Vendere all’estero: i 10 punti chiave per essere competitivi

Vendere all’estero ed essere competitivi. Molte aziende pensano che sia sufficiente tradurre il sito nella lingua del paese di riferimento. Magari con un semplice traduttore e la bandierina sull’header per la scelta della lingua ed è fatta.

Quando invece potrebbero farsi guidare, da punti chiave, che spesso vengono sottovalutati.

Vendere all’estero; decine di clienti si precipiteranno a comprare…Se tutto fosse così facile, se tutto fosse così semplice, li vedremo bene tutti questi siti che vendono un botto in tutta Europa e nel mondo intero.

Questa non è la realta. 

Voglio darti invece, dei suggerimenti utili, ossia 10 punti chiave, per poter vendere all’Estero con successo, partendo anche dalla strategia di vendita on line.

Prima ancora della scelta dello strumento di vendita sono importanti le informazioni !!!!

Ma ci vuole un sacco di preparazione in anticipo per comprendere la situazione economica-culturale e per adeguare la propria offerta al mercato di riferimento per pter vendere all’estero.

10 PUNTI CHIAVE

Le cose da preparare sono:

  1. L’ area di mercato.
  2. La valutazione del potenziale di mercato.
  3. L’identificazione locale specifica.
  4. Lo studio della concorrenza.
  5. Lo studio dei prezzi.
  6. La valutazione le spese di marketing.
  7. La scelta dei metodi di pagamento.
  8. La costruzione della logistica.
  9. La costruzione della distribuzione.
  10. La conoscenza delle normative locali.
1 – Raggiungi il tuo mercato per vendere all’estero

Mercati maturi: Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa del Nord, Germania.

In crescita: Italia, Spagna, Francia, Brasile, Cina.

Emergenti: Europa dell’Est.

Tutti sognano di esportazione in USA, UK, o in Germania che sono tra i più grandi mercati in termini di dimensioni. Ma è davvero questo il modo giusto per affrontare una discesa internazionale?

I mercati maturi sono (erroneamente) percepiti come i più attraenti, perché allo stato attuale sono i maggiori in termini di volumi di vendita.

Ma sono anche i mercati più competitivi.

Il costo del biglietto di ingresso, in investimenti di marketing,  è sicuramente più alto perché gli attori storici hanno bloccato il mercato. Devi investire e devi prendere lezioni, studiare i loro metodi e combattere con i colossi.

I mercati in crescita non sono semplici, ma ci sono ancora grandi opportunità legate al livello di professionalità e maturità ancora basso.

La quota di consumatori che fanno acquisti ( come quelli on-line ) ha grande potenzialità di crescita nel breve periodo (Spagna, Italia), coniugato ad un elevato potere d’acquisto, oppure ad una massa critica importante (Cina, Brasile).

I mercati emergenti rappresentano minori volumi di vendita, con una grande percentuale della popolazione che non è abituata ad acquistare on-line.

Si tratta di una scommessa sul futuro, di una visione a lungo termine. In cambio, non servono elevati investimenti in marketing e l’esperienza può fare la differenza con i concorrenti nazionali che potrebbero essere meno agguerriti nella vendita online.

2 – Stima le potenzialità del mercato

Devi recuperare i dati dei vari mercati e comprendere le differenze. Italia e Francia hanno lo stesso numero di abitanti, ma gli italiani acquistano online molto meno dei francesi. Prima di aggredire la Francia, bisognerebbe capire che il potenziale di crescita italiano è molto alto.

Lo hanno capito tedeschi ed inglesi che stanno arrivando massicciamente.

Devi poi prendere in considerazione i settori. L’abbigliamento in Italia sta crescendo adesso, mentre in Cina è uno dei settori più dinamici.

3 –  Devi conoscere le specificità di ogni singolo paese

Una frontiera non è solo una divisione geografica tra due paesi. La divisione passa anche attraverso cambiamenti culturali, politici, climatici, che influenzano la vendita online.

Ogni paese ha delle eccezioni, abitudini e prodotti che non sono gli stessi di altri. Pagamenti e consegne variano molto.

Devi identificare tutte le caratteristiche che modificano il modo in cui si possono vendere i tuoi prodotti.

4 – Identifica i tuoi concorrenti, impara velocemente

Più alto è il livello di maturità di un mercato, maggiore è il numero delle decisioni importanti da prendere prima di iniziare a vendere all’estero.

I concorrenti affinano la loro strategia di web marketing da lungo tempo, il loro sito è già molto ben ottimizzato per vendere in modo efficace. Devi analizzare tutto questo per ridurre il tempo di apprendimento ed evitare errori futili.

  • Verifica il loro posizionamento con gli  strumenti adeguati.
  • Studia l’interfaccia dei loro canali commerciali e del loro sito web, fai un acquisto ed abbandona il carrello per vedere cosa succede, compra un prodotto per vedere come funziona il processo, per vedere se gli impegni sono soddisfatti, per capire la loro comunicazione, ecc.
  • Monitorizza i loro prezzi, il loro livello di spese di spedizione, la loro strategia di servizio.
  • Cerca di capire la loro strategia di comunicazione, sottoscrivi alcune newsletter.
  • Studia i loro bilanci, se i dati sono disponibili.

Fatti una buona idea del livello a cui dovrai salire se vuoi davvero essere un attore che sfida questi mercati.

5 – Adegua i prezzi al paese

L’adeguamento dei prezzi a seconda del paese è un punto cruciale. E ‘questo il fattore più importante? Si può sperare di avere successo senza cambiare la politica dei prezzi?

La politica dei prezzi deve tener conto del livello di potere d’acquisto del paese di destinazione. Pagare 20 € un prodotto in un paese può sembrare normale, ma sarà costoso in un altro. Quindi cosa faccio ?

Devi valutare la scarsità e l’abbondanza dei beni. In Finlandia il vino è monopolio di stato, in Germania la birra costa meno dell’acqua minerale, vendere hardware in Cina è velleitario.
L’unico settore che mantiene sempre lo stesso prezzo è il settore del lusso, ma ci si rivolge ad un segmento piccolo della popolazione.

6 – Valuta le spese di marketing

Pensare di ottimizzare un sito per  vendere all’estero senza ricorrere ad un SEO del paese di riferimento è pura Follia. La lingua è una cosa viva e complessa e devi saperla maneggiare. E’ importante  capire come i consumatori cercano un prodotto.

Devi essere innestato su usi e costumi, comprendere gli stili di vita ed investire in modo adeguato. Non andare a tentativi, senza una solida base di conoscenza.

7 – Scegli i metodi di pagamento

In Germania il pagamento più diffuso è il bonifico bancario, anche appoggiato a PayPal.

Le carte di credito sono molto diffuse in UK, la penetrazione di PayPal varia da paese a paese. Il contrassegno è diffuso in Italia, in Giappone si paga molto nei konbini, i piccoli negozi diffusi in ogni parte, aperti 24 ore al giorno.

8 – Costruisci una logistica efficiente

Un conto è vendere occasionalmente poche decine di pezzi e spedirli dall’Italia, un conto è vendere centinaia o migliaia di pezzi che devono raggiungere velocemente le case dei compratori al minor costo di trasporto possibile.

Si capisce anche che, in presenza di usi e costumi diversi, anche i prodotti venduti in ogni paese possono essere diversi. Homedics, ad esempio, vende molti più epilatori in Italia che in UK, e vende molti più oggetti da cucina in UK che in Italia. L’assortimento nei singoli paesi dovrà per forza essere diverso.

Questo comporta costi di programmazione, di approvvigionamento e di gestione dell’invenduto che è sempre un problema da tener presente e per il quale aver pronta la migliore soluzione. Ed anche questa soluzione potrebbe essere diversa da paese a paese.

9 – Costruisci una distribuzione efficiente

Anche questo caso è connesso alla gestione della logistica. Se si pensa ad una distribuzione europea, si devono scegliere i paesi importanti ed avere gli snodi centrali efficienti per raggiungere anche i vicini. Nel caso di presenza di vendite offline, nei canali tradizionali, va anche scelto come rapportarsi con questi canali e come aumentare l’efficienza.

10 –  Devi conoscere le normative locali

Regole e norme locali sono fondamentali per una buona riuscita, a partire dalle norme sulla gestione dell’Iva che sembra essere la cosa più sconosciuta.

Ma la faccenda si complica ancora di più per la vendita del vino, per il quale bisogna rispettare le norme sulle accise.

È vero che a Bruxelles c’è una discussione attiva sulla unificazione delle norme che regolano le vendite transfrontaliere, ma rimangono ancora aree diverse che vanno conosciute.

Va anche detto che, dove le norme italiane fossero più favorevoli al consumatore, il consiglio è di applicare le norme italiane e proporle come un plus per il consumatore, una maggiore garanzia per condurre una ottima esperienza di acquisto.

Se vuoi saperne di più e avere preziosi consigli su come vendere all’estero ed essere più competitivi,
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Un esperto in consulenza strategica aziendale analizzerà la tua azienda e troverà, insieme a te, le migliori soluzioni e strategie per vendere all’Estero.

 

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