Indici di Bancabilità: scopri come ottimizzarli

Gli indici di bancabilità sono costruiti da ciascuna banca mediante rapporti tra i dati andamentali della singola azienda affidata ed i dati aggregati attinti dal sistema della centrale dei rischi.

Questo per quanto concerne le singole posizioni debitorie.

Applicando questa tecnica, la banca ottiene una serie di indicatori sintomatici dello stato di crisi delle imprese utilizzatrici dei fidi. Questi indicatori possono valutare il grado di affidabilità della clientela in difficoltà.

Tali indicatori possono essere classificati in tre categorie:

  • qualitativi del lavoro bancario;
  • di utilizzo del lavoro bancario;
  • sintomatici di tensione finanziaria.

Indice di bancabilità relativo alla qualità del lavoro bancario

Iniziamo, con l’indicatore che misura, in linea generale l’aspetto qualitativo del lavoro bancario.

Questo perchè le informazioni ritraibili da esso hanno risvolti nella contabilità analitica della banca.

Pertanto, tale indicatore di bancabilità è dato dal rapporto: Fido accordato per scoperto di conto/N. operazioni annuali.

Infatti, il rapporto fornisce l’ammontare medio di affidamento pro capite nell’arco di 12 mesi.

Il risultato dell’indice esprime il tasso di produttività dei conti correnti di corrispondenza. Tale risultato può essere posto a confronto con l’indicatore di economie di scala.

L’indicatore viene dato dal rapporto tra l’ammontare dei Costi fissi di struttura e il volume degli affidamenti accordati.

Questo permette di apportare miglioramenti progressivi all’economicità dell’azienda bancaria.

Indice di bancabilità relativo all’utilizzo del lavoro bancario

Il secondo indicatore è relativo al grado di utilizzo del lavoro bancario. Tale indicatore è dato dal rapporto tra Fido utilizzato/Credito totale accordato, riferito alla singola posizione creditoria della singola azienda affidata.

Anch’esso è un indicatore di produttività bancaria, poiché fornisce informazioni sull’incidenza percentuale dell’utilizzo medio riferito a ciascuna forma tecnica di affidamento rispetto al credito complessivamente erogato a favore della singola azienda controparte.

L’indicatore è molto utilizzato nella pratica dei fidi multipli concessi da un pool di banche finanziatrici a gruppi industriali di grandi dimensioni operanti su commesse internazionali a lungo termine.

Indice di bancabilità che misura la tensione finanziaria

Il terzo indicatore di bancabilità è quello che misura il grado di tensione finanziaria dell’affidata.

E’ stata definita tensione finanziaria il rapporto Utilizzato/Accordato operativo.

L’azienda si ritrova in stato di tensione finanziaria quando supera la soglia di affidamento, originando sconfinamento o punte persistenti.

Una volta analizzati gli indici di bancabilità e fondamentale spiegare anche l’analisi dello score aziendale.

Indici di Bancabilità e analisi dello score andamentale

Lo score andamentale rappresenta il punteggio attribuito dalla banca, sulla base dell’esito degli indici di bancabilità.

Analizza mensilmente le informazioni della banca sui clienti in portafoglio, discriminando con predittività di almeno dodici mesi le relazioni che manifestano sintomi di deterioramento del rischio di credito.

Si basa su dati interni alla banca riguardo il comportamento di fido del cliente nei confronti dell’istituto e del sistema bancario.

La combinazione tra score di andamento e rating d’impresa fornisce il rating integrato che tiene dunque conto:
  • degli aspetti quantitativi dei bilanci e di quelli qualitativi legati al contesto competitivo  e, settoriale in cui l’azienda si colloca;
  • dell’aspetto comportamentale nei confronti dell’azienda bancaria e del sistema bancario.

Il rating tiene conto, dello score di ogni tipo di operazione a cui viene associato una stima di esposizione al default (EAD).

La stima di esposizione al default è una valutazione dell’esposizione che si potrebbe verificare entro 1 anno, qualora la controparte diventasse insolvente.

Quindi, la valutazione della forma tecnica degli affidamenti, unitamente alle garanzie offerte, ed ai dati di comportamento di fido a livello di sistema,  influenza la stima del LOSS GIVEN DEFAULT (LGD), ossia la percentuale dell’esposizione non recuperabile in caso di insolvenza dell’affidata (PD).

Quindi gli elementi che la banca include nella politica di pricing (politica dei tassi attivi sui prestiti che tendono a riflettere tali aspettative di rischio di credito) sono:

  • l’aumento della rischiosità finanziaria dell’impresa;
  • l’incremento della probabilità di subire una perdita attesa in brevissimo tempo.

Nel caso estremo di crisi aziendale irreversibile la perdita stimata diventa effettiva al 100% oggi  e, la politica di pricing praticata diventa esplosiva nei confronti di controparte.

Dal concetto di perdita di default (LGD), passiamo ad esaminare quello del rischio di credito per la banca dato dalla:

EXPECT LOSS = PD * LGD * EAD

Expect Loss (EL) rappresenta la perdita attesa di default tendenziale, calcolata su un orizzonte temporale maggiore della precedente, pari almeno a 12 mesi (EAD=1 anno).

Nel processo di attribuzione del rating andamentale all’azienda affidata che presenta una persistente punta di extra fido, il giudizio sarà negativo qualora l’azienda non sia in grado di smobilizzare l’extra fido su richiesta formale della banca.

Il giudizio sarà invece positivo nel caso in cui l’azienda azzera quasi completamente il fuori fido facendo ricorso a strumenti finanziari offerti dai mercati monetari ed in parte dall’autofinanziamento.

Sarà positivo anche tenendo conto dei pregiudizievoli sull’imprenditore rilevati dai dati di sistema (CRIF).

Detto questo abbiamo capito quali analisi e quali punteggi attraverso lo score mandamentale, la banca assegna ad una azienda per valutarne l’affidabilità.

Ora dobbiamo capire quali sono gli indici di bancabilità che richiede una banca per la richiesta di un finanziamento.

Gli Indici di Bancabilità analizzati per la richiesta di un finanziamento

Il finanziamento di un qualsiasi investimento erogato da una struttura finanziaria viene sottoposto ad una serie di valutazioni.

Valutazioni che sono riconducibili a quella che viene comunemente chiamata fase di istruttoria.

Queste valutazioni hanno lo scopo di accertare l’esistenza e la consistenza della c.d. “bancabilità del progetto”.

La bancabilità rappresenta quindi la possibilità per un investimento di essere finanziato da una certa struttura finanziaria.

Questo in base alla natura e all’allocazione dei rischi eventualmente presenti.

Infatti durante la fase di istruttoria, le analisi effettuate da parte dei soggetti erogatori (banche, assicurazioni, fondi di venture capital, etc.) hanno uno scopo ben preciso. Quello di mettere in correlazione gli utili attesi dall’operazione di investimento con i vari rischi derivanti dalla mancata restituzione del capitale erogato.

A questo si aggiunge il mancato guadagno in termini di interessi e proventi non riscossi a seguito dell’insolvenza del soggetto finanziato.

Tale analisi riguarda i soggetti finanziatori obbligati a svolgere certi tipi di indagine in ottemperanza a precise disposizioni previste ad esempio dal Testo Unico Bancario (D.Lgs. n. 385 del 1 settembre 1993).

Riguarda inoltre anche ai soggetti che si accingono ad effettuare investimenti che implicano anche un parziale o totale intervento dei soggetti finanziatori.

Infatti l’elaborazione dei piani strategici industriali e finanziari redatti dalle imprese hanno sostanzialmente lo scopo di fissare gli obiettivi da raggiungere in un certo lasso di tempo.

Obiettivi riconducibili al conseguimento di un certo ammontare di fatturato ed utili di esercizio.

I risultati di questa elaborazione sono dipendenti dalla determinazione dell’ammontare e della tipologia di investimenti necessari per conseguire i risultati determinati.

Fatta questa premessa andiamo a vedere nel dettaglio quali sono questi indici di bancabilità

Il Debt Service Cover Ratio (DSCR)  il Loan Life Cover Ratio (LLCR).

Essi consentono di quantificare e valutare la sostenibilità della struttura finanziaria prescelta esprimendo il grado di coerenza tra flussi industriali dell’iniziativa e quelli relativi alla dinamica finanziaria.

Il Debt Service Cover Ratio (DSCR).

Questo indice viene calcolato per ciascuno degli anni della fase di gestione operativa del progetto, è l’indice di copertura del servizio del debito.

Tale indice è pari al rapporto tra il flusso di cassa operativo del progetto e/o investimento e la rata di un rimborso del prestito (pari alla somma tra quota capitale e quota interessi).

Di seguito la formula:

dove:

  • FCO rappresenta il flusso di cassa operativo relativo all’esercizio t-esimo;
  • Dft è la quota capitale da rimborsare (indebitamento finanziario) nell’esercizio t;
  • It è la quota interessi da corrispondere (oneri finanziari) nell’esercizio t.

Il DSCR rappresenta il più efficiente indicatore di solvibilità per il quale un valore uguale o maggiore di 1 evidenzia la capacità dell’investimento di creare risorse sufficienti a coprire le rate del debito quale rimborso per i soggetti finanziatori.

Occorre tuttavia osservare che, anche il conseguimento di un quoziente pari ad uno risulterebbe insufficiente.

Questo se si considera il fatto che pur provvedendo al rimborso del debito, mancherebbero le risorse sufficienti da distribuire agli azionisti sotto forma di utili.

La natura dell’indice è istantanea. Questo vuol dire che la sua rilevazione può essere annuale.

Di conseguenza la capacità del progetto di rimborso della rata del debito si riferirà sempre e solo all’anno corrente.

Loan Life Cover Ratio (LLCR)

Questo invece è l’indice di copertura relativo alla scadenza del debito.

L’LLCR è uguale al rapporto tra la somma attualizzata dei flussi di cassa operativi disponibili per il Debt Service (compresi tra l’istante di valutazione e l’ultimo anno previsto per il rimborso dei finanziamenti) e il debito residuo considerato nel medesimo istante di valutazione.

La sua formula sarà:

dove:

  • s  è il momento della valutazione;
  • s + n  è l’ ultimo anno per il quale è previsto il rimborso del debito;
  • D  è il debito a disposizione (riserva di indebitamento);
  • O è il debito residuo.

Il numeratore è costituito dal valore attuale dei flussi generati dal progetto. Ti parlo del valore su cui i soggetti finanziatori possono basarsi per il futuro rientro delle somme ancora dovute (evidenziate al denominatore del rapporto).

Ne deriva che quanto più il quoziente risulta maggiore di 1 (punto di equilibrio) tanto più risulterà la solidità finanziaria dell’investimento.

Di conseguenza sarà maggiore la garanzia del rimborso ottenuta dai finanziatori.

Occorre precisare che il LLCR è un indice dinamico poiché evidenzia l’andamento dei flussi di cassa operativi disponibili per il servizio del debito per tutta la durata residua del debito.

Spero che questo articolo ti sia stato utile per avere maggiore chiarezza sugli indici di bancabilità e su quanto sono importanti per essere solvibile agli occhi dell’azienda.

Questo perché un’analisi di bancabilità con esito positivo ti permette di:
  • avere maggiori possibilità di ricevere credito dagli istituti finanziari (finanziamenti, fidi, anticipi su portafoglio;
  • essere visto come colui che ha un’azienda solida e solvibile agli occhi dei potenziali investitori, banche e stakeholders;
  • avere un rating bancario migliore e questo riduce la probabilità di default nei confronti della media del settore economico di appartenenza.

Tutto questo permette alla tua azienda di presentarsi sul mercato finanziario con una maggiore credibilità e un migliore rating.

Potrai ottenere tutto questo semplicemente affidandoti ad un team con esperienza pluriennale nel settore che ti possa supportare in questo percorso, grazie anche ai nostri prodotti mirati ad ogni esigenza aziendale, dalla formazione, la marketing alle analisi di bilancio.

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