Open Innovation 4.0: un trampolino di lancio per le aziende

L’Open Innovation 4.0 è un metodo di innovazione alternativo che unisce le risorse interne a quelle esterne esistenti nel mercato condividendo le conoscenze e ottimizzandole.

Questo nuovo approccio sconvolge il modello classico secondo cui l’innovazione deve avvenire all’interno dell’azienda perchè questo è modo per conseguire i risultati.

Il pieno controllo del processo ne garantirebbe in questo modo la buona riuscita.

Tuttavia, con il passare del tempo i confini dell’azienda con il mondo esterno sono diventati sempre più labili.

Questo incoraggia e favorisce una reciproca contaminazione intesa come scambio di idee e condivisione delle conoscenze. Uno scambio che si è evoluto in una più stretta collaborazione e co-creazione.

Ma come muovere i primi passi e adottare l’Open Innovation? Esistono tre passi principali da seguire.

  • Permettere ai clienti di partecipare attivamente ai processi di R&D – il contatto con gli “utilizzatori” del prodotto permette di capirne a fondo le esigenze.
  • Collaborare con le Università, Centri di Ricerca, avere una “finestra aperta” sulle novità è essenziale per capire come si evolvono le tecnologie e anticipare i trend.
  • Individuare i “gate keeper” della conoscenza e il network in cui muoversi. In questa fase può essere utile lavorare con gli intermediari dell’Open Innovation.

In generale, dallo studio emerge che la divisione R&D e ingegnerizzazione delle aziende che praticano Open Innovation dispone di maggiore autonomia di gestione delle risorse finanziarie da destinare alle attività di innovazione.

La maggiore sfida nella gestione dell’Open Innovation rimane tuttavia all’interno delle aziende stesse. Il cambiamento di paradigma dalla innovazione chiusa alla innovazione aperta rappresenta ancora la barriera più difficile da superare.

Open Innovation 4.0: un’attività irrinunciabile

Saper innovare può fare la differenza. Meglio un’azienda che segue sempre le novità del mercato e vi si adegua oppure diventare un’azienda capace di fissare nuovi standard, nuovi target? Un’azienda che verrà guardata con altri occhi e presa come esempio.

In poche parole, passare da fare semplice innovazione incrementale a fare innovazione dirompente (disruptive).

Una gestione ottimale dell’innovazione può aiutare a sviluppare soluzioni davvero vincenti e distintive.

Un’azienda che non innova costantemente, almeno in modo incrementale, non ha futuro. Quando si accorgerà di essere rimasta indietro rispetto al mercato, il divario da colmare sarà troppo grande:

  • La situazione finanziaria sarà già fragile e compromessa e non consentirà di fare importanti investimenti.
  • La forza commerciale non sarà motivata. Questo perché non potrà offrire prodotti all’altezza della concorrenza e le quote di mercato si saranno via via sempre più ridotte.
  • Il personale strategico sarà andato a lavorare altrove, dove ha avuto la possibilità di esprimere il proprio potenziale.

Il percorso verso il declino sarà difficilmente irreversibile.

Se invece vuoi innovare e vuoi farlo in modo organizzato arrivando a soluzioni fortemente strategiche per la tua azienda e per il tuo business allora segui i miei consigli.

Innovare non è semplice.

Non basta avere qualche intuizione (anche molto valida), se non si riesce poi a tradurla in una soluzione vincente sul mercato.

Esistono molti modi per fare innovazione e distinguersi dai competitor. Sicuramente il vantaggio competitivo si crea quando si porta in azienda L’open innovation 4.0, ossia una novità assoluta. Dove trovarla?

Ci sono solo due alternative (escludendo intuizioni geniali che accadono poche volte nella storia dell’umanità):

  1. attingendo a soluzioni laddove queste vengono ideate e sono ancora in stato embrionale, quindi ancora non diffuse e note (nei centri di ricerca e nelle università):
  2. utilizzando in modo diverso le soluzioni utilizzate in altri settori.

Questo si chiama TRASFERIMENTO TECNOLOGICO. Per favorire la nascita di idee geniali si devono utilizzare modalità di lavoro appositamente dedicate.

Esistono tecniche apposite, per aiutare le persone che sono già contaminate da una visione (dell’azienda, dei suoi prodotti e servizi), che difficilmente lascia spazio a idee fuori dagli schemi e talvolta apparentemente un po’ folli. La difficoltà è proprio nel far rompere gli schemi e andare oltre il pensiero ordinario. Così si generano intuizioni vincenti.

Questo si chiama OPEN INNOVATION 4.0

Open Innovation 4.0: come gestire un investimento in modo strategico

L’innovazione è una vera e propria business unit aziendale. Deve trovare un vero e proprio spazio nell’organizzazione aziendale. Come tutte le aree funzionali deve essere organizzata e gestita sia a livello operativo sia a livello economico, come un ordinario centro di costo.

Un’area aziendale dal ruolo così strategico merita una gestione ai massimi livelli. Questo per evitare che si trasformi in una disordinata sequenza di attività senza un indirizzo ben definito, a scapito poi di risultati deludenti e innovazioni che non trovano mai successo sul mercato.

Esiste una normazione specifica per la gestione dei processi di innovazione e di Ricerca & Sviluppo che introduce in azienda buone prassi che aiutano a controllare il processo inventivo e portano a risultati concreti ed utili per l’azienda.

La norma ISO 56002 è nata nel 2019 e diventerà, come la certificazione di qualità, un requisito sempre più richiesto dalle grandi aziende committenti.

Ci sono aziende di grande fama mondiale, come la Apple o la Dyson, che sono state sempre identificate per la loro capacità di fare innovazione dirompente. Aziende che non hanno dovuto mai sottostare alla “guerra dei prezzi” perché il mercato ha sempre riconosciuto al loro brand valori di innovazione assoluta e di design.

Introdurre un metodo di gestione dell’innovazione strutturato ad aprirsi (Open Innovation 4.0) a soluzioni innovative che arrivano dal mondo della ricerca o da settori lontani dal vostro, può dare vita a fenomeni simili, anche se in scala più ridotta. 

Fare innovazione partendo dalle persone

Benché l’innovazione abbia a che fare con la scoperta e non sia semplice stabilirne il punto di arrivo a priori, quando si sviluppano nuove idee o è in corso un forte cambiamento.

Oppure è necessario che ci sia coerenza con il piano strategico dell’impresa che definisce gli obiettivi di lungo termine.

Il punto di raccordo tra strategia e innovazione sono le persone che, attraverso i propri comportamenti, possono costruire un’organizzazione dinamica.

Un’ organizzazione dove la collaborazione per risolvere problematiche di business avviene sulla base delle competenze individuali e dell’allineamento reciproco.

Dove l’apertura al mondo esterno mantiene l’impresa preparata ad affrontare i cambiamenti di contesto.

Dove la sperimentazione rappresenta il modo attraverso il quale testare l’efficacia della strategia e individuare buone pratiche da diffondere a tutti i livelli dell’organizzazione.

Cosa significa fare Open Innovation?

Fare innovazione aperta non significa cestinare l’innovazione sviluppata internamente (magari dall’R&D) e gettarsi a perdifiato nella ricerca di innovazioni “pret-a-porter” fuori dai confini dell’azienda.

Al contrario, Open Innovation 4.0 significa costruire un vero e proprio processo in cui da un lato l’azienda costruisce un esteso ecosistema di innovazione al quale partecipano attori esterni.

Dall’altro lato serve coinvolgere tutti i dipendenti dell’azienda (con modalità di coinvolgimento diverse a seconda delle loro competenze) nello sviluppo delle progettualità con spirito imprenditoriale e approccio orientato alla sperimentazione pratica.

Solo la costruzione del nuovo processo di innovazione aperto e coinvolgente mantiene l’impresa preparata ad affrontare il futuro.

Oggi le risorse economiche nelle imprese sono spesso impegnate per far fronte alla spesa corrente. Occorre quindi smettere di attendere ciò che manca e ripartire da ciò che c’è e che deve diventare la risorsa principale su cui far leva per innovare: le persone.

 Il tema connesso alle persone che ricorre sottotraccia riguarda la mancanza di competenze di innovazione interne alle grandi organizzazioni.

Nel contesto attuale, in cui le competenze di innovazione sono difficilmente reperibili sul mercato del lavoro e spesso molto costose, questo passaggio è indispensabile.

Significa individuare i collaboratori che le posseggono e metterli in condizione di poterle esercitare nel contesto lavorativo. Questo anche attraverso Assessment e iniziative mirate a conoscere meglio le vere competenze nascoste dei propri dipendenti.

Il passo successivo riguarda la progettazione e il lancio di iniziative di Open Innovation (dalle Call4Ideas alle community interne d’innovazione) che possano far leva su un vasto ecosistema di “innovatori”.

Una piccola nota, infine, per le piccole e medie imprese: avere un ecosistema d’innovazione non significa solo “possederlo” (che peraltro è un’attività onerosa).

Per una Pmi è di valore anche far parte di ecosistemi di innovazione governati da altri, come ad esempio quelli costruiti dalle grandi imprese già attive su questi fronti, purché rilevanti ai fini del business.

Vantaggi dell’open innovation 4.0

I benefici di questa strategia sono molteplici:

  • condivisione di costi e rischi. I progetti innovativi sono solitamente molto rischiosi poichè il tasso di insuccesso è molto alto così come le risorse e le energie da contribuire e profondere. Accordarsi con un’altra parte crea vantaggi da questo punto di vista poichè divide gli oneri e le eventuali perdite
  • lancio più veloce dell’idea sul mercato. Numerosi casi pratici hanno confermato come l’open innovation abbrevi i tempi dello sviluppo e la commercializzazione dell’idea bruciando le tappe molto più rapidamente.
  • nuove frontiere di guadagno. Attraverso l’open innovation, l’azienda potrebbe scoprire delle potenzialità e delle idee che non sapeva di avere e dalla realizzazione di queste trarre profitti.

Inoltre, questo approccio permette non solo che le nuove tecnologie e conoscenze entrino in possesso dell’azienda ma anche che questa venga esposta all’attenzione di soggetti esterni che possano valorizzare idee usate poco o per nulla e renderle una fonte di entrate come detto sopra.

Innovazione aperta vs innovazione chiusa

Per molto tempo il modello di innovazione si è focalizzato sulle risorse e le potenzialità delle singole aziende: tecnologie e conoscenze avanzate, metodi di selezione delle idee rigorosi e risorse umane altamente qualificate.

Il modo di operare, la prospettiva e le tempistiche differiscono per questi due approcci su diversi livelli:

  • come trovare le idee. Per la closed innovation la soluzione è quella di impiegare i migliori professionisti e specialisti disponibili sul mercato. Mentre in uno scenario di open innovation gli input provengono da un pubblico molto più vasto che, nel complesso, contribuisce un’idea di alta qualità
  • controllo dell’innovazione. Nel primo caso, il metodo migliore per innovare è quello di curare l’intero processo all’interno dell’azienda stessa vigilando costantemente in ogni passaggio. Nel secondo solo parte dell’innovazione avviene all’interno dei confini dell’impresa e in ogni caso viene coordinata con gli stimoli e i flussi di informazioni provenienti dall’esterno.
  • tempistiche di innovazione. Se in passato era fondamentale essere i creatori dell’idea e primi nel presentarla sul mercato dopo averla sviluppata internamente, ora la paternità dell’idea non è così rilevante ma è più funzionale comprare licenze e stringere accordi strategici con aziende innovatrici.

La rete di aziende ovvero il network è un elemento chiave per il successo poichè permettono di massimizzare le potenzialità delle singole aziende e migliorare la prestazione.

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