Quante volte ti fai domanda sul bilancio della tua azienda dopo aver letto gli slogan allarmisti dei “professionisti” del settore? “Il mio bilancio aziendale è a posto? Potrebbe passare l’esame in banca? Devo confrontarmi con il mio commercialista, avrà fatto un buon lavoro?”
Fermati a pensare: non farti sopraffare dalle emozioni quando leggi slogan che tendono a mettere in dubbio il tuo lavoro o quello dei professionisti a cui ti affidi. Quelle frasi sono create apposta per creare in te un senso di urgenza e di apprensione.
La verità è un’altra, o meglio, è vero che devi preparare il bilancio aziendale e portarlo in banca. Quel documento ha sicuramente una sua importanza, ma non quella che pensi tu e che vogliono farti credere.
Il reale valore di un bilancio aziendale sta nel fatto di esistere, perché dimostra che tu hai in mano le redini della tua azienda. Quello che conta DAVVERO nei tuoi rapporti con le banche è la Centrale Rischi, perché da quella dipende il tuo rating.
Cos’è la Centrale Rischi?
La Centrale Rischi è un database di raccolta dati: più precisamente, una fotografia dei rapporti che ogni azienda ha con le banche, ed è facilmente consultabile da ogni addetto al credito. Costituisce perciò una metrica importante per le valutazioni (rating) sul grado di solvibilità della singola azienda osservata.
Nei report della Centrale Rischi vengono messe in evidenza determinate situazioni legate al credito, come:
- la quantità di credito concesso da ogni banca suddivisa per tipologia (finanziamenti, fidi, ecc.);
- la quantità di credito utilizzato realmente dall’azienda a fine mese e alcuni valori che misurano gli utilizzi durante il mese stesso;
- il sistema di garanzie in essere per ogni singolo rapporto di credito.
Si tratta ovviamente di dati sensibili consultabili solamente dai diretti interessati (legali rappresentanti di aziende) e dal personale bancario.
In che modo l’imprenditore può richiederne la consultazione?
È molto semplice.
È sufficiente scaricare il modulo di richiesta (che si differenzia per persone fisiche e persone giuridiche). Inviando il modulo compilato tramite pec alla filiale Banca d’Italia di riferimento, si otterrà il report richiesto nel giro di 3-4 giorni.
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TogglePerché è così importante accedere alla Centrale Rischi?
Per un motivo o per un altro, ogni impresa deve relazionarsi con le banche. Ed è opportuno che questa relazione sia buona e proficua per ottenere credito senza difficoltà e affanni. Affidabilità e buona reputazione si traducono in un maggior potere contrattuale quando si negoziano i termini e le condizioni di erogazione con le banche di riferimento.
Se le informazioni registrate in Centrale Rischi sono negative è inutile prodigarsi ad illustrare le prospettive di crescita dell’azienda.
Sarebbe come parlare di velocità quando i freni e la tenuta di strada non offrono la necessaria affidabilità.
Detta così sembra banale, ma nella realtà accade spesso che l’imprenditore si abitui a guidare con le gomme lisce o con le pastiglie dei freni consumate. Preso dalla brama di procedere sottovaluta l’importanza di certi fattori di sicurezza.
A fronte di una richiesta di finanziamento la banca esprime una valutazione in base all’analisi degli ultimi tre bilanci aziendali approvati.
Sono dati molto importanti, senza dubbio, ma quello che conta di più è la capacità di far fronte agli impegni presenti e futuri.
La Centrale Rischi misura la capacità dell’azienda di tenere sotto controllo le dinamiche finanziarie: si tratta di una competenza nella valutazione di affidabilità di un’impresa.
Attraverso il sistema di rating la banca valuta la possibilità di un soggetto di onorare le obbligazioni contrattuali in un dato lasso di tempo.
Per fare ciò vengono utilizzate contemporaneamente tre diverse tipologie di analisi:
- quantitativa: basata sui documenti contabili dell’azienda;
- qualitativa: incentrata su dati ricavati attraverso il dialogo con l’impresa;
- mandamentale: frutto dei passati rapporti creditizi del
Facendo fede su questi dati l’istituto di credito attribuisce al richiedente un grado di merito, indicato con un codice alfanumerico, al quale è associata una probabilità di Default.
Tutti gli istituti di credito utilizzano una scala di valutazione per imbrigliare in un insieme di lettere la capacità di un soggetto di rimborsare un credito. Non tutti però utilizzano la stessa.
Infatti, la regolamentazione internazionale non impone una divisione in classi prestabilita.
Si limita a indicare la necessità di mostrare una congrua distribuzione delle esposizioni fra i vari gradi di merito, prevedendo un minimo di sette gradi per i debitori non inadempienti e uno per quelli inadempienti.
Come possiamo vedere nella tabella, i diversi punteggi di rating sono identificati da sole lettere.
Ad ognuno di essi corrisponde, a livello statistico, una probabilità di insolvenza a dodici mesi.
Per tal ragione, più alto sarà il rating di un’azienda e più facile sarà per questa ottenere un credito a condizioni vantaggiose. Invece il ragionamento inverso varrà per le imprese che più si avvicineranno all’ultima classe.
E se una azienda sconfina di appena un migliaio di euro, magari solo per qualche giorno? Che cosa succede al suo rating?
Diciamocelo: una volta era molto più semplice e c’era più flessibilità! In filiale i funzionari avevano più autonomia nel gestire le posizioni che sforavano temporaneamente le linee di fido. Piuttosto che istruire una richiesta di estensione del credito, risultava più semplice e veloce l’addebito di commissioni e spese.
Perché oggi le cose sono così cambiate?
Il sistema bancario nel suo insieme conta 130 miliardi di crediti deteriorati, per questo ha messo in discussione molte pratiche che in passato erano accettate.
Progressivamente, tutti gli istituti di credito stanno esigendo maggior rigore e precisione. Questo è uno svantaggio in particolare di quelle aziende con una gestione finanziaria “disordinata”.
Anche in presenza di un’azienda in salute, con un buon bilancio aziendale e con interessanti prospettive, una gestione finanziaria approssimativa può causare:
- rifiuto di un incremento nel credito (magari a fronte di investimenti redditizi);
- revisioni delle attuali linee di affidamento e richiesta di maggiori garanzie;
- revoca degli affidamenti.
Tre consigli per evitare questi spiacevoli rischi
- Budget Finanziario a 12 mesi: accade che ci siano periodi con uscite di cassa superiori alla media mensile. Questo può essere dovuto a fatti di ordinaria amministrazione (le tredicesime, gli affitti, le imposte ecc). A causa di motivi opposti ci si può trovare con saldi di cassa superiori alla media. Infatti, la fotografia della liquidità in un determinato momento esprime un’informazione poco rilevante. Mi è capitato spesso di percepire ansia oppure ottimismo in base ai saldi di cassa destinati a cambiare in poco tempo. Le emozioni non aiutano ad assumere decisioni ragionate, molto meglio affidarsi a un buon metodo. Predisporre un Budget Finanziario, ovvero di un Rendiconto Finanziario prospettico almeno a 12 mesi, in grado di offrire una visione dell’andamento della cassa è indispensabile.
- Richiedere la Centrale Rischi almeno una volta all’anno. Un processo semplice e veloce che ti darà tutte le informazioni che possono confermare ciò che risulta dalla nostra contabilità finanziaria. Normalmente non ci sono sorprese, ma può capitare di rilevare degli sconfini dovuti a tecnicismi interni al sistema banche. È importante effettuare verifiche periodiche per monitorare il sistema di garanzie: anche su questo aspetto a volte si scoprono informazioni di cui non si era al corrente.
- Affidati a dei professionisti. Spesso si pensa che basti un commercialista a gestire la situazione economica e analizzare il tuo bilancio aziendale. Oppure si è convinti di avere il totale controllo della situazione finanziaria dell’ azienda.
Tu in che situazione ti trovi? Fai sonni tranquilli?
Se così fosse, sono ben felice di averti dato consigli utili: in caso contrario, io e il mio team siamo qui per aiutarti.
Come? Grazie al metodo AlzaRating: l’unico certificato e garantito in tutta Europa, in grado di alzare il tuo rating in 12 mesi.
15 anni di esperienza nel mondo della consulenza strategica e della finanza ci hanno fatto crescere, giorno per giorno. Abbiamo compreso quali sono i fattori di successo che rendono un progetto di miglioramento creditizio serio e ambizioso.
Sappiamo perfettamente quali sono le leve da toccare per attirare l’attenzione di banche e investitori.