Internazionalizzazione 2021: eccoti le novità per le aziende?

Internazionalizzazione 2021: in questo nuovo anno ci saranno novità vantaggiose per le aziende che vogliono diffondere il loro prodotti/servizi a livello internazionale.

Questo perché, nonostante la Pandemia che stiamo vivendo lo Stato vuole fare in modo che si tengano vivi gli scambi con l’estero.

Una delle colonne portanti dell’economia italiana.

Prima di andare a parlare delle novità del 2021 facciamo una piccola premessa sul perché molti settori come la digitalizzazione vengono incentivati nel ramo dell’internazionalizzazione.

Cos’è la digitalizzazione aziendale e quali vantaggi porta?

Si tratta semplicemente di automatizzare alcuni processi aziendali. Di migliorare o implementare (a seconda dei casi) la propria presenza sul web. La cosa importante da comprendere è che il processo di digitalizzazione non è standard, ma deve essere calibrato sulle potenzialità dell’azienda.

Una delle conseguenze della digitalizzazione è la totale ristrutturazione dei modelli di business del passato. Essendo tutto interconnesso tramite strumenti informatici è veramente difficile continuare a ragionare secondo compartimenti stagni.

La divisione del lavoro rimane sempre fondamentale. Ognuno però dovrebbe essere disposto ad accettare nuove mansioni, in modo da gestire compiutamente il proprio brand sul web.

Le nuove opportunità fornite dalle tecnologie in cloud e di machine learning ci permettono di studiare un diverso modello di azienda. Non si tratta semplicemente di automatizzare il lavoro umano.

Si tratta di renderlo più agevole e più flessibile allo scopo di incrementare le prestazioni dell’azienda.

Sbarcare sul web significa anche presentare il proprio sistema di organizzazione della produzione al grande pubblico.

Questo dovrebbe essere adatto alle aspettative del mercato, ormai sempre più formato da aziende digitalizzate.

Cosa molto importante per il nuovo anno è utilizzare la digitalizzazione aziendale anche per aprire i propri orizzonti verso l’internazionalizzazione.

Ma prima di arrivare a questo cerchiamo di capire l’evoluzione che il digitale ha fatto con l’arrivo della pandemia.

Come la pandemia ha cambiato le nostre abitudini verso il digitale

Il lockdown e le restrizioni di quest’anno a causa del Covid-19 hanno portato più della metà dei consumatori italiani a fare acquisti online. Dai marketplace multimarca più conosciuti alle piattaforme digitali di piccole aziende.

Questo ha spinto le PMI ad utilizzare maggiormente gli e-commerce per le loro transizioni. Questo perchè il 2020 ha letteralmente modificato le abitudini degli Italiani.

Se negli anni passati l’acquisto online era più orientato verso l’elettronica e l’abbigliamento, nell’anno che ci ha appena lasciato c’è stato un incremento di vendite online anche sui prodotti alimentari e articoli per la casa.

Dobbiamo ammettere che queste restrizioni hanno modificato le nostre abitudini spingendoci sempre di più verso il digitale.

Di conseguenza le aziende che rimarranno indietro negli investimenti digitali avranno perso l’intera accelerazione di anni condensata nel 2020.

Proprio per questo motivo molte PMI vogliono stare al passo con i tempi e cogliere da quest’anno di crisi un opportunità.

Di conseguenza stanno letteralmente trasformando il loro business passando ai canali digitali.

Ma cosa c’entra questo con l’internazionalizzazione 2021 e l’export digitale?

C’entra eccome perché la chiave di rilancio delle PMI che vogliono internazionalizzare in questo 2021 sta nell’export digitale. Si aprono le porte ad un nuovo modo di fare business internazionale attraverso l’utilizzo degli e-commerce e dei marketplace.

In questo 2021, le PMI debbono trasformarsi in smart company e istituire canali di relazione diretta con i clienti finali.

Questo gli permette di conseguire un notevole rafforzamento del brand dell’azienda nei confronti del consumatore.

A sostegno del ruolo strategico del digitale nell’internazionalizzazione 2021 delle imprese verrà pubblicato un bando per la corresponsione di uno speciale “bonus per l’export digitale”. Questo a parziale copertura di spese di intermediazione digitale. La misura dovrebbe rivolgersi a micro e piccole imprese.

Internazionalizzazione 2021 ed e-commerce

Si parla di  export digitale se l’innovazione tecnologica e digitale, la Digital trasformation si applicano al settore delle esportazioni.

Un e-commerce o un piano di marketing sviluppato da un consulente specializzato sono esempi di strumenti utili a imprese e start up che vogliono proporsi sui mercati esteri.

L’altra faccia del digital export su cui si continuerà a lavorare anche nel 2021 è chiaramente l’e-commerce. 

Ad oggi le imprese italiane possono già contare su 26 accordi firmati dall’ICE con i principali operatori internazionali (14 marketplace e di 12 e-tailer) che prevedono un accesso agevolato a questi portali.

In genere si tratta di un pacchetto “chiavi in mano” valido 1 anno che prevede costi più bassi, campagne pubblicitarie mirate. Oltre a servizi integrati di logistica e pagamenti.

Un ottimo modo, insomma, per affacciarsi a questa nuova frontiera dell’export, destinata a crescere in modo esponenziale.

Finora gli accordi hanno riguardato marketplace per le vendite B2C, cioè quelle indirizzate direttamente al consumatore finale.

Nel 2021, l’ICE continuerà a lavorare sull’e-commerce, potenziando gli accordi già in vigore e stipulando di nuovi, con un focus crescente sui marketplace B2B a più alto valore aggiunto e con maggiori potenzialità multisettoriali. 

Per poter partecipare, le imprese dovranno continuare probabilmente ad aderire alle “call” dell’ICE che selezionano le aziende a cui destinare i “pacchetti chiavi in mano” negoziati con i marketplace.

Internazionalizzazione 2021 e finanziamento Simest per aziende esportatrici

Questo finanziamento è finalizzato a stimolare le aziende nell’essere più competitive a livello internazionale.

Serve a migliorare o mantenere il livello di solidità patrimoniale (rapporto patrimonio netto / attività immobilizzate nette) al momento della richiesta di finanziamento (“livello d’ingresso”) rispetto a un “livello soglia” predeterminato.

Possono aderire a questo finanziamento le PMI italiane, costituite in forma di società di capitali, che nell’ultimo biennio abbiano realizzato all’estero almeno il 20% del proprio fatturato o almeno il 35% nell’ultimo anno.

L’importo massimo finanziabile è € 800.000, fino al 40% del patrimonio netto della tua impresa e la durata del finanziamento è 6 anni, di cui 2 di preammortamento.

Quali benefici puoi ottenere grazie a questo finanziamento?

  • Puoi richiedere l’esenzione dalle garanzie fino al 30 giugno 2021 
  • Puoi ottenere fino al 50% del finanziamento (nel limite di 800mila euro di aiuti di stato ricevibili) a fondo perduto 
  •  Avrai la possibilità di ottenere il rimborso della quota restante a tasso agevolato pari al 10% del tasso di riferimento UE in caso di miglioramento o mantenimento del livello di solidità patrimoniale o raggiungimento del “livello soglia” e mantenimento o aumento della quota di fatturato estero.

Attrazione investimenti esteri in Italia

L’internazionalizzazione 2021 del settore produttivo non è solo in uscita, ma anche in entrata. Parliamo della famosa attrazione di investimenti esteri su cui l’Italia ha un ritardo cronico rispetto alla maggior parte degli altri Paesi.

Spesso non viene presa adeguatamente in considerazione dalle imprese nostrane come mezzo per aumentare il volume di affari o rafforzarsi.

Avere in Italia sempre più imprese estere, infatti, significa aumentare non soltanto i posti di lavoro, ma anche la fornitura ad esempio di beni, servizi, know-how, tecnologie da parte dei provider italiani.

Un mezzo, insomma, per entrare più agevolmente nelle catene globali del valore (CGV), puntando soprattutto sugli anelli più nobili delle CGV come appunto ricerca e sviluppo.

In questi anni si è cercato di recuperare terreno, dando ad esempio all’ICE anche la mission di favorire l’arrivo di Foreign direct investments (FDI). Ma molto va ancora fatto. Per questo nel 2021 si lavorerà sui seguenti filoni:

  • Definizione di una “value proposition” con i territori, ICE e Invitalia per intercettare nuovi flussi di capitali e favorire crescita e occupazione in Italia, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree di crisi.
  • Rafforzamento degli strumenti a sostegno dei progetti di investimenti stranieri in Italia ad elevato impatto economico. Questo anche attraverso l’elaborazione di proposte di semplificazione normativa e regolamentare per il miglioramento del business environment italiano.

Internazionalizzazione 2021: appalti internazionali, fiere e formazione

Nel 2021 si avvieranno tutta una serie di azioni per potenziare la proiezione internazionale del nostro tessuto produttivo.

Saranno aumentate ad esempio le attività di informazione e assistenza alle imprese per partecipare alle gare internazionali bandite dall’UE, dalle organizzazioni internazionali come l’ONU e dalle Banche multilaterali di sviluppo, attraverso:

  • Il potenziamento del portale ExTender;
  • Azioni formative con le aziende tramite il programma “InGaraConNoi – TenderLab” dell’ICE;
  • La collaborazione con il Sistema camerale per assistere le PMI nella predisposizione dei documenti di gara.

Per il settore fieristico si prevede invece un sostegno alla riapertura delle fiere in presenza o con modalità ibride, favorendo l’incoming dall’estero e promuovendole attraverso il coinvolgimento di testimonial ed adeguate campagne di comunicazione sui social.

Infine si proseguirà con convinzione sul versante della formazione e informazione delle imprese. Soprattutto le più piccole, per dare loro gli strumenti per operare all’estero.

Molte le iniziative, tra cui un programma di formazione su export e digitale, promosso dal MAECI, l’ICE e cinque università italiane, che mira a raggiungere 20.000 PMI italiane, attraverso cinque moduli formativi online messi a disposizione a titolo gratuito. Ma anche la diffusione delle opportunità offerte dagli accordi commerciali di nuova generazione fra l’UE ed altri Paesi.

Internazionalizzazione 2021: e tu a che punto sei?

Spero che questo articolo ti abbia chiarito le idee sulle noività, proroghe e vantaggi che ci saranno relative all’internazionalizzazione nel 2021. Questo perché lo Stato vuole spingere sempre di più le aziende italiane a relazionarsi con il mercato estero facendo conoscere sempre di più il valore del nostro Made in Italy.

Se vuoi affrontare questo nuovo anno affidandoti ad un Team di professionisti nel ramo dell’internazionalizzazione, compila il form qui sotto e richiedi la tua consulenza gratuita.

Un nostro esperto ti mostrerà il percorso da fare per poter aderire alle agevolazioni sopra indicate e potrai avere a disposizione un Temporary Export Manager ed ottimizzare il tuo Business grazie all’implementazione dei nostri prodotti.

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