

fino a un massimo di € 500.000,00 per progetto.

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A gestire la procedura di valutazione è il Ministero delle imprese e del made in Italy i base a questi step:

  • verifica la completezza della documentazione presentata, dei requisiti e delle condizioni formali di ammissibilità della proposta;
  • valuta l’istruttoria della domanda e il progetto secondo i criteri del Decreto direttoriale 3 marzo 2023;
  • calcola le agevolazioni possibili, in base alle risorse finanziarie, per ogni progetto e richiede il progetto definitivo;
  • pubblica la graduatoria con i progetti idonei e quelli beneficiari.

Per ottenere gli incentivi, secondo i dettami del Decreto direttoriale 3 marzo 2023, gli interessati devono presentare idonea documentazione sullo stato di avanzamento dei lavori entro 18 mesi dall’accoglimento della domanda.

L’erogazione può essere fatta per ogni stato di avanzamento dei lavori o in maniera anticipata, previa rendicontazione e controlli del MIMIT anche su eventuali variazioni del progetto, come stabilito dal Decreto direttoriale 3 marzo 2023.

Bando Eurostars: modalità e termini per la presentazione delle domande di agevolazioni

per partecipare ai bandi eurostars 3 è necessario presentare una proposta progettuale direttamente all’iniziativa innovative smes tramite l’apposita pagina del sito Eureka

Trattandosi di un progetto congiunto, sarà necessario presentare la domanda di partecipazione sia al bando europeo che a quello nazionale, con scadenza al 13 aprile 2023 alle ore 14.00 termine entro il quale deve essere presentata la domanda.

La domanda nazionale integrativa deve essere presentata entro la stessa scadenza del bando internazionale, pena la non ammissibilità della domanda. In aggiunta, i partner italiani che intendono richiedere fondi al ministero dell’università e della ricerca (mur) o al ministero delle imprese e del made in italy (mimit) devono verificare eventuali condizioni aggiuntive.

Devono inoltre integrare le domande sulle piattaforme informatiche dedicate, secondo le specifiche procedure definite dai ministeri stessi.

Possono accedere alla fase istruttoria nazionale solo i progetti di ricerca e sviluppo presentati secondo le modalità di cui sopra e che hanno superato la selezione a livello transnazionale effettuata sulla base della graduatoria scientifica e dei fondi disponibili.

Dopo la chiusura dello sportello, partirà un’istruttoria, molto veloce, che prevede una verifica di ammissibilità (entro la successiva settimana), una verifica della fattibilità legale e finanziaria e una valutazione da parte di esperti indipendenti (tutto entro fine maggio 2023), con le graduatorie pubblicate entro fine giugno 2023.

La valutazione del progetto verterà su una serie di criteri: in linea generale, i commissari terranno conto della qualità e dell’efficienza del progetto.

In che modo? Analizzando anche la validità del consorzio e il valore aggiunto conferito dalla cooperazione transfrontaliera, alla luce dei costi, che dovranno comunque essere ragionevoli. Fonte: Polo tecnologico.

Bando Eurostars e bando italiano

I soggetti possono partecipare anche in forma congiunta tra loro, con organismi di ricerca e con grandi imprese.

I destinatari possono partecipare a due bandi:

  • il bando italiano;
  • il bando europeo.

L’obiettivo è quello di aiutare i destinatari ad aumentare la capacità di ricerca e innovazione e la produttività.

A livello generale il supporto economico è finalizzato all’integrazione in catene globali di valore e in nuovi mercati.

Tre sono gli obiettivi strategici:

  • innovazione;
  • internazionalizzazione;
  • connessione dello Spazio Europeo della Ricerca (ERA – European Research Area).

Chi intende aderire alle opportunità dovrà partecipare a entrambi i bandi.

Per inviare le richieste si dovrà utilizzare l’apposita area del sito.

Anche per il bando italiano la scadenza è fissata allo stesso giorno e alla stessa ora: alle 14.00 del 13 aprile 2023.

Requisiti di una PMI innovativa

Non tutte le piccole e medie imprese possono vantare lo status di PMI innovative. Così, come, non tutte le startup innovative sono in grado di cambiare organizzazione e finalità secondo le regole dell’Investment Compact.

Una PMI innovativa è tale se:

  • L’attività principale e gli interessi economici sono perseguiti in Italia, e le azioni (che potrebbe essere trasferite ai collaboratori come remunerazione) non risultato quotate sui mercati regolamentati;
  • Ha un fatturato che non supera i 50 milioni di euro all’anno o un bilancio totale annuo non superiore ai 43 milioni di euro, e ha depositato almeno un bilancio certificato presso il Registro delle imprese;
  • Ha un numero di dipendenti non superiore a 250 e non risulta iscritta alla sezione speciale registro per startup innovative e incubatori certificati;
  • Le spese affrontate per lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca risultano uguali o superiori al 3 per cento delle maggiori entità tra costi e valori totali di produzione, così come le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del piano industriale;
  • I costi per il personale e per i consulenti impiegati nelle attività di ricerca, sviluppo e innovazione e le spese legali affrontate per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale risultano nell’ultimo bilancio approvato.

Perché è importante essere una PMI innovativa?

le PMI innovative stimolano lo spirito imprenditoriale e l’innovazione in tutta l’UE e sono per questo fondamentali per la promozione della competitività e dell’occupazione.

Numerosi i vantaggi per questa categoria imprenditoriale, mutuati da quelli delle loro “sorelle” startup.

Per esempio, le pmi innovative hanno diritto all’esonero dall’imposta di bollo per l’iscrizione al Registro, pur restando tenute al pagamento dei diritti di segreteria dovuti per adempimenti relativi alle iscrizioni nel registro delle imprese, nonché del pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle Cciaa. 

Inoltre, possono remunerare il personale con piani di incentivazione in equity quali stock option e work for equity, con contemporaneo esonero da imposizione sul reddito.

Inoltre, una PMI innovativa è importante per:

  • favorire la crescita sostenibile
  • incrementare lo sviluppo tecnologico
  • aumentare l’occupazione
  • rafforzare le dimensioni delle nuove imprese innovative
  • creare condizioni più favorevoli all’innovazione
  • promuovere il trasferimento tecnologico
  • valorizzare la Ricerca e Sviluppo
  • spostare in Italia capitali esteri

L’essere una PMI innovativa, oltre a portare i vantaggi sopra elencati e la possibilità di partecipare ai Bandi di cui ti ho appena parlato, gode di altri vantaggi fiscali di cui ti parlerò qui di seguito.

PMI innovative e vantaggi fiscali

Incentivi sugli investimenti

Le PMI innovative possono beneficiare di incentivi fiscali sugli investimenti, sia diretti che indiretti. Infatti, gli investimenti erogati da persone giuridiche, enti e società sono soggetti a deduzioni dell’imponibile Ires del 20 per cento.

Gli investimenti erogati, invece, da persone fisiche sono soggetti a detrazioni Irpef del 19 per cento.

Accesso al credito

Le PMI innovative godono di un accesso semplificato, gratuito e diretto all’intervento del Fondo centrale di garanzia.

Il Fondo centrale di garanzia è un fondo pubblico, istituito nel 1996 con la legge n.662 ed operativo dal 2000, che favorisce l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese.

Ripianamento delle perdite

Le PMI innovative, in caso di perdite sistematiche, godono di un regime speciale sulla riduzione del capitale sociale, con agevolazioni sul ripianamento delle perdite, se superiori ad un terzo del capitale sociale.

Internazionalizzazione PMI

Le PMI innovative godono del sostegno ad hoc nel processo di internazionalizzazione da parte dell’Agenzia ICE, inclusa l’assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, l’ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali, e l’attività volta a favorire l’incontro delle PMI innovative con investitori potenziali.

Hai una PMI innovativa? Vuoi affidarti ad un team di esperti per godere dei vantaggi e incentivi di cui ti ho parlato?

Allora lascia i tuoi dati qui sotto e prenota la tua consulenza gratuita!

Dopo aver analizzato i tuoi obiettivi e i tuoi progetti innovativi valuteremo il percorso migliore per ottenere gli incentivi fiscali adatti ai tuoi progetti.

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Bonus fiere: l’incentivo ai tuoi eventi internazionali https://blog.alzarating.com/bonus-fiere-lincentivo-ai-tuoi-eventi-internazionali/ https://blog.alzarating.com/bonus-fiere-lincentivo-ai-tuoi-eventi-internazionali/#respond Fri, 12 Aug 2022 09:15:00 +0000 https://www.alzarating.com/?p=4119 Bonus fiere, un contributo a fondo perduto che ha come obiettivo quello di incentivare le imprese che partecipano a fiere internazionali organizzate in Italia. Nello specifico è un rimborso pari al 50% per un massimo di 10 mila euro ad azienda finalizzati alla copertura delle spese e degli investimenti per la partecipazione fiere internazionali. Il Bonus Fiere, che può…

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Bonus fiere, un contributo a fondo perduto che ha come obiettivo quello di incentivare le imprese che partecipano a fiere internazionali organizzate in Italia.

Nello specifico è un rimborso pari al 50% per un massimo di 10 mila euro ad azienda finalizzati alla copertura delle spese e degli investimenti per la partecipazione fiere internazionali.

Il Bonus Fiere, che può riguardare la partecipazione a una o più manifestazioni fieristiche, può essere richiesto una sola volta da ciascun soggetto beneficiario. Lo stanziamento complessivo previsto per l’intervento è di 34 milioni per l’anno in corso.

Le manifestazioni in oggetto devono rientrare nel Calendario fieristico 2022, approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e devono svolgersi tra il 16 luglio 2022 e il 31 dicembre 2022.

Bonus Fiere 2022: quali sono i requisiti per ottenerlo?

In base a quanto stabilito dalla legge di conversione del Decreto Aiuti, le imprese possono richiedere e ottenere il bonus fiere devono avere i seguenti requisiti:

  • sede operativa nel territorio nazionale ed essere iscritto al Registro delle imprese della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competente;
  • avere ottenuto l’autorizzazione a partecipare a una o più manifestazioni fieristiche internazionali presenti nel calendario approvato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome;
  • avere sostenuto o dover sostenere spese e investimenti per la partecipazione a una o più delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore;
  • di essere a conoscenza delle finalità del buono nonché delle spese e degli investimenti rimborsabili mediante il relativo utilizzo. 

Inoltre, non devono:

  • essere sottoposte a procedura concorsuale e di non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • essere destinatarie di sanzioni interdittive e di non trovarsi in altre condizioni previste dalla legge come causa di incapacità a beneficiare di agevolazioni finanziarie pubbliche;
  • aver ricevuto altri contributi pubblici per la partecipazione agli stessi eventi.

Bonus Fiere 2022: quando è possibile prenotarlo?

Le domande di agevolazione, presentate dal legale rappresentate dell’impresa, dovranno pervenire esclusivamente tramite procedura informatica (il cui link sarà reso disponibile, in tempo utile, nella presente sezione), dalle ore 10:00 alle ore 17:00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, a decorrere dal 9 settembre 2022.

Il bonus può essere richiesto per tutte le manifestazioni che dovranno svolgersi, entro il mese di dicembre del 2022, ma la domanda potrà essere presentata fino a novembre. L’erogazione del bonus, invece, avverrà entro il 31 dicembre 2022.

A seguito della ricezione della richiesta il Ministero dello sviluppo economico, ovvero il soggetto attuatore secondo periodo, rilascia il buono mediante invio all’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato dal richiedente 

Entro la data di scadenza del buono, i beneficiari devono presentare, attraverso la piattaforma l’istanza di rimborso delle spese e degli investimenti effettivamente sostenuti per la partecipazione alle manifestazioni fieristiche internazionali di settore

Vuoi approfondire subito l’argomento? Allora prenota subito la tua consulenza gratuita con un nostro professionista!

Bonus Fiere: perché è importante partecipare alle fiere di settore?

Le fiere sono il luogo dove ampliare le proprie conoscenze e fare attività di networking. Il mercato internazionale è sempre più importante per le piccole e medie imprese e riuscire a farsi conoscere dai nuovi clienti è fondamentale per continuare a crescere.

E lo dimostra il giro d’affari prodotto dalle fiere: oltre 60 miliardi di euro.

Avere un’impresa non è arte semplice. L’esborso finanziario per mantenere la propria attività può inoltre essere molto significativo.

Proprio per questo motivo svolgere alcune attività, come la partecipazione a fiere internazionali, può sembrare una cattiva idea. In particolar modo se si considerano i costi che ciò può comportare. Ma non se si ha la possibilità di accedere al Bonus fiere 2022

Tuttavia, partecipare a fiere internazionali può dare la giusta spinta alla tua azienda. Naturalmente, se preparate ed organizzate bene.

Vediamo insieme quali sono i 4 motivi per partecipare alle fiere internazionali.

Ottenere visibilità

Nonostante l’aiuto degli strumenti digitali, partecipare ad una fiera di settore è sicuramente il modo più diretto per aumentare la visibilità del tuo brand.

Questo è possibile grazie ad incontri con i potenziali clienti, che spesso provengono da ulteriori aree geografiche oltre al paese in cui si svolge l’evento.

Grazie alle fiere, mostrerai il tuo prodotto a un pubblico vasto e variegato. Da questi incontri potrebbero scaturire vendite, che si traducono in entrate.

Ma è importante che prima dell’evento – almeno un paio di mesi prima – l’azienda compi una serie di attività prima della partecipazione, per ottenere risultati dal proprio investimento.

Non sai da dove cominciare? Possiamo aiutarti. SCOPRI COME.

Formazione aziendale

Partecipare ad eventi internazionali è inoltre uno strumento molto utile per conoscere le tendenze del tuo settore nel mercato di riferimento. Ti permetterà al tempo stesso di ampliare le tue conoscenze in merito alla cultura e alle abitudini dei potenziali consumatori del tuo prodotto.

Spesso alcuni eventi prevedono infatti alcuni momenti di formazione con studi di analisi quantitative e qualitative del tuo settore a cura di esperti del mercato. Questi ti permettono di valutare anche le prospettive future restando aggiornato e ricevendo spunti per migliore la tua strategia aziendale all’estero.

Fare networking

La partecipazione alle fiere internazionali è inoltre una buona occasione per confrontarti con molte aziende nazionali e internazionali del tuo settore.

Ti trovi nel contesto giusto per studiare la concorrenza!

Pertanto, sfrutta quest’occasione anche per guardarti intorno cercando nuovi spunti e nuove tecniche di comunicazione.

Questi eventi rappresentano anche un’opportunità per nuovi progetti e collaborazioni. Anche se spesso siamo portati all’individualismo, i nostri competitor non rappresentano sempre una minaccia!

Interagisci con loro e discuti delle tue idee.

Inoltre l’internazionalizzazione è un processo incentivato anche dall’Unione Europea: esistono infatti molti bandi pubblici che sostengono economicamente la partecipazione ad eventi fieristici all’interno di Paesi Membri dell’UE. Gli imprenditori così hanno l’opportunità di relazionarsi con un mercato diverso, dove vigono norme differenti.

Quindi, prima di avviare una sede oppure contattare i fornitori di altri Paesi, l’azienda può conoscere le dinamiche, le usanze e le caratteristiche del mercato e capire se possono rappresentare un vantaggio per il proprio business.

Senza contare che, in questi contesti, si possono conoscere le persone giuste con cui collaborare in modo da creare una rete di contatti utile per quando si opererà a pieno regime nel Paese di destinazione.

Le fiere sono l’opportunità per guardare in faccia i clienti

È vero, il web ci ha aperto mondi che, fino a pochi anni fa, potevamo solo immaginare. Tuttavia, non ci permette di fare una cosa fondamentale per la vendita: incontrare fisicamente i potenziali clienti, guardarli dritti negli occhi e stringere loro la mano.

Ogni abile venditore sa che un buon sito web non potrà mai supplire a questo bisogno, quello di parlare col cliente e rispondere con voce ferma ad eventuali obiezioni.

Ed è proprio durante le fiere che i commerciali danno il meglio di sé, perché provengono da anni ed anni di attività sul campo a contatto con potenziali clienti scettici, entusiasti, pieni di domande o propensi all’acquisto.

Il 65% delle aziende intervistate partecipa per incontrare clienti consolidati. Può sembrare una motivazione debole, ma in tempi così convulsi e di rapidissima trasformazione è sempre più difficile confrontarsi di persona con i clienti.

Agende piene e corse verso il nuovo contatto rendono sempre più difficoltoso riuscire a confrontarsi con i propri clienti di persona. Essere presente in fiera permette di concentrare in pochi giorni tantissimi incontri, difficilmente realizzabili altrimenti.

E quindi durante un incontro faccia-a-faccia è possibile mettere in pratica tutte le competenze acquisite per quanto riguarda la dialettica e la capacità di persuasione.

Inoltre, se l’interlocutore in quel momento non può fermarsi, è possibile stabilire un appuntamento o fare due chiacchiere. In questo caso, il venditore evita di mostrarsi interessato agli affari facili, dimostra di saper badare anche all’aspetto umano di una negoziazione.

Brand awareness

L’88% delle aziende intervistate partecipa a fiere di settore per accrescere o consolidare la brand awareness

Le fiere e le esposizioni rappresentano, infatti, un ottimo modo per far conoscere l’azienda e consentono a un pubblico di nicchia di conoscere di prendere confidenza con il brand.

Oltre a questo, esporre in fiera consente di dare “un volto umano” al proprio brand. Incontrarsi di persona e guardarsi negli occhi è un’occasione per capire meglio le modalità di relazione migliori, l’affidabilità dei nostri clienti e ultimo, ma non di minore importanza come dialogano e come si presentano i nostri competitors ed i nostri interlocutori commerciali.

Acquisizione di lead

Il 72% delle aziende partecipa per ottenere lead da nuovi acquirenti e potenziali clienti.

L’aspettativa di ogni espositore partecipando a una manifestazione è quella di incontrare nuovi clienti e ottenere nuovi contratti. La scelta di partecipare a una fiera professionale permette di stabilire contatti strategici per la crescita del proprio business e per accedere a nuovi mercati di sbocco.

Incontrare un fornitore, un potenziale cliente o un partner all’interno di una manifestazione ci permette di stabilire in modo più efficace una relazione. Ovviamente a questo primo incontro è necessario far seguire un’attività di follow up che porti all’acquisizione o conversione del lead che abbiamo acquisito in fiera.

La partecipazione alle fiere internazionali può comportare dei costi che puoi supportare grazie ad una grande opportunità come il Bonus fiere. ma soprattutto dei vantaggi enormi. Vantaggi che non puoi lasciarti sfuggire, se vuoi costruire o aumentare le tue vendite all’estero. Vuoi avere al tuo fianco una guida esperta che ti supporta in questo percorso?

Vuoi godere del Bonus fiere ed ammortizzare le spese? Allora clicca qui e prenota la tua consulenza gratuita! Ti guideremo sia nel percorso di organizzazione che in tutto l’iter burocratico per l’ottenimento dei Fondi! Non perdere questa opportunità la presentazione della domanda al Bonus Fiere parte il 9 settembre 2022.

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Bonus export digitale 2022: incentivo per le Microimprese https://blog.alzarating.com/bonus-export-digitale-2022-incentivo-per-le-microimprese/ https://blog.alzarating.com/bonus-export-digitale-2022-incentivo-per-le-microimprese/#respond Wed, 29 Jun 2022 09:31:00 +0000 https://www.alzarating.com/?p=3840 Il bonus export digitale 2022 è il frutto di una misura adottata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e Agenzia ICE a sostegno dei processi di digitalizzazione delle microimprese manifatturiere. L’obiettivo è quello di supportarle nell’avvio e consolidamento delle attività di export e internazionalizzazione. Il Bonus Export Digitale è un contributo…

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Il bonus export digitale 2022 è il frutto di una misura adottata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e Agenzia ICE a sostegno dei processi di digitalizzazione delle microimprese manifatturiere. L’obiettivo è quello di supportarle nell’avvio e consolidamento delle attività di export e internazionalizzazione.

Il Bonus Export Digitale è un contributo a fondo perduto fino a 4.000 € a fronte di spese ammissibili superiori a 5.000 €.  Per le reti di imprese e consorzi (costituiti da almeno 5 imprese) è previsto un contributo fino a 22.500 € a fronte di spese ammissibili superiori a 25.000 €.

Bonus Export Digitale 2022: soggetti beneficiari

Microimprese manifatturiere (codice ATECO: C) nonché le reti e i consorzi di microimprese con adesione di almeno 5 microimprese che presentano le seguenti caratteristiche:  

  • hanno meno di 10 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a € 2.000.000,00;
  • hanno avviato, da almeno un anno, la fatturazione di prodotti commerciali;
  • sede legale o sede operativa e stabilimento produttivo in Italia;
  • operano settore manifatturiero, codice ATECO primario: C;
  • sono in stato di attività e risultano iscritte al Registro delle Imprese;
  • non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
  • sono iscritte presso INPS o INAIL e hanno una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC), valido alla data di presentazione della domanda;
  • devono essere in regola con gli adempimenti fiscali;

Per accedere al Bonus Export Digitale 2022 le imprese non devono:

  • aver beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse a valere sul presente accordo, determini il superamento del massimale del regolamento de minimis;
  • aver ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo di cui al presente accordo, alcun altro contributo pubblico;
  • rientrare tra le imprese operanti nei settori esclusi dall’articolo 1 del regolamento de minimis;
  • essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
  • avere ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune;
  • risultare iscritte nell’elenco delle società fornitrici.

Bonus Export Digitale 2022: altre condizioni

Per le reti e i consorzi delle microimprese, poi, vi sono una serie di condizioni ulteriori che vanno rispettate, ovvero:

  • alle reti e ai consorzi devono aderire almeno 5 microimprese;
  • il numero minimo di 5 microimprese aderenti alle reti o ai consorzi deve sussistere sia al momento della domanda di concessione, sia al momento della richiesta di erogazione;
  • nel periodo intercorrente tra la data della concessione del contributo e la data di richiesta di erogazione e previa richiesta a Invitalia, le microimprese aderenti alle reti possono essere sostituite da altre microimprese, aventi i requisiti richiesti;
  • ciascuna microimpresa può aderire ad una sola rete o consorzio beneficiario dell’intervento. Non possono aderire alle reti o ai consorzi le microimprese che presentano direttamente domanda di concessione del contributo.

Bonus Export Digitale 2022: Interventi ammissibili

Il Bonus finanzia gli investimenti sostenuti successivamente la data di presentazione della domanda, per l’acquisizione di soluzioni digitali per l’export, fornite da imprese iscritte nell’elenco delle società abilitate.

Le prestazioni puntano a sostenere i processi di internazionalizzazione attraverso:  

  • la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi;
  • la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web
  • nonché il raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi di Customer Relationship Management – CRM (ad esempio i sistemi API – Application Programming Interface);  
  • la realizzazione di servizi accessori all’e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;  
  • la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;  
  • digital marketing finalizzato a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, Search Engine Optimization (SEO), costi di backlink e di Search Engine Marketing (SEM), campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social; spese di lead generation e lead nurturing;  
  • servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;  
  • l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;
  • servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;
  • l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi di cui al punto precedente.

Sono inammissibili spese per:

  • acquisti generici di hardware;
  • costi per imposte e tasse o registrazione della proprietà intellettuale;
  • spese legali e notarili;
  • tutte quelle ordinarie per attività amministrative o aziendali.

Logicamente le spese andranno effettuate successivamente alla data di presentazione della domanda di contributo, e dovranno essere in formato elettronico.

È prevista l’istituzione di un elenco di società fornitrici abilitate a fornire le prestazioni e i servizi oggetto dell’agevolazione.

Potranno richiedere l’iscrizione all’elenco le società competenti in processi di sviluppo d’impresa e di digital transformation per l’export, che hanno fornito servizi o prestazioni relativi ad una o più delle spese ammissibili, per un ammontare di almeno 200.000 euro negli ultimi tre anni.

Bonus Export Digitale 2022: presentazione domanda ed erogazione del contributo

E’ possibile presentare la domanda tramite sito di Invitalia, che procederà alla valutazione delle richieste in base all’ordine cronologico di ricezione.

L’iter di compilazione e presentazione della domanda è così strutturato:

  • compilazione della domanda: dalle ore 10:00 del 10 maggio 2022 alle ore 17:00 del 15 luglio 2022;
  • presentazione della domanda: dalle ore 10:00 del 16 maggio 2022 alle ore 17:00 del 15 luglio 2022.

Per la presentazione della domanda sono necessari: SPID, Firma digitale e PEC. La valutazione delle richieste di contributo sarà in base all’ordine cronologico di invio.

Verranno valutate prioritariamente le microimprese che abbiamo partecipato o partecipino ad iniziative governative per l’inserimento delle aziende italiane nelle piattaforme e-commerce internazionali e per la transizione digitale delle aziende esportatrici.

L’erogazione del contributo avverrà in un’unica soluzione entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta di erogazione, che potrà avvenire per via telematica dalle ore 10:00 del 30 novembre 2022 alle ore 17:00 del 30 settembre 2023.

Perché è importante incentivare l’internazionalizzazione?

Con la globalizzazione prima e la rivoluzione digitale poi, diventare “internazionali” è diventato di fondamentale importanza per le aziende italiane, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Con una domanda interna stagnate e un’economia che stenta a decollare, per le aziende è importante trovare nuovi mercati dove vendere i propri prodotti e trovare materie prime a costi più accessibili. Iniziare un processo d’internazionalizzazione, però, non è facile come può sembrare.

L’internazionalizzazione delle aziende è quindi un processo complesso, che prevede varie fasi da rispettare e dei requisiti da avere.

Occorre innanzitutto cambiare il punto di vista e l’approccio produttivo: invece che focalizzare il proprio sguardo su un ristretto territorio geografico, si espande la visuale e si analizza il mercato nel suo complesso.

In questo modo ci si può accorgere che le opportunità di crescita all’estero sono enormi, ma anche i rischi.

Internazionalizzazione e strategie

Ecco perché prima della pratica, ogni imprenditore deve mettere a punto una strategia dettagliata. Solo tramite un’attenta fase preparatoria è possibile sfruttare i vantaggi dell’internazionalizzazione. Per esempio, bisogna scegliere dove dirigere lo sguardo, quindi conoscere perfettamente il contesto in cui si vuole operare.

Ogni Paese ha le sue leggi, un sistema fiscale proprio, così come target e fornitori differiscono da zona a zona.

Senza valutare attentamente tutti questi elementi, il rischio è quello di fallire al primo problema, e non avere le forze per risollevarsi.

Ciò è ancora più importante per i piccoli imprenditori che spesso concentrano energie e risorse in un percorso di internazionalizzazione senza però considerarne tutti gli aspetti.

Insomma, i vantaggi ci sono ma solo per chi considera, valuta e si prepara al meglio.

Perché internazionalizzare un’impresa?

I motivi che spingono un’impresa a operare oltre i confini nazionali sono essenzialmente due:

  • Ridurre i costi, magari affidandosi a fornitori economici o ad un sistema fiscale meno gravoso.
  • Aumentare i guadagni, per esempio rivolgendosi ad una platea più ampia, diversa e maggiormente adatta al proprio prodotto o servizio.

Questi due obiettivi possono essere raggiunti anche dalle piccole e medie imprese, a patto che abbiano alcuni prerequisiti.

Innanzitutto, è fondamentale avere una forte stabilità economica e abbastanza risorse da investire: non solo denaro, ma anche persone competenti, strumenti adeguati, tempo ed energie.

Vorresti internazionalizzare la tua microimpresa ma non sai da che parte iniziare? Ti piacerebbe essere guidato da un team di esperti? Allora clicca qui e prenota la tua consulenza gratuita. Dopo un primo confronto valuteremo insieme un percorso di internazionalizzazione per avviare il tuo business all’estero e renderlo digitale grazie all’incentivo Bonus Export Digitale 2022.  

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Contributi Simest per Export italiano danneggiato dalla guerra https://blog.alzarating.com/contributi-simest-per-export-italiano-danneggiato-dalla-guerra/ https://blog.alzarating.com/contributi-simest-per-export-italiano-danneggiato-dalla-guerra/#respond Tue, 07 Jun 2022 10:54:32 +0000 https://www.alzarating.com/?p=3808 Contributi Simest 2022 a sostegno delle imprese che esportano in Russia, Bielorussia e Ucraina e che, a causa della guerra, hanno subito un forte calo del fatturato. Cosa sta succedendo tra Russia e Ucraina? Quali sono i motivi principali che hanno fatto scoppiare questa guerra? Il disgregamento delle “tre sorelle slave”Russia, Bielorussia e Ucraina sono…

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Contributi Simest 2022 a sostegno delle imprese che esportano in Russia, Bielorussia e Ucraina e che, a causa della guerra, hanno subito un forte calo del fatturato.

Cosa sta succedendo tra Russia e Ucraina?

Quali sono i motivi principali che hanno fatto scoppiare questa guerra?

Il disgregamento delle “tre sorelle slave”
Russia, Bielorussia e Ucraina sono state definite le tre sorelle slave. Tre Stati, insomma, molto simili fra loro, strettamente imparentate anche a livello di legami familiari fra stato e stato.

Con la caduta dell’Unione sovietica nel 1991 gli stati si sono formalmente separati, ma la Russia continua a voler riportare le due nazioni sotto alla sua orbita.

Le posizioni filoeuropee dell’Ucraina
Il secondo punto di attrito fra Mosca e Kiev riguarda l’apertura dell’Ucraina verso l’Europa.

Nel 2014 avvenne quella che è passata alla storia come Euromaidan, la rivoluzione della Dignità, dopo che il presidente filorusso Viktor Yanukovich sospese l’accordo di libero scambio tra Ucraina e Ue.

Da lì iniziò il processo di impeachment del presidente e fu instaurato un governo ad interim con il filoeuropeo Oleksandr Turcinov, mai riconosciuto da Mosca.

La vicinanza dell’Ucraina all’Europa non è mai andata a genio a Mosca, che si è sentita minacciata dall’apertura dell’Ucraina all’occidente.

La possibile annessione dell’Ucraina alla NATO
Dopo la seconda guerra mondiale l’Ucraina ha rivestito il ruolo di stato-cuscinetto.

Uno stato, in sostanza, che mantiene una neutralità tattica fra due superpotenze, per scongiurare possibili conflitti. Ma dall’indipendenza del 1991 l’Ucraina ha mostrato diversi segnali di una volontà di avvicinamento alla NATO.

Se l’annessione non è ancora avvenuta è solo perché la NATO non può accettare l’ingresso di stati che abbiano ancora conflitti irrisolti al proprio interno.

La possibilità di avere uno stato confinante facente parte della NATO però è bastato per mettere in allarme la Russia. Questo le ha fatto percepire la minaccia di una sgradita espansione occidentale nel suo campo di influenza geopolitica.

Quali sono le conseguenze di questa guerra?

La guerra tra Mosca e Kiev ha causato un massiccio calo dell’export verso Russia, Ucraina e Bielorussia. Oltre all’aumento dei prezzi di energia e materiali, le imprese italiane che esportano verso questi paesi, hanno dovuto fare i conti anche uno stop dei mercati.

Quali sono i settori maggiormente colpiti nel Made in Italy?

Nel 2021 ammonta a 7.7 miliardi di euro il valore delle esportazioni italiane in Russia, pari all’1,5% delle vendite all’estero che il nostro Paese realizza nel mondo. La Russia ha sempre rappresentato uno sbocco importante per l’export del Made in Italy inteso come manifattura italiana. Il 2,5% è rappresentato dalla quota del settore moda, il 2,6% del settore dell’automazione-meccanica, il 3,1% del settore dei mobili.

I dati sull’export nazionale dimostrano come la Russia sia tra i più grandi estimatori dei prodotti del Made in Italy, declinato in tutti i prodotti di punta della categoria Lusso.

I settori maggiormente colpiti sull’export made in Italy verso questi paesi sono:

  • La Moda declinata attraverso la sartoria haute couture. Con lo scoppio del conflitto si azzerano gli arrivi dei turisti/buyer dalla Russia. Il che significa una contrazione molto pesante per quanto riguarda le vendite retail e ovviamente con l’embargo russo anche la totale cancellazione delle esportazioni dello stile Made in Italy. 
  • Il settore alimentare con i prodotti enogastronomici di eccellenza. Secondo la lista nera stilata dalla Russia in contrattacco alle sanzioni l’unico settore sino ad ora colpito dall’embargo russo riguarda proprio i prodotti di eccellenza alimentare del Made in Italy: pasta, salumi, prodotti caseari, ortofrutta e specialità DOP.
  • Settore vinicolo: l’Italia rappresenta il primo fornitore di vino in Russia e Ucraina. Nel 2021, gli acquisti di vino italiano da parte di questi due Paesi sono stati di circa 400 milioni di euro, quasi il 6% di tutto l’export di vino italiano. Più ridotti ma fortemente in crescita (+200% negli ultimi cinque anni) gli acquisti dall’Ucraina: 56 milioni di euro, per un valore aggregato di circa 400 milioni di euro.
  • L’arredamento con la produzione di mobili di lusso e complementi d’arredo di design. Il Nordest è leader nell’export di mobili e la Russia è uno dei maggiori acquirenti. Sul fronte delle importazioni, dalla Russia e dall’Ucraina arriva il 30% del legno che viene utilizzato in Veneto per creare il settore arredo. 
  • Il settore dell’automazione-meccanica è fortemente impattato da questa situazione in particolare per quanto riguarda i combustibili e i prodotti di metallurgia.

Come interviene Simest a favore di queste aziende?

Simest interviene a favore delle imprese italiane danneggiate dalla guerra in Ucraina con finanziamenti agevolati a tasso zero più eventuale quota a fondo perduto fino al 40% con un massimo di € 400.000.

Possono usufruire di tale misura quelle imprese esportatrici che negli ultimi tre anni abbiano realizzato un fatturato medio export verso Ucraina, Federazione Russa e/o Bielorussia di almeno il 20%, subendo una flessione dei ricavi da tali aree a seguito del conflitto.

Chi è Simest e di cosa si occupa?

 Simest è una società creata nel 1990 con l’obiettivo di sostenere il processo di internazionalizzazione e di assistere gli imprenditori nelle attività nei mercati stranieri.

È controllata per il 76% dal Governo italiano, in particolare dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite Sace, che fa parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.

Simest si occupa di affiancare l’impresa lungo il ciclo di sviluppo all’estero sostenendo l’internazionalizzazione, l’export e gli investimenti diretti delle imprese italiane che vogliono crescere e competere sui mercati mondiali.

La società opera attraverso diverse linee di finanziamento tra cui la linea Patrimonializzazione: una misura a sostegno della solidità patrimoniale delle imprese. Le risorse mobilitate e gestite nel 2021 sono state pari a 9,3 miliardi di euro (di cui oltre 4 miliardi destinati ai soli finanziamenti agevolati). Simest ha chiuso il 2021 con un utile di circa 4 milioni di euro, supportando 11.300 imprese in oltre 100 Paesi in tutto il mondo.

Contributi Simest 2022: entità dell’agevolazione

L’agevolazione massima è pari al 25% dei ricavi risultanti dagli ultimi 2 bilanci ed è compresa tra 50.000 euro e:

  • 1.500.000 euro per le imprese con classi di scoring Simest tra A1 e A2;
  • 800.000 euro per le imprese con classi di scoring Simest tra A3 e A4.

L’incentivo è composto da:

  • una quota a fondo perduto sino al 40% e sino a 400.000 euro erogato a valere sulla sezione 2.1 del Temporary Crisis Framework;
  • un finanziamento agevolato per il rimanente 60% a tasso zero e con periodo di rimborso pari a sei anni erogato in regime de minimis. 

Contributi Simest 2022: quali sono i beneficiari?

Possono beneficiare di queste agevolazioni le PMI o imprese sino a 1.500 dipendenti come gruppo aziendale (midcap) con le seguenti caratteristiche:

  • avere un rapporto tra il fatturato estero a livello aggregato verso l’Ucraina/Federazione russa/Bielorussia e il fatturato totale – calcolato come media sulla base dei dati presenti nelle dichiarazioni IVA relative agli anni 2019, 2020, 2021 – pari almeno al 20%;
  • prevedere per fine 2022 un calo del fatturato estero a livello aggregato verso l’Ucraina/Federazione russa/Bielorussia pari o superiore al 20% del fatturato medio estero realizzato verso questi tre paesi nel triennio precedente.

Contributi Simest 2022: quali sono le spese ammissibili?

Le spese ammissibili per l’ottenimento di questi contributi sono le seguenti:

  • spese per la realizzazione di una nuova struttura commerciale, anche temporanea, o per il potenziamento di una struttura esistente in un Paese estero alternativo a Ucraina, Federazione Russia e/o Bielorussia.
    Per struttura commerciale si intende: un ufficio, un negozio, un corner, uno showroom.
    È considerata ammissibile la struttura affittata/acquistata/potenziata nel Periodo di Realizzazione;
  • spese per consulenze e studi volti all’individuazione di mercati esteri alternativi a Ucraina, Federazione Russia e/o Bielorussia o al potenziamento della presenza su mercati esteri alternativi;
  • costi promozionali e per eventi internazionali in Italia e all’estero finalizzati all’individuazione di mercati esteri alternativi a Ucraina, Federazione Russia e/o Bielorussia o al potenziamento della presenza su mercati esteri alternativi;
  • costi di certificazioni e/o omologazioni di prodotto, registrazione di marchi, brevetti, ecc., in mercati esteri individuati alternativi a Ucraina, Federazione Russia e/o Bielorussia;
  • Importi spesi per la consulenza finalizzata alla presentazione della Domanda di Intervento Agevolativo, per un valore corrispondente fino a un massimo del 5% dell’importo deliberato.
  • Importi spesi per la realizzazione di investimenti produttivi, anche in Italia, tra cui:
    • acquisto di macchinari, apparecchiature ad uso produttivo, impianti e beni strumentali o potenziamento /riconversione di beni produttivi e strumentali esistenti
    • tecnologie hardware e software e digitali in genere, incluso il potenziamento
    • riconversione di tecnologie esistenti;

L’Intervento Agevolativo può coprire fino al 100% dell’importo delle spese ammissibili.

Presentazione della domanda: termini e modalità

Le richieste di contributo possono essere presentate a partire dalle ore 9.00 del 12 luglio 2022 e sino alle ore 18.00 del 31 ottobre 2022. Sul portale di SIMEST è pubblicata tutta la documentazione da consultare per la presentazione della domanda.

Contributi Simest 2022 e Fondo 394

Il decreto 14-2022 ha previsto anche un altro intervento per le imprese che esportano in Russia, Ucraina e Bielorussia. L’articolo 5-ter prevede una sospensione fino a 12 mesi del pagamento della quota capitale e degli interessi delle rate in scadenza nel corso dell’anno 2022.

Questa misura si applica per i finanziamenti concessi dal Fondo 394, con conseguente traslazione anche del piano di ammortamento per un periodo corrispondente.

Questo tipo di sospensione riguarda sia le imprese che in questi anni hanno realizzato il 20% di export in Russia, Ucraina e Bielorussia, sia le aziende che hanno filiali operative o partecipate dirette nei paesi interessati.

Hai anche tu un’azienda che ha fatto export verso questi paesi?

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I Fondi Simest ed in particolare il Fondo 394 sono strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane finanziati dall’Unione Europea attraverso il PNRR e hanno come obiettivo quello di favorire la transizione digitale ed ecologica delle PMI italiane a vocazione internazionale.

Il disegno di legge di Bilancio 2022 incrementa di 1,5 miliardi di euro, per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, la dotazione del Fondo 394/1981 per la concessione di finanziamenti agevolati e di 150 milioni di euro. per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026, la dotazione del Fondo previsto dall’art. 72 del decreto Cura Italia, per la concessione del contributo a fondo perduto.

Le imprese che vogliono competere e crescere a livello internazionale possono ricorrere a questi strumenti attraverso i bandi SIMEST.

A ridosso della chiusura del portale per accedere al Fondo 394, è stata quindi deliberata la proroga che permetterà alle imprese di usufruire di ulteriori sei mesi per inoltrare la loro domanda di accesso al Fondo. Come riportato sul sito di Simest vi è ancora ampia disponibilità di risorse. Le PMI hanno a disposizione ancora 360 milioni di euro del miliardo e 200 milioni che il Recovery Plan aveva destinato al Fondo per l’internazionalizzazione delle imprese.

Alla data del 1° dicembre 2021, le imprese che hanno presentato domanda per l’internazionalizzazione sono state 5.860, per un complessivo di risorse assegnate pari a 840 milioni di euro.

Le misure, nell’ambito del PNRR, per le quali è possibile presentare domanda fino al 30 maggio 2022 sono:

  • Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale;
  • Partecipazione di PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema;
  • Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (e-commerce).

Fondi Simest e Linee di Finanziamento

Andiamo ora ad approfondire i settori per il quale è possibile ottenere questi fondi.

Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale

Dedicato alle PMI costituite in forma di società di capitali, con un fatturato export di almeno il 10% nell’ultimo anno o del 20% nell’ultimo biennio.

Le risorse ottenute dovranno essere destinate per una quota almeno pari al 50% a investimenti per la transizione digitale e per la restante quota a investimenti per la transizione ecologica e la competitività internazionale.

Lo strumento ha una durata di 6 anni, con 2 di preammortamento, e un importo massimo finanziabile di 300.000 euro che non può comunque superare il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati;

Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema 

Dedicato alla partecipazione di PMI a un singolo evento di carattere internazionale, anche virtuale, tra: fiera, mostra, missione imprenditoriale e missione di sistema, per promuovere l’attività d’impresa sui mercati esteri o in Italia. Almeno il 30% del finanziamento deve essere destinato a spese digitali connesse all’evento, a meno che l’evento stesso non sia a tema digital o ecologico. L’importo massimo del finanziamento è pari a 150.000 euro e non può comunque superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. Il periodo di rimborso è di 4 anni, con 1 anno di preammortamento.

Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce)

Dedicato alle PMI costituite in forma di società di capitali per la creazione o il miglioramento di una piattaforma propria di e-commerce o l’accesso a una piattaforma di terzi (market place) per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano. L’importo finanziabile va da 10.000 euro fino a un massimo di 300.000 per una piattaforma propria e fino a un massimo di 200.000 per market place, senza comunque superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. La durata del finanziamento è di 4 anni con 1 anno di preammortamento.

Fondi Simest e settori finanziati 

Le sette linee finanziate dai Fondi Simest nel 2022 sono:

  • patrimonializzazione: per il miglioramento o mantenimento di predeterminati livelli di solidità patrimoniale al fine di rafforzare le imprese esportatrici;
  • partecipazione a fiere internazionali, mostre e missioni di sistema: per promuovere la partecipazione delle imprese e del loro business a eventi internazionali; 
  • inserimento mercati esteri: per agevolare l’apertura di strutture commerciali permanenti all’estero;
  • Temporary Export manager: per supportare l’inserimento temporaneo di figure professionali specializzate in azienda;
  • E-Commerce: per lo sviluppo di soluzioni e-commerce attraverso l’utilizzo di un market place o di piattaforme informatiche sviluppate in proprio;
  • Studi di Fattibilità: per studi collegati sia a investimenti commerciali che produttivi;
  • Programmi di assistenza tecnica: per la formazione del personale nelle iniziative di investimento.

In questo 2022 c’è quindi un ritorno alle precedenti modalità operative, una volta terminati i fondi del PNRR, grazie alle risorse stanziate dall’art.12 del disegno di legge di Bilancio 2022, che ha prorogato al 2026 i finanziamenti a tasso agevolato e il contributo a fondo perduto dei bandi SIMEST.

Fondi Simest 394/81 quali sono le spese finanziabili?

Le spese ammissibili e finanziabili sono rispettivamente:

  • Creazione e sviluppo di una Piattaforma propria oppure dell’utilizzo di un market place
    • creazione, acquisizione e configurazione della piattaforma
    • componenti hardware e software
    • estensioni componenti software per ampliare le funzionalità (es. software per la gestione degli ordini, circuiti di pagamento, servizi cloud, integrazioni con ERP, CRM, AI e realtà aumentata)
    • creazione e configurazione app
    • spese di avvio dell’utilizzo di un market place.
  • Investimenti per la Piattaforma propria oppure per il market place
    • spese di hosting del dominio della piattaforma
    • fee per utilizzo della piattaforma oppure di un market place
    • spese per investimenti in sicurezza dei dati e della piattaforma
    • aggiunta di contenuti e soluzioni grafiche
    • costi relativi allo sviluppo del monitoraggio accessi alla piattaforma
    • costi per lo sviluppo di analisi e tracciamento dati di navigazione
    • consulenze finalizzate allo sviluppo e/o alla modifica della piattaforma
    • registrazione, omologazione e tutela del marchio
    • sborsi per certificazioni internazionali di prodotto.
  • Spese promozionali e formazione relative al progetto
    • per l’indicizzazione della piattaforma oppure del market place
    • per web marketing o spese per comunicazione
    • formazione del personale interno adibito alla gestione/funzionamento della piattaforma.

Le spese devono essere sostenute a partire dalla data di ricezione dell’Esito della domanda, ed entro 12 mesi dalla data di stipula.

Fondi Simest E-Commerce 2022: come sono distribuite le agevolazioni?

Il finanziamento prevede un contributo a fondo perduto fino al 25%, il quale può essere incrementato fino al 40% per le imprese del Sud Italia.

L’importo massimo finanziabile sarà pari a:

  • Per una piattaforma propria: fino a € 300.000
  • Per una piattaforma di terzi: fino a € 200.000
  • Mentre l’importo minimo sarà pari a € 10.000

L’importo massimo finanziabile non può superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa. (fonte Salvatore Papa)

La durata complessiva è di 4 anni di cui 1 di preammortamento (per soli interessi) e 3 di rimborso del capitale. L’erogazione avverrà in due tranche:

  • 1° tranche: pari al 50% dell’Intervento, a titolo di anticipo, sarà erogata entro 30 giorni dalla data di adempimento delle eventuali condizioni sospensive
  • 2° tranche: a saldo dell’importo delle Spese Ammissibili rendicontate e documentabili

Sulla quota di finanziamento da rimborsare è applicato un tasso di interesse fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 10% del tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria. Più precisamente il tasso agevolato attualmente è pari allo 0,055%.

L’importo a saldo è erogato entro 17 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento, a seguito della rendicontazione di tutte le spese sostenute e a condizione che le stesse superino l’importo già erogato”.

Fondi e procedure

L’impresa presenta la richiesta di finanziamento a SIMEST attraverso il Portale. Una volta completato, il modulo di richiesta viene scaricato dal Portale e, acquisita la firma digitale del Legale Rappresentante dell’impresa, può essere inviato attraverso il Portale stesso).

L’impresa anticipa i documenti della stipula in fase istruttoria e firma le condizioni generali di contratto e le clausole vessatorie contestualmente al modulo di domanda. L’esito conterrà le condizioni particolari che andranno firmate successivamente alla delibera ed inviate tramite il Portale SIMEST.

L’impresa richiedente il finanziamento agevolato dovrà fornire a SIMEST eventuali chiarimenti e/o documentazione integrativa entro quindici giorni dal ricevimento della richiesta scritta di SIMEST. Ove necessario SIMEST si riserva di chiedere ulteriori chiarimenti per il completamento dell’istruttoria, che dovranno essere forniti nei termini indicati nella relativa comunicazione. In caso di mancato o incompleto riscontro alle richieste di chiarimenti, la domanda di finanziamento è da intendersi archiviata e priva di effetti.

Ovviamente la data di scadenza del bando è il 31/05/2022 oppure esaurimento delle risorse a disposizione.

Quali sono i benefici che può avere un’azienda grazie a questi Fondi?

  • Tasso agevolato pari al 10% del tasso di riferimento UE (con limite a zero).
  • Possibilità di promuovere con migliore efficacia i propri prodotti.
  • Valutazione preliminare delle opportunità offerte da un mercato.
  • Formazione del personale locale collegato ad un investimento estero.

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Export Digitale: come esportare con successo nel 2022 https://blog.alzarating.com/export-digitale-come-esportare-con-successo-nel-2022/ https://blog.alzarating.com/export-digitale-come-esportare-con-successo-nel-2022/#respond Tue, 25 Jan 2022 12:11:06 +0000 https://www.alzarating.com/?p=3589 L’Export digitale è un ramo molto importante dell’internazionalizzazione per le aziende Italiane che vogliono far conoscere i nostri prodotti, la nostra eccellenza, la nostra cultura. Al tempo stesso in questo periodo si parla tanto di digitalizzazione per le PMI italiane. Quanto è importante implementarla nell’’ecosistema aziendale per crescere ed innovarsi? Ma se sposiamo i processi…

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L’Export digitale è un ramo molto importante dell’internazionalizzazione per le aziende Italiane che vogliono far conoscere i nostri prodotti, la nostra eccellenza, la nostra cultura.

Al tempo stesso in questo periodo si parla tanto di digitalizzazione per le PMI italiane.

Quanto è importante implementarla nell’’ecosistema aziendale per crescere ed innovarsi?

Ma se sposiamo i processi digitali con l’esportazione cosa succede?

Export digitale cos’è e come può dare una spinta all’internazionalizzazione?

L’export digitale si può definire come la capacità di posizionare l’azienda nel rispettivo settore di mercato digitale.

In che modo? Bisogna essere abili nel determinare i migliori strumenti digitali per rendere competitiva un’attività online.

Altra cosa molto importante è la capacità di definire una mirata strategia di marketing internazionale in relazione agli obiettivi di export dell’impresa.

L’Export digitale è quindi l’implementazione di strumenti di digital marketing e di piattaforme online nella propria strategia di export. L’obiettivo è quello di espandere il business oltre confine. 

L’Export digitale permette di analizzare i mercati, individuare i migliori partner commerciali.

Permette inoltre di avviare trattative contenendo i tradizionali costi dell’export: ad esempio le numerose trasferte nel Paese obiettivo.

A tal proposito è vantaggioso affrontare la digital transformation e riorganizzare la propria strategia aziendale in ottica digitale. (Fonte Co. Mark)

La tecnologia digitale non ha sostituito, ma ha intensificato e trasformato i processi con cui le aziende si incontrano, si confrontano, stringono relazioni d’affari ed infine raggiungono insieme il consumatore finale.

L’export digitale assume un significato differente dal web marketing internazionale e richiede un approccio strategico prima ancora che operativo, affrontando temi quali:

  • l’analisi e la valutazione della maturità di un mercato nazionale sulla base dello studio del comportamento online del target;
  • la scelta dei canali distributivi digitali più efficaci per affrontare con successo quel mercato (e-commerce proprietario, marketplace, presenza di prodotti e servizi all’interno dei siti e-commerce locali, piattaforma e-commerce riservata ad importatori e rivenditori, lead generation);
  • la mappatura dei marketplace più diffusi nel mercato di riferimento e adeguati ad intercettare e convincere il target. In questo caso non bisogna però sottovalutare la forza dei marketplace verticali (quelli professionali come Alibaba o specialistici come Etsy e Tannico) rispetto al più conosciuto Amazon;
  • l’accostamento alla presenza dell’azienda in Rete di un uso l’accostamento alla presenza dell’azienda in Rete di un uso professionale del digitale da parte degli export manager, attraverso profili di successo, ad esempio, su Linkedin (“social selling”).

Quali strumenti possono aiutare l’export digitale?

Le strategie di export digitale sottolineano quanto la disponibilità di mezzi tecnologici valorizzi l’apporto umano sia sul piano manageriale sia sul piano delle operations.

Il futuro della comunicazione online passerà da chatbot ed intelligenza artificiale. Oggi però lanciare un’attività rivolta ai mercati esteri attraverso i media digitali deve includere una organizzazione strategica.

Un’organizzazione capace di offrire canali di customer care adeguati e contenuti localizzati per il mercato di riferimento allo stesso modo con cui si adattano al Paese-target in merito:

  • agli gli adempimenti amministrativi e fiscali
  • ai metodi di pagamento e spedizione e il rispetto delle norme sulla conservazione e la gestione dei dati.

Ma quali sono i 3 errori più comuni che si fanno nel vendere all’estero?

Vendo bene il mio prodotto in Italia, perché non dovrebbe funzionare anche all’estero?

La nostra esperienza sul campo ci insegna che spesso non è così. Per fare un esempio, se oggi realizzo un buon volume d’affari di un prodotto in Svizzera, è perché ci sono fattori per cui esiste una domanda di tale prodotto su quel territorio.

Domanda che si è costruita in mesi o anni e, se il prodotto è disponibile online in Svizzera, i clienti lo acquisteranno anche tramite quel canale.

Se rendo disponibile il medesimo prodotto online in Francia, dove magari non è stato fatto nulla per creare la domanda o, più semplicemente, si hanno abitudini diverse, è plausibile che non ne verrà venduto nemmeno un pezzo. Scontato? Forse sì, ma rientra nel novero delle banalizzazioni del concetto di Digital Export.

Fare copia-incolla di foto e contenuti tradotti nell’idioma della nazione dove si vuole vendere

Certo, da qualche parte si deve pur iniziare. È sensato partire dalla traduzione dei testi e dall’utilizzo delle foto e dei video esistenti, magari doppiandoli in lingua.

Questa è la base, ma occorre poi, per massimizzare le vendite, conoscere più approfonditamente le dinamiche sociali e d’acquisto delle nazioni target, al fine di adeguare i contenuti al contesto.

Un esempio su tutti, i mercati di Canada e Stati Uniti prediligono contenuti più schematizzati con poche e chiare informazioni, senza dar nulla per scontato.

Non approfondire le conoscenze in merito alle dinamiche di utilizzo e distribuzione del proprio prodotto

È un pericolo spesso sottovalutato da chi vende online tramite il Digital Export. Immaginiamo che il processo di vendita online all’estero sia andato bene e che siamo riusciti a strutturare un sistema per vendere il mio prodotto tramite un canale online. Volumi e marginalità sono buoni.

L’azienda si concentra quindi nella vendita tramite il suddetto canale digitale, limitandosi a produrre e consegnare il prodotto, direttamente o tramite un marketplace.

L’azienda è così assorbita nella routine della gestione dell’ordine, che non approfondisce le dinamiche d’acquisto e il comportamento del consumatore in rapporto al suo prodotto.

Se ad un certo punto ci fossero dei problemi nella vendita all’estero dei nostri prodotti sarebbe il caso di farci queste domande per capire come intervenire:

  • cosa accade se a un certo punto le vendite online calano o si bloccano del tutto?
  • come facciamo a recuperare la situazione, se per anni ci siamo limitati a produrre e consegnare senza conoscere davvero il mercato?
  • cosa ha condotto al calo delle vendite? Quali altri canali potrei utilizzare per tornare a vendere online?
  • come devo ridisegnare il processo di Digital Export?

Quando le cose vanno bene, spesso ci si dimentica, a causa della routine, di avere un piano B. Un piano B che funzioni rapidamente è attuabile solo se si conosce bene il proprio consumatore e le dinamiche d’acquisto locali, distributori alternativi e loro riferimenti.

Allora cosa devi fare per prodotti italiani all’estero?

Pensare che oggi basti apporre il Made in Italy ad un prodotto per venderlo facilmente all’estero è un errore molto comune.

In primo luogo, il Made in Italy sta in questi ultimi anni perdendo il suo appeal che viene da un passato imprenditoriale glorioso di molte aziende, un esempio su tutti è quello della Ferrari. A questo si aggiunge che il vero Made in Italy sta diminuendo in qualità e quantità in quando moltissime aziende realizzano i loro prodotti o parti di essi al di fuori dell’Italia.

Questa delocalizzazione ha contribuito a far diminuire il valore del Made in Italy negli occhi dei consumatori e degli acquirenti esteri B2B.

La soluzione principale a questa problematica è anche qui ripartire dalle origini del prodotto, raccontare cosa c’è dietro un’azienda e spiegare dov’è la qualità senza mai darla per scontata.

È fondamentale ricordarsi che la qualità non è solo nel prodotto ma è anche nelle persone, nella modalità di relazione ed interazione con l’utente finale e con i vari stakeholder, nelle performance delle tecnologie utilizzate, nel customer service.

Troppo spesso le aziende Italiane si sono limitate a vendere all’estero facendo leva solo sulla qualità del prodotto ignorando o trascurando tutto quello che c’è intorno.

Nel contesto di mercato rapido ed iper-competitivo, è fondamentale curare avere un approccio olistico alla gestione del brand in ottica di vendita all’estero di prodotti italiani.

Ma devo fare tutto da solo? No! Ci sono i Digital Export Manager

Il Digital Export Manager è colui sa utilizzare con efficacia gli strumenti del digital marketing e riesce a portare l’imprenditore a fare questo passaggio, culturale prima ancora che economico. Il suo obiettivo è quello di favorire la trasformazione in direzione digitale del suo business, anche nell’export.

Il Digital Export Manager deve saper conoscere e utilizzare bene la comunicazione on line e i social di riferimento per sponsorizzare il business internazionale.

La comunicazione online è un tassello fondamentale per supportare l’apertura dell’azienda sui mercati internazionali con una adeguata visibilità sul web.

Un sito correttamente predisposto per i mercati di destinazione, con contenuti localizzati su paesi target, e una presenza dinamica ed efficace sui social media rilevanti vanno sempre inseriti nella strategia di internazionalizzazione dell’azienda.

Cosa fa un Digital Export Manager?

In collaborazione con l’azienda, questo professionista crea un piano marketing con contenuti orientati al pubblico del paese di riferimento.

Una volta identificata la target audience il progetto si sviluppa passando per tutti i canali a disposizione:

  • landing page
  • social network
  • newsletter
  • campagne sponsorizzate

Questo permette di aumentare la visibilità del brand in maniera mirata e sempre più profilata.

Nello specifico Il Digital Export Manager si occupa di:

  • Digital assesment
  • Digital strategy
  • Studio e implementazione di un funnel digitale per generare lead
  • Sviluppo di azioni mirate per aumentare la vendita sul canale offline grazie ad azioni online
  • Gestione e coordinamento campagne digital
  • Realizzazione landing page e post social realizzati con copy madrelingua

L’obiettivo di questo post è farti capire che non puoi iniziare un business internazionale senza implementare un asset strategico come la l’export digitale.

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Nuovi Fondi Simest: cosà succede dal 28 ottobre? https://blog.alzarating.com/nuovi-fondi-simest-cosa-succede-dal-28-ottobre/ https://blog.alzarating.com/nuovi-fondi-simest-cosa-succede-dal-28-ottobre/#respond Fri, 15 Oct 2021 11:33:16 +0000 https://www.alzarating.com/?p=3414 Nuovi Fondi Simest: come già detto nel precedente articolo dal 28 ottobre 2021 riapre Portale dedicato all’internazionalizzazione della micro, piccole e medie imprese. C’è la possibilità di precaricare i moduli dal 21 ottobre. Il Comitato Agevolazioni di SIMEST, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, ha deliberato la riapertura del nuovo Fondo 394. Lo strumento…

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Nuovi Fondi Simest: come già detto nel precedente articolo dal 28 ottobre 2021 riapre Portale dedicato all’internazionalizzazione della micro, piccole e medie imprese. C’è la possibilità di precaricare i moduli dal 21 ottobre. Il Comitato Agevolazioni di SIMEST, società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, ha deliberato la riapertura del nuovo Fondo 394.

Lo strumento pubblico a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane è stato finanziato dall’Unione Europea attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

L’obiettivo è quello di favorire la transizione digitale ed ecologica delle PMI italiane a vocazione internazionale.

A chi sono destinati questi nuovi fondi?

Le risorse del fondo sono destinate esclusivamente alle PMI e mirano a supportarne la competitività internazionale. In che modo? Finanziandone la transizione digitale ed ecologica, due driver di crescita divenuti fondamentali per avere successo nello scenario globale e obiettivo del Piano europeo NextGenerationEU.

Per questo, vengono fissate quote minime di spesa destinate a queste tipologie di investimenti. Questo per assicurare la massima diffusione degli interventi agevolativi e consentire l’accesso a un più ampio numero di imprese. Ogni azienda potrà presentare una sola domanda di finanziamento.

Oltre al focus sulla transizione digitale ed ecologica, il Fondo 394 prevede sostegni per la partecipazione di PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema. Permette inoltre lo sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri.

Massimo il 25% della spesa totale può essere co-finanziata a fondo perduto, una percentuale che sale al 40% per le imprese del Sud. Queste devono avere almeno una sede operativa, da almeno 6 mesi, in una regione tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. 

Procedura nuovi fondi Simest e Linee di finanziamento

Sarà possibile per l’impresa richiedere un finanziamento a tasso agevolato (attualmente lo 0,055% annuo) con una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 25%, senza necessità di presentare garanzie. 

Transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale.

Dedicato alle PMI costituite in forma di società di capitali, con un fatturato export di almeno il 10% nell’ultimo anno o del 20% nell’ultimo biennio.

La necessità per le imprese, in particolare per le PMI, di investire in transizione ecologica e digitale per essere competitive nello scenario globale, è una sfida già da tempo all’orizzonte a cui la pandemia ha dato una nuova velocità. SIMEST ha rimodulato sulla base di queste nuove tendenze i propri strumenti agevolati rifinanziati dai fondi europei, subordinandone l’ammissibilità a un tetto minimo di spesa per investimenti destinati alla transizione digitale.

Le risorse ottenute dovranno essere destinate per una quota almeno pari al 50% a investimenti per la transizione digitale e per la restante quota a investimenti per la transizione ecologica e la competitività internazionale.

Lo strumento ha una durata di 6 anni, con 2 di preammortamento, e un importo massimo finanziabile di 300.000 euro che non può comunque superare il 25% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati.

Quali sono le spese ammissibili per i nuovi fondi?

Spese per la Transizione Digitale (che dovranno rappresentare almeno il 50% delle spese ammissibili finanziate):

  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali
  • realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale
    investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali
    consulenze in ambito digitale
  • disaster recovery e-business continuity
  •  blockchain
  •  spese per investimenti e formazione legate all’industria 4.0

Spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione (che dovranno rappresentare non più del 50% delle spese ammissibili finanziate):

  • per investimenti per la sostenibilità in Italia
  • per internazionalizzazione
  • spese per valutazioni/certificazioni ambientali inerenti al finanziamento

Nuovi Fondi Simest per l’internazionalizzazione delle PMI

I fondi destinati al supporto dell’internazionalizzazione delle PMI sono volti a favorire la partecipazione di PMI a un singolo evento di carattere internazionale, anche virtuale come fiera, mostra, missione imprenditoriale e missione di sistema.

Questo consente all’azienda di promuovere l’attività d’impresa sui mercati esteri o in Italia. Almeno il 30% del finanziamento deve essere destinato a spese digitali connesse all’evento, vincolo che cade solo nel caso che l’evento stesso non sia a tema digital o ecologico.

L’importo massimo del finanziamento è pari a 150 mila euro e non può comunque superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. Il periodo di rimborso è di 4 anni, con 1 anno di preammortamento.

Finanziamenti per lo sviluppo dell’e-commerce in Paesi esteri

Il fondo, inoltre, punta a sostenere le PMI, costruire in forma di società di capitali, nello sviluppo del loro commercio elettronico in Paesi esteri.  A tale fine, si mette a disposizione un finanziamento agevolato per la creazione o il miglioramento di una piattaforma propria di e-commerce o l’accesso a una piattaforma di terzi (market place) per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.

L’importo finanziabile va da 10 mila euro fino a un massimo di 300 mila per una piattaforma propria e fino a un massimo di 200 mila per market place, senza comunque superare il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. La durata del finanziamento è di 4 anni con 1 anno di preammortamento.

Ecco le altre linee soggette ad agevolazioni Grazie ai Nuovi Fondi Simest

Patrimonializzazione

Sace Simest agevola il miglioramento della sostenibilità patrimoniale delle imprese con un finanziamento finalizzato al miglioramento o mantenimento del livello di solidità patrimoniale (rapporto patrimonio netto / attività immobilizzate nette) al momento della richiesta di finanziamento (“livello d’ingresso”) rispetto a un “livello soglia” predeterminato.

Possono accedere allo strumento le piccole e medie imprese italiane, costituite in forma di società di capitali, che dispongono dei seguenti requisiti:

  • rispetto agli ultimi due bilanci depositati, abbiano registrato un fatturato estero la cui media sia pari ad almeno il 20% del fatturato aziendale totale;
  • aver realizzato nell’ultimo bilancio depositato un fatturato estero pari ad almeno il 35% del fatturato aziendale totale.
  • Il rapporto fatturato estero/fatturato totale viene determinato sulla base delle dichiarazioni iva relative agli anni cui si riferiscono gli ultimi due bilanci depositati;

Le imprese, inoltre, devono presentare un Livello di Solidità Patrimoniale di “ingresso” (rapporto tra Patrimonio Netto e Immobilizzazioni Nette), sulla base dell’ultimo bilancio depositato non superiore a 2,00 se industriale/manifatturiera e non superiore a 4,00 se commerciale/di servizi.

Fondo 394 e inserimento nei Mercati Esteri

Sace Simest agevola la realizzazione di programmi finalizzati al lancio e diffusione di nuovi prodotti e servizi e all’acquisizione di nuovi mercati per prodotti e servizi già esistenti attraverso l’apertura di strutture commerciali per la presenza stabile nei mercati di riferimento.

Sono ammissibili i programmi di investimento per la realizzazione di stabili strutture quali un ufficio, show room, negozio, corner o centro di assistenza post vendita in Paesi esteri.
Ciascuna domanda di finanziamento deve riguardare un programma che deve essere realizzato in un solo Paese di destinazione e due Paesi target per lo sviluppo nella stessa area geografica (Paesi in cui sostenere solo spese per attività promozionali e relativi viaggi del personale che svolge la propria attività in via esclusiva all’estero).

Fermi restando i suddetti limiti, l’impresa può presentare più domande di finanziamento.

Il programma deve comunque riguardare beni e/o servizi prodotti in Italia o comunque distribuiti con il marchio di imprese italiane.

Il programma può essere realizzato tramite:

  • gestione diretta (apertura di una filiale da parte dell’impresa richiedente).
  • partecipata locale (costituzione di una società locale interamente o parzialmente controllata).
  • trader locale (contratto di collaborazione con un distributore locale non partecipato per la messa a disposizione almeno dei locali e del personale).

Spese ammissibili  

Le spese ammissibili al finanziamento sono:

spese di funzionamento della struttura (locali, allestimento, personale ecc.);

spese per attività promozionali, formazione, consulenza;

altre spese (quota riconoscibile in misura forfettaria pari al 20% delle altre due voci di spesa).

Le spese di funzionamento possono essere riferite alle seguenti tipologie di strutture: fino a 3 uffici, uno showroom, un magazzino, un negozio, un corner e fino a 3 centri di assistenza post-vendita. L’apertura di tali strutture, risultante dal contratto di locazione/acquisto, non può essere antecedente i 12 mesi alla data di presentazione della richiesta di finanziamento.
Il magazzino e un centro di assistenza post-vendita sono finanziabili anche se ubicati in Italia purché strettamente funzionali alla realizzazione del programma all’estero. Il costo di tali strutture (locali, allestimento e gestione) non deve superare il 30% delle spese di funzionamento.

Le strutture possono essere gestite:

  • direttamente dall’impresa italiana;
  • da un soggetto locale partecipato direttamente o indirettamente tramite un’ulteriore società locale;
  • da un soggetto locale non partecipato (trader) in possesso dei seguenti requisiti: professionalità, ossia essere attivo nel Paese di destinazione da almeno due anni o indipendenza, ossia non essere collegato all’impresa richiedente né direttamente né indirettamente.

Le spese sono finanziabili dalla data di arrivo della domanda di finanziamento a SIMEST, fino a 24 mesi dopo la data di stipula del contratto di finanziamento (periodo di realizzazione).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un’opportunità senza precedenti per far tornare il nostro Paese a crescere in maniera duratura, equa e sostenibile. Il lancio del nuovo Fondo 394 è uno dei primi progetti del PNRR ad essere attivato.

Il portale dedicato ai nuovi fondi che ti ho elencato è prossimo all’apertura: se vuoi essere seguito in questo percorso da un team di esperti prenota qui la tua consulenza gratuita ti accompagneremo costruendo un percorso cucito su misura per la tua azienda, grazie anche ai nostri servizi, dove potrai godere di queste agevolazioni e rilanciare la tua azienda anche all’estero.

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Incentivi Fondo 394: quali strumenti vengono finanziati? https://blog.alzarating.com/incentivi-fondo-394-quali-strumenti-vengono-premiati/ https://blog.alzarating.com/incentivi-fondo-394-quali-strumenti-vengono-premiati/#respond Thu, 23 Sep 2021 09:54:08 +0000 https://www.alzarating.com/?p=3384 Gli incentivi relativi al fondo 394 che sostengono l’internazionalizzazione, come ho già detto nell’articolo di martedì, ripartono con le domande dal 28 ottobre. Ma quali sono gli strumenti con cui attualmente Simest sostiene le imprese nel processo di internazionalizzazione? Nel precedente articolo ti avevo parlato nello specifico di Patrimonializzazione, Partecipazione a Fiere Internazionali e Mostre…

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Gli incentivi relativi al fondo 394 che sostengono l’internazionalizzazione, come ho già detto nell’articolo di martedì, ripartono con le domande dal 28 ottobre.

Ma quali sono gli strumenti con cui attualmente Simest sostiene le imprese nel processo di internazionalizzazione?

Nel precedente articolo ti avevo parlato nello specifico di Patrimonializzazione, Partecipazione a Fiere Internazionali e Mostre e Missioni di Sistema e Inserimento nei Mercati Esteri.

Oggi ti parlo nello specifico di altri strumenti molto importanti che ti permetteranno di accedere a questi incentivi:

  • Temporary Export Manager
  • E-Commerce
  • Studi di Fattibilità

Come funziona il fondo 394 per il Temporary Export Manager?

Sace Simest facilita la realizzazione di progetti di internazionalizzazione in Paesi esteri attraverso l’inserimento temporaneo in azienda di un Temporary Export Manager (TEM), attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazioni consulenziali erogate esclusivamente da Società di Servizi.

Possono accedere allo strumento le società di capitali italiane (anche costituite in forma di “Rete Soggetto”).

Per poter accedere al finanziamento e agli incentivi è necessario aver depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.

Sono esclusi i seguenti settori di attività, secondo la Classificazione ATECO 2007:

  • SEZIONE A – Agricoltura, Silvicoltura e Pesca tutte le attività
  • SEZIONE C – Attività manufatturiere – esclusivamente le attività di cui alle seguenti classi:
  • 10.11 – Produzione di carne non di volatili e dei prodotti della macellazione (attività dei mattatoi)
  • 10.12 – Produzione di carne di volatili e dei prodotti della macellazione (attività dei mattatoi)

Spese ammissibili

Le spese ammissibili al finanziamento devono essere:

  • relative alle prestazioni di figure professionali specializzate (TEM), risultanti dal Contratto di Servizio, che devono essere almeno pari al 60% del finanziamento concesso
  • relative alle spese strettamente connesse alla realizzazione del progetto realizzato con l’assistenza del TEM ossia nello specifico spese:
    • attività di marketing e promozionali;
    • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
    • per la realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali;
    • di ideazione per l’innovazione/adeguamento di prodotto e/o servizio;
    • per le certificazioni internazionali e le licenze di prodotti e/o servizi, deposito di marchi o altre forme di tutela del made in Italy;
    • per attività di supporto:
    • relative alla formazione interna/esterna del personale amministrativo o tecnico;
    • Spese di viaggio e soggiorno da parte degli amministratori e/o titolari dell’impresa richiedente;
    • di viaggio e soggiorno (incoming) di potenziali partner locali (esclusa la clientela);
    • legali per la costituzione di società controllate locali o filiali gestite direttamente.

Le spese sono finanziabili dalla data di arrivo della domanda di finanziamento a SIMEST, fino a 24 mesi dopo la data di stipula del contratto di finanziamento (periodo di realizzazione).

Le spese sono ammissibili se è viene stipulato un apposito contratto di prestazioni consulenziali erogate con una Società di Servizi in possesso dei requisiti previsti dalla Circolare Operativa.

Agevolazione concessa

L’agevolazione può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati, con un importo massimo di 150.000 euro e minimo di 25.000 euro. L’agevolazione può essere concessa entro il limite di esposizione verso il Fondo 394 (35% dei ricavi medi dell’ultimo biennio).

Il contributo a fondo perduto sarà pari al 25% delle spese ammissibili. Il finanziamento agevolato sarà concesso per un importo pari al 75% delle spese ammissibili.

È prevista una prima erogazione del 50% dell’importo del finanziamento concesso. L’importo a saldo è erogato entro 29 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento, a seguito della rendicontazione di tutte le spese sostenute e a condizione che le stesse superino l’importo già erogato.

La durata complessiva è di 4 anni di cui 2 di preammortamento (per soli interessi) e 2 di rimborso del capitale. Il tasso di interesse è fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 10% del tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria.

Incentivi per sviluppare E-commerce in Paesi esteri

Sace Simest sostiene lo sviluppo di soluzioni di e-commerce in Paesi esteri attraverso l’utilizzo di un Market Place o la realizzazione di una piattaforma informatica sviluppata in proprio per la diffusione di beni e/o servizi prodotti in Italia o distribuiti con marchio italiano.

Possono accedere allo strumento tutte le società di capitali (anche costituite in forma di “Rete Soggetto”).

Per poter accedere al finanziamento è necessario aver depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.

Sono esclusi i seguenti settori di attività, secondo la Classificazione ATECO 2007:

  • SEZIONE A – Agricoltura, Silvicoltura e Pesca tutte le attività
  • SEZIONE C – Attività manufatturiere – esclusivamente le attività di cui alle seguenti classi:
  • 10.11 – Produzione di carne non di volatili e dei prodotti della macellazione (attività dei mattatoi)
    10.12 – Produzione di carne di volatili e dei prodotti della macellazione (attività dei mattatoi)

Le spese ammissibili al finanziamento sono:

  • quelle relative alla creazione e sviluppo di una propria piattaforma informatica
  • le spese relative alla gestione/funzionamento della propria piattaforma informatica / market place
  • le spese relative alle attività promozionali ed alla formazione connesse allo sviluppo del programma

Sono finanziabili le spese sostenute dalla data di arrivo della domanda di finanziamento a SIMEST, fino a 12 mesi dopo la data di stipula del contratto di finanziamento (periodo di realizzazione).

Incentivi su progetti ammissibili

Sono ammissibili i progetti che prevedono di:

  1. realizzare direttamente una piattaforma informatica finalizzata al commercio elettronico;
  2. utilizzare un market place finalizzato al commercio elettronico fornito da soggetti terzi.

Entrambe le soluzioni devono avere un dominio di primo livello nazionale registrato nel Paese di destinazione e devono riguardare beni e/o servizi prodotti in Italia o distribuiti con marchio italiano.

Natura dell’agevolazione

L’agevolazione può coprire fino al 100% delle spese preventivate, fino a un massimo del 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati. Può essere concessa entro il limite di esposizione verso il Fondo 394 (35% dei ricavi medi dell’ultimo biennio).

L’importo minimo finanziabile è di € 25.000,00, quello massimo è pari a € 450.000,00 per la realizzazione di una piattaforma propria e di € 300.000,00 per l’utilizzo di un market place fornito da soggetti terzi.

Il contributo a fondo perduto sarà pari al 25% delle spese ammissibili. Il finanziamento agevolato sarà concesso per un importo pari al 75% delle spese ammissibili.

È prevista una prima erogazione del 50% dell’importo del finanziamento concesso. L’importo a saldo è erogato entro 29 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento, a seguito della rendicontazione di tutte le spese sostenute e a condizione che le stesse superino l’importo già erogato.

Tempi, rate e modalità di finanziamento

La durata del finanziamento è pari a 4 anni di cui 1 di preammortamento, in cui si corrispondono i soli interessi e 3 anni di ammortamento per il rimborso del capitale e degli interessi. Le rate sono semestrali posticipate a capitale costante.

Il finanziamento può essere concesso per un importo non superiore a quello consentito dall’applicazione della normativa comunitaria “de minimis” ed entro il limite di esposizione complessiva verso il Fondo 394 (35% dei ricavi medi dell’ultimo biennio).

Il finanziamento prevede una prima erogazione del 50% dell’importo del finanziamento concesso, a seguito della delibera del Comitato Agevolazioni.

L’importo a saldo è erogato entro 17 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento, a seguito della rendicontazione di tutte le spese sostenute e a condizione che le stesse superino l’importo già erogato.

Il tasso di interesse è fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 10% del tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria.

Incentivi a favore degli studi di fattibilità

Sace Simest favorisce gli incentivi per la realizzazione di studi di prefattibilità e fattibilità collegati ad investimenti italiani in un Paese estero. Lo studio deve riguardare lo stesso settore di attività dell’impresa richiedente o del suo Gruppo di appartenenza.

Possono accedere allo strumento tutte le imprese italiane aventi sede legale in Italia, in forma singola o costituite in forma di “Rete Soggetto”.

Non possono essere finanziate le imprese operanti nei settori di attività esclusi ai sensi dell’art. 1 del regolamento UE n. 1407/2013.

Progetti e spese ammissibili

Sono ammissibili i progetti che prevedono la realizzazione di studi di prefattibilità e fattibilità collegati ad investimenti italiani in Paesi esteri.

Ogni singola domanda deve riguardare uno studio da realizzare in un solo Paese. Fermo restando tale limite, l’impresa può presentare più domande di finanziamento contemporaneamente.

Possono essere oggetto di finanziamento agevolato le spese per:

  • viaggi, soggiorni e indennità di trasferta del personale interno adibito all’iniziativa finanziata;
  • compensi per il personale esterno documentati da specifico contratto (lettera di incarico/accettazione per lo studio);
  • retribuzioni del personale interno adibito allo studio di fattibilità riconosciute nella misura massima del 15% del totale dell’importo delle spese ammesse e rendicontate

Le spese sono finanziabili dalla data di arrivo della domanda di finanziamento a SIMEST fino a 12 mesi dopo la data della stipula del relativo contratto di finanziamento.

È consentita una compensazione tra gli importi delle singole voci di spesa del preventivo fino ad un massimo del 30%, fermo restando l’ammontare totale dello stesso preventivo.

Natura dell’agevolazione

L’agevolazione che può coprire fino al 100% dell’importo delle spese, nei limiti consentiti dall’applicazione della normativa comunitaria “de minimis” ed entro il limite di esposizione verso il Fondo 394 (35% dei ricavi medi dell’ultimo biennio). Questo per un importo, comunque, non superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati del richiedente, fermo restando i seguenti limiti massimi per singola iniziativa:

  • 200.000,00 euro per studi finalizzati a verificare in via preventiva la fattibilità di un investimento commerciale;
  • 350.000,00 euro per studi finalizzati a verificare in via preventiva la fattibilità di un investimento produttivo.

In caso di pluralità di domande di finanziamento a valere sulle risorse del Fondo 394/81 e del Fondo per la crescita sostenibile (quando previsto), l’esposizione massima dell’impresa al momento della delibera, non potrà essere superiore al 50% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci dell’impresa stessa approvati e depositati.

Il contributo a fondo perduto sarà pari al 25% delle spese ammissibili. Il finanziamento agevolato sarà concesso per un importo pari al 75% delle spese ammissibili.

È prevista una prima erogazione a titolo di anticipo, di importo pari al 50% del finanziamento deliberato è effettuata entro 30 giorni dalla data di adempimento delle eventuali condizioni sospensive.

Tali condizioni devono essere soddisfatte, a pena di revoca, entro tre mesi dalla data di perfezionamento. La seconda erogazione a saldo dell’importo rendicontato, di importo massimo pari al restante 50%.

L’importo a saldo viene erogato entro 17 mesi dalla stipula previa presentazione di idonea documentazione di spesa.

La durata complessiva del finanziamento è di 4 anni, di cui 12 mesi di preammortamento (per soli interessi) e 3 anni di rimborso del capitale.

Il tasso di interesse è fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 10% del tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria.

La tua azienda rientra nei parametri per ottenere questi incentivi?

Mi auguro che questi due articoli ti possano essere serviti come linea guida per capire quali strumenti di possono portare ed ottenere questi incentivi. Se vuoi approfondire l’argomento confrontandoti con uno dei nostri esperti clicca qui e prenota la tua consulenza gratuita! Potrai ottenere degli incentivi vantaggiosi per internazionalizzare la tua azienda.

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