Il mutuo proposto dalla tua banca non è la soluzione migliore

“Voglio credere a quello che dice. Quel mutuo sarà sicuramente la soluzione migliore: è un carissimo amico siamo cresciuti insieme. Come potrebbe prendersi gioco di me?”

Mio caro imprenditore, in un mondo dove sono tutti bravi comprensivi e dove regna la pace e l’altruismo ti direi, vai buttati, sono sicuro che vuole solo aiutarti.

Ma devo darti una brutta notizia: il mondo di cui ti ho appena parlato, non esiste.

Soprattutto non è il mondo in cui viviamo.

Ti racconto questa breve storia giusto per metterti in guardia su quello che ti sta proponendo il tuo vecchio caro amico, Direttore di Banca.

Indice dei contenuti

Sergio, imprenditore testardo, che non riusciva ad ammettere di essere stato fregato dal suo direttore di banca.

Gli era capitato di tutto, le banche lo avevano praticamente rovinato, prendendosi fino all’ultimo centesimo.

La cosa assurda, nonostante tutto, è che lui ancora pensava che il direttore lo volesse aiutare.

“Voglio credere a quello che dice, lo conosco da una vita”. Queste parole ti risultano familiari??

Come dargli torto? Lui ed il suo amico direttore avevano fatto le scuole insieme, erano amici da anni, vivevano nello stesso paesino di campagna, a pochi chilometri di distanza.

Erano usciti insieme a cena ogni tanto, anche se con gli anni, visti gli impegni reciproci, si vedevano di meno.

Tra i bambini, il lavoro ed i problemi di tutti i giorni, negli ultimi tempi riuscivano a vedersi solo in filiale.

Ma lui era convinto della solidità di quel rapporto di vecchia data. Il suo amico direttore non poteva fregarlo.

Un giorno l’imprenditore iniziò ad avere dei problemi seri, a causa di un’altra banca con cui lavorava che gli aveva fatto un brutto scherzo, revocandogli un fido importante. Era rimasto di colpo senza soldi, o quasi.

In famiglia erano tutti disperati. L’azienda per loro era tutto, tutti lavoravano in ditta e vivevano in una casa costruita sullo stesso terreno del capannone.

Le banche ne erano consapevoli, infatti avevano ipotecato ogni cosa.

Come se non bastasse, dopo la lettera di revoca, quasi per dispetto gli avevano messo un marchio indelebile. Quello della Sofferenza Bancaria, che gli aveva causato tantissimi problemi.

Lo aveva costretto a fare sacrifici enormi per rispettare i piani di rientro, che le banche gli avevano imposto.

La più cattiva di tutte? Quella del suo amico Direttore di Banca e la promessa di concedergli un mutuo.

“Ho bisogno di un mutuo per pagare i debiti con le altre banche”

L’imprenditore pensò di chiedere aiuto ad altre banche per risolvere il problema. Sarebbe bastato un mutuo per pagare, in 20 anni, il buco che si era generato a causa dei clienti che non lo avevano pagato.

Aveva un business plan, aveva un immobile, aveva tutto. Cosa poteva impedirgli di avere quel mutuo?

Perché quando c’è una segnalazione a sofferenza, non importa chi tu sia, quanti beni hai, la banca il mutuo  non te lo concedono.

Lo dice la legge (o meglio, i regolamenti della Banca d’Italia, che stabilisce le regole del settore bancario).

Ma il suo amico direttore non la pensava così; “Siamo in Italia, se conosci le persone giuste nei posti giusti, puoi ottenere quello che vuoi.”

Questa affermazione convinse l’imprenditore ad accettare la proposta dalla persona che credeva lo avrebbe davvero tirato fuori dai guai: il suo amico Direttore di Banca.

Si sentirono la prima volta al telefono, poi parlarono fuori alla filiale per un caffè, poi dentro la banca. Ad ogni incontro il direttore gli prometteva di dargli un mutuo per pagare le altre banche e sistemare tutto, anche se questo, tecnicamente, non era possibile.

Il suo amico direttore lo sapeva, ma non glielo diceva perché aveva i suoi interessi. Doveva convincere l’imprenditore a rientrare del fido di cassa in maniera volontaria, in modo da evitare che la sua filiale venisse declassata e lui perdesse il bonus sulla produzione.

Era in gara con le altre filiali della provincia, mica poteva perdere; per questo il direttore ci teneva così tanto a convincere il suo amico imprenditore. Doveva vincere il premio e portare i bambini al mare.

I consulenti facciano i consulenti, gli avvocati facciano gli avvocati e a me lasciassero fare il mio lavoro di Direttore di Banca! Tranquillo amico mio, ti faremo avere il mutuo nonostante la sofferenza!”

Con questa frase il suo amico direttore lo aveva convinto a firmare un accordo per rientrare del debito scoperto e senza garanzie che aveva con la banca, mentre mese dopo mese lo prendeva in giro raccontandogli che il mutuo sarebbe arrivato.

“Appena sistemiamo lo scoperto, ti eroghiamo il mutuo!”

L’imprenditore si fidò.

A nulla erano valsero le raccomandazioni del suo avvocato, dei consulenti finanziari che aveva pagato per avere un consiglio e degli amici imprenditori che prima di lui si erano lasciati abbindolare da altri direttori di banca; disponibili e rassicuranti, esattamente come il suo amico!!

Il mutuo venne rimandato di mese in mese e l’imprenditore arrivò a pagare tutto il debito con la banca del suo amico direttore; putroppo però non riuscì a pagare un centesimo alle altre banche, che nel frattempo iniziarono gli atti per il recupero del credito. E li portarono avanti fino alla fine.

Com’è finita questa storia?

Alla fine il mutuo non arrivò, l’imprenditore esaurì tutti i suoi soldi e le altre banche gli portarono via la casa, i terreni ed il capannone.

Aveva perso tutto a causa delle banche, ma non erano state loro ad essere cattive.

Il suo amico direttore lo aveva ingannato, lo aveva tenuto all’amo per mesi, mentre lui si era lasciato convincere che erano tutti gli altri a sbagliare.

Morale della storia?

Nessuno può erogarti nuovo credito bancario se la tua posizione è in sofferenza bancaria, a dire il vero, anche quando sei stato segnalato per ritardi o sconfinamenti più o meno gravi.

Questa è la principale ragione per la quale le richieste di finanziamento vengono rifiutate.

Non farti ingannare da chi ti racconta che puoi avere prestiti in condizioni di sofferenza finanziaria. Mediatori creditizi, Direttori di Banca, amici degli amici: non possono violare le regole e non lo faranno certamente per darti una mano.

Loro se ne fregano di te, della tua famiglia e di quello che farai dopo che ti avranno portato via tutto.

Ecco perchè devi cercare una soluzione per lavorare senza le banche e iniziare subito, a trattare con i tuoi creditori, per evitare che ti portino via tutto.

Al contrario di Sergio, tu sei ancora in tempo, spero che questa storia ti abbia aperto gli occhi  facendoti capire, che è sempre meglio non mischiare amicizia e lavoro, soprattutto in casi del genere.

Naturalmente non sono solo qui per raccontarti la storiella o per metterti in allarme, ma prima di svelarti quella che potrebbe essere, la soluzione al tuo problema, vorrei farti notare 3 gravi errori, che voi imprenditori commettete nel momento in cui cercate di risparmiare in azienda (perché a seguito di quello che ti ho detto, questo è stato il tuo primo pensiero giusto?)

Il primo errore che, viene spontaneo commettere, è tagliare i costi.

L’ho visto fare diverse volte con risultati tremendi per l’azienda.

Ciò che infatti, si decide di tagliare, sono sempre le stesse cose: i costi della pubblicità e del marketing tanto per cominciare e poi magari i costo del reparto vendite: licenzi qualche dipendente, revochi il mandato a qualche agente e in poco tempo il fatturato inizia a crollare.

Ma vorrei farti una domanda.

Come farai a trovare nuovi clienti, se tagli tutte le spese che servono per alimentare le vendite?

 Tagliare le spese sbagliate, ha una grave controindicazione: in questo modo stai castrando le tue possibilità di acquisire nuovi clienti e fare nuove vendite. Non ti rendi nemmeno conto del fucile che ti sei appena puntato alla tempia.

Inizialmente non te ne accorgi, perché le cose sembrano andare meglio, i soldi in cassa sono di più ovviamente, ma più il tempo passa, meno nuovi clienti arrivano e più il fatturato inizia drammaticamente a scendere.

A questo punto, commetti il tuo secondo errore, che è ancora più scontato del primo.

Corri dal commercialista. Lui ne sa di numeri, lui ha sicuramente la soluzione: solo che ti stai rivolgendo al professionista sbagliato.

Il problema è che il commercialista non è un esperto di finanza aziendale, e in quanto esperto di numeri, quello che ti consiglierà di fare, sarà sempre la stessa cosa: tagliare.

La conseguenza è evidente, si torna al primo punto: a non incrementare le vendite e, di conseguenza, non avere nuovi clienti, con un conseguente calo drammatico del fatturato.  È difficile da credere lo so, ma come ti dicevo la soluzione al tuo problema non si trova là fuori.

Il terzo errore lo commetti quando le cose stanno incominciando ad andare davvero male e ti ritrovi con le spalle al muro: corri dal tuo avvocato.

Questo è l’errore che ti costerà più caro.

L’avvocato sarà anche un bravo professionista, il principe del foro, una tigre nelle aule del suo tribunale, ma non sa niente della tua azienda; al massimo, se sei proprio fortunato, capisce qualcosa di diritto fallimentare.

Non ti aiuterà a far ripartire la tua azienda.

La maggior parte degli imprenditori arrivati da me, dopo essersi resi conto che il loro avvocato non li avrebbe aiutati a liberare l’azienda dai debiti, avevano tutte le carte in regola per ricominciare senza problemi, solo che non lo sapevano.

Perché? Perché di certo non può essere un avvocato a suggerirgliele. Per quanto bravo nel suo campo, non ha le competenze per trattare questo argomento.

Ma niente paura!

La soluzione c’è e non è lontana:

si trova proprio all’interno tua azienda.

Sembra incredibile, ma esistono all’interno della tua società 4 aree dalle quali puoi spremere i soldi che ti servono, eliminando per sempre il bisogno di andare in banca a supplicare.

Quello che devi fare è:

  • smetti di gestire il tuo rapporto con i fornitori in modo passivo, subendo ogni loro scelta, ma attivarti per trovare un accordo vantaggioso con loro;
  • inizia a vedere il fisco come un alleato e sfrutta le leggi che ti consentono di gestire il pagamento delle imposte a tuo favore;
  • non tagliare all’impazzata i  tuoi dipendenti, non accumulare stipendi pagarti in ritardo. Questo porterebbe un pessimo rendimento dei tuoi dipendenti se non addirittura le loro dimissioni. Impara ad utilizzare gli strumenti che lo stato ti dà per superare il momento in cui ti trovi;
  • Evita come la peste, i pacchetti finanziari che le banche cercano di propinarti, e liberarti dal rapporto di sottomissione che hai creato con loro.
Occhio al Direttore di Banca gentile e disponibile!
Ricordi la storia di Sergio?

Si ok ma Direttore di Banca no, Commercialista no, Avvocato no!!! A chi mi rivolgo? Domanda più che lecita, ma secondo te perché ho scritto questo articolo?

Certo vista la mia esperienza nella consulenza aziendale e finanza strategica mi piace dare consigli, ma posso assicurarti che c’è ben altro, non sarò un tuo caro amico di vecchia data ma sono davvero qui per aiutarti.

“Ma se mi hai appena detto che non mi posso fidare di persone che conosco da anni, come puoi pretendere che mi possa fidare di te? Chi mi dice che tu non sia l’ennesimo avvoltoio  che mi vuole fregare?”

Certo, hai perfettamente ragione e fai bene a farti queste domande, infatti quello che ti chiedo è di leggere tutto e poi fare le tue considerazioni.

Anche se per esperienza, ti posso assicurare che le persone che hanno tentato di fregarmi, spesso e volentieri, erano amici o persone apparentemente di fiducia.

Ecco perché a me piace dare informazioni utili, valide, ma alla fine il mio obiettivo è di dirti  quello che faccio io, per aiutare le aziende a rimettersi in carreggiata.

Come avrai capito, non uso mezzi termini o giri di parole.

Prima di tutto ti parlerò di un metodo che io utilizzo, che ho testato e certificato; la sua funzionalità è confermata da aziende che lo hanno già provato e che sono, tutt’ora, mie clienti.

Lavoro nel settore della consulenza strategica aziendale da oltre quindici anni.

Quello che sto per mostrarti è il metodo definitivo per ottenere i soldi necessari alla tua azienda, senza diventare schiavo delle banche.

BENVENUTO NEL MONDO

Alzarating

Esperti in consulenza strategica aziendale, pronti a far decollare la tua azienda verso un futuro più radioso.

Cos’è il metodo AlzaRating?

Diciamo che la parola stessa ti fa capire dove vogliamo portare la tua azienda, ossia a sviluppare un progetto di miglioramento del merito creditizio che ti renda solvibile e affidabile agli occhi della banche e delle altre aziende.

Stiamo parlando di un progetto serio e ambizioso, un metodo infallibile che, oltre a portare liquidità alla tua azienda, da costi che non sapevi di poter recuperare, alzerà il tuo Rating in 6/12 mesi.

Ma non solo, oltre ad essere seguito in tutto il percorso, ti dimostreremo come la competenza e l’innovazione in un settore come quello finanziario, grazie ai Big Data e algoritmi predittivi, usati dalle grandi aziende, possono essere molto efficaci anche per la tua azienda. Funzionano realmente, per espandere la tua attività.

Come?

Attraverso la differenziazione e l’innalzamento della cultura finanziaria aziendale, usando importantissimi ed evoluti strumenti, se gestiti con il nostro metodo testato e garantito.

Credo di averti dato tanti buoni motivi per farti capire che la tua azienda può tranquillamente tornare ad essere quella di una volta.

Quella di cui tu eri orgoglioso, anzi molto di più: senza dover correre disperatamente dal direttore di Banca, che si spaccia come tuo amico, facendo però solo ed esclusivamente i suoi interessi.

Senza correre dal tuo fidato commercialista a cui non do colpa, perché ti da consigli in base alla sua esperienza.

Nel percorso che faremo insieme a te, anche il tuo commercialista potrebbe crescere ed essere supportato.

Bene!! Ora che si fa??? Ti do un’ultima piccola dritta, piccole semplici mosse che ti apriranno le porte per riportare la tua azienda sulla vetta, che dici, allettante come idea??

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Il team di Alzarating sarà felice di guidarti verso il successo della tua azienda!

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