Strumenti di sostenibilità aziendale: quanto sono importanti?

Strumenti di sostenibilità aziendale: si possono definire così tutti quegli strumenti ufficiali, riconosciuti e concreti. Strumenti che quantificano le potenzialità delle strategie e delle azioni di sostenibilità.

Quali sono questi strumenti di sostenibilità che supportano le PMI nelle scelte strategiche orientate a modelli di business sostenibili e circolari?

Partiamo prima dal fatto che questi strumenti di sostenibilità ti permetteranno di:

  • avere sempre sotto controllo il percorso strategico di medio-lungo termine e i risultati di business circolare che si vogliono raggiungere;
  • valutare le potenzialità strategiche di un percorso circolarità e delle sue specifiche tappe;
  • dare evidenza ai propri stakeholder del percorso verso un modello di business circolare e sostenibile intrapreso.

Detto questo andiamo ora a descriverli nello specifico.

Strumenti di sostenibilità di natura sistematica

Gli strumenti di natura sistemica per “quantificare” la sostenibilità aziendale rivestono un ruolo importante soprattutto per un’altra ragione. 

Perché permettono di integrare un modello organizzativo in grado di avere sotto controllo parametri, processi e figure che si occuperanno dello sviluppo dei processi circolari stessi.

Un modello organizzativo interno che permette però di avere un fondamentale sguardo rivolto anche verso l’esterno. Ovvero, verso ciò che stanno facendo stakeholder e partner lungo la filiera produttiva, verso ciò che la tua azienda sta facendo a monte e a valle del processo produttivo.

Un secondo beneficio portato da questi strumenti di natura sistemica, è quello di aiutare a delineare una strategia di medio-lungo periodo. Questo serve a raggiungere obiettivi che sono in linea con la politica definita dalla direzione aziendale.

In ultimo, standard e sistemi di gestione ambientale sono essenziali per avere una consapevolezza di ciò che si sta facendo all’interno e all’esterno della tua azienda.

In definitiva si può dire che questo tipo di strumenti di sostenibilità permettono alla tua azienda di:

  • avviare e garantire un forte coinvolgimento del management aziendale. Una condizione essenziale al fine di avviare una strategia di circolarità robusta e solida;
  • avviare un coinvolgimento integrato di tutti gli attori lungo la filiera (a monte e a valle). Avere questa visione ti permette di implementare una strategia di circolarità del prodotto finito. Ti permette anche di stipulare con stakeholder a valle del processo produttivo delle partnership per recuperare parte del prodotto a fine vita;
  • avere obiettivi e tempi ben definiti. Questo consente di allocare tempo e risorse a un team o a figure strategiche aziendali che potranno sviluppare le tematiche di economia circolare all’interno dell’organizzazione;

Strumenti e indicatori per misurare la sostenibilità aziendale

Gli strumenti e relativi indicatori per effettuare analisi e valutazioni di questo tipo sono numerosi.
L’elenco e la scelta su quali adottare varia in base al focus di sostenibilità che l’azienda intende perseguire: che sia quindi di natura sociale, ambientale o economica.

Strumenti di misurazione e miglioramento di impatto SOCIALE:

  • S LCA – Social Life Cycle Assessment
  • Social Footprint – Product Social Identity
  • KPI specifici su aspetti sociali

Strumenti di misurazione e miglioramento di impatto AMBIENTALE:

  • Analisi dei flussi di massa – Material Flow Analysis
  • Analisi LCA – Life Cycle Assessment
  • KPI specifici di natura ambientale (es. carbon e water footprint)

Strumenti di misurazione e miglioramento di impatto ECONOMICO:

  • Analisi dei costi sul ciclo di vita – Life Cycle Costing
  • KPI specifici di natura economica.

Quali sono le caratteristiche fondamentali per misurare la sostenibilità aziendale?

La caratteristica che la rende uno strumento potente è la sua versatilità e flessibilità per indagare una strategia di sostenibilità.

Versatile perché, infatti, l’analisi LCA permette di spostare l’attenzione delle misurazioni:

  • a livello di intero sistema. Applicarla cioè all’intera organizzazione nel complesso, su tutti i suoi beni. Fare valutazioni ex ante ed ex post rispetto all’adozione di una strategia di circolarità;
  • a livello di parte del sistema. Applicarla cioè su una specifica linea di prodotto o su una singola componente di prodotto (early design stage).

Flessibile, invece, poiché permette di concentrare l’attenzione su diverse fasi di prodotto/processo:

  • a monte del processo di sviluppo e produttivo (cosiddette di upstream): ad esempio, se la tua azienda progetta di introdurre materiali con un quantitativo di rinnovabilità. In questo modo valuta così i diversi impatti delle due tipologie di materiali già in una fase di early stage.
  • fasi di utilizzo e consumo del prodotto/servizio (cosiddette core). Ad esempio, se l’azienda progetta di implementare processi di circolarità sistemici del recupero di sfridi all’interno del mio processo produttivo, confrontando i dati con la situazione precedente;
  • a valle del processo produttivo (cosiddette di downstream). Ad esempio, se le modifiche progettate in ottica di eco-design dall’azienda determinano una fase di fine vita – in termini di potenziali impatti ambientali – diversa, e quindi se il passaggio da un prodotto “standard” a un prodotto as a service SAAS è effettivamente vantaggioso.

Strumenti di sostenibilità relativi alla comunicazione

Come può essere condotta la fase di comunicazione? Utilizzando certamente i canali propri della tua azienda, online o offline che siano, ma adottando anche canali più standardizzati, come le dichiarazioni di carattere non finanziario o i bilanci di sostenibilità integrati.

Utilizzarli potrebbe essere una scelta strategica utile, in quanto risorse che spesso possono essere richieste dal gruppo di cui la tua azienda fa parte, oppure da stakeholder e clienti.
Infatti, proprio questi due documenti sono stati resi obbligatori dal D.lgs. 254/2016, che recepisce la direttiva UE 2014/95. ( Fonte: Nier)

Quali sono i principali label e certificazioni che possiamo menzionare e che ti possono essere utili?

All’interno della matrice degli standard UNI ISO e programmi ufficiali, in particolare: le ISO 14064 e ISO 14067. Certificazioni incentrate rispettivamente sull’inventario delle emissioni dirette e indirette di gas ad effetto serra (GHGs) a livello di organizzazione, e sulla quantificazione dell’Impronta di Carbonio (carbon footprint) di beni e servizi;

Inoltre, l’azienda potrebbe decidere di richiedere il marchio riconosciuto di carbon footprint mediante l’iscrizione al Program Operator italiano Carbon Footprint Italy, per il rilascio di un marchio riconosciuto.

L’iscrizione a tali portali nasce proprio con l’obiettivo di trasmettere solidità e credibilità verso chi lo recepisce, bypassando così il rischio di veicolare informazioni non veritiere e scadere nel greenwashing. L’ISO 14025 è una certificazione importante se l’azienda decide di voler sviluppare una vera e propria dichiarazione ambientale di prodotto. 
Si tratta di un tipo di certificazione basata su analisi LCA di un’infrastruttura, un prodotto o servizio aziendale, all’interno della quale è possibile inserire indicazioni relative agli aspetti di circolarità aziendali.

Quali possono essere altri strumenti di sostenibilità aziendale?

Rating ESG

Un altro strumento fondamentale all’interno dell’azienda che misura la sostenibilità aziendale è il Rating ESG ossia la valutazione complessiva che certifica l’attendibilità di un’azienda, di un fondo o di un titolo sotto il profilo ambientale, sociale e di governance.

È di fatto un indice complementare al tradizionale rating, che si basa su parametri finanziari, fornendo ulteriori informazioni extra finanziarie sull’attività economica, in modo da dare un quadro completo nelle scelte di investimento.

I soggetti che elaborano la valutazione finale sono le agenzie e i centri di ricerca specializzati nell’analisi dei dati relativi alla sostenibilità di un’impresa. Ma non esiste una regolamentazione specifica né un’autorità regolatrice, come invece avviene per le agenzie che emettono i rating finanziari.

Sono le aziende stesse che decidono di aderire al rating ESG, in quanto questo rappresenta un fattore di competitività sul mercato e di attrazione per gli investimenti.

Tra i parametri usati per valutare le imprese dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ci sono la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, la riduzione degli sprechi di risorse naturali e l’efficienza energetica.

Sul fronte dell’impatto sociale, si tiene invece conto della qualità e della sicurezza dell’ambiente di lavoro, del rispetto dei diritti umani e della diversità, delle relazioni sindacali e dei controlli sulle catene di fornitori.

 Infine, per valutare la governance, aspetti tenuti in considerazione sono la presenza di consiglieri indipendenti e l’attenzione alla diversità di genere nei consigli d’amministrazione, oltre che le policy adottate in merito alla sostenibilità, anche in relazione alla remunerazione dei componenti del board.

KPI sostenibilità ambientale

Lo scopo dei Key Performance Indicators è quello di facilitare la misurazione e l’interpretazione delle azioni del business in termini di impatto economico, sociale e ambientale.

Secondo lo studio, ogni azienda deve essere in grado di analizzare gli elementi che compongono la strategia e riconoscere come questi impattano sulla sostenibilità.

Per definire una policy aziendale, infatti, “si deve partire da una mappatura degli aspetti potenziali e attuali legati alla sostenibilità”, una volta individuati i quali si può procedere alla definizione degli obiettivi.

Come scegliere gli indicatori per monitorare le prestazioni?

  • Conformità. Contiene tutti gli indicatori relativi alla conformità dell’azienda alle normative locali, nazionali e internazionali e gli standard di settore.
  • Effetti. Il livello relativo agli impatti dell’azienda sull’ambiente naturale e umano.
  • Uso dei materiali e performance. Si riferisce ai risultati dell’azienda in termini energetici e idrici, rifiuti ed emissioni.
  • Supply chain. In questo livello rientrano gli aspetti che vanno oltre i confini aziendali e che includono la supply chain, la distribuzione, l’uso e lo smaltimento del prodotto. Qualche esempio: la riciclabilità del prodotto, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile dei fornitori a monte e le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto.
  • Sistema sostenibile. Tutti gli indicatori che misurano la performance in termini di impatto sulla qualità di vita, uso delle risorse idriche in base al grado di rigenerazione del territorio. Questi KPI sono difficilmente individuabili a livello aziendale ed è per questo che sono emanati a livello nazionale o internazionale.

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