Crediti d’Imposta 2021: ecco le ultime novità

I Crediti d’imposta 2021 vengono prorogati e rimodulati nel Piano transizione 4.0. Quali sono le ultime novità e i vantaggi per le aziende?

La bozza di manovra di bilancio 2022 dà spazio al piano transizione 4.0 per i prossimi anni. Molte le novità, sia per quello che riguarda i fondi che le misure per le aziende.

Tutte le misure di agevolazione del piano transizione 4.0 dureranno fino al 2025. La notizia era già nell’aria, ma la bozza di manovra di bilancio 2022 conferma l’estensione di tutte le misure per i prossimi 3 anni.

Crediti d’imposta 2021 e Piano Transizione 4.0

Il piano Transizione 4.0 per i prossimi anni si applica anche alle imprese, di dimensioni non necessariamente grandi, che intendono acquistare macchinari che guideranno la cosiddetta trasformazione tecnologica.

Il governo Draghi proroga e adatta ai tempi le misure di transizione 4.0, rifinanzia il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ nonché le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.

Le aziende potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali).

La Transizione Tecnologica nelle piccole e medie aziende rappresenta una chance:

  • Cybersecurity,
  • CRM,
  • Cloud,
  • Big Data
  • e intelligenza artificiale

Queste sono le discipline di cui le aziende non potranno più fare a meno. Investire sui macchinari, sui software e sui processi produttivi è il caposaldo per rendere l’azienda più competitiva e allo stesso tempo per valorizzare il capitale umano attraverso la formazione del personale.

Crediti d’imposta 2021: la Nuova Sabatini

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha rifinanziato con ulteriori 300 milioni di euro la misura che ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti produttivi delle piccole e medie imprese per l’acquisto di beni strumentali.

La continuità operativa della misura era stata già assicurata dal ministro Giancarlo Giorgetti con il decreto Sostegni bis attraverso lo stanziamento di 425 milioni di euro, che ha permesso lo scorso mese di luglio di riaprire lo sportello per la presentazione delle domande delle imprese.

Questo duplice intervento di Giorgetti ha quindi consentito di rifinanziare la “Nuova Sabatini” con un ammontare complessivo di risorse pari a 725 milioni di euro.

Le Pmi potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali).

La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. Si sostengono gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.

Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito
  • correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa

Crediti d’imposta 2021 e la Nuova Sabatini: in cosa consistono le agevolazioni?

Le agevolazioni consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese.

Questi finanziamenti hanno come obiettivo quello di sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti

L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing). Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere: di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro e interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.

Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni.

Finanziamento di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”).

Crediti d’imposta 2021: ecco quali saranno gli incentivi fiscali

La riforma futura del piano transizione 4.0 prevede le seguenti modifiche per quello che riguarda il credito d’imposta per beni materiali 4.0:

  • 20% per investimenti fino a 2,5 milioni
  • 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni;
  • 5% per investimenti da 10 a 20 milioni.

La proroga dei tempi, dunque, coinciderà con un progressivo allentamento degli incentivi a disposizione delle aziende.

Nel caso in cui, invece, le aziende investano in beni immateriali 4.0 e percentuali di credito sono le seguenti:

  • 20% per tutto il 2023
  • 15% per tutto il 2024
  • 10% per tutto il 2025.

Novità all’orizzonte anche per quello che riguarda i progetti di ricerca e sviluppo che le aziende vogliono avviare, anche in chiave tecnologica. Due le finestre temporali, in quest’ultimo caso, che prevedono specifiche percentuali di credito d’imposta che rientra nel piano Transizione 4.0:

Per i progetti di Innovazione Tecnologica le soglie temporali e quantitative sono le seguenti:

  • 2022-2023: pari al 10% ed entro 2 Mln di € di spesa;
  • 2024-2025: pari al 5% ed entro 2 Mln di € di spesa;

Credito d’imposta ricerca e sviluppo – riversamento -stralcio di sanzioni e interessi

Viene introdotta una speciale sanatoria per le indebite compensazioni del credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, che si concretizza nella presentazione di un’istanza all’Agenzia delle Entrate entro il 30.9.2022 e nel pagamento delle somme (senza possibilità di compensazione) in un’unica soluzione entro il 16.12.2022 oppure in tre rate annuali di pari importo (con applicazione degli interessi legali).

Essa riguarda le indebite compensazioni eseguite entro il 22.10.2021 (data di entrata in vigore del DL 146/2021) del credito d’imposta per ricerca e sviluppo di cui all’art. 3 del DL 145/2013.

I crediti che rientrano nella sanatoria devono essere maturati dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014 e fino al periodo d’imposta in corso al 31.12.2019 (anni 2015 – 2019 per i soggetti “solari”).

La sanatoria è preclusa se al 22.10.2021 è presente un avviso di recupero del credito d’imposta ormai definitivo.

Ove, invece, l’avviso non sia definitivo è possibile avvalersi della procedura, ma senza pagamento rateale e versando l’intero importo del credito compensato.

Spese oggetto di sanatoria

Le spese che hanno dato luogo al credito d’imposta per ricerca e sviluppo devono essere state sostenute e ritenute non agevolabili, nel senso che non rientrano nel concetto di ricerca e sviluppo utile per fruire del credito d’imposta.

Non sono agevolabili le spese caratterizzate da condotte fraudolente, da simulazioni oggettive o soggettive o basate su documenti falsi.

Del pari, non sono agevolabili le spese non documentate.

Benefici

Per avvalersi della sanatoria occorre riversare per intero il credito indebitamente compensato, fruendo dello stralcio delle sanzioni amministrative e degli interessi.

Di norma, si tratta delle sanzioni irrogate in conseguenza della compensazione di crediti inesistenti, dal 100% al 200% dell’importo del credito stesso.

Sul versante penale, il reato di indebita compensazione (art. 10-quater del DLgs. 74/2000) non è più punibile.

I benefici sono subordinati al puntuale ed integrale pagamento delle somme dovute, anche in caso di rateizzazione.

Le novità sui Crediti D’imposta 2021 non finiscono qui.

Crediti d’imposta 2021 Ricerca e Sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

Il modello per il credito d’imposta R&S e I&D, richiede,   oltre alla compilazione del Frontespizio con i dati anagrafici, l’indicazione separata in cinque sezioni distinte dei seguenti investimenti:

  • A – Investimenti in attività ricerca e sviluppo;
  • B1 – Investimenti in attività di innovazione tecnologica;
  • B2 – Investimenti in progetti di innovazione tecnologica finalizzati al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0;
  • B3 – Investimenti in progetti di innovazione tecnologica finalizzati al raggiungimento di obiettivi di transizione ecologica;
  • C – Investimenti in attività di design e ideazione estetica.

Anche in questo caso il modello deve essere firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa ed inviato a mezzo PEC all’indirizzo dedicato cirsid@pec.mise.gov.it con le seguenti scadenze:

  • investimenti effettuati nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2019 (per la generalità dell’impresa 2020) entro il 31.12.2021;
  • investimenti effettuati nei periodi d’imposta successivi entro la data di presentazione della relativa dichiarazione dei redditi.

 Abrogazione del Patent box e introduzione di una maggiore deduzione dei costi di ricerca e sviluppo

Viene abrogato il regime del Patent box e sostituito con una nuova “super deduzione” dei costi di ricerca e sviluppo per i titolari di reddito d’impresa.

Il nuovo regime prevede una maggiorazione del 90% dell’importo deducibile dei costi di ricerca e sviluppo.

Costi relativi a determinati beni immateriali (software protetto da copyright, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili), utilizzati direttamente o indirettamente nell’attività propria dell’impresa.

L’opzione per la “super deduzione”:

  • ha durata per cinque periodi d’imposta;
  • risulta irrevocabile;
  • è rinnovabile;
  • è efficace sia ai fini delle imposte sui redditi che dell’IRAP.

Le modalità di esercizio dell’opzione saranno definite con un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Le nuove disposizioni si applicano alle opzioni esercitate a decorrere dal 22.10.2021 (data di entrata in vigore del DL 146/2021) e, a partire dalla medesima data, è abrogato il Patent box.

I soggetti che abbiano esercitato l’opzione Patent box in data antecedente al 22.10.2021 possono scegliere di aderire al nuovo regime agevolativo, previa comunicazione da inviare secondo le modalità che saranno stabilite con un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Mi auguro che questo articolo possa essere stato per te una guida in merito alle novità sui Crediti d’imposta 2021 e altre agevolazioni fiscali. Se vuoi essere seguito in questo percorso da un team di esperti prenota la tua consulenza gratuita. Insieme costruiremo un percorso non solo per godere di queste agevolazioni ma per ottimizzare, grazie all’implementazione dei nostri prodotti, le tue leve aziendali.  

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