Il futuro delle imprese e la rivoluzione dei Big Data

“Il futuro delle imprese è sempre più legato ai Big Data. Sempre più dati web a nostra disposizione: come sfruttarli al meglio, per fare in modo che rispondano alle nostre esigenze.”

Il futuro delle imprese e i Big Data: si parla, sempre più spesso, di Big Data: un temine relativamente nuovo ma, esattamente, di cosa si tratta? Stiamo parlando di attività di raccolta e analisi di dati a beneficio del business e dell’attività produttiva.

Mi rendo conto che non hai voglia di imbatterti in questo mix di termini incomprensibili a prima vista.

Tranquillo ti guido io e ti posso assicurare che alla fine dell’articolo, riterrai decisamente utile quello che hai letto.

Sei pronto? Hai dieci minuti da dedicare a questa lettura? Bene cominciamo.

I dati oggi disponibili si definiscono “Big” perché la loro produzione è talmente estesa in termini di volume, velocità e varietà che è necessario disporre di metodologie e strumenti specifici, per riuscire a raccoglierli e utilizzarli con profitto.

Il report Big Data Maturity  Survey 2016, realizzato da  At Scale (società specializzata in business intelligence) e riguardante 2.550 professionisti di 1.400 aziende in 77 nazioni, ha rilevato che oltre il 70% degli intervistati fa uso di strumenti per la raccolta e l’analisi di Big Data da oltre un anno.

A che scopo? E perché dovremmo imitarli?

Raccogliere i dati non basta, serve metodo, competenza e progettualità

I clienti di oggi sono sempre più abituati ad interagire con la propria banca, con i siti di e-commerce o con gli enti pubblici attraverso siti web e app mobile.

Aziende e organizzazioni devono quindi cambiare il modo di interagire con gli utenti, per venire incontro alle loro nuove esigenze ed abitudini.

I dati sono la chiave per interpretare questi nuovi bisogni e abitudini e rispondervi con prontezza ed efficacia.

Dovremo quindi individuare gli obbiettivi da raggiungere, adottare le tecnologie necessarie a raggiungerli e definire delle strategie in grado di valorizzare le informazioni ottenute attraverso i dati.

Queste ultime andranno poi integrate nei processi di business, che dovranno perciò diventare agili e flessibili.

E per fare ciò avremo bisogno di tutte le risorse che le soluzioni digitali sono in grado di offrirci.

 I vantaggi offerti dai Big Data 

I vantaggi offerti da un corretto utilizzo dei Big Data possono essere vari e molteplici, a seconda dei mercati di appartenenza.

Dall’ottimizzazione dei processi produttivi alla manutenzione predittiva, dall’ottimizzazione della supply chain a quella della customer care.

Una buona lettura dei dati apre a una migliore conoscenza dei clienti e alla possibilità di offrire loro nuovi servizi specifici.

Ne conseguirà una maggiore soddisfazione delle aspettative per loro e un posizionamento più competitivo per noi.

Le aziende saranno in grado di ottenere vera conoscenza dai dati e potranno sfruttare i vantaggi delle soluzioni digitali, con una conseguente gestione sicura delle informazioni raccolte e condivise. Tutto questo porterà a migliorare e a far evolvere il proprio business rendendo felici i propri clienti.

L’importanza dei Big Data per il futuro delle aziende

e per il loro Business

big data sono ovunque, come il marketing: rappresentano, infatti, un’eccezionale raccolta di informazioni che continua ad auto-generarsi al punto da aver raggiunto dimensioni esorbitanti.

Questa impressionante quantità di dati stimola una rivoluzione nelle abitudini e nelle dinamiche di consumo.

Effettuando un acquisto online, si alimenta un sistema, che restituirà all’utente informazioni su prodotti affini a quello scelto, sotto forma di banner (Annuncio pubblicitario su una pagina web, collegato al sito dell’inserzionista tramite un link.)

Online e offline si intrecciano in una realtà, quella attuale, in cui non esiste più una linea di demarcazione fra il mondo digitale e quello reale: ogni azione in rete riverbera come ali di farfalle giganti e mostruose nel mondo reale.

L’epoca digitale ha modificato le logiche quotidiane, le esperienze come individui, i desideri e le emozioni, fino a trasformare le persone in clienti, prospect, profili.

Mettiamo oggetti nel carrelli virtuali, li togliamo, ci ripensiamo dopo esserci informati attraverso una qualche recensione: mettiamo like ai post, condividiamo i contenuti, anche senza verificarne la fonte.

Tutto ciò contribuisce a generare i big data (Pensa a tutte le volte che hai fatto queste azioni).

All’interno dei big data, però, ci sono soprattutto raw data, ossia i dati sporchi: informazioni che necessitano di un’ulteriore codificazione per essere utilizzate per segmentare il pubblico.

Lavorando su tutti i dati a disposizione si possono ricostruire movimenti e mappe, e magari identificare un punto con una persona specifica, grazie a quello che è stato comprato e alla carta fedeltà che è stata usata o attivata.

Oggi, la tecnologia consente tutto ciò e l’uso dei big data ha principalmente due scopi: migliorare il funzionamento dei passaggi aziendali e potenziare il marketing.

Più informazioni si hanno su un utente di qualsiasi ente e più facilmente si riescono a targettizzare le iniziative di marketing rivolte a lui, aumentando il giro di business.

Come sostiene una ricerca condotta da McKinsey, l’uso dei big data può aumentare i margini operativi delle aziende fino al 60%.

Guarda in questa direzione anche un’inchiesta di Gartner, affermando che il 75% delle imprese investirà a breve nei big data per migliorare la customer experience e ottimizzare le attività di marketing.

Big data analitycs per il futuro; aumenta la maturità delle aziende italiane

Nella ricerca 2017, l’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano, entra per la prima volta nel merito della scomposizione della spesa tra infrastrutture abilitanti (ossia capacità di calcolo, server, storage, i dispositivi hardware, i supporti per la memorizzazione).

Impiegati nella creazione di servizi di analytics, software e servizi  dalla quale emerge che le prime, pesano sulla spesa per il 25%.

La rilevazione è stata effettuata su un campione di 159 organizzazioni italiane, con più di 249 addetti.

Una quota importante che evidenzia come vi sia un approccio strategico al tema degli analytics, perché queste infrastrutture rappresentano l’elemento trainante sul quale costruire progettualità.

La Ricerca ha inoltre rilevato che poco più del 20% delle risorse di calcolo e  storage è fruito in cloud.

Stiamo parlando di paradigma di erogazione di risorse informatiche, come l’archiviazione, l’elaborazione o la trasmissione di dati.

Ma qual è il livello di maturità nell’adozione di progetti di analytics delle imprese italiane? Con la Ricerca 2016, l’Osservatorio aveva suddiviso i modelli di analytics in quattro categorie principali:

L’impresa del futuro e i Big Data

Ti ho  parlato di Big Data, di cosa servono dei vantaggi che apportano e di come stanno crescendo e maturando le aziende in un contesto “4.0”. Perchè ti sto parlando di Impresa Futuro Italia?

Tutto questo perché stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale, ovvero la trasformazione digitale dei processi di sviluppo prodotto.

Questa evoluzione tecnologica consentirà alle aziende di gestire reti globali di macchinari e strutture produttive, in grado di scambiarsi informazioni in totale autonomia.

In questo modo i processi industriali, l’impiego dei materiali e il dispendio energetico saranno ottimizzati.

I processi produttivi flessibili e versatili potranno soddisfare le richieste individuali dei clienti e convertire rapidamente la produzione con un ritorno degli investimenti in tempi rapidi.

Le fabbriche digitali porteranno ad una produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa.

AlzaRating cosa facciamo?

Utilizzando DomainBigData.com, uno dei leader negli strumenti di indagine dei nomi di dominio, monitoriamo i nuovi domini creati.

Siamo in grado di fornire un set completo di informazioni tecniche su ciascun nome di dominio.

Il nostro database contiene circa 300.000.000 domini.

Non entrare impreparato nella quarta rivoluzione industriale, il futuro è;

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