Crisi aziendale: come fai a capire quando la tua azienda sta entrando in crisi? Partiamo dal presupposto che mandare avanti un business senza un controllo della gestione aziendale non è facile.
Spesso e volentieri i controlli non vengono fatti in modo approfondito. Di conseguenza si fatica a riconoscere i segnali di allarme e ci si ritrova con la nave che sta affondando senza rendersene conto. Questo fa capire quanto sia importante riconoscere i segnali d’allarme di una probabile crisi aziendale
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ToggleCome riconoscere la crisi aziendale e segnali d’allarme?
Per cogliere prontamente questi segnali è necessario che l’azienda sia dotata di sistemi di controllo di gestione, puntuali e precisi. In questo modo può intercettare rapidamente i primi sintomi della crisi ed attuare le azioni correttive necessarie.
I parametri che devono essere monitorati con attenzione sono: la valutazione dell’equilibrio economico/finanziario e la valutazione dell’andamento della gestione e dell’adeguatezza organizzativa.
Parlando di crisi d’impresa perciò, dobbiamo soprattutto tenere presente gli aggiornamenti che ci sono stati sul Codice della crisi d’impresa stessa e dell’insolvenza, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio 2019.
Gli obiettivi della riforma
L’obiettivo di questa normativa è principalmente quello di riformare, in modo organico, la disciplina delle procedure concorsuali.
Con il decreto “Crisi d’impresa”, l’istituzione della procedura di allerta con l’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi) e la conseguente creazione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, l’Italia si adegua alle norme di altri Paesi europei.
Questi ultimi cercano di mettere a punto strumenti per anticipare e limitare le crisi aziendali.
Uno degli scopi della riforma è infatti quello di evitare che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa poi portare ad uno stato di crisi irreversibile.
Il Codice ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali con due principali finalità:
- consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese;
- salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa.
La riforma prevede le seguenti modifiche alla legge fallimentare:
- si sostituisce il termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna. Questo per evitare l’onta sociale e personale che si accompagna alla parola “fallito”;
- si introduce un sistema di allerta allo scopo di consentire la pronta emersione della crisi nella prospettiva del risanamento dell’impresa. Si dà priorità alla continuità aziendale favorendo proposte che comportino il superamento della crisi stessa;
- vengono privilegiate procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale atte a gestire crisi e insolvenze;
- vengono semplificate le disposizioni in materia concorsuale;
Da subito le imprese dovranno dotarsi di sistemi in grado di rilevare segnali di crisi aziendale
Al fine di consentire una pronta emersione dello stato di crisi, l’imprenditore dovrà adottare un assetto organizzativo adeguato ai fini della tempestiva rilevazione dello stesso. Dovrà inoltre assumere iniziative idonee.
Tutte le imprese dovranno quindi dotarsi di sistemi informativi e di adeguate piattaforme per poter avere un controllo di gestione dei flussi di cassa.
Dovranno inoltre avere un budget ed un piano d’impresa che permettano di rilevare eventuali difficoltà aziendali. Dovranno altresì impostare una strategia per riportare in equilibrio economico, patrimoniale e/o finanziario, la propria azienda, anche con un apposito piano di risanamento.
Crisi Aziendale: prestare attenzione alle procedure di allerta
L’impresa, in caso di difficoltà, secondo il decreto della Legge Fallimentare, deve “attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale” (Art 374.2)
Lo stato di crisi è definito come lo stato di difficoltà economico/finanziario che rende probabile l’insolvenza del debitore. Per le imprese si manifesta come inadeguatezza a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate.
Questo significa che se l’imprenditore non riesce a riportare in equilibrio l’azienda, potrebbe scattare la Procedura di Allerta.
Lo scopo di questa procedura è quello di trovare un accordo tra i creditori prima che la crisi sfoci in insolvenza.
L’allerta potrebbe essere interna se attivata dall’imprenditore. In questo modo, potrebbe evitare pesanti sanzioni. Può essere attivata anche dal dal collegio sindacale, dal revisore o dal sindaco (se presenti), che potrebbero incorrere in gravi responsabilità, in caso di mancata segnalazione della situazione di crisi.
Oppure potrebbe essere esterna se attivata dall’Agenzia delle entrate, dall’INPS o dall’agente della riscossione quando lo scaduto va oltre determinati livelli.
La procedura di composizione della crisi è guidata da un collegio di tre esperti nominati dall’ OCRI (Organismo di composizione della Crisi d’impresa). Quest’ultimo è costituito presso la Camera di Commercio ed ad esso è affidato il compito di:
- ricevere segnalazioni sui fondati indizi di crisi dell’impresa. Ricevere comunicati dagli organi di controllo societario o da creditori pubblici qualificati come Agenzia delle Entrate, INPS, Agente per la riscossione o anche direttamente dall’imprenditore in crisi;
- gestire la situazione di crisi cercando in un tempo brevissimo, 90/180 giorni, di risolvere lo squilibrio finanziario.
La procedura di allerta avrà una durata di tre/sei mesi. Al termine dei quali si dovrà aver raggiunto un accordo con i propri creditori.
Ove non si sia raggiunto l’accordo e risulti lo stato di crisi dell’impresa, l’OCRI invita l’impresa ad aprire una delle procedure di insolvenza tradizionali.
In alcuni casi specifici (ad esempio se l’imprenditore non apre a valle dell’esito negativo dell’Ocri una procedura esecutiva) l’OCRI potrà effettuare una segnalazione al P.M.
Le misure premiali
L’art. 25 del Codice stabilisce che: ”L’imprenditore che ha presentato all’OCRI istanza tempestiva a norma dell’articolo 24 e che ne ha seguito in buona fede le indicazioni (ovvero ha proposto tempestivamente, ai sensi del medesimo articolo, domanda di accesso a una delle procedure regolatrici della crisi d’impresa o dell’insolvenza di cui al presente codice che non sia stata in seguito dichiarata inammissibile), ha diritto ai seguenti benefici cumulabili tra loro:
- Riduzione dei debiti.: durante la procedura di composizione assistita della crisi e sino alla sua conclusione, gli interessi che maturano sui debiti fiscali dell’impresa sono ridotti alla misura legale.
- Abbassamento delle sanzioni tributarie: le sanzioni tributarie sono ridotte alla misura minima se il termine per il pagamento scade dopo la presentazione dell’istanza di cui all’articolo 19, comma 1, o dopo la presentazione della domanda di accesso ad una procedura di regolazione della crisi o dell’insolvenza.
- Riduzione degli interessi sui debiti tributari: le sanzioni e gli interessi sui debiti tributari,oggetto della procedura di composizione assistita della crisi d’impresa, sono ridotti alla metà nella eventuale procedura di regolamentazione della crisi di insolvenza successivamente aperta.
- Aumento dei tempi di proroga: la proroga del termine fissato dal giudice (ai sensi dell’art.44 per il deposito della proposta di concordato preventivo) è pari al doppio di quella che ordinariamente il giudice può concedere se l’organismo di composizione della crisi non ha dato notizia di insolvenza al pubblico ministero ai sensi dell’art. 22.
- Inammissibilità della proposta concorrente: la proposta di concordato preventivo, in continuità aziendale concorrente con quella da lui presentata non è ammissibile se il professionista incaricato attesta che la proposta del debitore assicura il soddisfacimento dei creditori nella misura non inferore al 20% dell’ammontare complessivo dei crediti
Il testo della riforma prevede inoltre dei benefici penali in caso di bancarotta, sia semplice sia fraudolenta. Questo se l’imprenditore si attiva prontamente a segnalare la crisi d’impresa.
Infatti, secondo l’articolo 324 della riforma, le disposizioni sul reato di bancarotta non si applicano alle operazioni compiute in esecuzione di concordato preventivo. Si può inoltre applicare ad altri accordi di ristrutturazione dei debiti.
In sostanza l’imprenditore non è punibile per danni di piccola entità se presenta tempestivamente l’istanza per accedere alle procedure al fine di scongiurare la crisi d’impresa.
In questo modo il legislatore riduce sensibilmente la pressione penale. Parliamo sempre di eventi di modesta entità e rilevanza.
Questo per favorire la ripresa dell’attività imprenditoriale.
Ecco, in questo articolo ho voluto spiegare come si possono riconoscere i segnali d’allarme di un azienda che sta per entrare in crisi. Ho inoltre elencato gli ultimi aggiornamenti delle nuove normative in merito all’argomento.
Ma ora vorrei farti passare all’azione: cosa devi fare per evitare una crisi aziendale? Agire prontamente
Agire prontamente al primo segnale di crisi è la regola principe. Tutti i segnali che arrivano dall’organo amministrativo, vanno analizzati al fine di identificare la migliore strategia di uscita dalla crisi.
Più tardi vengono affrontati, più è probabile che si passi dallo stato di crisi allo stato di insolvenza con le conseguenze del caso.
Per poter affrontare la crisi in tutti i suoi aspetti è necessario affidarsi ad esperti in questo settore. Questo ti permetterebbe di stabilire un piano d’azione ed attuarlo nei modi e nei tempi corretti.
Grazie al nostro metodo Alzarating noi abbiamo gli strumenti operativi e professionali per poterti supportare in questo percorso.
Possiamo analizzare la tua situazione aziendale. Possiamo fare in modo che tu riconosca fin da subito quali sono i punti d’allarme di un eventuale crisi.
In questo modo possiamo intervenire in modo tempestivo per mettere in atto un preciso piano di azione.
Se invece la tua azienda mostra i primi segnali di allarme, ti insegneremo ad agire tempestivamente tramite:
- Il controllo di gestione;
- l’attenta lettura ed interpretazione dei dati economici e finanziari;
- il monitoraggio del mercato e della concorrenza;
- le politiche di gestione delle risorse umane.