L’analisi finanziaria cos’è e quali vantaggi porta alle aziende?

 L’Analisi finanziaria è uno strumento importante per gestire le risorse finanziarie aziendali.

È inutile girarci intorno: l’impresa ha un valore perchè è in grado di generare flussi di cassa con la gestione.

I flussi di cassa e le risorse finanziarie spesso sono congelate nei crediti concessi ai clienti e nel magazzino.

Ancor più spesso i flussi di cassa sono distrutti dalla gestione economica in perdita.

Il capitale circolante netto viene studiato con l’analisi finanziaria perchè è il primo ed unico strumento di finanziamento aziendale.

Ma cos’è esattamente l’analisi finanziaria?

L’analisi finanziaria è differente dagli altri tipi di analisi sotto molti punti di vista. Si basa prima di tutto sulla contabilità dell’impresa comparata al contesto economico.

L’obiettivo è quello di comprendere meglio quali siano i punti forti e le debolezze dell’azienda studiata.

L’obiettivo dell’analisi finanziaria è quello di testare la solidità di un’impresa a partire dai suoi risultati finanziari.

Questo serve a determinare con più precisione possibile le sue possibili evoluzioni, cosa che permette di valutarne la solvibilità e di determinarne il valore reale al fine di investire sui suoi titoli.

Devi sapere che le banche sono cambiate e sono più sensibili all’analisi finanziaria interna delle imprese.

Di conseguenza devi imparare a guardare il tuo bilancio ed osservarlo da analista e non da imprenditore.

Nella parte destra del bilancio dove ci sono i debiti scoprirai cose molto interessanti che magari come imprenditore non vuoi vedere ma che invece le banche guardano con attenzione.

Le banche vogliono capire cosa vuoi fare con i loro soldi e come gestirai l’impresa per proteggere il capitale dell’impresa e quindi anche i fondi finanziari che ti hanno messo a disposizione, tutto qui.

Lo scopo principale dell’analisi finanziaria è quello di migliorare le proprie risorse interne e generare flussi di cassa ed individuare le aree critiche su cui lavorare per migliorarle.

Quanti metodi di analisi finanziaria ci possono essere?

Per realizzare un’analisi tecnica completa ed efficace bisogna tener conto al tempo stesso dei dati finanziari puri e di altri dati che possono influenzare l’andamento dei titoli.

Come ad esempio il settore di attività e le prospettive, in funzione del contesto economico. Ecco i differenti metodi da utilizzare.

L’analisi di bilancio

l’analisi di bilancio è un’analisi economico-finanziaria che permette di rielaborare tutte le voci monetarie e contabili contenute all’interno dei prospetti di Stato Patrimoniale, Conto economico, Nota Integrativa, Relazione della Gestione e Rendiconto finanziario.

Questo serve per interpretare in un’ottica più “dinamica” la situazione di salute dell’azienda.

In buona sostanza, l’analisi di bilancio ha lo scopo prioritario di facilitare e semplificare la lettura delle dinamiche contabili della gestione aziendale pregressa.

Questo per favorire la comparazione spazio-temporale dei dati monetari rielaborati mediante la riclassificazione dei prospetti.

Altre finalità ed obiettivi dell’analisi di bilancio sono rendere omogenei i dati e permettere ai lettori di farne un’accurata analisi, nonchè di fare delle congetture e giudizi in merito alla salute dell’azienda.

Praticamente l’analisi di bilancio aiuta e mettere in evidenza delle grandezze economiche che la mera redazione del bilancio d’impresa non è in grado di mettere in evidenza.

Gli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico (come da normativa civilistica), infatti, non sono in grado di dare informazioni sul valore aggiunto, reddito operativo, capitale investito netto della gestione caratteristica ed extra caratteristica.

Un’altra cosa importante da sottolineare per una corretta analisi finanziaria è l’analisi di bilancio degli indici.

Di cosa stiamo parlando?

L’analisi di bilancio per indici consente di chiarire in fase di lettura i valori contabili racchiusi nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico d’esercizio. 

Gli indici di bilancio aiutano il lettore a fare un’accurata analisi della situazione economico-finanziaria e patrimoniale di un’impresa.

Per procedere tecnicamente alla costruzione, si deve riclassificare lo Stato patrimoniale.

Come? Secondo il criterio finanziario e mediante l’analisi di pertinenza gestionale o per aree funzionali.

Anche il Conto Economico deve essere riclassificato secondo il criterio funzionale, a valore aggiunto e a ricavi e costo del venduto.

L’analisi comparativa

Valutare una società attraverso l’analisi comparativa significa comprenderne il posizionamento economico-finanziario rispetto a un campione di società a essa comparabili (“peer group”).

Per fare questo si analizza dapprima il mercato di operatività dell’azienda, quindi si estrapolano i macro-indicatori ritenuti di maggiore interesse (per l’appunto i multipli).

Poi si prosegue con l’identificazione dei ratios e il posizionamento dell’azienda rispetto agli output.

Per questo step è necessaria una forte capacità di analisi di chi osserva i dati raccolti durante la prima fase, un occhio attento può cogliere i giusti output per effettuare un’eccellente valutazione.

Arrivati a questo punto si deve analizzare il posizionamento economico-finanziario dell’azienda oggetto di valutazione. 

Questa analisi  serve per avere un’idea generale sulla “forza” della società rispetto ai suoi ‘simili’ grazie all’utilizzo di diversi ratios, scegliendo quello più opportuno all’azienda in questione e al mercato di riferimento.

Finalmente possiamo disporre del nostro multiplo, nonché della forchetta entro cui esso può essere contenuto.

L’analisi della situazione economica

Scopo dell’analisi economica è quello di verificare e comprendere i processi con cui l’azienda genera reddito, vale a dire crea (o distrugge) ricchezza.

La genesi del reddito è uno dei principali aspetti da investigarsi nelle organizzazioni.

Questo perchè nessuna organizzazione che sia stabilmente in perdita può sopravvivere, eccezion fatta per quegli enti statali/pubblici che vengono mantenuti in vita in modo potremmo dire “artificiale”, a causa della sussistenza di un superiore interesse di carattere generale.  

I due indici FONDAMENTALI da calcolare, per comprendere come la vostra azienda stia andando dal punto di vista economico, sono il R.O.E. e Il R.O.I.

Il R.O.E. , che rappresenta la redditività (intesa come utile d’esercizio) rapportata al Capitale Proprio (Patrimonio Netto, ovviamente decurtato dell’utile dell’anno in analisi che, invece, nel “bilancio ufficiale” è spesso qui inserito).

Praticamente è UTILE/PATRIMONIO NETTO, spesso espresso in percentuale moltiplicando per 100 il risultato ottenuto. 

Al numeratore, prendiamo l’utile d’esercizio, senza sindacare sull’area della gestione in cui esso si sia effettivamente generato.

Questo perché, ad un proprietario/azionista (quello che “ci ha messo i soldi”, a titolo di capitale), interessa “guadagnarci”, plausibilmente più di quel che potrebbe portare a casa mettendo gli stessi soldi in un’attività dal rischio paragonabile.

Tecnicamente, il proprietario è inizialmente contento se l’azienda “fa utili”.

Anche se (paradossalmente) dovesse avere una gestione caratteristica disastrosa, compensata da proventi finanziari elevati e, magari, dal possesso di numerosi immobili che vengono affittati (provocando interessanti ricavi nella gestione accessoria).

Il proprietario più “illuminato” non potrà però limitarsi a questo, in quanto rappresenta una visione di breve periodo.

Per valutare la prospettiva a medio/lungo termine, non potrà fare a meno di giudicare l’operato del management.

Che poi, come spesso accade nel concreto, si tratti della stessa persona che si mette in due prospettive diverse poco importa.

L’importante è che questo duplice aspetto (proprietà + management) venga sempre preso in considerazione.

Ora andiamo a parlare del R.O.I.

Il R.O.I. è un’interessantissima valutazione della redditività operativa aziendale rapportata al totale del capitale mediamente investito nell’esercizio.

In breve sarebbe il Reddito Operativo diviso il Totale Attivo.  Questo rappresenta la redditività degli investimenti in azienda a prescindere da come questi siano finanziati. 

Se il ROE si pone più dal punto di vista dei soci/investitori, il ROI misura la bravura degli amministratori nell’allocare correttamente le risorse finanziarie disponibili a qualsiasi titolo.

In che modo? Effettuando investimenti corretti e facendoli rendere il più possibile mediante la gestione caratteristica aziendale.

Ovviamente, questo indice, a livello di analisi di bilancio, assume un’importanza fondamentale se e superiore al R.O.E..

Questo perchè solo un’azienda che è capace di generare reddito dalla propria gestione caratteristica ha possibilità di prosperare nel medio/lungo periodo.

Anche se, tecnicamente, non è un indice, segnaliamo qui la necessità di osservare attentamente il valore del M.O.L. o EBITDA (Margine Operativo Lordo), verificando se la sua percentuale rispetto al totale dei ricavi sia, o meno, consistente.

 Il M.O.L. va osservato anche “a se stante”.

Questo perché, derivando dalla differenza fra ricavi e costi “monetari” (a cui, cioè, corrispondono entrate e uscite), rappresenta un fondamentale indicatore di base per stimare quanto l’azienda sia in grado di produrre “flusso di cassa” (cash-flow) dalla propria gestione caratteristica.

I vantaggi dell’analisi finanziaria per la tua azienda

In un sistema economico turbolento come il nostro, l’analisi finanziaria è diventata lo strumento primario per tutelarsi da comportamenti poco trasparenti degli istituti finanziari.

Questi ultimi, a volte, agiscono al di fuori dell’interesse del Cliente, proponendo contratti solo in apparenza convenienti o prestando denaro a tassi definiti, per legge, “usurari”.

Altrettanto problematiche (e frequenti) sono le modifiche apportate alle condizioni già stipulate, che si rivelano difficili da riconoscere e poi correggere senza l’aiuto di un operatore specializzato.

I danni, a lungo andare, possono risultare devastanti: basti pensare alle conseguenze derivanti dalla segnalazione alla Centrale dei Rischi di un credito utilizzato non reale secondo le pattuizioni originarie.

Una situazione che compromette la credibilità dell’azienda agli occhi degli istituti bancari e dei fornitori che si avvalgono delle assicurazioni sul credito.

Spero che questo articolo ti abbia regalato contenuti di valore relativi ad una corretta e completa analisi finanziaria.

Naturalmente per fare tutto questo è opportuno affidarsi a dei professionisti in materia, con anni di esperienza sul campo.

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Grazie alla nostra analisi viene rilevato il costo che l’imprenditore sostiene per il credito utilizzato.

A questo proposito ti suggeriremo le rettifiche necessarie per continuare il rapporto bancario.

In questo modo migliorerai la performance di rating o ricevendo il rimborso per l’applicazione di tassi d’interesse applicati sopra i limiti di legge.

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