Eco sostenibilità e innovazione nel nuovo decennio

Quando parliamo di eco sostenibilità facciamo riferimento a quell’insieme di azioni che hanno come focus l’ecologia e il rispetto per gli animali.

Quando si parla di eco sostenibilità, si parla soprattutto della possibilità che l’uomo ha, di utilizzare in modo opportuno, le risorse che il pianeta offre.

Questo permetterà alle prossime generazioni di avere la stessa possibilità di accedere a queste risorse. È come se fosse un ciclo. Qualora fosse rispettato dall’uomo, garantirebbe un rapporto migliore con la natura e soprattutto una riduzione di fattori pericolosi come l’inquinamento.

Il fine ultimo dell’eco sostenibilità è quello di ridurre al massimo l’impatto ambientale di ogni tipo di azione dell’uomo sulla Terra.

Questo per fare in modo che le risorse vengano preservate per le generazioni future.

Punti focali dell’eco sostenibilità sono il riciclo e il riuso, che permettono di riutilizzare materiali di scarto e di trasformarli in nuovi oggetti.

In questo senso si parla spesso di riciclo creativo nella moda, nel design e nel mondo del food, dove cucinare con gli scarti è diventato una pratica adottata anche dagli chef stellati.

L’eco sostenibilità non è solo presente nei grandi settori produttivi.

Coinvolge soprattutto i consumatori, che sono chiamati ad agire in modo virtuoso tramite azioni quotidiante ecologiste: attenzione allo spreco energetico e alimentare, raccolta differenziata, scelta di prodotti e marchi sostenibili.

Perché eco sostenibilità vuol dire innovazione per le imprese?

Diventare più green si rivela un vantaggio non solo per la reputazione (che, comunque, già di per sé, può far bene alle casse dell’impresa).

Diventa un elemento fondamentale che riduce i costi e i rischi dell’impresa.

Spinge l’innovazione, modella la filiera, i prodotti, il modello di business. Il tutto in un’ottica di lungo periodo che risulta premiante.

Lo dimostrano le aziende che si sono già mosse, da tempo e per prime, in questa direzione. La sostenibilità si è già trasformata in un vantaggio competitivo.

La sostenibilità non può riguardare solo la sede o gli impianti principali. Per definirsi tale deve coinvolgere l’intera supply chain. È uno dei primi passi da affrontare, avanzando sia in termini di comunicazione che di produzione.

Stimolare questa trasformazione può passare anche da incentivi concessi ai fornitori. E, risalendo la catena, a un riassetto della propria organizzazione, anche con soluzioni in apparenza non immediatamente collegate alla sostenibilità.

Ad esempio promuovere lo smart working, con la possibilità di lavorare da casa, significa ridurre le emissioni prodotte per raggiungere l’ufficio.

Soluzioni come queste si sono dimostrate spesso capaci non solo di avere un impatto positivo sull’ambiente, ma anche sulla produttività. 

Prodotti e servizi che cambiano e si innovano verso il green

I clienti sono sempre più attenti all’eco sostenibilità. Non bastano quindi processi green: serve che anche i prodotti lo siano. La sostenibilità diventa quindi un driver nel cambiamento del prodotto. Anche perché la sostenibilità è uno dei fattori valutati in fase d’acquisto.

Di conseguenza, può tradursi in un vantaggio competitivo. Questa trasformazione non ha scorciatoie. Serve che tutta l’impresa sia coinvolta, dalla progettazione alla comunicazione, anche grazie all’inserimento di nuove risorse o all’iniezione di nuove competenze specifiche.

Anche il modello di business, per quanto possa sembrare assurdo, deve essere sostenibile. È quindi necessario un ripensamento profondo che coinvolga il flusso dei ricavi, la trasformazione dei servizi, il rapporto con i clienti e con le altre aziende (più spinto sulla collaborazione).

Inoltre l’apertura verso start-up in grado di sfidare le convenzioni.

La sostenibilità spinge quindi a esplorare nuove strade che, in futuro, potrebbero trasformarsi nella via principale. 

L’eco sostenibilità nel nuovo decennio: un risvolto positivo anche negli investimenti

Secondo il report, le sfide tecnologiche e di sostenibilità correlate a questi e altri fattori presentano alcune opportunità.

In generale, i principali temi di investimento a più lungo termine segnalati nel report Year Ahead sono la trasformazione digitale, le terapie genetiche e la crisi idrica.

Inoltre, con l’avvicinarsi del 2020, gli investitori stanno convergendo su standard globali che, in particolare, faciliteranno l’accesso dei clienti agli investimenti sostenibili. A questo proposito ricordiamo i Principi Operativi di Impact Management dell’International Finance Corporation, oltre alle iniziative dell’International Institute for Finance volte a semplificare la terminologia legata agli investimenti sostenibili, con il sostegno di Ubs e BlackRock, principale gestore patrimoniale al mondo.

Eco sostenibilità e il nuovo statuto 2020

La norma UNI (Ente Italiano di Normazione), a prescindere dalla sua obbligatorietà o meno, è il riferimento per ogni settore, per ogni comparto, su quali siano le regole della cosiddetta buona pratica.

Senza il patrimonio di norme UNI vivremmo in una giungla in cui il valore della qualità, dell’esperienza, della competenza, della tutela dell’utilizzatore, sarebbe da tempo scomparso.

Le norme UNI hanno anche un’altra caratteristica importante: sono predisposte direttamente da chi opera nel mercato.

Con la proposta di nuovo Statuto, UNI è chiamato ad agevolare gli attori economici e sociali, privati o pubblici, interessati a elaborare, promuovere e diffondere la normazione tecnica quale strumento di supporto per la crescita economica e il progresso sociale, nel rispetto degli obiettivi dello sviluppo sostenibile.

Imprese, professionisti, enti tecnico-scientifici, di ricerca e di istruzione, consorzi ed enti pubblici, associazioni d’impresa, consigli e associazioni professionali.

Tutte categorie che potranno partecipare in esclusiva alle attività di normazione tecnica e accedere ai contenuti delle norme a condizioni favorevoli. Insieme, concorreranno alla diffusione della cultura della normazione e all’applicazione delle norme tecniche e delle prassi di riferimento.

Eco sostenibilità ed incentivi fiscali nel 2020

Oggi abbiamo l’opportunità di cogliere una nuova sfida ed introdurre soluzioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto sull’ozono.

A questo proposito l’Italia s’impegnerà a fondo nel lavorare insieme con tutta la comunità internazionale per mettere in campo le risorse necessarie a garantire la transizione verso un mondo sempre più sostenibile.

La legge di Bilancio 2020 (l. n. 160/2019) punta sugli investimenti ecosostenibili, mettendo a disposizione un fondo dedicato risorse per oltre 4 miliardi di euro. La dotazione finanziaria servirà a mettere in atto diverse di misure di sostegno a favore degli investimenti green delle imprese, tra cui gli incentivi per gli investimenti nelle zone economiche ambientali, maggiorazioni di contributo per gli investimenti finanziati dalla Nuova Sabatini e contributi a fondo perduto per le nuove imprese giovanili e femminili. Sono queste alcune delle misure che fanno parte del “Green new deal”.

Investimenti ecosostenibili

Il fondo per la crescita sostenibile potrà essere impiegato per la concessione, da parte del Ministro dell’Economia e delle finanze, di una o più garanzie a titolo oneroso e nella misura massima dell’80%.

Questo anche con riferimento ad un portafoglio collettivo di operazioni, al fine di sostenere programmi specifici di investimento e operazioni, anche in partenariato pubblico-privato.

Gli investimenti finanziabili dovranno essere finalizzati a realizzare progetti economicamente sostenibili e che abbiano i seguenti obiettivi:

  • la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, il supporto all’imprenditoria giovanile e femminile;
  • la riduzione dell’uso della plastica e la sua sostituzione con materiali alternativi, nonché la rigenerazione urbana;
  • il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico;
  • in generale, programmi di investimento e progetti a carattere innovativo e ad elevata sostenibilità ambientale e che tengano conto degli impatti sociali.

Oltre alle garanzie, il programma a favore dell’ambiente potrà intervenire a sostegno delle operazioni ecosostenibili.

Anche con la partecipazione indiretta in quote di capitale di rischio e/o debito di natura subordinata, del Ministro dell’Economia e delle finanze.

Contributo a fondo perduto per gli investimenti green

I programmi di investimento destinatari del fondo per la crescita sostenibile potranno beneficiare, di un contributo a fondo perduto per spese di investimento, fino ad un massimo del 15% dell’investimento. In aggiunta ai finanziamenti agevolati già previsti.

Con uno o più decreti di natura non regolamentare del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, saranno stabiliti termini, condizioni e modalità di concessione dei contributi a fondo perduto.

Le risorse a disposizione per questa misura di sostegno ammontano a 10 milioni di euro per l’anno 2020, 40 milioni di euro per l’anno 2021 e a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.

Autoimprenditorialità

La legge di Bilancio 2020 introduce delle novità anche per quanto riguarda la misura di sostegno “autoimprenditorialità” (capo 0I del titolo I del D.Lgs. n. 185/2000).

L’obiettivo di questa legge è sostenere, in tutto il territorio nazionale, la creazione di micro e piccole imprese competitive, a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.

Come? Attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito.

Grazie alle nuove disposizioni le iniziative ecosostenibili potranno prevedere anche un contributo a fondo perduto nell’ambito del nuovo fondo per l’ecosostenibilità.

Per il quadriennio 2020-2023, infatti, gli interventi agevolativi potranno essere integrati, con una componente di contributo a fondo perduto fino al 20% delle spese ammissibili, che sarà concessa con procedura a sportello.

I programmi di investimento, in ogni caso, potranno essere finanziati con agevolazioni complessive fino al 90% delle spese ammissibili.

I contributi non rimborsabili saranno erogati a valere su risorse dei fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE).

Come? Sulla base di convenzioni tra il Ministero dello Sviluppo Economico e le amministrazioni titolari dei programmi, sentito il Ministero dell’Economia e delle Finanze. A disposizione di questa misura di sostegno sono stati stanziati 40 milioni di euro.

La sostenibilità è la chiave per le imprese

Sostenibilità ambientale ed economica, efficienza e comunicazione, creano vantaggiose opportunità per l’azienda. La sostenibilità è l’elemento chiave per:

  • creare un’immagine solida e credibile;
  • costruire un business sano nel lungo periodo;
  • accedere a nuovi capitali;
  • ridurre i costi;
  • accedere a nuovi mercati;
  • gestire al meglio i rischi;
  • avere dipendenti efficienti e soddisfatti;
  • salvare il pianeta.

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