Export 2021: scopri gli strumenti strategici per ripartire

Quando parliamo di export italiano vuol dire per noi poter diffondere negli altri paesi la qualità e l’eccellenza dei nostri prodotti. Al tempo stesso facciamo conoscere il nostro grado di innovazione. L’arrivo della Pandemia ci ha un po’ tagliato le gambe ma fortunatamente l’export nel primo trimestre del 2021 ha avuto una buona ripresa.

Questo grazie alle vendite oltreconfine di metalli di base e prodotti in metallo, macchinari e apparecchi e autoveicoli. Il dato tendenziale dei primi tre mesi mostra segnali incoraggianti. Tra gennaio e marzo rispetto al primo trimestre dello scorso anno si registra un +4,6%.  

Nel primo trimestre del 2021 il valore export totale è stato di 117,9 miliardi di euro, più alto del 4,6 per cento rispetto al dato del 2020.

Superiore in termini assoluti rispetto anche al primo trimestre del 2019, quando il valore delle esportazioni raggiunse i 116,2 miliardi di euro.

Il dato italiano è, in termini percentuali, il migliore fra le principali economie dell’Ue. L’Italia fa meglio di Spagna e Germania, le quali hanno tuttavia avuto lo stesso andamento italiano.

Questo grazie ad un primo trimestre del 2021 migliore anche del primo trimestre 2019.

Il boom dell’export lo sia ha con i dati rilevati nell’ultimo rapporto Istat e Ice sul commercio estero dove si rileva una crescita delle esportazioni superiori ai livelli pre-pandemia. Stiamo parlando di un incremento del 19.8%, il 4.2% in più rispetto ai dati del 2019.

Ad essere coinvolti nel boom sono tutti i settori. Dall’agroalimentare, ai metalli, passando per prodotti chimici ed elettronica. Tra i mercati di sbocco il principale è la Cina, Paese verso il quale le esportazioni italiane sono cresciute di più, fino al 55 per cento. Seguono Paesi Bassi, Polonia, Francia, Spagna, Germania, Belgio, Svizzera e Usa.

Quali sono i vantaggi che un’azienda può avere grazie all’export?

Questi dati appena riportati ci fanno capire come a livello di internazionalizzazione ci stiamo finalmente riprendendo e quanto sia importante diffondere all’estero la qualità dei nostri prodotti.

Esportare vuol dire:

  • diversificare, essere maggiormente presenti su più mercati;
  • aumentare la competitività dell’impresa;
  • beneficiare delle economie di scala;
  • costruire alleanze con partner commerciali internazionali;
  • Superare la stagionalità dell’offerta di mercati lontani.

Naturalmente per chi non ha ancora intrapreso la strada per l’export è importante anche conoscerne i rischi in modo da anticipare eventuali incidenti di percorso!

Ma quali possono essere questi rischi?

Abbiamo il rischio economico legato alla volatilità dei mercati e alle fluttuazioni della domanda sui mercati internazionali.

Il rischio monetario rappresentato dalle oscillazioni dei tassi di cambio e da possibili svalutazioni della moneta locale.

Il rischio tecnico legato alle caratteristiche e alla qualità del prodotto/servizio che si offre perché potrebbero non essere conformi alla normativa del Paese in cui si vuole esportare.

Infine abbiamo il rischio Paese legato alla presenza di leggi, regolamenti e sistemi istituzionali differenti da quelli del Paese di appartenenza dell’esportatore. In alcune realtà, non sono rari interventi governativi sul sistema economico che impongono adempimenti particolari, vincoli normativi e fiscali, barriere doganali.

Se vuoi avere maggiori approfondimenti su come affrontare questi rischi confrontandoti con uno dei nostri esperti puoi farlo fin da subito cliccando qui e prenotando la tua consulenza gratuita.

Però se mi dedichi ancora un po’ del tuo tempo andiamo a vedere come ottimizzare il tuo export grazie all’e-commerce.

Strategie e opportunità dell’e-commerce per l’export

Il futuro delle aziende italiane, soprattutto se rivolto ai mercati esteri, nella maggior parte dei casi è orientato verso l’e-commerce. Non è possibile pensare ad un domani per le aziende senza una trasformazione digitale. L’aggiornamento tecnologico e l’investimento nella digital transformation dovranno essere pertanto una priorità per le imprese.

L’impatto economico causato dalla pandemia Covid-19 ha dato una spinta notevole all’e-commerce. Questo conferma che il futuro delle aziende italiane dipende dalla loro abilità di trasformarsi digitalmente.

Le Pmi italiane hanno infatti cercato di reagire alla situazione di incertezza creata dalla pandemia di Covid-19 accelerando la trasformazione digitale del proprio business.

Le continue restrizioni hanno indirizzato milioni di persone ad avvalersi dello shopping online. Si prevede che molte di loro rimarranno conquistate dalla comodità e dai prezzi competitivi e continueranno a effettuare online almeno parte dei loro acquisti.

Per le aziende con vocazione internazionale l’e-commerce rappresenta sicuramente uno strumento ideale per entrare in un mercato straniero.

L’e-commerce favorisce l’accesso ad un numero più elevato di consumatori, spesso con redditi più elevati.

Consumatori che cercano prodotti made in Italy di alta qualità. Tuttavia, per andare nella direzione dell’e-commerce, è necessario adottare una linea strategica appropriata al contesto e orientata all’obiettivo.

Quanto è importante il digital branding per l’export?

Per essere efficace, una strategia di e-commerce deve considerare vari aspetti. Spesso l’imprenditore si sofferma solo sul target price e sulla logistica, trascurando la necessità di valorizzare il proprio brand.

Diventa fondamentale allora creare un brand digitale per entrare in un nuovo mercato. Un brand di successo si basa su due caratteristiche chiave: credibilità e visibilità.

La credibilità si acquisisce con una campagna di comunicazione finalizzata a:

  • illustrare le caratteristiche e le qualità del prodotto;
  • le motivazioni che lo portano ad eccellere su altri già presenti sul mercato.

I fattori chiave su cui focalizzare la campagna informativa, a titolo meramente esemplificativo potrebbero essere:

  • il prodotto ha un brevetto?
  • è biologico?
  • viene realizzato con materiali di alta qualità?
  • è un prodotto innovativo e non presente sul mercato target?

Una strategia di branding deve essere realizzata in base alle preferenze del mercato.

Se analizziamo a titolo esemplificativo come target un mercato molto interessante quale Asia-Pacifico, sappiamo che è moderno, dinamico e i consumatori hanno delle peculiarità nella scelta dei prodotti.

Se l’azienda non investe in tecniche innovative come ad esempio il video o live chat, risulterà molto difficile attrarre l’attenzione di un consumatore asiatico. Più della metà dei consumatori asiatici desidera vedere i contenuti video dei marchi.

La visibilità del brand è possibile solo conoscendo le abitudini del consumatore:

  • dove acquista?
  • come acquista?

Semplicemente, senza una presenza sui principali canali di social media come Facebook e Instagram, il rischio è di rimanere invisibili e di conseguenza perdere numerose opportunità di vendita.

Un altro parametro da considerare per una PMI italiana è “l’e-commerce personalisation”. L’uso dell’intelligenza artificiale (AI) e la raccolta dei dati sulle preferenze dei consumatori consente di fornire al consumatore raccomandazioni personalizzate sui prodotti.

Questa strategia porta ad un tasso di acquisizione del prodotto più alto e rafforza la validità del brand.

Nei mercati competitivi dell’e-commerce, la personalizzazione è fondamentale.

E-commerce e agevolazioni finanziarie

Investire nell’e-commerce consentirà alle aziende di fruire di importanti agevolazioni. Il governo ha stanziato, per il supporto alla ripresa economica, importanti risorse per fornire alle aziende il supporto di esperti come Temporary Export Manager, Innovation Manager e consulenti specializzati in specifici mercati esteri.  Sono stati previsti inoltre dei finanziamenti agevolati per le aziende che operano in mercati esteri attraverso piattaforme proprie o di terzi.

Novità in ambito Iva

Un’ulteriore spinta al comparto dell’e-commerce potrà derivare dalle semplificazioni in arrivo in ambito Iva intracomunitaria.

A tutt’oggi ci sono delle difficoltà nelle cessioni di beni in operazioni B2C effettuate tra soggetti con residenza fiscale in Stati membri differenti. Le difficoltà in particolare derivano dalle differenti soglie esistenti nei vari Paesi comunitari per l’ammontare delle transazioni, al superamento delle quali l’operatore è obbligato ad identificarsi nel paese del consumatore.

Dal 1° luglio 2021, nel comparto del commercio elettronico indiretto, è iniziata una vera e propria rivoluzione ai fini IVA

Verranno eliminate le soglie oggi in vigore (da 35.000 a 100.000 euro a seconda dei Paesi) che fanno scattare l’obbligo del venditore, cosiddetto a “distanza”, a identificarsi ai fini Iva nel paese di consumo.

L’IVA sulle vendite e-commerce ai consumatori europei sarà sempre dovuta nello stato di destinazione dei prodotti, a prescindere dal volume di affari generato nel singolo Paese.  Questo  ad esclusione dei soggetti che non genereranno almeno 10.000 euro di volume d’affari di vendite a distanza infra Ue di prodotti, che continueranno ad applicare l’IVA dello Stato Ue da cui sono spediti i prodotti.

Per evitare agli operatori di doversi identificare nei vari paesi in cui operano, i venditori potranno dichiarare e versare l’IVA nei singoli paesi tramite il Moss.

L’agevolazione prevista dal Moss è già in vigore dal 2015 per il commercio elettronico diretto e consente al cedente stabilito all’interno della UE di versare l’imposta in più Stati Ue direttamente dal proprio Stato a prescindere dal luogo di destinazione del bene. 

Viene inoltre prevista l’eliminazione della soglia di esenzione all’importazione.

In Italia attualmente è di 22 euro. Viene introdotta una novità per le vendite a distanza di beni importati da Paesi terzi o territori terzi di valore fino a 150 euro.

In particolare, il venditore non stabilito in Europa che vende i prodotti ai consumatori europei, potrà nominare un intermediario stabilito in Europa, che si occuperà di versare l’Iva per conto del venditore Extra Ue.

Ai fini IVA il momento impositivo diventerà quello dell’acquisto on line e non invece dell’importazione fisica dei prodotti.

È stata infine prevista dalla Direttiva una responsabilità solidale ai fini dell’Iva da parte dei gestori di portali elettronici e di piattaforme on line (marketplaces), quando questi agiscono come intermediari nelle vendite a distanza. Le stesse piattaforme saranno considerate soggetti passivi ai fini Iva.

Quali sono i vantaggi nell’aprire un’e-commerce per l’export?

Con un e-commerce puoi ampliare il tuo bacino di utenza, farti conoscere anche all’estero e conquistare nuove fette di mercato e moltiplicare le tue possibilità di business.

Grazie all’e-commerce Il tuo negozio virtuale è sempre aperto. Un vantaggio dello shopping online è la possibilità di acquistare in qualunque momento della giornata, senza limiti di giorni e di orario.

Si tratta di un privilegio non solo per l’acquirente, che può scegliere in tutta calma quando effettuare i propri acquisti, ma anche per il venditore che non si vede mai costretto ad abbassare” le serrande del proprio negozio.

Pianifichi più facilmente le tue azioni commerciali Per comunicare un’offerta promozionale o diffondere una nuova campagna pubblicitaria online basta un click.

Collegandosi all’e-commerce tutti possono conoscere in tempo reale le novità di prodotto, le prossime uscite, le promozioni in corso.

Molto diverso è invece comunicare una variazione di prezzo o promuovere una campagna promozionale in store: occorre effettuare una comunicazione più massiva, organizzare eventi, rifornire i punti vendita.

Con ciò non vogliamo dire che questi strumenti siano inutili, anzi, spesso è un’azione di comunicazione integrata a portare i risultati migliori, ma semplicemente che online le azioni commerciali possono essere svolte più rapidamente.

Acquisisci una maggiore visibilità. Anche se il sito e-commerce ha una funzione strettamente commerciale, orientato alla vendita e all’incremento del fatturato, anch’esso contribuisce a definire l’immagine aziendale anche all’estero.

Attraverso la piattaforma di vendita online un’azienda può creare valore per i propri clienti.

In che modo? Offrendo un servizio di qualità orientato al cliente. Mettere al centro il cliente e la comunicazione con il cliente è importante per attuare una strategia efficace, in grado di generare un ritorno di immagine espandendo la tua visibilità anche all’estero.

Naturalmente se vuoi partire con il piede giusto o ritieni di aver avuto delle criticità nell’intraprendere il percorso per l’export l’ideale sarebbe farsi supportare da un team di esperti in materia.

Vuoi saperne di più? Allora clicca qui e prenota la tua consulenza gratuita! Potrai confrontarti con un professionista che, grazie ai nostri prodotti, ti guiderà in un percorso di internazionalizzazione ottimizzandolo con un e-commerce e le sue strategie online.

Se hai delle domande o desideri ulteriori informazioni, compila il nostro modulo di contatto.

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